Paura di amare?!

Salve cari dottori.
Ho quella che definirei in due parole "paura d'amare". Non sono certo di quel che penso (e provo) ma sono schiavo di strane paure/ossessioni.
Ho 24 anni ed esco da una storia di 4 anni e mezzo nella quale ho profuso il massimo impegno. Sono stato tradito 4 mesi e mezzo fa, trattato male ed umiliato dopo aver investito tanto in termini economici, affettivi ecc...ecc...
Da allora ho frequentato una ragazza che non mi piaceva e che ho lasciato. Non avevo le idee chiare ma ero consapevole di non essere libero dai ricordi della mia ex.
Circa un mese fa ho iniziato a frequentare una ragazza che mi è piaciuta da subito. Nei 20 giorni nei quali ho provato a conquistarla ero molto felice e convinto che fosse una persona bella, ideale per me. Sognavo continuamente di riuscire a piacerle in un modo o nell'altro. Dopo averla vista, ho iniziato a chattarci e ci sono uscito dopo 20 giorni. Al terzo appuntamento ci siamo baciati. Da subito, dopo il primo bacio, ho iniziato ad avere dubbi e paure.
Ho vissuto un mese nel quale, pur avendo condiviso bei momenti, mi sono sempre posto domande alle quali non trovavo risposta. Ero come ossessionato dall'idea di non riuscire ad amarla. La trovavo così dolce e così bella che nella mia testa c'erano solo aspettative del tipo "è la ragazza ideale, è così bella e dolce che non vorrei mai perderla/deluderla". In alcuni periodi ero felice e spensierato ma, nella maggior parte delle volte, pensavo sempre al futuro, alla paura di non riuscire ad amarla e renderla felice.
Anche lei ha sofferto molto per amore e me lo ha fatto presente da subito. Questo ha creato in me ulteriori ansie, voglie di dimostrare che fossi diverso.
Col tempo non dormivo, ci pensavo in continuazione e, lungo il tragitto che porta a casa sua, avevo quasi l'affanno.
Ho iniziato a trovare difetti, a chiedermi se mi piacesse finchè non sono fuggito.
Sono passati circa 10 giorni da quando mi sono allontanato e mi manca molto. Vivo con grande rammarico e la vedo come l'occasione di una vita sprecata. Ho avuto modo di incontrarla in un locale e mi ha salutato freddamente. Ho ricominciato a pensare che sia bellissima e che mi manca molto.
Non so come gestire le mie paure, non so come inquadrarle ed interpretarle.
Ho iniziato questa storia come se non volessi perdere questa ragazza e mi sono caricato di doveri: ho fatto mille cose pensando alle conseguenze! Sono arrivato pure a baciarla chiedendomi se mi piacesse, se provassi emozioni. Ho attivato da subito una promozione telefonica per sentirla costantemente. Mi sono frenato in tutto, perfino nell'intimità non mi sono mai lasciato andare.
Ne ho anche parlato con lei ed ha provato a tranquillizzarmi dicendo di capirmi benissimo (per esperienze personali) e di volermi stare vicino. Ma ormai vedo in lei la mia fonte d'ansia.
Sono anche molto stressato: università, problemi ortopedici ecc...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
L'amore è troppo solo quando cerchiamo disperatamente di dare all'altro qualcosa che manca a noi stessi.

Ad ogni modo, questa e altre affermazioni che lei fa:

>>> Ero come ossessionato dall'idea di non riuscire ad amarla.
>>>

fa pensare che possa trattarsi davvero di una tendenza ansioso-ossessiva da parte sua, forse meritevole di attenzione specialistica.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Ho iniziato questa storia come se non volessi perdere questa ragazza e mi sono caricato di doveri"

Gent.le ragazzo,
per uscire da questo circolo vizioso è necessario che lei sia disposto a ridimensionare l'atteggiamento rigido e giudicante che le fa vivere queste situazioni come se avesse un pericolo da evitare: la sofferenza, il rischio di sentirsi rifiutato dall'altro anche quando tale rischio nella realtà non esiste.
Le consiglio di fare un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta onde evitare che questa tendenza giudicante possa cronicizzarsi.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per la risposta e replico alla Dr. Camplone.
Ho paura di perdere questa persona: la trovo speciale ma più la idealizzo e peggio è. Un pò come se non volessi perdere un'ottima occasione di frequentare una persona piena di valori e molto bella.
Nella realtà ha più paura di me di perdere l'altro ed è molto dolce. Proprio vederla molto presa mi spaventa, mi responsabilizza come se fosse un dovere e non un piacere.

Vado in ansia ed arrivo a farmi domande alle quali non trovo risposta:
1) può essere che non sia pronto per una storia? Che non la voglia?
2) può essere che non mi piaccia dopo che ho impiegato un mese per conquistarla, tempo nel quale la consideravo stupenda?

Quando l'ansia mi abbandona tutti i miei dubbi vanno via e sento solo bisogno di lei.
La mia mente la desidera soprattutto quando sento che sta per allontanarsi, che non ho più "doveri".
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
lei si è caricato di aspettative e responsabilità che stanno ostacolando il naturale evolversi di questa relazione e rischiano di comprometterla se lascerà campo libero all'ansia.
Si dia la possibilità di entrare in relazione con l'altro in modo autentico e profondo, solo così potrà verificare se è la persona giusta e allo stesso tempo consentirà alla ragazza di conoscere il suo modo interiore anziché le maschere che l'insicurezza la induce ad indossare.
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dopo
Utente
Utente
So cosa sarebbe giusto fare ma non conosco il modo per farlo. E' per questo motivo che ho chiesto un parere.
Sono entrato in un circolo vizioso nel quale la relazione con questa ragazza quasi mi spaventa. E faccio tutto per valutare se mi piace, se sono pronto, convinto fin dall'inizio di non voler perdere una persona bella che già in passato ha dovuto soffrire molto (così come me d'altronde, che esco da una storia veramente distruttiva).
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
pensare che l'attuale relazione debba rappresentare una sorta di "risarcimento danni" per la sofferenza vissuta nella relazione precedente è l'equivoco nel quale molto spesso si cade e che induce entrambi i partners ad "arroccarsi" rigidamente sulle proprie aspettative, interrompendo il processo di evoluzione della relazione stessa. Pretendere di vivere una relazione eliminando la sofferenza equivale ad alimentare una aspettativa irrealistica che vi indurrà a reiterare sempre lo stesso meccanismo di difesa: l'evitamento.
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dopo
Utente
Utente
Dottoressa, la ringrazio per l'enorme disponibilità.
Ho capito bene la teoria e ciò che mi dice.
In pratica come dovrei vivere la situazione secondo lei?
Ora sono convinto di voler fuggire, di voler stare solo per ritrovare una mia serenità come se fossi certo di non riuscire ad intraprendere un'altra storia in questo momento.
Pianifico un possibile ritorno (proprio per non perdere questa persona speciale) in due modi:
1) vedersi raramente, quasi come amici, proprio per non provare ansia;
2) lasciarla andare, capire cosa provo e poi tornare sperando che lei non sia fidanzata ed accetti una nuova frequentazione.

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Io non posso dirle come vivere la situazione, posso solo invitarla a mettere in discussione le sue convinzioni per evitare di infilarsi da solo nel "vicolo cieco" dell'auto-sabotaggio e sopratutto a tenere presente che pianificare è solo un modo di difendersi dall'ansia attraverso il ricorso alla razionalizzazione.
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dopo
Utente
Utente
Ancora ora continuo a pensare di voler stare un pò solo per tranquillizzarmi e per evitare di affrontare subito le situazioni che hanno generato la mia ansia. Non è solo una lotta personale: devo anche rispettare l'altra persona e non posso iniziare un percorso personale dopo aver fatto questo tira e molla già due volte.
Penso anche che, a 4 mesi da una storia di 4 anni e mezzo, non sia del tutto anormale non avere voglia di intraprendere una nuova storia.
Non so dove finisca la normalità ed inizi la patologia: magari vivo cose normalissime pensando che siano sbagliate.

Comunque martedì mi vedrò con una psicologa per la quarta volta anche se dalle prime 3 sedute non ho avuto alcuno spunto.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
non c'è nulla di patologico nel desiderio di ritrovare un equilibrio interiore, l'importante è che non diventi un alibi per eventuali "fughe" da situazioni ansiogene.
Tenga presente che il ruolo dello psicologo non è quello di giudicare chi ha torto e chi ha ragione ma quello di aiutarla ad individuare le sue risorse interiori per evitare interpretazioni fuorvianti della sua esperienza, che potrebbero condizionare la soddisfazione dei suoi bisogni.
[#11]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio e spero di fare chiarezza nella mia mente.
Mi rattrista molto aver perso una persona bella senza aver trovato la forza di lasciarmi andare.
Ora il mio obiettivo è capire il motivo per il quale è successo: ansia o solo voglia di stare solo.
Purtroppo credo che sia ansia pensando al fatto che, già dopo il primo bacio, la mia mente è passata dalla felicità al disagio.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
per lasciarsi andare non ci vuole forza ma al contrario un atteggiamento più tollerante e meno giudicante nei suoi confronti, una sorta di benevolenza che le consenta di lasciare aperte le possibilità invece di "chiudersi le porte da solo".
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dopo
Utente
Utente
un atteggiamento più tollerante e meno giudicante nei suoi confronti ---> me lo ha detto varie volte, cosa vuole dire di preciso?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Voglio intendere un atteggiamento che le consenta di vivere senza sentire "il fiato sul collo" e quindi di soffermarsi sulle sensazioni positive assaporandole fino in fondo, anziché affannarsi ad anticipare le situazioni.
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dopo
Utente
Utente
Mi sono rivolto ad una psicoterapeuta, come già ho detto in passato.
Dopo le prime 2 sedute non mi sentivo capito e non trovavo utili le sue parole.
Dalla terza volta in poi, invece, ho visto che nota cose che io neanche avevo mai pensato. E' quasi spaventoso.

Tuttavia continuo a vivere emozioni contrastanti: ho finalmente capito che questa ragazza è una persona fantastica, bella sia dentro che fuori ma sono confuso, come se ci fosse sempre un'ombra di negatività, l'ansia che le mie paure possano condizionarmi per sempre (come se la paura portasse altra paura, l'ansia creasse ansia).
Vivo 9 serate su 10 stupende con lei? Non basta a farmi essere sereno e felice al 100% perchè continuo ad analizzarmi, soprattutto quando sono solo.
La psicologa ha notato che non parlo mai di questa ragazza come la mia ragazza, spesso non le dò neanche un nome come se non la sentissi mia (e purtroppo è vero).

Volevo chiedervi due cose:
1) può essere utile trascrivere dopo ogni seduta gli insegnamenti, gli spunti che ho tratto dalla discussione con la psicologa?
2) può essere il caso di creare una sorta di diario dove scrivere le mie impressioni? Non vorrei che fosse un modo di convincermi sempre più che ho un problema. Ricordare i momenti brutti tra l'altro mi spaventa, mi crea ulteriore ansia.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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