Amica/o immaginario a 34 anni

Salve,ho 34 anni,sono introversa,sono brutta(non perchè me lo dicono ma perchè lo vedo)però lo sono sempre stata e ho fatto l'abitudine.Non ho molti amici ma conoscenti,,non amo uscire,odio le discoteche,i luoghi affollati mentre mi piace leggere,la musica.Sin da quando avevo 8 anni parlo con me stessa cambiando pero la persona con cui parlare,mi spego,se ho bisogno di parlare di qualcosa di intimo invento una donna con cui parlare del problema e lei mi risponde,nella mia mente cambio tono di voce o le inflessioni etc.
Ultimamente sono un pò in ansia,dormo poco o niente,non ho voglia ne di leggere uscire o altro,cosi mi sono inventata uno psicologo con cui parlare,è simpatico avvolte divertente e se mi serve dolce e comprensivo.Durante questi miei dialoghi ho ricordato una cosa accadutà a 8 anni,lui è stato molto gentile,mi ha aiutata a capire e a superare la cosa,solo che l'ansia è aumentata invece di diminuire.Quello che ho ricordato non era molto brutto e lui mi ha aiutato a metabolizzarlo non sarebbe dovuto sparire l'ansia?Forse devo richiamarlo?Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, richiamare un amico immaginario o uno psicologo inventato è alquando difficile.

Se emergono ricordi dolorosi di quando Lei aveva 8 anni e li tiene per sè, l'ansia non sparisce.

Le autoanalisi sono inefficace perchè c'è bisogno di due menti per poter fare una psicoterapia; anche nell'amicizia comunque ci sono due menti pensanti.

Non è che Lei cela dietro all'alibi della bruttezza e dell'introversione paure ben più radicate o fobie sociali?

Una consulenza di persona dallo psicologo o dallo psichiatra per una diagnosi è doverosa.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buona sera dottoressa,il fatto e che con Franco cosi si chiama lui,ho confidenza,non devo temere il giudizio o altro,poi lui pensa a modo suo,un paio di volte abbiamo pure litigato!Lo so che è nella mia testa ma non lo è .Con una persona reale non potrei,ho provato con una amica ma và sempre di fretta poi finiamo a parlare di lei,no con un estraneo finirei col morire di vergogna!un pò come a scuola quando dovevo essere interrogata avevo così vergogna che facevo scena muta,no solo l'idea mi fa venire la nausea.Magari posso dire a franco di leggere qualcosa sull'argomento,che dite?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ma certo, capisco che il Suo amico immaginario La proteggerà dalla paura del giudizio e da altri rischi.

Però a volte dobbiamo anche esporci al giudizio degli altri e imparare, maturando, a prenderne le distanze, guardandolo per quello che è.

Lei pensa che "leggere qualcosa sull'argomento" sia sufficiente a stare meglio?

Lei come sta? perchè ha deciso di scriverci?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Non lo so,Vi ho trovato navigando,il fatto e che quando ho le scosse nel torace lui sparisce,non mi aiuta,ma non voglio estranei nella mia intimità,solo che non sopporto questa senzazione.Se capissi se conoscessi come eliminarla poi lui tornerebbe e io starei dinuovo bene.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Oltre a questo amico immaginario ha altri amici o conoscenti?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Certo,lavoro ho un buon rapporto con i colleghi,non lego molto peròa me non piace sparlare o raccontare i fatti miei,ma per il resto ok,amici particolari non ne ho,non sento un gran bisogno,lo so che non sono molto di compagnia quindi so anche di non dovermi aspettare nulla è sempre stato cosi,per questo da piccola ho incominciato a inventarmi amici,ricordo che i ragazzini/e della mia classe si invitavano sempre a vicenda"venite da me oggi a studiare etc" io restavo sola neanche nel banco con me volevano stare.Ricordo una bambina,mi piaceva,invitò tutta la classe alla festa per il suo compleanno,io tutta contenta lo dissi a mamma,le comprai il regalo e andammo.Non dimenticherò mai la crisi isterica che le venne nel vedermi.Avevo nove anni ed è sempre stato così,preferisco le MIE amiche/ci,loro non tradiscono.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"preferisco le MIE amiche/ci,loro non tradiscono"

Capisco, è vero che ci sono eventi dolorosi nella vita di chiunque e Lei sa quanto possa bruciare il tradimento di un'amica.

Ma non è un rischio da correre? (replica n.3)

Ad ogni modo cosa pensa di fare per i Suoi ricordi di quando aveva 8 anni?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buon giorno,io "rischio" ogni giorno,non sono asociale,parlo con i colleghi,con i commessi,con la signora che aspetta l'autobus ad esempio,non resto chiusa in me stessa,solo che preferisco ascoltare è più facile ed è quello che desiderano gli altri.Però di me parlo con lui ,soprattutto negli ultimi tempi,perchè non capisco all'improvviso mi vengono immente cose che ormai sono passate .Lo sa non sono mai andata ad una gita scolastica,non si festeggiavano compleanni o onomastici ammenochè lui non ne avesse voglia,mai ricevuto un dono mia mamma ce li faceva di nascosto.Lui stanotte mi ha detto di stare tranquilla è solo una fase perchè sono sotto stress ,non devo fissarmi sui ricordi ormai è passato.Alla sua domanda a 8 anni non è successo nulla,era un modo di dire.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
gli amici immaginari fanno compagnia in momenti di solitudine esistenziale, ma il rischio in cui può incorrere è quello di sostituire elementi di fantasia ad elementi di realtà.
Valuti l'ipotesi di una consulenza de visu, per comprendere la natura della sua immaginazione e le dinamiche ad essa correlate.
cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Di base però sembra esserci un disagio nelle relazioni più profonde, in cui ci si espone di più ma si riceve anche di più.

In questi momenti, ad es. Lei non può contare sulle persone con cui dialoga sull'autobus o con i commessi.

E' molto abile a comprendere ciò che vogliono gli altri. Ma Lei che cosa desidera?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
*Salve,sono passati due mesi,ho seguito il consiglio e ho parlato con uno psichiatra che conosco,ma lui mi ha derisa,consigliandomi di trovare un uomo,ho tentato quattro volte di suicidarmi e mi sono tagliuzzata un po dapertutto.Non riesco ancora a capire cosa mii sia successo, ho fatto due TSO volontari ma non e cambiato nulla. continuo a desiderare di morire,e sento questo bisogno di punirmi molto forte.Ma continuo a non capire perchè cosi all'improvviso e sopratutto ,visto che non l'ho mai fatto ne mai pensato.Potete aiutarmi a capire?Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
un professionista non dovrebbe ne deridere, nè giudicare, ma approcciarsi al mondo dell'altro in totale assenza di giudizio.
Cambi medico, se con questo non si è trovata bene, ma persegua nel tentativo di una consulenza ed una diagnosi clinica.
Saluti
[#13]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Salve dott.ssa,in effetti ho appena iniziato una terapia con una psicologa,lo psichiatra di cui ho parlato non mi aveva in terapia,ma ci siamo visti un paio di volte in modo informale.Il fatto e che devo fidarmi e sentirmi al sicuro con una persona,e con lui mi ci sentivo,non gli do colpa, anzi sono io che gli debo delle scuse,ma lui non mi risponde più quindi non posso.La psicologa sembra brava,spero di poter estaurare un buon rapporto perchè ho proprio bisogno di aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Speriamo bene, cari saluti
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buon giorno,non và con questa psicologa,non riesco a sintonizzarmi con lei,mi sembra poco interessata quando la guardo mi sembra che pensi ad altro,forse sono solo io ed in realtà non è così.Ma non riesco ad aprirmi,non so di cosa ho bisogno ,ma non riesco a fidarmi.Comunque abbiamo ancora 4 sedute poi si vedrà.Oggi mi ha detto che mi vede bene,io ho confermato e non le ho detto che l'altra sera ho provato ad impiccarmi ma poi non l'ho fatto il perchè non lo so.Non so che fare vorrei un consiglio.Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
il rapporto di fiducia che si instaura tra psicologo-psicoterapeuta e cliente è un processo graduale per entrambi ma dal suo punto di vista è essenziale che fin dal primo colloquio possa sentirsi accettata, compresa e non giudicata, se tutto ciò non accade è possibile parlarne serenamente con lo psicoterapeuta in modo da instaurare una relazione autentica ed empatica
Si conceda la possibilità di confrontarsi con la psicologa su questi aspetti così avrà degli indicatori validi per decidere se proseguire la psicoterapia con lei o rivolgersi ad un altro psicologo-psicoterapeuta.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
del quale le riporto un breve stralcio:

"Si tratta infatti di una scelta reciproca e significativa nella quale entrambi sono chiamati ad essere onesti: il terapeuta deve chiedersi “posso entrare in relazione con questa persona in modo autentico e non giudicante in modo da facilitare un processo di cambiamento?”, al tempo stesso il cliente potrà interrogarsi “questa persona è riuscita a facilitare la comprensione dei miei stati d'animo? Come mi sono sentito durante il colloquio? Sento che questa persona è entrata in relazione empatica con me?”. "


Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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