Amore, dubbi, disagio interiore, panico.

21 anni, ragazzo
Depressione e crisi di panico

Salve, dopo un periodo di separazione di due mesi dal partner, con cui stavo da tre anni, per miei motivi di depressione e attacchi di panico, sono tornato da lei perchè resomi conto della mancanza che provavo in sua assenza. Inizialmente i primi giorni in cui eravamo separati stavo bene, credendo che la mia scelta di lasciarla era quella giusta. Uscivo inoltre con una ragazza, ex compagna di classe, con cui mi ci sono ritrovato a letto svariate volte, e uscivamo normalmente, fui io a convincerla e a contattarla per parlargli dei miei sentimenti verso di lei, ma poi col passare dei giorni mi resi conto che il problema persisteva, e che io non ne volevo sapere, provavo disagio e nessun piacere nel sentirla, e son stato costretto a stroncare il rapporto come feci con la ex.

Uscivo tranquillamente con gli amici il fine settimana, e facevo le mie cose quotidiane. Accade però che col passare delle settimane mi rendo conto che la vita che stò facendo senza lei non è quella che vorrei, sentendo così la sua mancanza.
La contatto circa una settimana fa, e in questi giorni ci siamo rivisti. Nel rivederla ho provato piacere, non sono esploso di gioia perchè ovviamente avevo mille pensieri per la testa (chissà cosa proverai nel vederla, e se non provi niente vuol dire che non la ami? e se sei solo felice non è amore?) ma sono stato bene accanto a lei, però alternando come sempre i miei momenti di serenità ai momenti di confusione mentale e depressiva.

Ho sempre un pallino fisso in testa che mi dice "non sei innamorato se non provi nulla di forte",e questa cosa me la porto dietro da troppo tempo perchè durante i miei primi casi di depressione ( a un anno dall'inizio del nostro rapporto) attriubivo il mio disagio a lei, e tendevo io stesso a entrare in crisi quando raramente per lei non provavo niente (ES: un giorno mi sveglio e magari sento disagio per qualcosa che non so cosa sia, e attribuisco a lei tale disagio) continuamente, e dunque parto col presupposto di non provare niente per lei, ma mi rendo conto che non è sempre così, perchè ho prvato durante la nostra separazione la voglia di riaverla accanto, e il non sentirmi appagato affatto dalle altre ragazzi. Ho perso il mio equilibrio stabile.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, dallo storico dei suoi consulti risulta una richiesta legata a questa travagliata storia.

Ha poi contattato uno psicoterapeuta a lei più vicino?

Molte delle cose che ci scrive meriterebbero un'attenzione maggiore (ad esempio, l'idea che ""non sei innamorato se non provi nulla di forte", o l'idea che il suo stare bene o stare male dipendano da un'altra persona) che, per motivi legati al mezzo telematico, non è possibile riservarle.

Forse, come concludeva nel suo precedente consulto, "pensa troppo" (ed, aggiungerei io, senza ricavarne benefici).

Ci aggiorni sulla sua scelta di consultare uno psicoterapeuta che la possa vedere non a distanza di tre mesi.

Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Sono riuscito a contattare una psicologa trovata qui su medicitalia, però fino a martedì 28 non è disponibile, perciò contatto voi dello staff per un pò di conforto. Lo so stò facendo molte domande confuse, ma in questo monento sono moto depresso...stanotte io e la mi aragzza abbiamo dormito assieme dopo due mesi di separazione, ma ho notato che sono stato bene soltanto in parte, un aparte di me nel starle vicino impazziva...non riesco più a provare qualcosa verso di lei e verso tutto quello che mi circonda.
Grazie a tutti voi per il supporto.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, se è stato bene, anche solo in parte, qualcosa HA provato.

Certo, se lei ha l'idea che le emozioni ed i sentimenti debbano essere assoluti e totalizzanti rimarrà spesso deluso e confuso.

Sto ipotizzando che lei possa avere la tendenza a pensare in termini estremizzati ("tutto" o "nulla", "bianco" o "nero", "bene" o "male" etc). Lei riconosce in sè stesso questa tendenza?
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dopo
Utente
Utente
Dottor Cali,
le sue parole mi hanno illuminato, quello che ha detto è vero sul mio conto...o "tutto o nulla" è un problema che ho sempre avuto...ogni volta che devo affrontare una sfida anche nella vita, al minimo ostacolo lascio perdere, senza lottare...e nel rapporto di coppia mi sono sempre reso conto che al minimo tintinnamento delle mie emozioni per me quello significava "non voler pi bene alla persona che ho accanto"...magari anche svegliandomi con qualcosa per la testa di negativo, io subito l'attribuivo a lei perchè era li accanto a me...

Inoltre ieri è stato un pomeriggio devastante, la mattina l'ho vista e subito dopo sono entrato in crisi, ero così affranto e affermavo "è finita, non provo più niente"...invece verso sera, vado alla farmacia vicino casa sua, passo dal market e sento di voler prender qualcosa per lei, e quando vado a casa sua sono tranquillo, e abbiamo passato una bella serata, davanti la tv a vedere un film.
Mi sembra di essere in un vortice, la mattina con l'idea di non provare più niente per lei, senza speranze, e la sera più rilassato, meno turbato.

le sue parole sono di un conforto unico in questo momento, la ringrazio di cuore.
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, non è mio scopo "confortarla", anche se le parole a volte possono avere questo effetto.

Il semplice conforto non la spingerebbe a rivedere criticamente il suo modo di approcciarsi alle relazioni.

Una volta compresa la sua tendenza a vedere le cose in modo polarizzato ed a volte estremizzato ("bianco o nero", per capirci), cosa potrebbe fare?

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