La mia depressione per colpa di un rifiuto

Spero che sinceramernte che qualche medico mi risponda. Sono una ragazza di 25 anni e mezzo,26 a settembre, e sto vivendo il periodo di gran lunga più brutto della mia vita, a causa del quale sono in cura da psicoterapeuta e psichiatra. Sono affetta da quella che il mondo chiama depressione, ma che io chiamo infelicità. Quando mi dicono che sono depressa infatti io rispondo"non è vero, sono solo infelice"perché il motivo della mia "depressione" lo conosco fin troppo bene: il rapporto con il mio ragazzo, che non è assolutamente come lo vorrei. Dopo 4 anni insieme, lavoriamo entrambi anche se precari, in totale prendiamo 2100euro al mese, io vorrei andare a convivere...lui no, non se ne parla, e questo mi distrugge giorno dopo giorno...mi chiedo perché questo ragazzo non voglia farlo, a sentire lui è solo una questione di soldi, ma io mi sono sempre più convinta che non gli importi davvero di me, o almeno, non quanto gli importa della sua tranquillità e di se stesso, gli ho chiesto di guidare(è l'unica persona di quasi 28 anni che non guida sulla faccia della terra)e lui niente, è irremovibile su tutta la linea, per lui c'è sempre qualcosa che viene prima di me:il lavoro,la famiglia,ecc...Tutto questo mi ha condotta alla situazione attuale, in cui non ho più voglia di vivere, piango diverse ore al giorno, sono diventata l'ombra di me stessa, sono vistosamente dimagrita, vorrei poter morire, non sono più io da nessun punto di vista(mi trascino sempre peggio da settembre). E non esiste farmaco che mi aiuti, perché il mio problema è uno e uno solo: non mi sento amata, anzi mi sento rifiutata dalla persona che amo da anni e alla quale ho dato tutta me stessa,mentre attorno a me è pieno di ragazze delle mia età che convivono...sono terribilmente infelice...vi scrivo mentre sono scoppiata di nuovo a piangere. Io non riesco a rassegnarmi all'idea di non poter vivere nel modo in cui desidero, a me vivere così sembra senza senso, ne avrebbe se avessi 14 anni,ma così mi sembra di avvilupparmi in una spiarale velenosa e insensata, lo so che non navighiamo nell'oro, ma almeno da quando il lavoro c'è per entrambi potremmo convivere (ormai è oltre un anno)e io sarei felice...perché credetemi qui ne va della mia salute...se vi mandassi una mia foto di oggi e una di agosto pensereste che si tratti di 2 persone diverse...come posso fargli capire che convivere è la cosa giusta da fare per noi 2?Stare così come 2 fidanzatini delle medie per me è umiliante, dannoso, non ha seaso...io ho bisogno di crescere, è come se quando andavo a scuola mi avessero costratta a fare 10 volte la prima superiore...secondo voi come dovrei affrontare la situazione?Como posso convincerlo?Come fargli capire quanto sia importante per me?Io mi dico che probabilmente non so usare le parole giuste e che se al posto mio ci fosse una ragazza più "furba"a quest'ora conviveremmo da un pezzo...forse sono io che non ci so fare...che non so parlare, che non so farmi amare abbastanza...Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il suo problema, purtroppo, è ben noto e di vecchia data. Gli uomini riluttanti ad impegnarsi sono sempre esistiti e il loro numero non è destinato a diminuire. I motivi sono vari, le ragioni economiche sono le più gettonate, ma in ultima analisi il motivo è uno solo: perché se lo possono permettere.

Perché la società e il benessere dei genitori lo permette, ma anche perché le loro ragazze glielo permettono. È duro doverlo dire proprio a lei, che sta soffrendo così tanto, ma nelle coppie, come in qualunque altra relazione, ognuno insegna agli altri come vuole essere trattato.

Se c'è sotto un problema di autostima e di non riuscire a dare valore a se stessa, è questo che andrebbe affrontato in psicoterapia. Lo state facendo? Con che risultati? Che tipo di psicoterapia, frequenza delle sedute, ecc.?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amica,

immagino che la situazione sia molto pesante da sopportare e penso che solo lei possa fare qualcosa per sbloccarla.
Lei ci dice che:
"a sentire lui è solo una questione di soldi, ma io mi sono sempre più convinta che non gli importi davvero di me, o almeno, non quanto gli importa della sua tranquillità e di se stesso"

Questo è possibile, e per scoprire come stanno davvero le cose potrebbe provare a dargli un ultimatum per capire cosa davvero conta per lui. Se la risposta è "lui stesso, la sua famiglia, il suo lavoro" probabilmente non è la persona giusta e rimanere con lui potrebbe essere fonte di ulteriore disperazione.
In questo caso dovrebbe prendere seriamente in considerazione l'idea di chiudere il rapporto, dal momento che sta con un ragazzo che la fa sentire l'ultima ruota del carro e che la fa dubitare del suo valore come persona.

Alla luce di quello che ci ha scritto già a gennaio penso che lei sia scontenta ma spaventata dall'idea di rimettersi in gioco e di ricominciare dall'unica amica che ha a costruirsi una vita diversa.
Forse dovrebbe parlare di questo con la psicologa che la segue, perchè non vorrei davvero che stesse portando avanti questa situazione fondamentalmente per l'idea di non avere alternative.
Inutile dirle che non è certo così, e che se deciderà di chiudere liberandosi anche del peso dei problemi attuali riacquisterà tutte le energie che sta impiegando per far fronte alla situazione, e potrà investire queste energie in maniera costruttiva per crearsi altre amicizie e interessi e la vita sociale che ora le manca.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio di cuore i medici che mi hanno risposto e mi stanno aiutando a capire.
Per il dottor Santonocito: dalla terapeuta ci vado a settimane alterne, a volte tutte le settimane da ormai 2 anni (ho cominciato per altri motivi)e credo lei stia cercando di farmi capire che la mia vita va avanti comunque. Mi aiuta un po', non quanto mi ha aiutata su altri problemi, ma del resto problemi così non può risolverli nessuno. Sono pienamente d'accordo quando dice che la società e la famiglia glielo permettono (è circondato peraltro da amici single o fidanzati da anni, ma che non convivono assolutamente e non vogliono sposarsi e ha dei genitori che sono i primi a sconsigliargli di convivere, a dirgli che non ci sono i soldi per farlo e di restare con loro il più possibile per capire se è me che vuole e per ragioni economiche), ma io cos'ho fatto di male? Gli ho sempre detto che non vedevo l'ora di sposarmi con lui o come minimo convivere, per cui non gli ho mai fatto credere che stessi bene cosìo che stessi con lui per gioco...sono sempre stata molto intransigente su tutta la linea, non mi sembra affatto di essere stata permissiva nei suoi confronti, ma certo è che da lui non si ottiene niente in nessun modo.
Mi collego quindi all'intervento della dott.ssa Massaro: ci penso tutti i momenti all'ultimatum, ma conosco già la risposta: dal bastardo in questione non si ottiene nulla imponendosi, ha il coraggio di dire che mi voglio imporre su di lui per molto meno!Un esempio: ieri sera, dopo settimane in cui non ci siamo nè visti nè sentiti, volevo parlargli per dirgli che così non riesco ad andare avanti perché sto troppo male, lui: ho una cena di labvoro con i miei colleghi (è vero), non se ne parla assolutamente. Se fossi stata io dopo settimane che non mi avrebbe rivolto la parola e sapendo quanto stava male avrei messo da parte i colleghi...lui quando gliel'ho chiesto è sbottato con il solito "io non ubbidisco ai tuoi ordini, non sono il tuo burattino" Da una persona così non si ottiene niente di niente!!!Il motivo per cui "mando avanti"(in realtà la situazione mi sembra statica da un anno)questo rapporto è di duplice natura: sicuramente in me c'è non la paura, ma la certezza che senza di lui rimarrei completamente sola e ho tutti gli elementi per crederlo...sono vecchia ormai per tutto nella vita e ho sbagliato tutto,le uniche cose che potrei ancora fare, come sposarmi e avere dei figli,mi vengono impedite, non ho amici, da bellissima che ero( a detta degli altri, io mi sono sempre sentita uno scorfano) sono diventata piuttosto brutta, non so costruire né mantenere le amicizie, non ho hobbies nè interessi, ma è ancora più forte in me la convinzione che se lui si impegnasse, per esempio cominciasse con il guidare e uscissimo quindi di più,anche perché meno di zero è impossibile, potremmo tornare ad essere felici come lo sianmo stati in passato...perché noi 2 per i primi 3 anni a parte il neo della storia della macchina siamo stati felici, e molto...non dormo quasi, alterno momenti in cui mi abbuffo ad altri in cui non mangio, ho sempre mal di testa e tachicardia...e so che se domenica voglio andare al mare, dovrò andarci da sola. Grazie mille.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ma io cos'ho fatto di male?
>>>

Intende verso di lui o verso se stessa?

Perché a me sembra che stia dando soprattutto buon gioco a lui.
Ma nei confronti di se stessa cosa sta facendo? Il bene?

>>> dal bastardo in questione non si ottiene nulla imponendosi, ha il coraggio di dire che mi voglio imporre su di lui per molto meno!
>>>

Se arriva a chiamarlo "bastardo", la domanda più spontanea che mi viene da farle è: chi glielo fa fare, di rimanere con un bastardo? E come mai si è scelto un fidanzato bastardo, in primo luogo?

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
In seguito al difficile periodo che ormai conoscete sono stata portata al pronto soccorso dai miei genitori e sono stata trattenuta in ospedale per 48 ore. La psichiatra che mi segue mi ha quindi prescritto la seguente terapia, che sto tuttora assumendo: Remeron 30 mg 1 cp la sera e Ansiolin 20 gt la sera più 5 al bisogno fino ad un massimo di altre 20 durante il giorno.
Vorrei qualcuno mi dicesse sinceramente quali sono gli effetti collaterali di questa terapia. Dato che dovrò seguirla per almeno 3-4 mesi voglio conoscerli e i medici non me li dicono, mentre saperlo mi farebbe capire meglio a che cosa vado incontro, tanto ormai ho deciso di seguire la terapia piuttosto che pensare di suicidarmi tutti i giorni. Grazie mille.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
gli psicologi non sono medici quindi questa domanda deve farla nella sezione di psichiatria.
In ogni caso credo si renda conto che la situazione sta degenerando e che in questo momento è necessario integrare la psicoterapia con una terapia farmacologica ma anche di iniziare a guardare in faccia la realtà: quello che lei sta subendo all'interno di questa relazione dipende dalla scarsissima considerazione di sé e dall'aver scelto di ridurre tutto il suo universo relazionale a questa relazione, in altre parole ciò che la tiene legata a questa persona, è il terrore di affrontare la solitudine e per evitare questo, è disposta a restare con una persona dalla quale non si sente amata e come potrebbe esserlo se lei per prima si disprezza?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi medici,
sono passati ormai quasi 2 mesi da quando vi ho scritto l'ultima volta e la situazione è ulteriormente degenerata, trasformandosi nel peggiore dei miei incubi e nella disperazione più totale. Vado con ordine. Nel mese di aprile, più o meno nel corso del mio scorso intervento, durante l'ennesima litigata, ho insultato pesantamente e sono arrivata a schiaffeggiare G (non sono affatto una persona violenta, quando ci ripenso mi dico che dovevo essere proprio fuori di me)....lui prima non si è fatto sentire per qualche giorno, poi quando si è fatto sentire per sms mi ha scritto:"Mi ci vuole un po'di tempo.Sono legato a te, ma mi sono sentito umiliato da quell'aggressione.Dammi un po'di tempo per riflettere."Il tempo è passato e continuava via via a ritornare ad essere sempre più affettuoso con me, anche sempre e solo per sms.A questo punto io, forse volendo forzare le cose e illudendomi, ho iniziato a chiedergli che cosa provava per me, a dirgli che se diceva di volermi bene probabilmente voleva ancora stare con me, a chiedergli di vederci, a dire che tra di noi non poteva finire così...Lui ripiomba nel silenzio per una settimana circa. Due giorni fa, sotto la pressione di miei continui sms, mi scrive:"Rompo il mio silenzio.Tu per me non sei stata né un gioco né un passatempo(glielo avevo scritto in uno dei miei ultimi sms).Ma qualcosa si è rotto negli ultimi tre mesi, forse di più.A furia di sentirmi dire cosa dovevo o non dovevo fare, sentirmi sotto pressione, urlarmi in faccia, prendere ceffoni, rinnegare il passato, ho deciso di cominciare a pensare solo a me stesso, visto che quando davo tutto me stesso non veniva recepito, allora è meglio così.Troverai qualcuno più degno di me."E poi "ora come ora sto bene così.Sarò egoista vedila come vuoi tu." e dopo"A furia di sentirmi dire che non ti amavo, che non facevo nulla per te, che venivi sempre dopo tutto il resto,ho capito che stavamo andando completamente alla deriva...Gesti, parole, tutto si è unito.Ed ora è meglio così."Inutile dire che per me la vita è finita...Vivo in un incubo in cui mi passano davanti tutti i nostri momenti felici insieme e mi chiedo come lui possa non provare più niente per me.Mi illudo che forse tra un po' di tempo tornerà da me, ma credo di sbagliare perché sono 2 mesi, dalla famosa litigata con ceffoni, che mi illudo...nel frattempo la mia vita non ha più alcun senso.Sono completamente sola.Non ho più nemmeno un'amica.Il lavoro, in cui non ho colleghi, è tutto quel che mi resta.Non riesco,non posso, non voglio accettare l'idea che 4 anni insieme possano finire per sempre così.E mi ripeto che forse se avessi curato prima la mia depressione, se non mi fossi impuntata sul discorso della convivenza, se semplicemente non gli avessi dato quei 2 ceffoni ora la mia vita sarebbe diversa e noi due potremmo essere ancora felici insieme.Ora è tutto finito, la mia vita è finita, sono sola come un cane e soffro terribilmente. Non ho nessuna prospettiva, nessuna speranza. Aiutatemi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

concordo pienamente con ciò che Le ha scritto il dott. Santonocito e anzi, sono convinta sia una buona notizia per Lei poter SCEGLIERE da ora in avanti non più un fidanzato "bastardo", ma un fidanzato davvero degno di Lei. Da questa esperienza, seppur dolorosissima, ha solo da imparare come da oggi in poi vorrà essere trattata nelle relazioni e in particolare dagli uomini.
Tutti noi soffriamo nella vita, o subiamo ingiustizie, torti, ecc... a molte persone è capitato di essere lasciati dalla persona amata. Si soffre e poi si va avanti. La differenza sta nel modo in cui ci raccontiamo l'evento. Può essere la fine del mondo o un momento per ripartire.
A Lei che cosa impedisce di andare avanti, di non restare da sola?
Mi ha sorpreso quando ha scritto che a 25 anni è ormai vecchia per fare delle cose. Probabilmente dovrebbe domandarsi cos'è questo accanimento per QUESTO ragazzo e in QUESTO momento.
Ne parla in terapia di tutto questo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Non ho nessuna prospettiva, nessuna speranza. Aiutatemi."


No non ce l'ha se si chiude nell'autocommiserazione, al contrario, se è disposta a mettersi in discussione e a non nascondersi a sé stessa, potrà apprendere da questa esperienza moltissimo sul suo modo di costruire relazioni interpersonali, sui suoi bisogni affettivi.
Ora sta a lei scegliere: chiedere aiuto solo per convincersi che non è possibile uscirne, oppure accogliere la spinta al cambiamento che la sofferenza riesce ad innescare.