Mi sento comunque sporca e in colpa

Scrivo perché mi sento malissimo....ho conosciuto un ragazzo in vacanza quest'estate, lui è di fuori, stiamo assieme alcuni giorni, poi lui parte. ci continuiamo a sentire, la cosa è molto forte da entrambe le parti e io decido di partire per il weekend e andare a trovarlo. passiamo un week end bellissimo, ma io ho bisogno di capire se ci devo credere a questa storia. i pochi giorni che siamo stati assieme ovviamente non sono sufficienti per decidere di iniziare una storia a distanza, ma, per me son sufficienti per decidere di conoscerci meglio, di provare a vederci qualche altra volta e vedere se la cosa può funzionare. Gli dico che per me è così, e lui para un sacco di dubbi, tra cui il fatto che non vuole più storie a distanza, dice che a me ci tiene, ma che a volte vorrebbe non avermi mai conosciuto perchè stiamo distanti. io gli dico che non gli sto chiedendo di prendere chissà che decisione, ma solo di farmi capire cosa vuol fare, perchè per me sentirci e pensare che non ci vedremo più fa male...e perchè per tutte le esperienze precedenti che ho avuto le persone indecise si sono rivelate prese in giro...lui si arrabbia, dice che lo sto mettendo alle strette e ansia, che mi capisce, ma che non posso mettergli ultimatum, che lui non si sente di prendere decisioni così, che le cose devono fluire naturalmente. io mi arrabbio perchè gli dico che è una cosa a senso unico, io sono andata a trovarlo, gli ho fatto capire che ci tenevo, lui mi sa dare solo dubbi, e nessuna attenzione (pochissime telefonate e messaggi...e tante volte mi scriveva ti chiamo, e poi chiamava dopo giorni).
Io ero esasperata, avevo paura di essermi affezionata per l'ennesima volta a uno che a me non ci teneva, i cui dubbi erano solo una copertura per lo scarso affetto che provava per me. Mi chiama un mio ex, e una sera abbiamo una storia. l'ho fatto per vendetta o forse per solitudine.
Lo risento, litighiamo e decidiamo di chiudere.
La sera ci sentiamo nuovamente, e arrabbiata, gli confesso di essere stata con un altro, perché ero esasperata e perché lui non si faceva sentire.
Io mi sento malissimo, per un sacco di motivi.
Sino al giorno prima gli dicevo che non potevo prendere in considerazione l'idea di uscire con un altro perchè avevo in testa lui, ma poi basta un po’ di freddezza da parte sua e vado nuovamente col mio ex.
io non so aspettare, sono molto impulsiva e non è la prima volta che mi capita di fare così. Mi era capitato anche l’anno scorso, a causa di un ragazzo a cui voleva bene, ma che mi diceva “io e te possiamo vederci, fare l’amore, ma siamo solo amici”, e io allora, per vendetta, perché gli volevo bene, ma non riuscivo ad averlo completamente, avevo avuto una storia con un altro.
In entrambi i casi, sono reazioni esagerate, e so che quando una storia parte male, bisogna avere il coraggio di chiudere, ma non ci sono riuscita. E anche se in nessun caso di può proprio parlare di tradimento, perché non eravamo assieme, mi sento comunque sporca e in colpa.
[#1]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile signora, puo' specificare meglio qual è la sua richiesta?

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza, premettendo che la storia che ha raccontato è partita già come una NON storia, non vi era certo la premessa per continuare. sembra, tuttavia, che il vero problema sia la sua impulsività, la sua necessità di attaccarsi subito, di crederci con un investimento, forse, eccessivo al punto tale da non essere nè compreso nè voluto dall'altro. Il tirarsi indietro del partner (che in realtà, forse, non si sta tirando indietro ma è ancora in fare di riflessione, dubbi ecc) lei lo interpreta come non comprensione, facendo scattare la vendetta nei confronti di un NON tradimento. Forse è il suo modo di coinvolgersi che va messo in discusisione e dovrebbe farlo con l'aiuto di un terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
Cara dottoressa,
mi scusi, ho scritto tanto, senza essere incisiva.
vorrei sapere se è normale avere reazioni così esagerate, così impulsive. A volte mi sembra di volere affetto, di chiedere attenzioni, e invece di chiudere una storia con qualcuno che palesemente non me ne può dare, vado avanti, ma poi basta una telefonata in meno, per esempio, e ho queste reazioni di vendetta.
Magari è una paranoia mia, magari ci sono molte persone che reagiscono così, ma visto che è la seconda volta che mi capita, vorrei avere un parere su questo mio comportamento.
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
gentile dott. Vincentiis,
concordo sul fatto che sia una non storia, e un non tradimento. Non concordo sul fatto di aver fatto richieste eccessive. La mia richiesta era vedere se ci si poteva rivedere qualche altra volta, vedere se la cosa poteva andare avanti, conoscerci meglio, non uno stare assieme, che visti i problemi (distanza..ecc.) era fuori luogo e prematuro. non mi sembra di essere una matta che chiede di stare assieme per sempre ad uno che conosce da poco, mi sembra solo di aver chiesto a qualcuno che mi ha ripetutamente detto che con me è stato benissimo, che aveva dubbi, non che escludeva la cosa del tutto, se ci potevamo vedere qualche altra volta.
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
in ogni caso, se ad una mia richiesta (non isterica...abbiamo parlato normalmente..) la rezione è la fuga, il problema non è il mio attaccarmi eccessivamente, o fare richieste fuori dal mondo, ma piuttosto il fatto di credere in cose che non vanno, oppure il fatto che lui non era interessato a sufficienza. Se io ad una persona ci tengo, non me la lascio sfuggire, ci sono sempre andata piano, ho sempre calmato richieste di legami eccessivi troppo presto, ma tutte le volte che sono fuggita, era per scarso interesse, non perchè qualcuno mi stava mettendo ansia.
[#6]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
dal momento in cui lei scrive:

(..)invece di chiudere una storia con qualcuno che palesemente non me ne può dare, vado avanti, ma poi basta una telefonata in meno, per esempio, e ho queste reazioni di vendetta (..)

sembra evidente che la vendetta nasca da un iper-investimento emotivo.
se non fosse interessata al tizio crede che reagirebbe lo stesso con sentimenti di vendetta?
basta così poco per vendicarsi? forse si aspetta troppo, anche se non chiede.
rifletta su questo
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
Ovviamente ci tengo. L'unica cosa che mi aspetto però è non essere presa in giro, mi aspetto che qualcuno chiuda se non è interessato, come faccio io. Mi aspetto che non mi si dica ogni giorno "mi manchi", ma poi mi si dica che ci sono troppi dubbi. mi aspetto il coraggio di prendere una decisione...qualunque sia.A me la chiarezza non mi sembra un "troppo".
[#8]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
lei si aspetta che gli altri si comportino secondo i suoi schemi. purtroppo vi sono schemi e teorie differenti. L'incapacità di tollerere altri schemi e pretendere che ci si comporti secondo i propri crea i problemi.
saluti
[#9]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
La difficolta' delle relazioni di coppia, sia in fase nascente, sia successivamente, sta nel non riconoscere che "l'altro" è altro da noi, è una persona diversa con il suo modo di pensare e di comportarsi.

Invece, per cercare di capire come comportarsi di fronte a quello che è a tutti gli effetti uno sconosciuto, ci si basa sui propri schemi di riferimento.

Lei ha tutto il diritto di chiedere chiarimenti sulla storia, ma l'altro ha diritto di esprimere timori e dubbi come meglio crede.

Tuttavia, nelle relazioni, spesso "dichiarare" è controproducente poiche' si cerca di definire qualcosa che in realta' ha ancora contorni sfumati. La magia delle storie d'amore a volte sta proprio qui.

È curioso il titolo che ha dato al suo consulto: centra la questione attorno al senso di colpa. Verso chi si sente in colpa? Verso di lui o verso se stessa?

"Se io ci tengo ad una persona non me la lascio sfuggire". Parole sacrosante. Forse lei si è sentita svalutata da quest'uomo perche' l'ha lasciata sfuggire.

Lei ci ha scritto perche' sono gia' due volte che si trova nella stessa situazione: potrebbe non accadere più e il tutto risolversi in due relazioni finite male.


Se sente che si sta "fissando" troppo sulle questioni sollevate da queste esperienze, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo per fare un lavoro su di se' e chiarire i dubbi che ha sollevato in questa sede.

Un caro saluto,
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Come il collega De Vincentiis, leggendo le sue repliche anch'io ho avuto l'impressione che lei si aspettasse troppo e troppo presto. Le storie estive sono storie estive, raramente si trasformano in storie serie. È un luogo comune abbastanza diffuso.

Lei dice che "la cosa è stata molto forte da entrambe le parti", ma potrebbe benissimo essersi trattato della *sua* sensazione: non è detto che anche lui abbia sentito la stessa cosa. Sa, a questo mondo si può anche mentire.

Il senso di colpa può essere presente in persone che mantengono alcune rigidità di fondo, che hanno difficoltà ad accettare formulazioni della realtà diverse dalla propria e che, nel suo caso, sembrano soffrire di un estremo bisogno di attaccarsi.

È più probabile che la causa originale della sofferenza di oggi non sia l'esito indesiderato di questa non-storia, che forse è solo la punta dell'iceberg, ma la sua storia personale, dove probabilmente c'è qualcosa di ancora non risolto o non risolto completamente.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#11]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
cara dottoressa,
il senso di colpa è verso me stessa. Per il fatto di aver detto ad una persona che mi mancava, che avrei voluto rivederlo, ma poi dopo alcuni giorni sono stata con un altro. so di essermi comportata male, anche se forse non ci tenevo abbastanza a lui, forse mi ostinavo solo a continuare la pseudo relazione perchè non volevo accettare un altro fallimento.
"Tuttavia, nelle relazioni, spesso "dichiarare" è controproducente poiche' si cerca di definire qualcosa che in realta' ha ancora contorni sfumati"...certo, ma cosa ho dichiarato? cosa ho chiesto? semplicemente di prendere una decisione, di chiudere, oppure di provare a vedere se la cosa poteva funzionare (e non di stare assieme...)
Per me, i contorni sfumati sono sinomimo di presa in giro. qua non stiamo parlando di "magia di storie d'amore", ma di cercare, molto prosaicamente, di poter distinguere tra un interesse che si manifesta anche con gesti (chiamate per es..) e una presa in giro.
Per me, l'interesse e la voglia di vedere un altra persona o c'è o non c'è. questo probabilmente dipende dalla mia storia precedente
io probabilmente sbaglio, ma se una persona mi interessa, continuo a frequentarla e vedo se può nascere qualcosa, non vado a mettere subito paletti, a mettere dubbi.
[#12]
dopo
Attivo dal 2011 al 2016
Ex utente
Gent. Dott. Santonocito
"Sa, a questo mondo si può anche mentire". Già. Si può anche fingere di piangere alla stazione mentre ci salutiamo? Forse si, o forse era una reazione emotiva del momento.
Qua ci sono 2 casi. O io ho interpretato male tutti i segnali, e in questo caso mi sono affezionata a qualcuno che mi ha mentito, per il mio bisogno di attaccarmi a qualcuno, oppure la persona in questione mi ha mentito, e probabilmente è proprio questo schema che non riesco ad accettare, il fatto che una persona non abbia il coraggio di dire le cose come stanno (e, mi scusi, ma questo non mi sembra un difetto mio, nè una mancanza di flessibilità, nè un non accettare schemi di pensiero altrui, sarebbe come a dire, tutti non sono onesti, io lo sono e pretendo che gli altri lo siano, ma questo mio pretendere onestà è sbagliato).
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La mancanza di flessibilità sta nel ragionare in maniera rigidamente esclusiva: "o le cose sono andate così, oppure sono andate cosà".

Potrebbero benissimo essere vere entrambe le ipotesi: questo ragazzo teneva a lei, ma non al punto (come lei) di pensare già a un domani insieme. Perciò, ha pianto alla stazione, ma poi se n'è andato. E lei questo non è riuscita a tollerarlo, perché ovviamente le cose a questo mondo devono essere "o, o".

>>> tutti non sono onesti, io lo sono e pretendo che gli altri lo siano, ma questo mio pretendere onestà è sbagliato
>>>

Ragionare in termini di giusto/sbagliato, può anche questo essere segno di mancanza di flessibilità. Il mondo è quello che è, siamo noi che gli mettiamo delle etichette addosso. Si può vivere in anarchia assoluta, senza regole sociali, dove tutti mentono costantemente? Certamente no. Ma non si vive meglio aspettandosi che le etichette che NOI scegliamo di attaccare agli altri DEBBANO essere per forza giuste.

Altrimenti la sequenza è quella ben nota: ci s'illude, poi ci si delude e infine ci si deprime. E si arriva a chiedere consigli allo psicologo.

Cordiali saluti
[#14]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Mi sembra di capire che lei proprio non voglia accettare che qualcuno possa reagire o comportarsi diversamente da lei.

Se fosse cosi, sarebbe un peccato per lei, perche' si troverebbe ad idealizzare gli altri con i quali si relaziona e quindi a rischiare grosse delusioni: "se io mi comporto cosi, in modo onesto, gli altri faranno altrettanto".
Purtroppo non funziona cosi. Non sempre.
Le relazioni umane sono permeate dall'incertezza, questo va sempre tenuto in considerazione.


Lei non è "sbagliata" come persona perche' pretende chiarezza, ma a volte le situazioni non sono chiare e allora non si puo' definirle. Puo' darsi che quel ragazzo sia stato molto bene in quei giorni trascorsi insieme, ma non ci teneva abbastanza a lei; puo' darsi che le abbia mentito; puo' darsi che fosse realmente confuso e ha reagito in quel modo che l'ha tanto turbata.

Il punto è, non tanto perche' lui si è comportato in quel modo, quanto perche' lei abbia reagito come ci ha raccontato. Ma a questo era gia' arrivata da sola.

Saluti!