Relazione di coppia con figlio 4 anni

Sono un papa' di un bambino nni 4, e una moglie con la quale sembravo felice. Dopo un anno di malattia circa 6 mesi fa si e' spenta mia madre (unica mia parente);io ho fatto notevole fatica a rimettermi in piedi. Con mia moglie ci possiamo pemettere di dormire in camere separate e cosi' abbiamo fatto per circa l' ultimo annetto (non sempre). Io ho 45 anni mia moglie 47. durante la fase finale della malattima di mia madre mia moglie mi chiese di provare a fare un altro bambino, ma io, impegnato in quella situazione, e poiche' non avremmo poi avuto nessun aiuto, rifiutai. Aggiungo che la sitazione lavorativa di mia maoglie e' ogni giorno e' sempre meno appagante, ed inoltre dall' inzio della mia vita sessuale a fasi alterne ho sempre avuto una disfunzionalita' erettile di nautura psicologica (mi mi diseccito dopo un po'). Tutto questo ci ha allontanati sempre piu', tant'e' vedo che nell' ultimo anno ci vedevamo solo alla sera e a colazione. Il bimbo lo portavo e lo ritiravo dalla scuola materna sempre io, con la mamma sta soprattutto durante le vancanze quando sono entrambi liberi. Il piccolo mi moltissimo attaccato tant' e' vero che a volte devo necessariamnete allontanarlo da me.
Inoltre mia moglie sempre piu' soffre per l' avenzare dei segni del tempo, che sfoga, comprnado vestiti per tutti noi, alimentari in abbondanza, giardinaggio, creme ecc.
Nell' ultimo periodo (secondo il suo racconto che mi ha confessato) ha visto un giovane uomo vestito molto carico sessulmente di schiena che voltandosi e vedondala e "venuto" letteralemtne il sua presenza, provando molto disagio. Mia moglie quando lo ha rivisto ha detto "GRAZIE". Lei dice che ne' e' innamorata, ma forse come lei stessa dice solo nella sua testa ... non lo conosco nemmeno...
Comunque ora e' cambiata, ci siamo messi -non sempre- a fare sesso io e lei con alterni risultati e a frequntarci con successo anche nell'intervallo di pranzo quando il piccolo non c'e', con direi buona soddisfazione. Assegnamo prorita di differti al nostro lavoro ed al piccolo, ad esempio questa sera andremo a tatro solo io e lei, mai fatto prima in 4 anni consecutivi.
Morale da quello che vedo ciascuno di noi e' cambiato, ma non del tutto dobbiamo be assestarci sulla nuova posizione; io ne ho una fifa matta, ho paura di perderla, di perdere il piccolo, tutto quello che assieme abbiamo costruito. Io in questi anni non l' ho mai tradita fisicamente. Quando sto bene risco ad essere una persona estroversa che spesso coinvolge gli altri (spesso donne) nel dialogo. Penso non sia stato facile per mia moglie sopportare questo atteggiamento, ma penso che mi abbia capito, anche perche' raccontavo le mie giornate non come prodezze di conquiste ma per riportare cio' che apprendevo da altre persone per integrare il npstro rapporto.Ora stiamo entrambi facendo un nostro percoso da uno psicologo alla ricrca di noi stessi per poter gestire questa nostra evoluzione, non so dove mi portera', ho paura, ma non posso piu' ignorarla
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signore,

non mi è chiaro quale sia la sua domanda, ma se intende chiedere un parere sulla situazione posso dirle che
avete fatto bene ad iniziare un percorso psicologico, perchè sembrerebbe che entrambi soffriate per questioni sia personali sia di coppia.

Non ho capito se vi siete sottoposti a terapia di coppia o a 2 percorsi individuali, ma se si tratta di una scelta recente deve avere un po' di pazienza. La situazione si sta già modificando visto che avete riprogrammato la routine in modo tale da creare occasioni di condivisione che prima non avevate, quindi penso che abbiate imboccato la strada giusta e che il vostro rapporto potrà ulteriormente migliorare, se entrambi vi impegnerete in questa direzione.

Cari auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo, Psicoterapeuta 50
La terapia elettiva per voi sarebbe quella di coppia, presso uno studio di psicoterapia sistemico. La terapia di coppia ha normalmente cadenza mensile e non interferisce con le terapie individuali dei partner. Offre il vantaggio di considerare la coppia come un sistema ed agisce su questa unità sovraindividuale, con l'intento di risolverne le disfunzionalità.
Nel vostro caso l'evento traumatico della malattia e morte di sua madre ha evidentemente rotto un equilibrio, al ripristino del quale sembra che sua moglie e lei stiate già attualmente lavorando, ma l'intervento di uno specialista esterno sulle vostre dinamiche interne potrebbe risultare risolutivo e duraturo.
Auguri.

Dr.ssa Emanuela Carosso
Psicologa - Psicoterapeuta, Psicologa Forense
www.studiocarossopsicologia.com

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dopo
Utente
Utente
Egregia Dr. Falvia, grazie della sollecita risposta. I percorsi individuati sono al momento separati presso uno psicologo che utilizza metodi il metodo Joung per l' analisi dei sogni. Io precedentemente circa 10 anni or sono mi ero rivolto ad un suo collega che utilizzava metodi piu' frojdiani. Inoltre io sento di avere una mente molto potete che controlla molta la parte conscia, (forse da questo la mia disfunzionalita' erettile) lascinadomi molto disadattato sulla parte inconscia che devo far emergere (mi provoca incubi, sogni, mi eccito molto nel sonno, ecc).
Il progetto (o almeno cio' che abbiamo in testa) e' capire chi siamo, cio' che vogliamo, essere ben piantati sui nostri piedi, non utilizzare l' altro come sostegno per la vita (momentaneo invece si), e poi ritrovarsi e condividere insieme una nuova parte del percorso della vita se questo sara' possibile.
Con il nostro ultimo ravvicinamento ho paura di condizionarmi e condizionare l' altro nella ricerca di se, dando risultati sbagliati se non dannosi, forse dovremmo vivere effettivamente da soli, ma affettivamente ora ho grandi difficolta' soprattutto emotive a permettermelo. Per questo ciascuno ha un un piccolo taccuino solo suo dove memorizza i sogni che poi tratta con lo psicoterapeuta, e assolutamente non sono influenzati dall' altro.
La mia opinione estremamente razionale e' che una coppia sia formata da 2 persone ben piantate, autonome, indipendenti, che hanno pero' grande voglia di condividere progetti, emozioni, sogni comuni,. Non posso chiedere a mia moglie di essere la mamma che non ho piu', ed io non posso essere la sua famiglia di origine che di fatto non ha ...

Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ho capito male o siete seguiti dallo stesso terapeuta, ma separatamente?
Se così fosse consiglierei a uno dei due di farsi seguire da un altro psicologo, perchè può essere molto dannoso (immagini solo quante fantasie alimenta!) che due persone che hanno una stretta relazione sentimentale o di amicizia siano seguite dallo stesso terapeuta.

Mi sembra che lei si stia facendo troppi problemi, e che forse dovrebbe cercare di vivere con maggiore spontaneità la relazione, senza preoccupazioni del tipo "ho paura di condizionarmi e condizionare l' altro nella ricerca di se, dando risultati sbagliati se non dannosi".
Non pensa che l'esito del percorso psicologico dipenda strettamente dal lavoro che ognuno di voi fa con il terapeuta, più che da quello che lei può "condizionare"?
Non credo insomma che lei possa determinare un esito "sbagliato" o addirittura "dannoso" per sè e per sua moglie, l'aiuto del professionista che vi segue serve proprio ad orientare il lavoro e a monitorarne l'andamento e gli esiti.
Su questo può quindi stare tranquillo!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"La mia opinione estremamente razionale e' che una coppia sia formata da 2 persone ben piantate, autonome, indipendenti, che hanno pero' grande voglia di condividere progetti, emozioni, sogni comuni,. Non posso chiedere a mia moglie di essere la mamma che non ho piu', ed io non posso essere la sua famiglia di origine che di fatto non ha ..."

Gentile utente,
in merito alle difficoltà che ha esposto nella prima mail e a quanto ha aggiunto nella seconda, della quale ho riportato una parte che ritengo particolarmente significativa, concordo con la collega dott.ssa Carosso sull'utilità di rivolgervi anche ad un terapeuta sistemico-relazionale, orientamento propriamente indicato al caso (senza nulla togliere al percorso che state seguendo).

Cordialmente



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, vi ringrazio tutti per le risposte.
Riassumendo:
- posso stare tranquillo che il nostro percorso personale non sara’ troppo alterato dalle normale interazione dei rapporti marito - moglie
-dovremmo effettuare anche una terapia sistemico-relazionale di coppia, ma per questo e’ corretto che ne parli al mio terapeuta (che –ricordo- e’ anche quello di mia moglie)? E viceversa al terapeuta sistemico-relazionale di coppia dobbiamo parlare le nostro percorso individuale ? Puo’ essere lo stesso terapeuta del nostro percorso individuale? Facciamo troppa confusione poi ?
-perche’ per il nostro percorso individuale dovremo rivolgerci a due diversi terapeuti come qualcuno suggerisce? Non mi pare che cio’ alimenti –almeno in me- fantasie curiosita’ particolari, ho fiducia della professionalita’ della persona alla quale ci siamo rivolti.
Avrete capito che entrambi abbiamo qualche scheletro nell’ armadio dovuto alle nostre famiglie (io figlio unico di madre vedova (mio pare mori quando avevo 8 anni)), lei seconda di 3 figli con genitori divorziati in modo estremamente burrascoso lasciata sola una volta raggiunta la maggior eta’… ci siamo sposati tardi quando lei aveva 40 anni ed io 37.. Secondo me la terapia basata sui sogni che altro non sono la rappresentazione dell' inconscio mi da’ la grande opportunita’ di “vedere” la faccia nascosta di me’ stesso, che con il mio grande autocontrollo riesco di giorno a nascondere . Vi posso dire che in qualche modo sto gia’ meglio, solo per averli scritti in un taccuino (non ne ho ancora parlato con lo “strizza” (spero non vi offendiate, ma simpaticamente lo chiamo cosi’…)). Prima parlavo dei sogni solo a voce al mattino con mia moglie ma lei a quell’ ora non c’era (aveva troppo sonno …), forse la mia era una richiesta di aiuto ???
Grazie.
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Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo, Psicoterapeuta 50
La terapia sistemico-relazionale esamina anche la storia multigenerazionale dei soggetti coinvolti, quindi vi darebbe modo di esaminare gli "scheletri negli armadi" relativi alle vostre rispettive famiglie, risalendo almeno fino ai vostri nonni. Nella terapia sistemica i membri della coppia vengo ricevuti insieme.
Solitamente uno stesso terapeuta individuale non vede contemporaneamente e individualmente entrambi i componenti di una coppia, a meno che non abbia una strategia complessiva rispetto alla coppia stessa.
E' pacifico che una coppia che desidera restare tale deve cercare psicoterapie che favoriscano il funzionamento del ménage. Se parte dal presupposto che è il matrimonio che non deve interferire con i percorsi terapeutici individuali, resto quanto meno perplessa.
Dovreste chiarire gli scopi delle vostre rispettive terapie presso il medesimo professionista, perchè da come racconta le cose non è chiaro per niente.
Rinnovo il suggerimento di sentire un terapeuta di coppia ad indirizzo sistemico e ad andarci insieme, se è vostro desiderio restare uniti. E proprio non vedo i vantaggi che avreste a dividervi ora, dopo che vi siete incontrati non giovanissimi e avete avuto un figlio. Crede forse che ne trarrebbe qualche giovamento a livello personale?
Guardatevi negli occhi, lei e sua moglie, e chiedetevi cosa volete fare delle vostre vite, della vostra coppia e della famiglia che, comunque, avete formato. Le successive decisioni che trarrete verranno in conseguenza.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.
Penso di essere stato frainteso, e me ne scuso.
Mi riferivo che vorrei evitare in qualche modo di condizionare il percorso della mia compagna, tuttavia e' evidente che il matrimonio ed i figli in qualche misura
possono e devono incidere. Forse ho troppo rispetto per gli altri... Devo (scusi il termine) fottermene e comportarmi in modo normale ? Lo sa che scrivendolo mi pare proprio di darmi gia' la risposta da solo ?

Forse in questi ultimi tempi non ho sentito me stesso (volutamente per gestire la perdita di mia madre?)ma ho fatto cio' che mi pareva piu' giusto fare ... ho lavorato troppo anche 14-15 ore al giorno, ed il resto del tempo l' ho dedicato tutto agli altri, al figlio alla moglie ...

Ho deciso di dare altre priorita', ieri siamo andati a teatro solo io e lei (abbiamo trovato una baysitter, mai fatto dalla nascita del bimbo), oggi andiamo a sciare tutti insieme ....

Prima mi sentivo morire a pensare di lasciare il piccolo con una baysitter ... sta gia' alla scuola materna dalle 09:00 alle 18:00 da lun a ven...

Condivido pienamente che ogni decisione e' affrettata e si fara' il punto alla fine del percorso.

Grazie.
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