Mia madre e il suo senso di malessere

Gentili Psicologi,
spero che possiate darmi qualche suggerimento riguardo la mia situazione.
Mesi fa io e la mia famiglia intraprendemmo un percorso importante: la vendita della nostra casa per prenderne un'altra. Questo percorso si è rivelato tutt'altro che semplice, tormentato, ansioso e soprattutto ostacolato per un periodo di tempo da un improvviso infarto che ebbe mia madre.
Fortunatamente mia madre si è ripresa, col tempo è tornata alla vita di tutti i giorni, anche se non più la stessa di prima sotto il profilo psicologico.
Questo brutto evento ci portò a prendere in tutta fretta una delle prime case che ci capitò a tiro.. Il periodo del trasloco risale a circa due mesi fa: per me è stata dura, ho pianto molto perchè per quanto la casa attuale sia indubbiamente più bella della precedente, si trova in un'altra zona rispetto a quella di prima. Una zona dove abbiamo i parenti di mia madre, amici, conoscenti..Dove abbiamo vissuto per ben oltre 20 anni. Credevo che non mi sarei mai abituata al cambiamento all'inizio, tornavo sempre nella vecchia zona e cercavo di stare fuori casa il più possibile. Mentre piangevo mia madre era la prima a dirmi che ero sciocca, che mi sarei trovata meglio nel nuovo quartiere, che era più bello e comunque non troppo distante da quello attuale. Ad oggi le parti si sono rovesciate: io mi sono abituata al cambiamento per cause di forza maggiore e vivere nella nuova casa non mi dispiace. Mia madre invece, a pochi gioni dalla venuta dei ladri in casa, ha avuto uno sfogo con me.. Ha pianto, confessandomi di avere un profondo senso di malessere nel vivere qui, di non sentirsi protetta, sicura, aver timore che se non dovesse sentirsi bene (visto l'episodio dell'infarto) non saprebbe a chi rivolgersi. Il fatto che i suoi parenti, amici e conoscenti non vivano più a due passi da lei le provoca insicurezza ed è fortemente convinta che non si abituerà mai al cambiamento ma che ogni giorno sarà peggio, al punto tale da dirmi che vorrebbe ricambiare casa. Le ho domandato perchè allora, quando ero io a sentirmi così, mi diceva di essere sciocca e che ci saremmo trovati meglio altrove; la sua risposta è stata che mentiva, che si sentiva esattamente come me ma non lo mostrava per rincuorarmi, pensando che anche lei si sarebbe col tempo abituata al cambiamento.
Sono passati due mesi dall'inizio di tutto e due giorni da quando so di questo suo stato d'animo.. e la vedo così triste, soprattutto perchè pensava io la sostenessi nella sua idea di cercare una nuova sistemazione. Lamenta di sentirsi immatura e non capita allo stesso tempo.
Voi pensate che col tempo le potrà passare questo senso di malessere? Cosa potrei fare per aiutarla? Spero in delle vostre indicazioni!
Cordiali Saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anche cambiare casa è un evento stressante!
Questo comporta cambiamenti importanti. Inoltre Sua mamma ha subito anche un altro trauma che è quello dell'infarto e, ultimo, quello dei ladri che l'avranno resa ulteriormente vulnerabile.
Quanti anni ha adesso Sua mamma? Sta facendo riabilitazione?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ha 47 anni.. Non so cosa intenda per riabilitazione ma non le è mai stata prescritta. L'evento dell'infarto risale a circa 7 mesi fa..
Ma in che modo io posso aiutarla? Ammesso che un modo ci sia..
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
da quanto riferisce si sono sommati per sua madre nel giro di breve tempo alcuni eventi stressanti.

L'infarto, una patologia che prova chi lo subisce non solo fisicamente, ma anche psicologicamente e richiederebbe di per sé un supporto psicologico che, a volte, può essere utile anche per i familiari della persona colpita.
Il cambiamento di casa, in una situazione già di per sé delicata, con la perdita dei riferimenti abituali, infine la visita dei ladri.

Potrebbe essere utile per sua madre un aiuto psicologico, ma questo lo può stabilire il professionista solo dopo una valutazione in presenza.
Provi se crede, ma con delicatezza, a parlarne a sua madre tenendo presente che solo a lei spetta decidere in merito.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

chi ha preso la decisione di cambiare casa?
E' stata dettata da esigenze contingenti, o dall'idea di migliorare la vostra vita trasferendovi in un quartiere più bello?

La casa ha un fortissimo valore dal punto di vista simbolico, e cambiare casa costituisce una delle più consistenti fonti di stress.
"Casa" è dove ci si sente tranquilli, protetti, circondati dalle proprie cose, dove si può "gettare la maschera" e tornare ad essere se stessi.
Anche per questo la visita dei ladri ha sicuramente contribuito a provocare il disagio che tua madre sta ora esplicitando, che però in fin dei conti era già emerso con l'infarto che l'ha colpita proprio mentre stavate occupandovi di vendere la casa precedente.
Forse il cambiamento le ha provocato più dolore di quello che poteva immaginare, e aveva anche sottovalutato l'importanza di abitare vicino a persone che possano essere d'aiuto in caso di bisogno.

Concretamente penso che se ne aveste la possibilità potreste pensare a ritrasferirvi, se immaginate che questo vi farebbe sentire più sereni.
Penso però anche che i problemi che ci hai illustrato nei precedenti consulti siano degni di nota e debbano essere affrontati, perchè contribuiscono a creare un clima poco sereno.

Il "malessere" non appartiene solo a tua madre, ma anche a te, e visto che ti sei identificata con lei dopo l'infarto, preoccupandoti del fatto che anche il tuo cuore possa non essere sano, penso proprio che in qualche modo le vostre difficoltà possano essere legate e/o alimentarsi a vicenda.
Occupandoti del tuo disagio potresti di conseguenza essere d'aiuto anche a lei.
Pensaci!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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