Tra realismo e fobia sociale

Salve,
il discorso e' abbastanza complesso o almeno credo.La mia difficolta' non e' il socializzare in se' ma e' quella di considerare amico qualcuno;cioe' rido,scherzo in modo abbastanza facile,ma poi ho dei limiti nell'instaurare un rapporto di amicizia vero e proprio,non mi viene di chiamare qualcuno per uscire e non mi viene spontaneo molte volte nemmeno accettare di uscire quando me lo propongono.Sembra quasi che se non mi piacciono al 100% le persone che ho intorno preferisco stare da solo e questo crea delle preoccupazioni in me e nei miei genitori.
Ed e' a questo punto che la situazione si complica...perche' da una parte reputo molte delle persone che ho conosciuto superbe,arroganti e presuntuose,dall'altro mi domando se non sia io a sentirmi inferiore rispetto a loro,certe volte penso che sia una situazione interdipendente causata proprio dalla prima ipotesi che genera la seconda.
Tale situazione si esprime in ogni piccola cosa:basta anche uno scherzo,una presa in giro per farmi riemergere questa situazione di disagio che mi porta sempre a considerare una molteplice situazione:presuntuosi loro?inferiore io in generale?inferiore io rispetto a loro?o semplicemente un rapporto non idilliaco?
Mi sono trovato sempre in questa situazione di estraneita',di non agio in un determinato gruppo che mi ha portato ad isolarmi e a rimanere senza compagnia con cui uscire.Analogo discorso con le ragazze:constatavo sempre che avevano piu' sintonia con altri ragazzi che con me e riemergevano gli stessi dubbi di cui prima.
Grazie del supporto
[#1]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile utente,
sarebbe utile approfondire cosa accade realmente quando incontra qualcuno con cui ritiene di poter instaurare un rapporto di amicizia,cioè quali sono realmente le cose che sente e che pensa all'idea di instaurare un rapporto di vicinanza affettiva con qualcuno.
Che cos'è questo senso di estraneità di cui parla?
Penso che potrebbe essere utile approfondire questi aspetti con l'aiuto di uno psicologo.

Un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#2]
Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, concordando con la collega credo che lei debba approfondire con uno specialista le difficoltà che ci accenna nelle righe che ha scritto.
ha mai pensato di potersi rivolgere ad uno psicologo per poter parlare di questi suoi sensi di "inadeguatezza" nei riguardi delle altre persone?
i miei migliori auguri e cordiali saluti.

Dr. Luigi Gileno

[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amico,

lei pretenderebbe la "perfezione" dagli altri (che debbano andarle bene al 100%) o piuttosto che non la mettano in difficoltà e in imbarazzo?
Se non ho capito male quello che all'inizio potrebbe essere un 100% di gradimento scivola rapidamente verso indici più bassi nel momento in cui una certa persona le crea dei problemi.
E' così?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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