Un consulto ad uno psicologo
Buon pomeriggio dott...è da qualche giorno che avverto sintomi strani quali apatia, un pò di noia e, nella mente, almeno un paio di volte al giorno, ricorre una domanda: "che farò domani?" In passato ho avuto un periodo di forte stress dovuto alla prima laurea, ma con il tempo mi sono ripreso abbastanza bene...ho ripreso gli studi con ottimi risultati e condotto una vita normale per un giovane della mia età...ora, a distanza di due anni di nuovo queste stupide domande!sarà lo stress universitario o le varie preoccupazioni qui a casa?!ho ufficialmente terminato gli esami in questi giorni eppure mi sento come un senso di "vuoto" e queste domande faccio fatica ad allontanarle dalla mia mente. Che sarà mai? Premetto che in passato (due anni fa) avevo chiesto un consulto ad uno psicologo e dopo un paio di sedute di psicoterapia, senza uso di farmaci, ho ritrovato una mia tranquillità. L'unica cosa rimasta era ed è il bruxismo notturno. Secondo voi posso stare tranquillo?Grazie per la disponibilità.
Se questi sintomi sono comparsi solo da pochi giorni, probabilmente non è il caso di allarmarsi, in quanto potrebbero scomparire a breve.
Eventualmente provi a sentire anche il medico di base.
Che tipo di trattamento ha fatto in passato?
Eventualmente provi a sentire anche il medico di base.
Che tipo di trattamento ha fatto in passato?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Utente
Come dicevo ho fatto sedute di psicoterapia con training autogeno...si, i sintomi sono comparsi da nemmeno una settimana...Lei che mi consiglia di fare?Devo preoccuparmi?
Attualmente Lei che cosa sta facendo?
Sta conseguendo la seconda laurea e lavora oppure è in vacanza?
Sta conseguendo la seconda laurea e lavora oppure è in vacanza?
Utente
Attualmente sono in vacanza anche se devo ritornare in facoltà in questi giorni per mostrare la tesi al prof. Si sto conseguendo la seconda laurea...
Fermo restando che un consulto on line presenta molti limiti, si può ipotizzare che questo "vuoto" sia collegabile con la chiusura del percorso universitario.
D'altra parte è innegabile che ci siano molte incognite, una volta terminati gli studi.
Lei che ne pensa?
D'altra parte è innegabile che ci siano molte incognite, una volta terminati gli studi.
Lei che ne pensa?
Utente
Beh credo di si, ma l'estate dovrebbe essere relax e spensieratezza...non dovrebbe essere noia o cosa...dovrebbe essere semplicemente piacere...di cosa si potrebbe trattare?
Queste sono le Sue aspettative, lecite, ci mancherebbe.
Però la Sua mente le sta dicendo altro: Lei pare in ansia per il futuro, benchè sia in vacanza e al mare.
Per dare voce al Suo disagio io Le consiglierei in prima battuta di attendere qualche giorno ancora per vedere l'evolversi di questi sintomi (magari è un calo di adrenalina legato al periodo stressante). In seconda battuta chieda al medico di base o allo psicologo che l'aveva già seguita in passato.
Saluti,
Però la Sua mente le sta dicendo altro: Lei pare in ansia per il futuro, benchè sia in vacanza e al mare.
Per dare voce al Suo disagio io Le consiglierei in prima battuta di attendere qualche giorno ancora per vedere l'evolversi di questi sintomi (magari è un calo di adrenalina legato al periodo stressante). In seconda battuta chieda al medico di base o allo psicologo che l'aveva già seguita in passato.
Saluti,
Utente
Non Le nego che il futuro mi mette tanta ansia...studiare per anni senza sapere che farò in futuro...non è il massimo...ma secondo Lei posso stare tranquillo o si tratta di qualcosa per cui dovermi preoccupare?Grazie ancora
"l'estate dovrebbe essere relax e spensieratezza"
E' una cattiva idea pensare a come le cose "dovrebbero" essere, quando si vive un qualche disagio.
Ognuno vive l'estate a proprio modo, e ad es. moltissime persone ansiose in questo momento stanno solo sperando che arrivi il prima possibile l'autunno, perchè stanno molto male per il caldo.
Se la sua sensazione è di "vuoto" e l'interrogativo è "Che farò domani?" (che equivale a "e adesso cosa farò?") si può pensare che sia il termine del percorso di studi ad averla gettata in qualche modo nello sconforto.
Fino ad ora ha solo studiato o ha anche lavorato nel frattempo?
Cosa si aspetta dal suo futuro?
E' una cattiva idea pensare a come le cose "dovrebbero" essere, quando si vive un qualche disagio.
Ognuno vive l'estate a proprio modo, e ad es. moltissime persone ansiose in questo momento stanno solo sperando che arrivi il prima possibile l'autunno, perchè stanno molto male per il caldo.
Se la sua sensazione è di "vuoto" e l'interrogativo è "Che farò domani?" (che equivale a "e adesso cosa farò?") si può pensare che sia il termine del percorso di studi ad averla gettata in qualche modo nello sconforto.
Fino ad ora ha solo studiato o ha anche lavorato nel frattempo?
Cosa si aspetta dal suo futuro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Utente
Finora ho solo studiato e praticato sport (calcio) a buoni livelli...beh devo essere sincero...avrei preferito fare l'ultimo esame a settembre per poter dire beh, ho ancora un obbiettivo...non che non ce l'abbia visto che devo finire il percorso di studi con il conseguimento della laurea però non è la stessa cosa...
Se non ho capito male lo sport è stato finora un lavoro, giusto?
Se così fosse anche lei sa che si tratta di attività che alla sua età volgono già al termine, o quasi.
Non pensa che sia giunto il momento di porsi qualche altro obiettivo per il suo futuro?
Se così fosse anche lei sa che si tratta di attività che alla sua età volgono già al termine, o quasi.
Non pensa che sia giunto il momento di porsi qualche altro obiettivo per il suo futuro?
Utente
Beh credo proprio di si...anni fa non vedevo l'ora venisse l'estate...ora, non riesco a capire perchè la vivo con ansia e sensazione di noia ed apatia...
Guardi che si tratta di una situazione comune a molti:
www.medicitalia.it/fmassaro/news/1123/Che-caldo-che-ansia
Se davanti a sè vede solo un paio di mesi vuoti da riempire in qualche modo non si libererà di quello che sta vivendo.
Provi a ipotizzare qualche obiettivo concreto per il suo futuro, magari scrivendolo, e a ragionarci sopra, per vedere se immaginandosi occupato in altro si sentirà meglio.
www.medicitalia.it/fmassaro/news/1123/Che-caldo-che-ansia
Se davanti a sè vede solo un paio di mesi vuoti da riempire in qualche modo non si libererà di quello che sta vivendo.
Provi a ipotizzare qualche obiettivo concreto per il suo futuro, magari scrivendolo, e a ragionarci sopra, per vedere se immaginandosi occupato in altro si sentirà meglio.
"non riesco a capire perchè la vivo con ansia e sensazione di noia ed apatia..."
Sempre pensando ad ipotesi, potrebbe essere una reazione alla perdita di una condizione (quella di studente) che volge al termine.
Come mai ha scelto di prendere una seconda laurea? Che cosa ha studiato?
Sempre pensando ad ipotesi, potrebbe essere una reazione alla perdita di una condizione (quella di studente) che volge al termine.
Come mai ha scelto di prendere una seconda laurea? Che cosa ha studiato?
Utente
Le sembrerà strano, ma durante lo studio non penso assolutamente nulla...forse ha davvero ragione...la mancanza di impegni prossimi o quantomeno nell'immediato futuro mi provocano questo malessere...questo senso di vuoto...solo una cosa mi preoccupa: solo momento no oppure altro?
Abitualmente ha bisogno di riempire le Sue giornate con impegni e molte cose da fare?
Utente
diciamo proprio di si...
Utente
Ho appena letto quello che mi ha inviato drssa Massaro...effettivamente ha ragione nel senso che io soffro di bassa pressione arteriosa...ricordo che il prim fastidio è arrivato proprio in un giorno di afa!
Questa è una modalità che va esplorata bene in una sede adeguata, non qui.
Ci sono persone infatti che hanno una modalità ossessiva di funzionare e riempiono la propria agenda di impegni, così non pensano ad altre questioni.
Ci sono altresì persone con modalità depressive di funzionamento che fanno la stessa cosa per cercare nelle faccende un riconoscimento, una gratificazione (es. lavorare tantissimo e anche molto bene).
Qui stiamo facendo solo delle ipotesi.
Che ne pensa di tornare dallo psicologo che ha già visto in passato per descrivere la situazione che sta vivendo adesso?
Ci sono persone infatti che hanno una modalità ossessiva di funzionare e riempiono la propria agenda di impegni, così non pensano ad altre questioni.
Ci sono altresì persone con modalità depressive di funzionamento che fanno la stessa cosa per cercare nelle faccende un riconoscimento, una gratificazione (es. lavorare tantissimo e anche molto bene).
Qui stiamo facendo solo delle ipotesi.
Che ne pensa di tornare dallo psicologo che ha già visto in passato per descrivere la situazione che sta vivendo adesso?
Penso che se lei sta conseguendo la seconda laurea abbia effettivamente piacere e forse anche bisogno di riempire il tempo il più possibile.
Se frequentare l'università pone inevitabilmente di fronte a scadenze a ad una certa mole di lavoro da svolgere, terminare può significare anche trovarsi con le giornate vuote, finchè non si comncia a lavorare.
In cosa si è laureato?
Che lavoro le piacerebbe svolgere?
Se frequentare l'università pone inevitabilmente di fronte a scadenze a ad una certa mole di lavoro da svolgere, terminare può significare anche trovarsi con le giornate vuote, finchè non si comncia a lavorare.
In cosa si è laureato?
Che lavoro le piacerebbe svolgere?
Utente
Sto per prendere la seconda laurea in architettura...sicuramente affermarmi nel mio campo...
Cominci allora a riflettere su come potrà muoversi nel mondo del lavoro dopo la laurea, e a pensare in concreto a come potrà iniziare un'attività.
Se facendolo si sentirà meglio probabilmente il problema consiste solo nel riempire il vuoto lasciato dagli impegni di studio.
Se facendolo si sentirà meglio probabilmente il problema consiste solo nel riempire il vuoto lasciato dagli impegni di studio.
Utente
Drssa Pileci è ora che voglio riempire le mie giornate per distrarmi dal non pensare le solite cose...ossia che farò domani o cose del genere...
Utente
Ma possibile si tratti di depressione?E' questa la domanda che spesso mi pongo e che mi fa stare male...è una questione caratteriale o genetica?
Gentile Utente, è una domanda da un milione di dollari!
In più on line non è possibile fare diagnosi per ovvie ragioni.
Chieda un parere di persona per una diagnosi certa e poi ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
In più on line non è possibile fare diagnosi per ovvie ragioni.
Chieda un parere di persona per una diagnosi certa e poi ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
Utente
buon pomeriggio dott...volevo informarVi della mia situazione...sono andato dal mio psicologo...mi ha detto che si tratta di ansia e mi ha prescritto il samyr da 200 ed ha detto di fare delle sedute di psicoterapia...che ne pensate?
Buongiorno,
credo l'abbia vista uno psichiatra, in quanto lo psicologo non può prescrivere farmaci.
Comunque, pur non entrando nel merito della terapia farmacologica (eventualmente può scrivere nella sezione psichiatria) il trattamento migliore per l'ansia è la cura farmacologica abbinata alla psicoterapia, meglio se di tipo cognitivo-comportamentale, in quanto si è rivelato uno dei trattamenti più efficaci.
Un cordiale saluto,
credo l'abbia vista uno psichiatra, in quanto lo psicologo non può prescrivere farmaci.
Comunque, pur non entrando nel merito della terapia farmacologica (eventualmente può scrivere nella sezione psichiatria) il trattamento migliore per l'ansia è la cura farmacologica abbinata alla psicoterapia, meglio se di tipo cognitivo-comportamentale, in quanto si è rivelato uno dei trattamenti più efficaci.
Un cordiale saluto,
Utente
Secondo lei il samyr è efficace?Si, psicoterapia cognitivo-comportamentale...ho fatto quattro punture però mi sento ancora un pò strano...
Gentile Utente,
Le consiglio di postare in area "psichiatria" il quesito, spiegando bene tutto.
Gli psicologi non sono medici, quindi non utilizzano i farmaci nel loro approccio terapeutico.
Saluti,
Le consiglio di postare in area "psichiatria" il quesito, spiegando bene tutto.
Gli psicologi non sono medici, quindi non utilizzano i farmaci nel loro approccio terapeutico.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 29 risposte e 2.3k visite dal 09/07/2011.
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