Mi sento alla deriva...

Salve!Ho 18 anni e da circa un anno e mezzo a questa parte il mio umore è permeato da una tristezza di fondo che mi rende cupissimo.Sempre più spesso riflettendo con me stesso mi trovo a dire "che vita da schifo" e avverto un profondissimo senso di solitudine,che vedo non solo come dimensione attuale,per quanto anche parte del mio futuro.I miei rapporti con l'altro sesso sono pari a 0,non riesco neanche ad immaginare che io possa andare bene o addirittura piacere ad una ragazza.La mia misantropia è ai massimi storici,visto che,nonostante di tanto in tanto esca o sia impegnato politicamente,sempre più spesso preferisco chiudermi nella mia stanza,lontano da tutti.A scuola riesco ad ottenere buoni voti solo vivendo sulla scorta degli anni precedenti,visto che non riesco più concentrarmi su nulla,ormai mi sento proprio alla deriva.

Grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
sembra che il tuo senso di solitudine sia una conseguenza di una scarsa considerazione di sé che ti induce a chiuderti in te stesso e a difenderti dalla possibilità di correre il rischio di incorrere nel rifiuto da parte dell'altro.
Il fatto di essere politicamente impegnato dovrebbe essere un'opportunità per confrontarti con gli altri, ma sembra che
tu sia molto demotivato in questo momento; ci sono stati situazioni o persone in particolare che hanno contribuito ad alimentare questa "misantropia"?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
No,in particolare no
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Purtroppo la consulenza on line non consente di approfondire
il discorso come è possibile fare all'interno di un colloquio con uno psicologo, che ti consiglio perché far emergere meglio il tuo vissuto favorendo un'autoconsapevolezza più profonda che possa rendere accessibile le tue risorse personali.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazzo,
hai dato pochi elementi pur nei limiti di un consulto on line e non riferisci avvenimenti particolari. Sei all'ultimo anno di scuola superiore? Hai parlato delle tue difficoltà con i tuoi genitori?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazzo,
lei scrive: <<non riesco neanche ad immaginare che io possa andare bene o addirittura piacere ad una ragazza>>:
dunque lei per primo non vede in sé stesso qualità fisiche e morali che la possano rendere attraente, si direbbe che lei per primo non si stima e non si piace,
di conseguenza esclude di poter piacere ad un'altra persona. Dà per certo dunque che se corteggiasse una ragazza potrebbe solo ottenere un rifiuto, così preferisce evitare del tutto di corteggiare ragazze, per evitarsi quel doloroso rifiuto che dà per certo.

Tuttavia così facendo si sente solo, sempre più, e si aspetta che andrà sempre peggio, che nel futuro sarà sempre più solo, infatti scrive:
<<avverto un profondissimo senso di solitudine,che vedo non solo come dimensione attuale,per quanto anche parte del mio futuro>>.
Mi sembra di percepire dolore e disperazione in queste sue parole, oltre che le grandi solitudine e tristezza di cui lei stesso parla.

Eppure, come ho detto, tutto sembra partire dal fatto che lei per primo non stima sé stesso e non si piace.

Tuttavia lei scrive qua, questo significa che desidera fortemente uscirne, il suo è un grido di aiuto, a spingerla a scrivere qua sono le forze che premono in lei per la conquista del benessere e della serenità,
sono le sue risorse interiori.

Queste sue risorse interiori potranno gradualmente crescere e svilupparsi se facilitate all'interno di una relazione terapeutica: appare dunque davvero opportuno che lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta.
La saluto con cordialità.

Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org

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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile ragazzo, dalle sue poche parole si evince un forte senso di solitudine...non c'è traccia di genitori, amici, parenti...io credo che il primo il passo sia quello di trovare un sostegno dalle persone che ti stanno vicino per poter decidere eventualmente se chiedere un aiuto più qualificato...non tralasciare segnali di una situazione che potrebbero avere una deriva preoccupante...come dice il collega, il fatto che ci scrivi è il segnale che vuoi venirne fuori, continua con dei passi successivi...
indizi per una prognosi positiva ci sono...dai risultati scolastici (anche se precedenti al periodo) all'impegno politico...parti da questo per iniziare la risalita...

Dr. Luigi Gileno