Infertilità maschile

salve dottore,
le scrivo per avere un parere da esperto su questa situazione per me nuova e sulla quale,purtroppo avete molta esperienza.
Da circa tre anni io e mio marito siamo sposati e la tanto desiderata gravidanza no è mai arrivata. da circa un annetto abbiamo iniziato a fare dei controlli (io ho 32 anni e mio marito 33), le cose riscontrate sono state che io avevo le tube chiuse e che si sono aperte con una isg mentre mio marito ha una astenozoospermia moderata.
a detta della dottoressa che ci seguiva, non esistono reali motivazioni che spiegano questa situazione di mio marito e quindi ci ha consigliato di appoggiarci ad un centro di sterilità e quindi ho ricominciato tutto l'iter.
mio marito andrà a padova da un andrologo tanto consigliatoci dalla dottoressa che ora ci segue.
ora nasce la mia domanda:
fino ad ora mi sono sentita accusare di nn pressare e nn stressarmi alla ricerca di un figlio e ho cercato di lavorare tanto su di me e sulle frustrazioni che mi prendono e magari se devo scaricare la mia rabbia lo faccio, mio marito invece tiene tutto dentro, finge che è tutto ok e poi per caso riesco a tirargli fuori le sue paure.
tre giorni fa mi ha detto che nn riesce più ad avere rapporti con me senza pensare a quello... non riesce a rilassarsi arrivando anche a non provare piacere... si chiede se siano i giorni giusti... se questa volta il suo seme sia migliore...
la prima reazione è stata di rabbia perchè mi ero sentita accusare proprio di questo poi gli sono andata vicino e gli ho chiesto di parlare e tirare fuori queste sue paure e di affrontarle assieme.
Ma ora mi chiedo... è questo che devo fare? lui si sente in colpa verso di me perchè dice che per colpa sua io non ho figli, e nonostante gli dico che anche io avevo dei problemi lui dice che non è così e che si sente inutile come uomo...
vorrei aiutarlo ma so che verso di me ha troppi sensi di colpa e ogni mia parola crede che sia dettata dalla voglia di alleviargli il peso.
gli ho consigliato di chiamare la dottoressa e parlare con lei ma dice che ha vergogna e già è tanto che è riuscito a parlarne con me,figurati se ci riesce con qualcun'altro.
cosa posso fare?
grazie tante
p.s. dalla sua famiglia arrivano spesso pressioni di questo tipo e più di una volta sono arrivata a chiedergli di smettere di chiedere
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
<che si sente inutile come uomo...>

La società, la famiglia, il lavoro, i nostri obiettivi.. Le pressioni su ciascuno di noi sono molteplici e con valenze diverse per ciascuno.
Non riuscire a dare alla vostra famiglia un figlio è vissuto da suo marito come un fallimento, che investe tutta la sua persona.
Lei cerca di aiutarlo, di essere dolce con lui, stargli vicino, ma questo non sembra essergli d'aiuto, anzi lo fa sentire ancora più in difetto perchè deve anche farsi "consolare".

Mi sembra che in questo momento a suo marito possa essere utile confrontarsi con uno psicoterapeuta che possa aiutarlo a esplorare le sue difficoltà e le sue emozioni. Magari può scegliere un terapeuta di sesso maschile, se questo lo mette più a suo agio.

Cordiali saluti

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 217 4 16
Gentile utente,
il periodo che avete attraversato e che attraverserete non può che essere stressante, sia a livello fisico che psicologico.
La ricerca di un figlio, quando sussistono delle difficoltà organiche, espone la coppia a molte frustrazioni e il sentimento di colpa è molto comune.
Inoltre l'essere messi di fronte alla difficoltà di concepimento è un vero e proprio shock perchè espone spesso il soggetto ad una perdita della stima di sè, al sentimento di privazione di qualcosa che si ritiene debbe necessariamente arrivare non appena si interrompe la contraccezione.
Anche se suo marito è riluttante, credo sia utile non solo per lui, ma per la coppia, un percorso psicologico che vi permetta di affrontare più serenamente questo momento di difficoltà e le visite mediche consigliate della vostra dottoressa.
Credo che entrambi abbiate delle emozioni da elaborare, una nuova analisi di ciò che state vivendo all'interno della vostra relazione e un nuovo equilibrio da ritrovare come coppia.

Cordiali saluti e in bocca al lupo!

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
concordo con le colleghe sull'opportunità di essere accompagnati da uno specialista in questo difficile percorso.

Le difficoltà che state sperimentando in relazione al vostro desiderio di diventare genitori, si stanno infatti ripercuotendo sul vostro benessere di coppia. Sono questi percorsi difficili anche da dal punto dal punto di vista psicologico.
I suoi personali sforzi per lavorare su se stessa e per aiutare suo marito ad aprirsi e ad affrontare in modo differente la situazione sono encomiabili, tuttavia non è semplice, come lei stessa dice, riuscire a superare in questo modo le vostre difficoltà. Inoltre, le pressioni che ricevete dalla famiglia allargata certo non vi aiutano in questo difficile momento.
Dal mio punto di vista sarebbe opportuno si rivolgesse ad un terapeuta di coppia (le suggerirei l'orientamento sistemico-relazionale) anche in prima persona se suo marito non fosse al momento disposto, per avere un parere ed eventuali indicazioni su come coinvolgerlo in un consulto.

I miei migliori auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
gentilissime dottoresse,
senza saperlo ieri ho seguito il vostro consiglio e gli ho proposto di andare a parlare con qualcuno, magari può scegliere lui la persona, ma mi ha detto che non ha voglia di incontrare un altro medico e che ora come ora si fida solo della dottoressa del centro di sterilità che ci sta seguendo.
purtroppo c'è da dire che si è trovato a dover andare da un andrologo che non solo non gli ha dato risposte ma lo ha lasciato ancora più confuso e demoralizzato di quando ci è andato anzi a parole sue "mi sembrava solo che in me vedesse l'ennesimo fesso pieno di speranze da cui prendersi soldi" e diciamo che questo gli ha dato la mazzata!
Da dire che a differenza di qualche giorno fa lo vedo + pronto a parlare ed a voler ascoltare e ha iniziato a venirmi vicino a cercarmi a dirmi di voler creare qualche momento solo per noi.
Ho chiamato la dottoressa che ci segue e mi ha detto che aveva già percepito questa situazione la prima volta che lo aveva incontrato e che appena andremo da lei proverà a parlarci da sola e a spiegargli che la nostra situazione è molto meno grave di altre e che però la pressione psicologica non aiuta e cercherà di tranquillizzarlo e consigliargli eventualmente di affrontare il problema con un professionista.
Forse se glie lo dice qualcuno di cui ora si fida magari potrebbe accettare il consiglio.
Di mio ieri ho spiegato a mia suocera la differenza tra chiedere per sapere come stiamo e chiedere per dare pressioni... mi auguro che abbia capito perchè alla prossima domanda "allora?come va?novità? i dottori che dicono?" le risponderò solo con un "si dicono di farvi i fatti vostri!!"
grazie ancora e spero di darvi buone notizie presto
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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile signora, è evidente le difficoltà che state attraversando...purtroppo l'infertilità di coppia è un fenomeno multifattoriale che sta aumentando nella nostra società...
un elemento positivo è ritrovare la complicità di coppia, in quanto pur essendo dovuto essenzialmente ad uno dei due, il "problema" è di entrambi...questo può aiutare a sollevare suo marito dalle sue "colpe".
altro elemento positivo è la fiducia che voi avete nel centro, dove solitamente possono dare anche indirizzi su terapie "di supporto" all'iter che dovrete seguire.
parlate tra di voi, parlate con i medici del centro e insieme cercate di trovare qual'è la migliore strada per la vostra coppia.
per quanto posso aver capito il mio suggerimento si avvicina a quello dee colleghi...o una terapia di coppia, per meglio affrontare la situazione insieme, ma non escluderei una terapia per suo marito, con un terapeuta uomo, per riuscire a definire i contorni dell'elemento maschile, che a causa delle sue difficoltà, lo stanno abbattendo.
vi auguro il mio in bocca al lupo e la saluto cordialmente.

Dr. Luigi Gileno

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
le difficoltà nel processo verso la genitorialità, creano conflittualità di coppia, caccia alle streghe ed inevitabile compromissione dell'intimità.
Solitamente nei centri di fecondazione assistita, lavora la figura dello psicologo-sessuologo(da noi è così), che possa lavorare con e per le coppie al fine di restituire loro salute sessuale, salute riproduttiva ed armonia.
Legga, se desidera, alcuni amiai articoli sull'argomanto, credo troverà qualche spunto di riflessione.
Cari saluti ed in bocca al lupo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/570-utero-vuoto-mente-piena-aspetti-psico-sessuologici-della-coppia-infertile.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it