Rapporto psicologo-paziente

Buongiorno, vorrei leggere sul vostro sito lo spazio dedicato ai colloqui con gli psicologi, che spiega come una persona possa scegliere lo psicologo più adatto a lui, cosa ci si può aspettare da questi incontri, le diverse competenze tra psicologi a pagamento e psicologi del consultorio. Mi era capitato di leggerlo ma non ricordo esattamente come trovarlo.

Lo chiedo perchè sono ormai diversi mesi che vado in un consultorio per chiedere aiuto psicologico. La Dott.ssa che mi segue mi sembra in gamba, attenta ai miei bisogni. Ma dopo il colloquio di ieri (che è avvenuto dopo un mese dal penultimo) sono rimasta insoddisfatta. Ho avuto l'impressione che la stessi annoiando. Io ripeto le stesse cose e credo che lei ormai non sappia più cosa dirmi.
Durante un nostro colloquio le dissi che non avrei più voluto continuare e lei mi rispose dicendomi che la vita è mia e sono libera di scegliere.
Poi però ieri, nonostante io sia ancora della medesima idea di interrompere questo percoso, mi ha detto che non la sentirò mai dire che gli incontri fatti fino ad ora non sono serviti a niente e non mi dirà nemmeno che per lei potremmo anche smettere questo percorso.
Ma non è stato solo questo a farmi venire dei dubbi..Dopo averle raccontato di alcuni miei stati d'animo mi ha rsisposto dicendomi che ho fatto diventare triste anche lei. Ma nonavrei dovuto preoccuparmi perchè quella tristezza è un problema suo ed è anche un problema suo di come poi verrà gestita.

Sempre in quell'atricolo sul vostro sito mi sembra di ricordare di aver letto che dopo questi incontri non è positivo il fatto di essere insoddisfatti, tristi.Inpoche parole non ci si deve sentire peggio di prima. Al contrario usciti da questi incontri bisognerebbe essere più positivi. Bè, questo a me non accade. Perchè?
Forse perchè vorrei che questa Dott.ssa andasse al di là del suo ruolo...nel senso che vorrei si interessasse a me non per dovere professionale.
Una volta uscita dalla stanza io torno alla mia vita di sempre. La Dott.ssa non c'è nella mia quotidianità. Quindi mi sembra davvero inutile continuare!
Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"vorrei che questa Dott.ssa andasse al di là del suo ruolo...nel senso che vorrei si interessasse a me non per dovere professionale. "

può spiegarlo meglio per favore?

quanto al ruolo che la dottoressa ha al di fuori del colloquio, a Lei non capita mai di trovarsi in una situazione e di pensare magari a cosa potrebbe dirle la Sua dottoressa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
gli psicologi, che siano presso una struttura pubblica o privata, hanno le stesse competenze, non vale il criterio che più si pagano, più bravi sono.
Che la psicologa che la segue, non vada oltre il suo ruolo e che non faccia parte del suo quotidiano, mi sembra corretto, c'è un agrande differenza tra interesse professionale e curiosità personale
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Con la frase "vorrei che questa Dott.ssa andasse al di là del suo ruolo...nel senso che vorrei si interessasse a me non per dovere professionale" intendo dire che vorrei avere al mio fianco una persona che si "prenda cura di me", che ascolti i miei bisogni, che mi aiuti, ma non dal punto di vista medico.
La Dott.ssa lo fa perchè fa parte del suo lavoro, altrimenti credo che nemmeno lei mi starebbe vicina.

Certo che mi capita di pensare a cosa potrebbe dirmi la Dott.ssa in determinate situazioni. Ma anche questo si limita al mio pensiero. Di certo non posso chiamarla. Non l'ho mai fatto e so che non lo farò mai.
Mi dispiace sapere che anche per la Dott.ssa son solo una paziente uguale agli altri. Un numero. Un problema da risolvere.
Di certo nemmeno la mia Dott.ssa ha mai sentito l'esigenza di chiamarmi. Con questo non voglio essere fraintesa, però mi dispiace non essere considerata più di una paziente!

Grazie per le tempestive risposte
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>vorrei avere al mio fianco una persona che si "prenda cura di me", che ascolti i miei bisogni, che mi aiuti, ma non dal punto di vista medico.
La Dott.ssa lo fa perchè fa parte del suo lavoro, altrimenti credo che nemmeno lei mi starebbe vicina.

Gentile ragazza, forse questo può essere un punto su cui riflettere.

Sta approcciando il percorso psicologico con una "aspettativa", ed in particolare con un bisogno che desidera sia soddisfatto.

Il bisogno è un bisogno di accudimento, l'aspettativa è di "essere speciale" per la persona che la sta accompagnando, cioè per la psicologa. E' comprensibile che, non vedendo soddisfatto questo bisogno, lei si senta "delusa": ricordi però che, per potersi sentire "delusi", ci si deve prima "illudere".

Questa potrebbe essere un'utile informazione da discutere in seduta, e potrebbe aiutarla ad assumere un punto di vista più realistico in merito al rapporto con gli altri.

Cordialmente
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza, il rapporto terapeuta paziente e' un rapporto molto particolare, abitato da aspettative, proiezioni, attese, separazioni , rabbia e tanto altro. Il suo desiderio di essere speciale, credo che dovrebbe parteciparlo alla sua terapeuta e lavorare con lei, sul significato simbolico di questa richiesta. Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
E se parlandone con la psicologa il nst rapporto cambiasse?
Ho paura di spaventarla, non che ce ne sia motivo, ma non vorrei perdesse quella considerazione che ha di me.
Secondo lei è anche comprensibile avere questo tipo di "aspettative"? Oppure mi devo preoccupare? Magari più passa il tempo più poteri "legarmi"?

In lei vedo una risorsa per me.
Quando inizio un colloquio ho paura che mi dica di aver finito il percorso, che non ho più bisogno di andare da lei perchè posso farcela da sola.

Il mio rapporto con gli altri purtroppo non è mai stato sereno. Ammetto che una parte di colpa ce l'ho. Ho sempre delle aspettative non consone al rapporto che si è venuto a creare. Oppure aspettative premature o troppo grandi.

Dovrei cambiare io per prima, lo so. In questo sono uguale a mia madre.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Una psicologa prima di diventare tale, percorre un lungo cammino, e' difficile che si spaventi. Le suggerisco di essere autentica e di parlare con lei a cuore aperto
[#8]
dopo
Utente
Utente
Non so se avrò mai il coraggio. Ho paura di essere freaintesa o non capita abbastanza. E soprattutto ho paura che prenda un pò le distanze, nonostante abbia percorso un lungo cammino.
Tra l'altro non saprei che termini usare. I più appropriati.

Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Saluti anche a lei
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Non so se avrò mai il coraggio. Ho paura di essere freaintesa o non capita abbastanza. E soprattutto ho paura che prenda un pò le distanze, nonostante abbia percorso un lungo cammino.
Tra l'altro non saprei che termini usare. I più appropriati.

Se ho ben compreso, lei teme di esprimere le sue paure e le sue perplessità. Teme che la sua psicologa si lasci spaventare da questo. Teme che prenda le distanze. Teme di non saper usare i termini appropriati.

Finchè non affronterà i suoi timori, avrà ragione ad aver paura. Se vorrà essere più libera dalla paura, probabilmente le toccherà sopportarne un pò.

Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Riguardo alla sua domanda originale, può aiutarsi nella scelta con questi due articoli:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#12]
dopo
Utente
Utente
Dottor Santonocito è proprio questo che cercavo.
Grazie!

Ultima domanda al Dottor Calì : lei crede che ci sia la possibilità che le mie paure riportate sopra possano avverarsi? Oppure crede che la mia psicologa mette in preventivo anche questi episodi o ne abbia già avuta esperienza?
Ora non so ancora quandi ci andrò. Nel caso decidessi di continuare vedrò come iniziare il discorso, anche se mi vergogno molto.

Grazie mille a tutti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

da quello che hai scritto mi pare di capire che la relazione con la psicologa sia buona.

E' indispensabile parlare con la tua dottoressa di come ti senti con lei, anche perchè questo è il TUO vissuto.

Quello che sta succedendo con la psicologa capita anche in altre relazioni? Cioè: se c'è un problema eviti di parlarne per paura?
[#14]
dopo
Utente
Utente
@se c'è un problema eviti di parlarne per paura?

Le risponderò magari in modo vago, ma dipende dalla relazione.
Con mia mamma non posso parlare dei miei problemi, mente con mio papà ho più dialogo.

In questo periodo sto vivendo una relazione che, nonostante duri da poco tempo, capisco non sia più come all'inizio. Un problema evidentemente c'è, ma non ne parlo.

La Dott.ssa mi ripete sempre che non sono abituata ad ascoltare i miei bisogni. Non so se sia questo il caso, ma son sicura che farò molta fatica ad esprimere quello che sento. Mi riesce difficile, a volte non so nemmeno dare delle risposte. Cosa potrei dire alla diretta interessata di quello che sento?
Forse non cerco uno psicologo, ma una persona che mi stia vicina e basta!
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>lei crede che ci sia la possibilità che le mie paure riportate sopra possano avverarsi?

La domanda è viziata in partenza, anche se comprensibile. Sembra una ricerca di rassicurazione; ma così non affronterebbe il suo timore! Sarebbe un pò come rischiare... senza rischiare nulla.

>>Forse non cerco uno psicologo, ma una persona che mi stia vicina e basta!

E' per questo che è molto importante che ne parli in seduta.

Uno psicologo non è un amico comprensivo che ci abbraccia mentre ci sfoghiamo. Può ascoltarci; può comprenderci; ma non è "una persona che ci sta vicino e basta!".

Altrimenti, sembra che lei desideri che le cose cambino nella sua vita... senza che cambi nulla...

Se deciderà di parlarne in seduta, ci aggiorni pure sull'esito di questo confronto con la psicologa che la sta seguendo.

Cordialmente
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"La Dott.ssa mi ripete sempre che non sono abituata ad ascoltare i miei bisogni..."

Se ti accade questo è verosimile pensare che tu sia più preoccupata per l'altro (ovvero di non ferire la sensibilità altrui, ecc...come traspare anche da ciò che scrivi). Per questo fai bene a parlarne con la dottoressa, perchè imparare ad ascoltare i tuoi bisogni, con buona probabilità, è un obiettivo terapeutico.
Puoi anche dirle che fai fatica a parlarne.

Un saluto e facci sapere,
[#17]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio nuovamente per la disponibilità e la cortesia.
Vi aggiornerò sicuramente.

Buona sera
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, Vi aggiorno brevemente sull'ultimo colloquio avuto con la Dott.ssa.

La sua prima domanda appena inziamo il colloquio è stata "come va?".
Le ho risposto facendole un discorso non molto diretto, ma credo abbastanza chiaro.
Ho spiegato che non sempre ho voglia di sfogarmi o semplicemente di conversare il giorno "tot" alle ore "tot".(ovvero in giorni stabiliti).
Avrei potuto sentirne il bisogno 2 ore prima o magari fra 3 giorni. Tutto ciò per me è molto programmato e poco spontaneo.
Mi ha risposto dicendo che in me c'è una non voglia di riaprire determinati eventi. Ma io non sono d'accordo.
Andando avanti mi ha chiesto se temo (in seguito ad una mia frase) che anche lei possa pensare determinate cose di me e farsi una sua opinione personale.

Ho preso nuovamente la palla al balzo per farle capire che un'idea di me non può farsela non vivendo con me la quotidianità. Non essendo legate da un affetto il parere che portrebbe avere di me si ridurrebbe, appunto, ad un parere medico.
Lei afferma di essere abbastanza coinvolta per quanto mi riguarda. Ma non ho ben capito a che tipo di coinvolgimento si riferisse (se affettivo, ma dubito, oppure il coinvolgimento dato dal sapere praticamente tutto di me).
Credo che pensi di non saperne abbastanza sulla mia situazione oppure di non aver interpretato bene il mio problema e di conseguenza non reputarlo abbastanza grave.
Ma così non è.
Certo, se lei fosse con me al di fuori del suo ufficio il tal giorno alla tal ora, si farebbe un'idea maggiore. Sarebbe un elemento aggiuntivo.

La prossima volta proverò ad essere più diretta. Ma non so se riuscirò a farmi capire.

Grazie e buonasera
[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

perchè vorrebbe avere la psicologa con sè anche fuori dallo spazio dedicato e fuori dal setting? a cosa Le servirebbe?

La domanda che Le avevo posto tempo fa, cioè se pensa alle conversazioni con la Sua psicologa al di fuori del setting, era proprio mirata a capire che tipo di relazione c'è collega.
Ma è come se non Le bastasse il momento a disposizione.

Quanto al QUANDO vedere la psicologa, il punto centrale è che Lei ha risorse ma probabilmente non sa o non vuole utilizzarle. Se avesse bisogno ora ma vede la dott.ssa tra due giorni, è chiaro che Lei può farcela ad aspettare due giorni.

Se, al contrario, non dovesse avere nulla da dire, può tranquillamente esprimerlo. Se ritiene che il trattamento sia in una fase in cui vi siete arenate oppure Lei ha bisogno di fare il punto della situazione, è indispensabile esprimerlo, senza paura. Nessun professionista serio e preparato si dovrebbe offendere.

Il problema è piuttosto Suo: perchè non se la sente di essere più diretta con la psicologa?
[#20]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
le frustrazini e limitazioni caratterizzate dal rigore del setting terapeutico, fanno parte del percorso di psicoterapia, altrimenti sarebbe un rapporto amicale o ludico
Crdo che qualunque dubbio lei provi, dovrebbe fugarlo con la sua terapeuta, altrimenti si fa un gran pasticcio.
Saluti
[#21]
dopo
Utente
Utente
Dr Pelici, il tempo a disposizione non sembra bastare.
Quando esco mi sento amareggiata e triste nel non essere stata in grado di dire tutto quello che avrei voluto dire e spesso non ricordarmi quello che mi viene detto.
I giorni successivi temo di non essere in grado di aspettare 2 settimane per avere un altro colloquio.
Ovviamente se ci vado significa che qualche problema c'è.
Ho paura di non essere all'altezza di saperli gestire da sola.
Vorrei ricevere dei pareri anche al di fuori dei colloqui stabiliti. Credo sia normale. Non è sufficiente un'ora ogni 2 settimane. I problemi non spariscono. Imparo qualcosa, certo. Non sono la stessa persona di quando entra. Assimilo informazioni, punti di vista, riflessioni.
Ma resto dell'idea che la quotidianità sia tutta un'altra cosa.

Dr Randone, le risorse sicuramente le avrò, ma ora come ora non sono capace di metterle in pratica. Ed è come se non le avessi.

Al prossimo incontrro sarò più chiara.
Grazie di nuovo.


[#22]
dopo
Utente
Utente
Vorrei sapere in caso di bisogno se un dottore può intervenire. Purtroppo un giorno ogni 2 settimane non possono "guarire" i problemi quotidiani.

Probabilmente un intervento avviene solo quando di mezzo cè un minorenne. Ma al di là degl incontri come posso risolvere i miei problemi?
Sono da sola, non c'è nessuno a difendermi.
Da sola non ci riesco.
[#23]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
cosa intende con "Vorrei sapere in caso di bisogno se un dottore può intervenire."?
Inoltre, da chi o da che cosa sente di dover essere difesa?
Quando avrà il prossimo incontro con la psicologa?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#24]
dopo
Utente
Utente
Se il suo intervento può avvenire al di là degli incontri.
Vivo una situazione molto brutta in casa. Spesso si arriva a dei livelli estremi. Io non sempre riesco a gestirli e mantenere la giusta calma. Posso far tesoro di quello che ho imparato strada facendo con la dottoresa. Ma quando non riesco cosa faccio io da sola? E la dottoressa dov'è?
Con questo non dico che debba essere presente ogni momento. Ma in espisodi come quelli di stamattina a chi chiedo aiuto?
[#25]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
ovviamente capirà bene che un consulto on line ha precisi limiti.
Ogni terapeuta concorda con il suo paziente modalità e tempi di intervento.
La invito a parlare nuovamente con la sua psicologa di ciò che ha ben espresso qui, per cercare con lei una possibile soluzione al suo disagio.
Cordiali saluti.
[#26]
dopo
Utente
Utente
Delusa dalla psicologa!
Dopo un anno di colloqui (spesso spostati all'ultimo momento) ieri mi ha detto chiaramente che per lei i nostri incontri avrebbero potuto concludersi per poi riprenderne uno molto più in la in modo da verificare gli effetti.
L'avrei capito e accettato se come motivazioni mi avesse dato le più classiche "hai le risorse per andare avanti da sola/sei migliorata e non hai più bisogno di me" ecc..
Invece mi ha lasciata allibita perchè in un'ora ha ribaltato completamente l'idea che solo 3 settimane va aveva.
Ad alcune mie domande non rispondeva nemmeno. Facendoglielo notare risp che essendo solo mie le perplessità non sapeva come controbattere.
Ha fatto un solo esempio "se una persona senza la droga sta male piuttosto che aiutarlo a smettere gli consiglio di andare avanti..al massimo può assumere il metadone".
Più chiaro di così!! Devo restare nella situazione in cui mi trovo..nella stessa situazione che lei definiva "gravemente compromessa".
Come ha potuto agire in questo modo basandosi su frasi che io più volte nel corso della terapia dicevo. Di colpo le ha ribaltate e ha trovato la scusa per liberarsi.
D'altronde essendo un consultorio avrà pensato bene di "tagliare" con alcuni pazienti (c'è crisi)!!
Mi ha lasciata andare via arrabbiata senza spendere una parola di comprensione, dispiacere..di umanità!!!
Sicuramente la maggior parte di voi (almeno quelli che vorranno risp) non infieriranno contro la collega.
Siamo solo degli appuntamenti che si possono disdire in qualsiasi momento senza pensarci troppo!
Proprio una brutta esperienza!
[#27]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Vorrei richiamare la sua attenzione su un punto, e cioè che quando una terapia finisce male, può darsi che una parte della responsabilità sia da attribuire al terapeuta, ma è anche possibile che una parte sia del paziente. Con "responsabilità" ovviamente non intendo "farlo apposta". Alcune persone semplicemente non possono essere aiutate. E questo bisogna dirlo molto chiaramente, altrimenti si rischia di alimentare delle aspettative che potrebbero andare deluse.

Non possiamo però sapere se questo sia il suo caso, dato che a distanza non si possono fare valutazioni. Inoltre la ricerca dice che chi cerca aiuto psicoterapeutico per i suoi problemi finisce per stare meglio dell'80% di coloro che non lo fanno.

Ciò che voglio dire è che invece di lamentarsi troppo perché QUESTA terapia è andata male, dovrebbe trovare la forza di lasciar passare qualche tempo e magari riprovarci con un diverso terapeuta.

Altrimenti potrebbe non sapere mai come stanno davvero le cose.

Cordiali saluti