Problemi

ciao amici medici :D quando una persona giovane si ammala e cambia qualcosa nel suo fisico cambiando così il suo modo di vivere, e questa persona non accetta questo cambiamento così tenta tutto il possibile per far ritornare il suo aspetto come prima della malattia (la malattia è chiaro che gli rimane però e l'aspetto che influenza la vita sociale di questa persona) è in caso non riuscisse in quest'impresa decide che la sua vita e finita , è giusto che le persone di famiglia dicano a questo giovane guarda a chi sta peggio tipo alle persone dawn/paralizzate etc?? la cosa piu' bella e che queste persone di famiglia sono solo brave a dirle al giovane malato queste frasette filosofiche ma non sanno applicarle esse sono persone sanissime e si lamentano per problemi stupidi come il kilo di troppo sulla bilancia, per cui quello che dico io è giusto dire a una persona malata che ha diversità fisiche che non gli permette di fare una normale vita sociale guarda a quello e a quell'altro?? NO!!
e come dire vicino a chi e diventato cieco almeno ci senti, oppure al sordomuto scrivergli su un quaderno tu almeno vedi,
ognuno ha i suoi problemi gravi e meno gravi,fisici o psichici e nessuno può capire i problemi di un altro individuo al 100 per 100 se non li vive in prima persona, e dato che nessuno non puo vivere i problemi altrui dal vivo e giusto che ognuno pensi ai propri come giusto che sia, siete d'accordo con me?
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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 231 12 1
Gentile ragazzo da come ha espresso il suo concetto, capisco quanto possa essere pesante non sentirsi capito nelle proprie difficoltà. Ma se mi permette, voglio farle una domanda, Se lei avesse davanti un bambino che non può camminare e che ogni giorno si lamenta con lei del fatto di non potere camminare, in che modo lei risponderebbe o si comporterebbe? So che la risposta non e facile ma delle volte potere dare dei suggerimenti a chi sta male non e' facile, specie quando sono persone a cui vuoi bene. Con la speranza di averle prodotto una riflessione utile, rimango a disposizione e porgo cordiali saluti

Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com

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Utente
Utente
se questo bambino sarebbe già nato in questo stato per lui non camminare sarebbe la sua normale quotidianità, dato che non ha subito lo shock psichico del cambiamento, e vero che in alcuni momenti potrebbe lamentarsi di non camminare ma poi finirebbe liì dato che e nato in codesto stato, mentre se e un bambino nato sano e avrebbe avuto qualche incidente che lo avrebbe messo in sedia a rotelle le cose sarebbero ben diverse e in questo secondo caso se esso si lamenterebbe gli direi di tentare tutte le operazioni possibili per tentare di camminare nuovamente anche se ce il rischio di morire sotto i ferri,
prima lei ha scritto "So che la risposta non e facile ma delle volte potere dare dei suggerimenti a chi sta male non e' facile, specie quando sono persone a cui vuoi bene"
e vero ma chi dice la predica di guardare a chi sta peggio esso deve essere il primo a mettere in atto ciò che dice e non lamentarsi per cose insensate come il kilo di troppo facendoti innervosire di conseguenza o mi sbaglio?? penso che ad un malato non si dovrebbe mai dire guarda a quello o a quell'altro ma se lo devono dire che sia una persona che segua la regola anch'essa del guardare a chi sta peggio e non lamentarsi o mi sbaglio?
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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 231 12 1
Gentile ragazzo se ho capito bene lei vive male sia il fatto che non si sente stimolato a reagire e sia quello di avere persone che da una parte le suggeriscono di guardare a chi sta peggio e dall'altra parte sono i primi a lamentarsi anche per cose banali. Ha tutta la mia comprensione, non e' facile convivere in un ambiente in cui i messaggi tra quello che si dice e quello che si fa sono contraddittori. La mia domanda di adesso e': in che modo noi possiamo esserne utili? Nell'attesa porgo cordiali saluti
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Utente
Utente
in che modo potete essermi utili?, è semplice dato le cose che le ho appena descritto in questo post, la mia domanda finale è :e giusto che una persona sana dica ad un altra persona malata di guardare a chi sta peggio mentre esso è il primo a lamentarsi per cose futili non mettendo in atto questa regola che narra filosoficamente alla persona malata e con diversità fisiche, le sembra giusto?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
il nostro compito non è quello di esprimere giudizi dando ragione o torto agli utenti, ma aiutarli a riflettere per trovare un modo funzionale per decodificare la propria esperienza.
In fondo quello che lei non riesce ad accettare è
l'incoerenza tra le esortazioni che riceve e i comportamenti che osserva nei suoi familiari.
In questi casi sarebbe utile passare dal linguaggio del "tu" al linguaggio dell' "io", ovvero anziché dire:

"non è giusto che tu mi dica di guardare chi sta peggio"

"quando tu mi dici di guardare chi sta peggio, io mi sento svalutato e sento che vuoi allontanarti da me, mentre io ho bisogno di sentire la tua vicinanza".

Cordialmente

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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 231 12 1
Gentile ragazzo lei fa la domanda e contemporaneamente fa un'analisi di chi la risposta giusta la dentro di sè. Quello che le suggerisco è di utilizzare la sua risposta che è quella in cui crede per esprimere agli altri quello che desira. Si prenda la soddisfazione di farlo senza avere la pretesa che gli altri la capiscano. In questo modo dara grande merito a se stesso ed alle sue idee che a mio avviso sono quelle che veramente contano e che lei deve per primo imparare a rispettare.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
grazie della risposta dottoe leonardo infatti li risponderò a modo quando faranno i filosofi con me,
per la dottoressa sabrina:io non mi sento svalutato quando sento quelle risposte perchè non sono in cerca di compassione dato che non risolve i miei proiblemi, per farla capire non è che io vado vicino i miei parenti a piagniucolare tengo questo e quello e loro dato l'egocentrismo presente negli esseri umani mi dicono guarda il cieco o il sordomuto (esempio), ma anzì io non gli parlo mai di come mi sento fisicamente o psicologicamente ma sono loro che vengono a stuzzicarmi, tipo quando vedono in tv una persona paralizzata dicono "guarda a quello lui che deve dire?" e questo che non sopporto, io non solo non mi lamento mai anzi sono loro a lamentarsi di boiate tipo i kili di troppo e poi quando vedi il paralizzato invece di farti l'esame di coscienza prima tu che sei sano e ti lamenti dei kili di troppo, dici vicino a me persona malata e con diversità fisiche guarda a quello??
dopo letto questo le sembra ancora che sono io quello in cerca di inutile compassione??
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Non ho mai pensato che lei sia in cerca ci compassione, ma che sia molto risentito con i suoi familiari per il loro "predicare bene e razzolare male".
Cordialmente
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Utente
Utente
e vero ne sono molto risentito prima con i miei parenti, e poi con il genere umano perchè tutti ragionano così dato che anche se siamo miliardi di persone la psicologia più ò meno e questa in casi come questi, lei non lo sarebbe risentita al mio posto ?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
non credo che tutti gli esseri umani ragionino allo stesso modo in ogni caso estendendo la sua rabbia a tutto il genere umano finirà solo per fare "terra bruciata" intorno a sé, per questo le suggerivo di provare a modificare il suo modo di esprimere questa rabbia ma mi rendo conto che i limiti della consulenza on line non ci consentono di affrontare adeguatamente la questione. Pertanto la invito a prendere in considerazione la possibilità di fare un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta proprio per sperimentare modalità di comunicazioni più efficaci e funzionali ai suoi bisogni.
Cordialmente
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, ha provato ad esprimere questo risentimento verso le persone che si comportano in questo modo? A fargli notare la loro incoerenza? O, meglio ancora, a far notare loro che quel comportamento non è per lei di nessuna utilità?
A volte la gente, pensando ingenuamente di far bene, dice stupidaggini, o cose non appropriate alla situazione. Parte con le migliori intenzioni, ma poi si muove come un elefante nella cristalleria.

Vede, non è possibile chiedere la perfezione o la coerenza assoluta né a noi stessi né agli altri (perché prima o poi sbagliamo tutti), ma è possibile e doveroso chiedere il rispetto dei nostri diritti... e quello di non essere infastiditi o stuzzicati da comportamenti che ci fanno male è appunto un nostro diritto, che è giusto far rispettare.

Cordiali saluti,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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Utente
Utente
dottoressa sabrina, nella società di oggi il 90 per cento delle persone e egocentrico, ho osservato sia le persone maliziose che quelle non maliziose ed entrambe le categorie se tu parli di un problema tendono a minimizzarlo o come le ho gia detto fanno i paragoni tra il peggio e il meglio, o se loro hanno avuto un esperienza peggiore della tua ti stoppano quando gli parli e iniziano loro a parlare di quello che gli e capitano, per esempio vedo alcune persone A e B, A racconta a B che ha avuto una giornata difficile e B lo interrompe raccontandogli che il giorno precedente ha avuto la giornata peggiore di A, e questo spiega che nella psicologia umana sia i maliziosi e i non sono egocentrici, mentre il restante 10 per cento sono le rare e cosidette persone "sante" ovvero quelle davvero buone che si differenziano dalla massa che nascono sempre meno, riguardo il colloquio con lo psicologo mi sembra inutile anddarci dato che gli saprei tener testa nel rispondergli a dovere,quindi non credo faccia al caso mio.

per la dottoressa elisa,
si ho detto tante volte a queste persone che mi dicono una cosa e loro fanno il contrario, ma e inutile non mi rispondono(perchè sanno che ho ragione, ma non lo ammettono) ma continuano sempre a lamentarsi di cavolate come i kili di troppo,e naturalmente quando vedono una persona che diciamo fisicamente e peggio di me o paralizzata ma non ha vergogna del suo stato non perdono l'occasione di dire "guarda a quello" facendomi di conseguenza innervosire, la cosa più bella e che quando io vedo un obeso in tv e li ripago con la stessa modeta e dico "quello e un vero obeso, non voi che vi lamentate per niente" o non dicono nulla o fanno finta di non sentire,
quindi io rimango del mio parere iniziale: non mi importa se cè gente peggio di me, come la gente sana non mi guarda a me che sono malato e con diversità visiche, io non guardo a chi sta peggio di me e faro di tutto per migliorare il mio aspetto e se non ci riesco.. finirò,
ognuno ha i suoi problemi e dato che non puo capire un altra persona se non vive i suoi problemi, ognuno si tenga i suoi comè giusto che sia, e cattivo lo so ma il mondo va così,
Saluti

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
se lei crede che fare un colloquio con uno psicologo significa essere accondiscendente e accettar passivamente il suo punto di vista sta equivocando, nel senso che il compito dello psicologo non è quello di PERSUADERE il cliente ma quello di creare le condizioni favorevoli ad un processo di cambiamento, che non è altro che l'obiettivo del cliente ottenere una modifica del suo vissuto, ma sembra che lei sia concentrato solo sull'ipocrisia degli atteggiamenti altrui, i quali, come ha già sperimentato, non ha modo di cambiare direttamente; è solo da lei che può iniziare un processo di cambiamento.
Cordialmente
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Utente
Utente
appunto ribadisco: perchè se non cambiano gli altri (cosa che è impossibile dato che l'egocentrismo fà parte dell'animo umano)devo cambiare io e andare dallo psicologo?
cioè cambio e loro fanno sempre le stesse cose come ogni giorno facendomi ritornare l'odio verso il genere umano, stiamo sempre lì...
e poi non ho bisogno di cambiare il mio modo di pensare dato che ciò che penso e la realtà
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, questo servizio non serve per stabilire chi è d'accordo con chi e su cosa, serve ad aiutare persone con problemi.

Se lei ritiene che lo psicologo per lei sia inutile, liberissimo di pensarlo, ma per favore non ci faccia perdere tempo cercando di convincere noi per convincere se stesso.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
per il Dr. Giuseppe Santonocito, sono d'accordo serve ad aiutare le persone con i problemi e ho scritto appunto per questo, ma sè voi qui su questo portale non siete riusciti a contrastare le mia parole, cosa le fà pensare che il parlare con uno psicologo reale riesca a cambiare il mio reale modo di vedere le cose? nulla perchè direbbe le stesse cose che mi avete detto voi qui, poi se esso ha qualche potere psichico per controllare la psicologia altrui è un altra storia XDX,
per le sue ultime parole: io non sto cercando di convincere voi che non ho bisogno dello psicologo per convincere me stesso, io dal pricipio non ho mai detto di voler andare dallo psicologo ma è stata la sua collega a proporlo di andare.
ad ogni modo potete chiudere qui, la discussione mi è bastata a capire che gli psicologi (a meno chè una persona non abbia un forte trauma o sia fuori controllo) servono solo per un libero scambio di battute che in alcune volte danno risposta ai quesiti delle persone tipo il mio.
ad ogni modo finiamola qui
saluti
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo,

noto che purtroppo si sono create delle incomprensioni non da poco, quindi ci terrei a fare alcune precisazioni.

1. Parlare con uno psicologo dal vivo non è come parlare qui. Dal vivo una serie di segnali aggiuntivi, soprattutto non verbali, guidano lo psicologo a modulare in modo più appropriato i suoi interventi, nonché ad inquadrare meglio i vissuti e la situazione complessiva dell'altra persona.
Inoltre, dal vivo, il confronto solitamente è con un solo psicologo, cosa che semplifica ulteriormente il quadro comunicativo.
Questo servizio, che è pubblico ed ha funzione puramente orientativa, non va confuso per una vera e propria consulenza psicologica. In questa sede non possiamo approfondire le singole situazioni, ma offriamo indicazioni preliminari generiche che possano essere potenzialmente utili non solo all'autore della richiesta, ma anche ai numerosi lettori. Anche per questo, sentire più "voci" può arricchire l'informazione, anche se a volte il quadro comunicativo si complica.

2. Lo psicologo non deve e non vuole convincere a cambiare una persona che non vuole cambiare. Ma nemmeno si occupa solo di persone con forti traumi o "fuori controllo". Lo psicologo aiuta a cambiare le persone che desiderano cambiare, ma che non ci riescono, o che hanno bisogno di cambiare per vivere meglio, più sereni, meno infelici.
Poiché abbiamo visto che lei soffre per alcuni comportamenti altrui, le è stato suggerito che forse un cambiamento potesse esserle utile... ma non perché gli altri abbiano ragione nel comportarsi come fanno! Solo per vivere meno male quegli stessi comportamenti altrui, che a quanto pare persistono malgrado le sue rimostranze. Tutto qui.

Cordialmente,