Immaturo o poco interessato?

Buongiorno, chiedo aiuto perchè ormai non riesco a trovare pace. Io e il mio compagno stiamo insieme da oltre 8 anni e conviviamo da quasi 9 mesi nell'appartamento lasciatogli dai genitori. Io ho 33 anni, lui tra poco 36. Non siamo ragazzini, ma lui si comporta come se lo fosse. E' sempre stato molto indeciso (su ogni aspetto della vita, dal più futile al più importante), ma ora la cosa per me è diventata impossibile.
Io sognavo il matrimonio, lui no, quindi ho ceduto e siamo andati a stare insieme, con la clausola di cercare nel frattempo una casa "nostra". La convivenza ogni tanto ha momenti di tensione, sempre per banalità dovute alla stanchezza, ma nel complesso va bene e anche lui è contento. Io voglio però una casa mia, sogno un matrimonio e sogno dei figli, presto. Lui non si sente pronto, perchè dice che la sua vita va già bene così, la sua casa è perfetta, noi stiamo bene assieme, i matrimoni si sfasciano facilmente, i figli danno pensieri... non dice che non ne vorrà, ma non adesso, magari tra un paio d'anni, chissà.
E' capitato che abbia trovato casualmente un'occasione: la casa che credevo essere quella dei nostri sogni in vendita a un prezzo che non ci darebbe troppi grattacapi. Io mi vedo già dentro, anche perchè non sto bene nell'appartamento suo, ma lui non se la sente di fare il passo. Si rende conto che probabilmente che è un affare, che è come l'ha sempre sognata, ma è bloccato, teme che l'impegno gli porterà via tutto il suo tempo libero. E' stato tutto troppo veloce e non credeva di dover fare una scelta così immediatamente, pensava che sarei stata lì per qualche anno.
Io sono disperata e piango di continuo. Gli ho detto che se non compriamo questa casa lo lascio, perchè non ce ne saranno altre. Lui teme che dopo la casa, gli chieda un figlio e che queste discussioni si ripresentino, e adesso non vuole questo tipo di vita.

Ma se non si sente pronto a 36 anni, si sentirà mai pronto? E' vero che lui ha sempre detto di sentirsi ancora immaturo, di non voler complicazioni al momento e di godersi la vita così com'è, ma se mi amasse veramente, non farebbe di tutto per rendermi felice? Davanti all'alternativa di perdermi, non dovrebbe scattare il lui qualche molla? O semplicemente è troppo sicuro dei miei sentimenti e sa che cederei io comunque? Prima purtroppo non c'erano i presupposti per pensare a qualcosa di serio e quindi non avevo mai manifestato troppo il mio desiderio, ma ora abbiamo tutto, lavoro, soldi, età... Lui sta male, ma evita di parlare dell'argomento, come se il silenzio facesse dimenticare tutto. Ho paura di perdere altro tempo con lui, sperando in qualcosa che invece non arriverà mai. Come posso fare per capire se ne vale la pena o è meglio lasciarlo perdere? Dopo 8 anni credo ovviamente che un sentimento ci sia, ma questo terrore di legarsi mi dà da pensare, anche perchè non ci sono ragioni o traumi (i suoi sono sposati da una vita senza problemi). Andrei in terapia, ma ci vorrebbe troppo tempo adesso...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

in realtà non deve immaginare una terapia di coppia come un tempo lunghissimo.
Il fatto è che probabilmente fate fatica a comprendere i bisogni dell'altro.
Ne ha già parlato col Suo compagno di questa Sua intenzione?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, no, non ho ancora parlato con lui della terapia, anche perchè l'idea mi è venuta solamente ieri. Un problema è che nella mia provincia non riesco a trovare degli psicoterapeuti per i problemi di coppia, alcuni li conosco come amici, e pensare di spostarci in altre città è improponibile, visti i nostri orari lavorativi. Inoltre, a rischio di sembrare esagerata, il "problema casa" deve essere affrontato adesso: se viene venduta ad altri, non sarebbe facile trovare un'altra soluzione, proprio perchè quello che ci interessa è la posizione particolare in primis (che non prevede altri lotti di terreno edificabile nelle vicinanze) e il prezzo (costruirla da soli sarebbe impensabile). Faccia conto di pensare alla sua casa dei sogni, precisa in ogni particolare, e un giorno scoprire che una ditta la sta realizzando. Perfetta. Solo che quando ho comunicato la notizia al mio compagno è sceso il gelo: evidentemente la casa doveva rimanere nei sogni, almeno per lui.... Per questo motivo volevo un parere "urgente" ed esperto, altrimenti la mia reazione sarebbe quella di fare fagotto e andarmene (ma mi vien male tornare dai miei in attesa di trovare un appartamento solo per me...). Preciso che è da più di un mese ormai che stiamo discutendo, tirando anche fuori il mio desiderio di maternità, ma lui evita di parlare, se inizio io col discorso lui se ne va in un'altra stanza, se parla lui, fa anche discorsi sensati ma poi il giorno dopo è tutto come prima... Intanto grazie dell'attenzione.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa, no, non ho ancora parlato con lui della terapia, anche perchè l'idea mi è venuta solamente ieri. Un problema è che nella mia provincia non riesco a trovare degli psicoterapeuti per i problemi di coppia, alcuni li conosco come amici, e pensare di spostarci in altre città è improponibile, visti i nostri orari lavorativi. Inoltre, a rischio di sembrare esagerata, il "problema casa" deve essere affrontato adesso: se viene venduta ad altri, non sarebbe facile trovare un'altra soluzione, proprio perchè quello che ci interessa è la posizione particolare in primis (che non prevede altri lotti di terreno edificabile nelle vicinanze) e il prezzo (costruirla da soli sarebbe impensabile). Faccia conto di pensare alla sua casa dei sogni, precisa in ogni particolare, e un giorno scoprire che una ditta la sta realizzando. Perfetta. Solo che quando ho comunicato la notizia al mio compagno è sceso il gelo: evidentemente la casa doveva rimanere nei sogni, almeno per lui.... Per questo motivo volevo un parere "urgente" ed esperto, altrimenti la mia reazione sarebbe quella di fare fagotto e andarmene (ma mi vien male tornare dai miei in attesa di trovare un appartamento solo per me...). Preciso che è da più di un mese ormai che stiamo discutendo, tirando anche fuori il mio desiderio di maternità, ma lui evita di parlare, se inizio io col discorso lui se ne va in un'altra stanza, se parla lui, fa anche discorsi sensati ma poi il giorno dopo è tutto come prima... Intanto grazie dell'attenzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

in questo momento e da questa postazione la vedo come unica possibilità.
Se tra voi il dialogo non "funziona" nel senso che non vi spiegate e non vi incontrate, l'unica scelta possibile è quella di permettere ad uno specialista di aiutarvi.

Sono certa che anche nella Sua zona troverete uno psicologo psicoterapeuta.

Provi a cercare un nominativo sul sito dell'ordine della Sua regione.

Un cordiale saluto,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma se non si sente pronto a 36 anni, si sentirà mai pronto?
>>>

Diciamo che gli uomini, non avendo orologi biologici da rispettare, in teoria potrebbero aspettare fino al giorno prima della loro morte. In realtà questo sarebbe meglio che restasse solo un problema suo (di lui) e non suo (di lei).

Da come scrive sembra già vicina alla soglia della sopportazione e, se fosse davvero così, un modo per scoprire di che stoffa è fatto il suo convivente potrebbe essere dargli un termine: se entro X non ti sarai convinto, allora meglio che ognuno se ne vada per la propria strada. Ma questo non metterebbe alla prova solo lui, naturalmente, ma anche lei.

È probabile che per lui non ci sarebbe bisogno di alcuna terapia, dato che le cose gli andrebbero tutto sommato già bene così. Io vedrei più utile un ricorso invididuale allo psicologo, per chiarire bene a se stessa cosa vuole e le sue priorità e per evitare, parole sue, di perdere altro tempo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore della risposta.

Il fatto è che lui è molto indeciso su tutto, in ogni aspetto della sua vita, ha dei blocchi che lui stesso non riesce a spiegarsi. Per come la vede lui, ora vorrebbe continuare a vivere così, nella casa di sempre, senza pensieri di mutuo (che, sottolineo, riusciremmo comunque a pagare tranquillamente, senza privarci di qualche vacanza o sfizio), senza cambiamenti, senza impegni. Però capisce le mie esigenze, vede che sono infelice e quindi sta male di conseguenza. Ma non tanto per scegliere di buttarsi. Del resto non voglio che mi "accontenti" in scelte di vita così importanti. Non sono un capriccio, ovviamente, sono cose che cambiano la vita. Lui è molto legato all'appartamento dove abitiamo e dove è nato e, per tranquillizzarlo, gli ho detto anche che non servirebbe venderlo per comperare l'altra casa. Credevo che in questo modo la cosa gli potesse sembrare più facile, ma così non è stato. Gli ho detto che in questo modo nel caso le cose un domani tra noi non funzionassero, avrebbe sempre e comunque il suo appartamento, che non andrebbe perso. Ma lui dice che non si può ragionare così, che se lui fa una scelta del genere (di prendere casa insieme) non può neanche pensare che poi le cose non vadano bene.. Poi però prende come esempio sempre e solo coppie che si lasciano, matrimoni falliti...

Io sogno da sempre un matrimonio, dei bimbi, una casa... come buona parte delle persone. Ho fatto il mio percorso di studio e di lavoro e ora sento la necessità di concretizzare. E vorrei un gesto da parte sua che mi faccia capire che ne vale la pena. La convivenza è l'unico impegno che si è preso nei miei confronti, e lo ha preso molto seriamente, ma di fatto è un impegno relativo, che si può sciogliere senza grossi problemi. Anche un matrimonio o un contratto d'acquisto, certo, ma alla base c'è una scelta diversa rispetto alla convivenza, no? Io mi sento insicura. Se lui mi dicesse di prendere la casa, ma di attendere per il resto, attenderei. Ma così, mi sento proprio a tempo determinato, mi chiedo come possa vedermi stare male senza muovere un dito. Io farei qualsiasi cosa per renderlo felice, e ho accettato di convivere in casa sua, contro tutti i miei ideali. Io voglio farmi una famiglia, ma con lui. Non è solo una questione di orologio biologico, io voglio lui, ma non posso continuare a stare così male e attendere che cresca in eterno. Anche perchè poi il mio malessere si ripercuote su tutto e non ci permette di star bene tra noi, diventa un cane che si morde la coda...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Il fatto è che lui è molto indeciso su tutto
>>>

E quindi, se uno è indeciso su tutto, come fa a decidersi sulle cose davvero importanti, quelle che cambiano davvero la vita? Forse le aspettative che ha riposto in questa persona potrebbero essere state un po' troppo alte, non crede?

Le dirò una cosa un po' forte che mi è venuta in mente leggendo la sua replica. L'immagine che traspare da qui è quella di una donna costretta a prendersi cura del proprio convivente come se fosse un figlio. È come se il suo istinto materno le stesse giocando uno scherzo, facendo sì che lei continui a prendersi cura di quest'uomo come se fosse figlio suo.

L'amara consolazione, perciò, è che se lei dovesse arrendersi e adattarsi definitivamente a questo stato di cose, forse non avrà mai un figlio vero, ma almeno un surrogato di cui occuparsi sì.

Cordiali saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Forse ha ragione lei: ho riposto troppe aspettative in questa persona. Del resto stiamo assieme da 8 anni e probabilmente è normale credere che i sentimenti siano sinceri.
Non credo invece di fungere da madre per lui, questo no. Siamo comunque abbastanza indipendenti, abbiamo interessi diversi, usciamo insieme ma anche con gli amici, le faccende domestiche sono equamente divise, ci confrontiamo e non imponiamo nulla all'altro. Non credo che all'interno della nostra coppia ci sia una persona dominante e una che soccombe, che segue l'altro ed esegue.

Non nego che le sue parole mi abbiano colpita molto. Mi consiglia di lasciar perdere quindi? Faccio le valigie, lo metto davanti ad un aut aut e vedo cosa fa? Può essere una mossa sensata?

Grazie ancora, ho davvero bisogno di una mano in questi giorni neri.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Non credo che all'interno della nostra coppia ci sia una persona dominante e una che soccombe, che segue l'altro ed esegue.
>>>

Diciamo che per ora quella che fra i due sta soccombendo è lei, perché sta sacrificando i suoi ultimi anni di fertilità (mi perdoni la crudezza, ma di questo si tratta) nella speranza che un giorno lui cambi idea magicamente e si decida a concederle una stabilità, una casa e dei figli. Poi per il resto potete anche essere una coppia perfettamente equilibrata, dove a volte cede l'uno a volte l'altra, questo può essere.

Ma non sarebbe corretto suggerirle direttamente "faccia in queso modo" o "faccia in quest'altro modo". Si tratta di una decisione troppo importante perché un altro possa caricarsi della responsabilità di prenderla al posto suo. Però, attraverso una consulenza psicologica faccia a faccia potrebbe ricevere sicuramente aiuto in questo senso, ossia essere aiutata a decidere. Per email non è affatto la stessa cosa.

Cordiali saluti