Molestia sessuale

Cari psicologi..

Sono una ragazza di 20 anni, e voglio parlarvi della mia situazione che mi turba giorno dopo giorno. Dai 10-15 anni ho subito palpeggiamenti di mio padre. Mio padre inoltre ha sempre picchiato mia madre davanti a noi figli, facendoci vivere nella paura e nella sua autorità.Mia madre non sa delle molestie che ho subito, ma ha sempre cercato di giustificare quest'uomo che con gli anni dopo un tumore al polmone si è tranquillizzato ma continua a trattarla male. Lei dice che è da capirlo perchè è uno squilibrato mentale e che comunque è stato un buon padre. Io non vivo più, i ricordi delle sue molestie vivono nei miei sogni notturni e non riesco a parlarne con nessuno. Sono consapevole che parlandone con la mia famiglia rovinerei ulteriormente la situazione ( uno dei miei fratelli è già andato via di casa dopo un litigio con mio padre) e distruggerei tutti i palazzi di cristalli di mia madre causandole un dolore irreparabile. Non riesco a parlarne neanche con il mio ragazzo, siamo fidanzati in casa da due anni e dicendolo rovinerei il rapporto tra le famiglie e si otterrebbe una reazione catastrofica... Mi trovo da sola, sto sacrificando e assopendo quello che provo solo per andare avanti e crearmi al più presto una mia vita.. ma mi rendo conto che a volte il peso della verità mi fa impazzire. A volte faccio finta di niente, come se non fosse mai successo niente, faccio finta di avere una bella famiglia.. solo così riesco a sentirmi meglio... Non so cosa fare...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Gentile ragazza,
il peso della verità di cui è portatrice è troppo gravoso per fare finta di niente.

Il primo passo che deve compiere il prima possibile è rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta che le ispiri fiducia già dal primo colloquio e intraprendere con lui il cammino di elaborazione di quanto le è successo e di quanto sta vivendo.
Insieme deciderete se, come, quando e con chi parlarne, ma innanzitutto è fondamentale che sia lei a prendersi cura delle ferite che le sono state inferte.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Ragazza,
un abuso subito, di qualunque entità ferisce e fa compagnia per lungo tempo, riproponendosi a seconda delle situazioni della vita esperite.
L’esperienza dello stupro, modifica quasi definitivamente l’approccio che la donna ha con il proprio corpo, con la propria fisicità ed ovviamente con la propria sessualità.
Il corpo, diviene un teatro di violenza, abuso, sopruso, profanazione, disorientamento e, soprattutto emergono sentimenti di vergogna e colpa.
L’abuso attiva nuclei profondi abbandonici e persecutori, che raramente si estinguono spontaneamente, se non elaborati successivamente in terapia
L'unica strada è l'elaborazione all'interno di un setting protetto e riservato, come quello psicoterapico, al fine di perdonare, perdonarsi e ritrovare la qualità della vita smarrita.
cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile utente, credo che la cosa migliore che lei possa fare è "elaborare" i suoi vissuti e le sue esperienze attraverso un percorso terapeutico.
in tal modo potrà evitare di parlare con la sua famiglia della situazione ed eventualmente decidere in seguito se e quando farlo.
ci tenga informati e cordiali saluti.

Dr. Luigi Gileno

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Cara ragazza, come già hanno scritto i Colleghi, la scelta migliore per te stessa adesso è occuparti di te e di cercare di dare un senso a quello che è successo.

Hai ragione: la mamma ti dice di capire il papà e forse lei per prima non è pronta a vedere ciò che sta succedendo a casa, perchè -come tu stessa dici- è difficile. Ma hai bisogno di una persona che ti aiuti e ti protegga.

Non vivere nell'illusione che andando via da casa anche questi brutti ricordi che adesso ti perseguitano la notte se ne andranno lontano da te: hai bisogno di un aiuto specialistico di uno psicologo psicoterapeuta.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Lei dice che è da capirlo perchè è uno squilibrato mentale e che comunque è stato un buon padre

Gentile ragazza, deve essere molto difficile far convivere, nella sua mente, queste due definizioni.

"Far finta di niente", cercare di dimenticare, accettare l'abuso subito in nome del "quieto vivere" sono dei prezzi molto alti da pagare per non turbare più di tanto il fragile equilibrio di questi palazzi di cristallo.

Innanzitutto, ne hai parlato con noi. Certo, non ci vediamo, lo schermo del PC è un buon filtro che fa passare alcune emozioni e protegge da altre, ma comunque questo passo l'hai fatto, ed io ti ringrazio per la fiducia che ci dimostri.

"Fidarsi" è uno degli aspetti che più possono essere compromessi quando si subisce un abuso in famiglia. Succede una cosa strana: è come se si avvertisse il bisogno di proteggere la propria famiglia da un terremoto che, a ben vedere, siamo noi stessi ad aver subito e, nei nostri ricordi, a continuare a rappresentarci, magari come se stesse ancora avvenendo.

Perchè rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare questo dolore? Non sarebbe meglio lasciar passare?

In genere, no. Come già sottolineato dalla Dott.ssa Pileci, il tempo non guarisce tutte le ferite.

Con l'aiuto di un professionista che sappia lavorare con le ferite dell'abuso, potrai davvero rielaborare queste esperienze e renderle parte del tuo passato; un passato magari doloroso, forte, ma, finalmente, "passato".

Auguri