Psicotico a 29 anni

Salve. Ho un fratello di 29 anni, che mostra segni riconducibili alla psicosi. (completa estraneità dal mondo esterno, parlare e gesticolare da solo ad alta voce anche nel cuore della notte o in pubblico, totale dipendenza da qualcuno che pensi alle sue necessità..)

La cosa che mi da speranza, è che non mostra questi sintomi sempre, ma ad intervalli di mesi, durante i quali è si apatico, asociale ed introverso (è capace di restare davanti al computer per 48 h di fila senza dormire, mangiare, lavarsi) ma durante i quali è comunque comunicativo, abbastanza affidabile (nel senso che se deve fare una cosa la fa, non parla da solo e non gesticola).

Poi improvvisamente ed inavvertitamente, ha periodi di 10-15 giorni di totale follia (una volta è stato prelevato dalla polfer che camminava sui binari..)

vi lascio intendere nostro stato d'ansia.

il farmaco che gli somministriamo è ZYPREXA..

Il fatto è che lui non vuole curarsi, non vuole lavorare, non vuole fare niente.. dice sempre che quando non ci sarà qualcuno che lo manterrà lui se ne va sotto un ponte..

Cosa possiamo fare?
Siamo distrutti in famiglia. Questa storia dura da circa 8 anni, con molti alti e bassi

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, lo Zyprexa è stato prescritto dallo psichiatra? Il medico di base che ne pensa di questa situazione?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa, grazie per la celere risposta!
Il medico di base ci ha detto di rivolgerci al SIM, dove lo psichiatra dopo averlo visitato (sommariamente, visto che il paziente è reticente a sottoporsi a visita), ci ha consigliato di somministrargli Zyprexa, che cerchiamo di fargli prendere ogni sera (nella fase acuta, come adesso)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Per voi invece non vi ha indirizzati verso un percorso di terapia familiare?
L'obiettivo, o uno degli obiettivi, dovrebbe essere quello di interagire con maggior efficacia con il fratello a casa.
Potete domandare o allo psichiatra o al medico di base per indicazioni più precise.

Saluti,
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
No, non ci ha detto cosa dovremmo fare..
In casa abbiamo avuto un grave lutto 7 anni fa, è mancato un fratello che all'epoca aveva 20 anni, mio padre è disabile poichè a seguito del lutto si è ammalato ed ora è sulla sedie a rotelle, io lavoro saltuariamente (diciamo che sono disoccupato) e ogni tanto vado fuori per 5-6 mesi per stage o tirocini, quindi non è che ci sia una situazione facile a casa.. mio padre cerca di assecondarlo ed anche mia madre gli parla normalmente e con dolcezza, gli cucina quando ha fame (che siano le 16 o le 23).. abbiamo due gatti e lui con uno è molto affettuoso, ma risponde sempre male a mia madre, in modo sgarbato, anche quando non è in un periodo di crisi..

In questi giorni siamo al limite della sopportazione perchè esce e non sappiamo mai quando torna (in passato si è assentato anche per giorni interi spegnendo il cellulare) e con la forza non lo possiamo trattenere (è piu' grosso e forte di noi tre)

Cosa possiamo fare?
Siamo sull'orlo dell'abisso.
Intanto grazie per le sue risposte
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

immagino quanto possa essere difficile la situazione.
Tuttavia, accanto all'aiuto farmacologico, sarebbe importantissimo, se non necessario, ottenere anche un aiuto "concreto" (non che il farmaco non lo sia!) ovvero un educatore o comunque qualcuno che possa aiutarvi a gestire la situazione e prender fiato in alcuni momenti, vista la difficile situazione. E che soprattutto possa aiutare Suo fratello.
Purtroppo non so indicarLe strutture nella Sua zona, ma credo che confrontandosi con ASL e Servizi Sociali della Sua città questo aiuto potrebbe diventare accessibile.

Potrà sembrarLe banale, ma è fondamentale per voi tre circondarvi di persone che vi vogliono bene per ottenere il sostegno di cui avete bisogno.
Ci sono parenti e/o amici che vi danno una mano in questa situazione?
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Purtroppo non abbiamo parenti vicini, la situazione è davvero difficile.
Cercherermo nuovi confronti con ASL e Servizi Sociali, sperando in una possibile soluzione.

Grazie di cuore per le Sue risposte
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Questo è un primo passo; nel frattempo Lei, pur con le difficoltà oggettive che incontra, deve trovare il modo di costruire la Sua vita, senza rinunciare ai Suoi progetti.
Se questo fosse complicato presso le strutture pubbliche della Sua città può chiedere una consultazione psicologica per se stesso.

Ci tenga aggiornati, se lo desidera.

Saluti,
[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Intanto come da abitudine, oggi registriamo "normalizzazione" della situazione in seguito a somministrazione del suddetto farmaco per circa una settimana consecutiva (come detto in precedenza, lo assume solo in periodi di forte crisi) tuttavia penso che seguiremo la terapia farmacologica ancora per qualche giorno.

Vi terrò informati, Grazie Dottoressa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Invece il farmaco va monitorato dal medico.
Meglio se lo vede lo psichiatra.

Cordiali saluti,

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
vivere con un familiare malato, destabilizza l'intero nucleo familiare, la strategia terapeutica mirata è quella di associare alla terpia farmacologica la psicoterapia, per offrire a suo fratello un luogo simbolico di ascolto del suo disagio.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Il problema è che non vuole curarsi.. lo stesso farmaco.. lo prende a sua insaputa
Comunque ringrazio anche Lei per la sua risposta.
Speriamo di venirne fuori, anche se ormai sono 8 lunghi anni (due incidenti di auto ed una "passeggiata" sui binari compresi)
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Speriamo bene.
Il progetto terapeutico, che sia farmacoilogico, che psicoterapico, necessita dell'adesione del paziente.
Durante le visite trascorse, nessuno gli ha comunicato la diagnosi?
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Durante le visite no, non gli è mai stato detto chiaramente che avesse un problema.

Ma per circostanze familiari ha dovuto firmare dei documenti che attestavano la sua grave forma di depressione (era la lettera di un avvocato, quindi non era dettagliata come un referto medico). In quella circostanza, dopo avere reagito malissimo, in maniera comunque lucida, sono seguiti 7-8 giorni di forma acuta di psicosi. Non so se si possa parlare di psicosi vai e vieni, ma nel caso di mio fratello è cosi..
ha iniziato dunque a dare gravissimi ed inconfutabili segni di psicosi. (parlava ad alta volce la notte, rideva, prendeva un oggetto e lo osservava per minuti salvo poi buttarlo..)

Come al solito a tale circostanza è corrisposta assunzione (coatta) del farmaco fino ad esaurimento del picco della crisi
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Anche se psicotico, suo fratello è per prima cosa un "essere umano", e come tale avrebbero dovuto trattarlo.
Mentire, non serve a niente, ma prepara il terreno a future complicanze, tra depressione e psicosi, c'è una bella differenza...
Ci tenga aggiornati, se lo desidera
[#15]
dopo
Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
finalmente abbiamo una fase di "rilassamento", che dura gia' da 4-5 giorni.
Tuttavia abbiamo constatato che l'assunzione di caffeina, come un semplice bicchiere di coca cola, abbia conseguenze non trascurabili. La circostanza si è ripetuta piu' volte, dopo avere dato segni di miglioramento, bastava un caffè o altro prodotto con caffeina, per farlo ricadere nel giro di mezz'ora in uno stato di comportamento palesemente psicotico. (c'e' da dire che non beve caffè abitualmente, anzi, non l'ha quasi mai preso) Abbiamo provveduto a fare sparire dalla sua portata queste sostanze..
Ma si puo' vivere cosi?!?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
No affatto....
IL caffè e la coca cola sono solo degli eccitanti, il disturbo di fondo è ben altro, provi ad insistere ne renderlo protagonista e responsabile del percorso di cura