Attacchi di panico accentuati da caffeina? o altro?

Buongiorno,
sono un ragazzo di 26 anni.
Dall'estate dell'anno scorso (2010) ho iniziato ad avere gli episodi che sto per descrivere.
Praticamente inizio a sentire caldo, ma un calore interno, come se il mio corpo fosse caldo all'interno.
Questo mi porta a sudare e a tremare e a farmi sentire molto debole, quasi come se stessi per svenire.
Questa situazione mi porta anche una fame fortissima, per colmare la debolezza. Abbuffandomi di cibo a poco a poco la sensazione di debolezza mi passa con la sazietà, e anche il tremore e la sudorazione cessano.
Questi episodi sono iniziati nello stesso periodo in cui ho iniziato a bere caffè (un paio al giorno), mentre prima lo bevevo solo molto raramente.
Dopo aver notato che questi episodi accadevano principalmente dopo aver preso il caffè (o bevuto coca cola, ma in maniera meno forte), ho smesso di bere tutto ciò che conteneva caffeina e la situazione è molto migliorata.
Ne ho parlato con il mio medico di famiglia, credendo che potesse trattarsi di una sorta di allergia alla caffeina, ma secondo lui sono attacchi di panico.
Autoconvincendomi che si tratta di attacchi di panico ho comunque smesso di prendere caffè e tutto ciò che contiene caffeina, e cerco di calmarmi ogni volta che sento che si sta ripresentando un episodio.

Dopo un annetto di tranquillità durante il quale questi episodi sono ricomparsi in maniera molto poco accennata solo un paio di volte, in questi ultimi giorni gli episodi si stanno rifacendo vivi.
Questa mattina addirittura mi sono svegliato dal sonno verso le 5.30 già sudato e che stavo tremando. Subito mi sono alzato e ho fatto una mega colazione respirando profondamente per calmarmi.
Mi chiedo, se davvero si tratta di attacchi di panico come è possibile che si presentino durante il sonno, il momento in cui si dovrebbe invece stare più tranquilli?

Anche secondo voi sono semplici attacchi di panico? E se lo sono cosa posso fare per affrontarli? A chi dovrei rivolgermi?

Se non fossero attacchi di panico, a quale specialistica dovrei rivolgermi? Dai sintomi cosa vi sembra? Dovrei andare da un neurologo?

Vi ringrazio anticipatamente per la risposta :-)
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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Non sono attacchi di panico, che hanno la durata di pochi minuti e che hanno come caratteristica distintiva la paura di morire o di impazzire e non hanno tra i sintomi quello della fame come lei l'ha descritto.
Sembrano comunque attacchi di ansia che vanno affrontati con uno psicoterapeuta eventualmente in collaborazione con uno psichiatra per una terapia farmacologica nel periodo acuto. Può trovare questi specialisti sia nel privato che nel pubblico informandosi presso la propria Asl.

Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Se il suo medico ha escluso cause organiche, potrebbe trattarsi di un disturbo d'ansia.

Il nostro corpo e la nostra mente sono indissolubilmente legati e si influenzano a vicenda.
E' possibile che le sensazioni date dalla caffeina siano state interpretate dal suo organismo come stimoli di panico e si sia instaurato una sorta di circolo vizioso.

Ma, se insorgono disturbi d'ansia - come gli attacchi di panico - è perchè il soggetto è predisposto a tale disturbo.

Ciò che deve fare innanzitutto è rivolgersi ad uno psicologo esperto in psicodiagnostica per effettuare una valutazione diagnostica dei suoi disturbi.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
Io l'unica paura che provo in quei momenti è quella di svenire, perché appunto mi sento così debole. Al tempo stesso, tremando molto, mi viene il timore che mi possa venire qualche attacco di qualcosa, non so.

In realtà non ho fatto molto per escludere cause organiche. L'unica cosa che mi ha prescritto il medico è un'analisi del sangue con i parametri utili per monitorare la tiroide, ma i risultati non hanno rilevato nulla di anormale.

Che altri esami potrei fare per escludere cause organiche?

Aggiungo, casomai potesse essere utile, che sono monorene (ho solo il rene destro, il sinistro mi è stato tolto all'età di 5 anni perché malfunzionante).
Inoltre in diverse analisi del sangue i valori della bilirubina sono usciti molto alti. L'epatologo mi ha detto semplicemente che probabilmente si tratta della sindrome di Gilbert (anche se nella mia famiglia non la presenta nessun altro).
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Per le analisi e gli approfondimenti medici si deve rivolgere al suo medico, perchè noi psicologi non siamo laureati in medicina e, dunque, non ho le competenze per risponderle.

Forse, però, vale la pena rivolgersi da subito ad uno psicolgo, perchè i disturbi d'ansia tendono a peggiorare la qualità della vita se non si interviene tempestivamente.

Dice che dopo un annetto di tranquillità, i disturbi si sono ripresentati in questi giorni. E' successo qualche evento particolare, ultimamente?
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dopo
Utente
Utente
Sì. Direi per un paio di cose.

Da una parte, ho iniziato a fare yoga e meditazione. E durante le meditazioni, quando si sta in silenzio, mi aumenta la paura che possa tornare uno di quegli episodi. Stando in silenzio ad ascoltare il mio corpo, ogni sensazione che provo mi preoccupa perché mi chiedo se non possa essere il ripresentarsi di uno di quegli episodi. (Capitano a volte dei tremori improvvisi, durante il relax, e io ho paura che possa trattarsi dell'inizio del tremore)

Da un'altra parte ultimamente ho pressione alle tempie, poi diffusosi un po' in tutta la testa (dalle guance, che a volte sento addormentate, alle tempie, fino a sopra la testa). Ho prenotato una visita dall'oculista non facendola da diversi anni (porto gli occhiali ed è peggiorata la vista già da un po'). Quindi conseguentemente il non sapere la causa di questi fastidi alla testa mi ha riportato con la mente a quegli episodi, quando non capivo cosa mi accadesse e ciò mi impauriva ancora di più.

Può darsi che gli episodi stiano ricominciando per una concomitanza di queste due cause?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Sembra che lei sia una persiona tendenzialmente ansiosa, portata a interpretare in modo ipocondriaco ogni sua sensazione corporea.
Così la maggior attivazione che la caffeina comporta (in maniera molto soggettiva da individuo a individuo) e le sensazioni corporee amplificate nella situazione di meditazione.

Effettuare degli incontri con uno psicologo le servirà per comprendere meglio i meccanismi che in lei (mente e corpo) avvengono. Questo è già un primo passo per far diminuire le preoccupazioni.
Inoltre con un percorso psicoterapeutico si lavora in modo da modificare quei meccanismi che generano i sintomi d'ansia.

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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Confermo le componenti di ansia, visto che come eventi importanti della sua vita recente non ha citato forti cambiamenti del suo modo di vivere.
Un contatto come dicevamo con uno psichiatra, che è anche medico, potrebbe toglierle i dubbi sulle cause organiche consigliandole altri eventuali esami.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto :-)

Per quanto riguarda il percorso psicoterapeutico lo stabilirà stesso lo psicologo oppure devo rivolgermi sia a uno psicologo che a uno psicoterapeuta?
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dopo
Utente
Utente
Potrei quindi sia rivolgermi ad uno psicoterapeuta (per comprendere ciò che origina questo disagio) e quindi seguire una psicoterapita, sia rivolgermi ad uno psichiatra per eventuali cause organiche?
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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Se va privatamente inizi da uno psicoterapeuta, che le dirà se secondo lui è il caso di integrare anche con lo psichiatra. Se va tramite pubblico saranno loro a proporle il percorso, che potrà essere come quello che ho descritto oppure quello inverso.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per tutti gli interventi!
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Lo psicologo può fare la valutazione diagnostica, ma non la terapia.
Lo psicoterapeuta (che è uno psicologo specializzato in psicoterapia) può fare entrambe le cose.
Entrambi non possono prescrivere terapia farmacologica, che è competenza del medico (lo psichiatra, in particolare, per gli psicofarmaci).

Per le cause organiche farei affidamento sugli accertamenti che può indicare il medico di base.

Cordiali saluti.
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