Insicurezza cronica

Buongiorno,
il problema è che ho è il seguente.
Sono fidanzato da molto tempo (più di 10 anni) con una ragazza, da sempre insicura cronica.
Ha paura di compiere sempre la scelta sbagliata, dal colore dei jeans al tipo di auto, dalla pizza al ristorante, alla facoltà universitaria.
Ovviamente, più il problema si fa serio, più questa situazione la mette in crisi.
A 29 anni, stiamo ponderando l'idea di comprare casa.
Apriti cielo!
Sono circa 18 mesi che ne parlo con lei, e siamo andati a vedere almeno una 30na di abitazioni.
Inutile dire che lei ha posto veti su tutte. Qualche mese fa ho capito che il problema non erano le case, ma il fatto di doverla comprare in senso stretto, e fare un mutuo per 25 anni.
E' una cosa troppo grande per lei e, ha paura di sbagliare. Non è convinta.
Vuole venire a vivere con me, così dice, ma non vuole buttarsi.
Io sto ponderando l'idea di comprare casa da solo (già sentivo l'esigenza di vivere per conto mio a 20 anni, ora che ne ho quasi 30 sto impazzendo), ma questo, nella mia testa, equivarrebbe a lasciarla.
So per certo che lei verrebbe a stare da me il giorno dopo, visto che casa è la mia e nella sua testa lei sarebbe solo "ospite".
Ma le ho spiegato che questa situazione non è fattibile, vuoi perchè la casa che riuscirei a comprare sarebbe troppo piccola per tutti e due, vuoi perchè le sto dando l'opportunità di vivere insieme e lei non la sta cogliendo.
Qualche settimana fa è arrivata al punto di propormi l'affitto, cosa che avevamo scartato a priori, perchè ci sembrava buttare via i soldi.
Ora mi trovo di fronte ad un bivio: o compro casa da solo, la lascio e perdo tutto quello che ho fatto in tutti questi anni, o do retta a lei, andiamo in affitto o continuiamo così, e perdo chi sono e cosa voglio.

Non pretendo una soluzione da nessuno, ci mancherebbe, a dirla tutta non so nemmeno perchè ne sto parlando qui. Abbiamo amici in comune quindi è dura parlarne con loro. E dopo tanti anni, siamo anche in ottimi rapporti con i genitori quindi non mi va di tirar dentro loro.
Forse ho bisogno di qualcuno che mi analizzi la situazione da un punto di vista esterno. In maniera oggettiva.

Non lo so, nel frattempo vi ringrazio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amico,

a quanto ci dice per la sua ragazza qualunque decisione è difficile per la paura di sbagliare e l'irreversibilità di determinate scelte.
Questo tipo di difficoltà è tipico dei soggetti ansiosi e ossessivi, che non potendo avere esiti garantiti preferiscono rimanere all'infinito in un limbo che li illude che tutto sia ancora possibile.

Pur con tutti i limiti di un consulto online penso sia probabile che la sua fidanzata abbia questo tipo di problema, che andrebbe affrontato con una psicoterapia perchè può rendere invivibile l'esistenza di tutte le persone coinvolte (oggi voi due, un domani i vostri figli).

Immagino però che la ragazza non pensi di avere alcun problema: come considera sè stessa?
Finora le ha avute tutte vinte?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
E' andata in consulto da 3/4 psicologi diversi per diverso tempo.
Ha anche seguito una cura psichiatrica perchè soffre di crisi di panico molto forti. Quest'ultima l'ha conclusa da 1 anno dopo essere stata in cura per 3 circa.
Lei ha la piena consapevolezza di questo problema.
Si scusa in continuazione con me, dice che non riesce a buttarsi, capisce perfettamente che il problema è la sua insicurezza.
I genitori non le hanno mai dato molta fiducia, quindi sicuramente questo non l'ha aiutata. Io da parte mia mi prendo tutte le responsabilità di averla viziata e avergliele date tutte vinte in questi anni di coppia. Mi rendo conto solo ora che ho sbagliato.
Ora mi trovo bloccato e non so come uscirne.
Non so proprio dove sbattere la testa.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Io non penso che lei abbia sbagliato, ha fatto le scelte più opportune per portare avanti il suo rapporto.
Probabilmente qualunque altra strada sarebbe stata impraticabile, perchè la sua fidanzata ha un disturbo serio, che deve affrontare in psicoterapia (non qualche cconsulto con psicologi, ma un lavoro continuativo con uno psicologo psicoterapeuta).

Lei è riuscito a convivere con questo lato della sua fidanzata e a sostenerla nonostante le sue indecisioni. Forse forzare la mano, ora, sarebbe controproducente.

La scelta di lasciare la casa natale e convivere con il proprio fidanzato è un passo importante per una coppia. Forse inizialmente potreste pensare di non complicarla con il peso di un mutuo e investire (non buttare) i soldi in un affitto. Nel frattempo, con calma e serenità continuare a cercare la casa giusta da acquistare.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, se ha consapevolezza che qualcosa non va sarà più semplice intervenire anche se le esperienze passate non sono state risolutive.
Che abbia consultato 3 4 psicologi non ha molto senso, perchè dovrebbe sceglierne uno e con questo intraprendere un percorso di psicoterapia e non passare da uno all'altro in cerca di soluzioni.
Vorrei farle presente che a volte una delle difficoltà a "guarire" un disturbo consiste proprio nel vantaggio che porta a chi ne soffre: per quanto la ragazza non si provochi certo da sola i sintomi dei quali soffre è indubbio che finchè li avrà riuscirà a far fare agli altri quello che desidera, in considerazione delle sue difficoltà.
Questo ovviamente non in maniera volontaria nè consapevole, ma nell'economia dei disturbi psicologici bisogna sempre tener conto del fatto che non hanno solo effetti negativi.

Forse la sua insicurezza deriva da una scarsa autostima, se i genitori non l'hanno mai sostenuta nè incoraggiata, ma il quadro che lei descrive va oltre perchè include comportamenti problematici.
Per questo le consiglierei di cambiare atteggiamento essendo meno arrendevole e "forzando" la ragazza a scegliere una casa, per il bene di entrambi, magari presentandole delle alternative che secondo lei sono adatte a voi.
Se la ragazza si rende conto del problema si renderà anche conto che è utile che lei prenda per una volta una posizione forte, e che non lo farà per insensibilità o altro. Gliene parli apertamente, perchè per come stanno le cose o lei si mostra meno arrendevole o la situazione potrebbe finire male.

Nel frattempo le dica che è necessario scegliere uno psicologo, e non più psicologi, e con questo portare fino in fondo una terapia. Le consiglierei di contattare uno psicologo specializzato in psicoterapia ipnotica o cognitivo comportamentale per intervenire incisivamente sui sintomi e attenuarli.
Potrà essere necessario anche un lavoro sulle cause che ovviamente sussistono e devono essere "disinnescate", ma vista l'urgenza che la sua richiesta trasmette penso che sia utile uno degli orientamenti che le ho indicato.
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dopo
Utente
Utente
Prima di tutto mi preme ringraziarvi per le risposte. Grazie di cuore.

@Dott. Paola Cattelan
Le posso garantire che la casa giusta l'abbiamo trovata. Non ho dubbi su questo. Dopo 18 mesi e più di 30 case visitate negli unici quartieri che piacciono a tutti e due, posso dirle che le abbiamo viste tutte. Non abito in una metropoli, e nella mia città, che non fa neanche 100.000 abitanti, abbiamo visto davvero tutte le case che potessero corrispondere alle nostre esigenze.
Anche io ho pensato che forzare la mano adesso potrebbe essere controproducente, e forse ne sono ancora convinto, ma quella è l'ultima cosa che mi è rimasta da fare. Le ho provate davvero tutte, e non parlo solo in quest'ultimo periodo che si è presentato il "problema" casa.

@ Dott. Flavia Massaro
Forse mi sono espresso male per quanto concerne la storia della psicologia. E' stata in cura psicologica presso 3/4 psicologi per dirversi mesi ognuno, ma ogni volta lasciava dicendo che non otteneva nessun beneficio, il dottore non sembrava competente e preferiva provare da altri. Finchè, alla fine, non ha rinunciato del tutto.
Probabilmente trovare un buono psicologo che l'aiuti nel lungo periodo è la soluzione migliore. E qui sorge il mio problema. Infatti, io ora non so cosa fare.

Ora dottoresse, io ve la butto lì un po' brutta, ma è tanto per essere onesti: io non so cosa fare. Ok, sono anni che sto dietro ai suoi problemi, ma ora che mi trovo ad averne uno io mi trovo ancora una volta a preoccuparmi per lei e non per me. Non so se andare avanti con la mia vita, lasciando lei e buttando alle ortiche 12 anni di rapporto, o continuare ad avere pazienza, "sperando che cambi", buttando però via me stesso.
Ad ogni buon fine ci tengo a precisare che il sentimento non c'entra niente con questo problema: l'amore che provo per lei è ancora ben presente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Forse lei è stanco e sta pensando di lasciarla, ma si sente in colpa all'idea di "abbandonarla": è così?
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dopo
Utente
Utente
In parte sì, mi sento in colpa un po'. Ma il problema vero è che provo ancora amore per lei.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
La mia risposta le potrà sembrare paradossale, ma le consiglio di rivolgersi di persona ad uno psicologo per alcuni incontri di counseling.

Può sembrare paradossale perchè è la sua fidanzata che ha bisogno di un percorso psicologico; ma anche lei, in questo momento della sua vita ne potrebbe trarre giovamento.

Quello che chiede a noi non può trovare una risposta in un breve scambio di post, mentre le sarebbe d'aiuto un accoglimento un po' più approfondito, che la aiutasse ad affrontare un momento critico della sua vita.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Concordo, penso che un consulto psicologico le servirebbe per chiarirsi le idee e decidere come comportarsi.
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dopo
Utente
Utente
Vi mentirei se non vi dicessi che qualche settimana fa ho preso in considerazione quest'ipotesi.
Mi sembrava assurdo pensare di dover essere io a ricorre ad una aiuto "esterno", ma ora che mi confermate questa teoria, credo che sia la soluzione migliore.
Nel frattempo mi consigliate di tenere la situazione in standby?
Vi ringrazio di cuore.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Forse tutto sommato è meglio che finchè non si sarà chiarito del tutto le idee non prenda iniziative.
Stare assieme ad una persona che ha i problemi della sua fidanzata è complicato e può rendere davvero molto confusi a causa di tutte le variabili in gioco.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Le consiglio di non pensarci troppo nel frattempo - il primo colloquio lo potrà fissare in pochi giorni - e cercare di concentrarsi sugli aspetti piacevoli del vostro rapporto, per non rendere questa situazione eccessivamente tesa.

Se le fa piacere, ci tenga aggiornate sugli sviluppi.

Un saluto.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Vi terrò aggiornate, sperando che le cose prendano una piega migliore. Mi fa un po' rabbia dover dire di no ad un'occasione che abbiamo per le mani.
Alcune domande prima di lasciarvi in pace.
1. Dovrei dire a lei che seguo un percorso psicologico?
2. Dovrei dirlo ai miei genitori (che ovviamente, in quanto tali, inizieranno a far domande sul perchè ancora non ho preso quella casa, bla bla bla...)
Grazie ancora di cuore.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Poichè si tratta di una SUA decisione e di un SUO percorso, si prenda un attimo di tempo prima di coinvolgere anche gli altri (per quanto questi siano i suoi cari).

Inoltre, se si pone la domanda significa che per lei la risposta non è scontata; dunque anche su questi suoi dubbi vale la pena di riflettere, con l'aiuto dello psicologo, per comprendere un po' più a fondo se stesso e la sua strada.

Saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non ci sono "obblighi" in questo senso, e a volte dire ad altri che si sta consultando uno psicologo può avere il valore di un messaggio indiretto sul proprio stato d'animo e/o di benessere o malessere.
Non c'è fretta di decidere se far partecipi anche altri, ci penserà quando sarà il momento.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> E' andata in consulto da 3/4 psicologi diversi per diverso tempo.
Ha anche seguito una cura psichiatrica perchè soffre di crisi di panico molto forti.
>>>

La prima cosa da fare è riflettere che alla base di tutto potrebbero starci proprio i problemi della ragazza. Dev'essere cosciente (ma lo è già) che stare con una persona problematica rende le cose più difficili, è pura illusione la credenza popolare secondo cui l'amore risolve ogni cosa: l'amore può tanto per rendere le persone più felici e migliori, ma quando c'è una psicopatologia di mezzo, ci vuole la cura adatta.

E la sua ragazza non sembra molto motivata a uscirne, probabilmente perché finora ha usato lei come stampella per tirare avanti.

La scelta di fronte alla quale si trova è difficile, ma per soppesare bene tutti i pro e i contro potrebbe tornarle davvero utile un consulto psicologico di persona, come le è già stato suggerito dalle colleghe.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti di cuore.
Proverò a seguire il vostro consiglio, in fondo non ho nulla da perdere. Anche se, non conoscendo personalmente psicologici (sempre solo tramite la mia lei) non so proprio a chi rivolgermi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Da qui non possiamo fare nomi, ma può consultare l'elenco degli iscritti a questo sito o l'Albo online dell'Ordine degli Psicologi della sua regione.

Ci faccia sapere se ci sono novità!
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dopo
Utente
Utente
Io non vorrei rompere (visto che il dubbio per cui ho aperto la domanda è stato risolto) ma novità in effetti ce ne sono.
Riassumento posso dire che ieri mi ha voluto parlare per dire "voglio stare un po' da sola per capire chi sono e cosa voglio, so che tu sei quello giusto, ma non ho avuto molte esperienze quindi ho paura di sbagliare. Quando deciderò di venire a vivere con te lo voglio fare con uno spirito di gioia e non con lo spirito che ho adesso".
Cornuto e mazziato.
Stessa frase e stessa situazione sono già successe almeno una decina di volte in questi anni (sempre per la sua infinita insicurezza) e siamo sempre tornati insieme.
Non è una novità, ogni volta che la pressione aumenta anche per fattori esterni (la scelta delll'università, il lavoro, la morte di un parente caro) lei mi lascia.
Per poi tornare e dire di aver capito che vuole solo me. Per poi far venir fuori il problema (di nuovo) qualche tempo dopo.
O sono buono, o sono innamorato, o sono un perfetto idiota. Probabilmente tutte e tre le cose insieme
So che devo sfruttare questa situazione per fare un percorso mio, ma è avvenuto tutto un po' troppo in fretta e in maniera inaspettata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> O sono buono, o sono innamorato, o sono un perfetto idiota.
>>>

Proprio perché deve fare chiarezza, e proprio perché l'evento si è evoluto in modo inaspettato, non vale la pena aspettare ancora. Cerchi uno psicologo al quale rivolgersi. Legga questi due articoli per farsi un'idea di alcuni dei principali approcci disponibili, di cosa aspettarsi da un consulto psicologico e come reperire un terapeuta:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Stessa frase e stessa situazione sono già successe almeno una decina di volte in questi anni (sempre per la sua infinita insicurezza) e siamo sempre tornati insieme."

Credo che questo sia un ottimo motivo per cercare di capire qualcosa in più su sè stesso con l'aiuto di uno psicologo, ad es.: perchè è stato attratto da una ragazza così problematica? Cosa l'ha spinta a riaccoglierla ogni volta? Come ha gestito la comprensibile rabbia per l'accaduto?
[#22]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa Massaro, alle prime due domande ancora non ho mai trovato risposta. Oltre all'innegabile affetto che mi lega, senza il quale l'avrei sicuramente già lasciata, devo avere la sindrome del buon sammaritano.
Per quanto riguarda la terza domanda posso confermarle che non è mai stato facile gestire la rabbia.
Per carità non ho mai alzato le mani con nessuno, ci mancherebbe, forse perchè mi ha aiutato lo sport, che in quei periodi, facevo in quantità industriale, vuole per distrarmi, vuole per sfogarmi.
Ringrazio il dott. Santonocito per gli articoli consigliati, li ho letti e mi sono fatto un'idea un pochino più chiara sull'eventuale terapia.
Comunque ho mandato una mail per fissare l'appuntamento per un consulto.
Mi sento un po' strano all'idea, ma staremo a vedere cosa ne salta fuori.
Grazie!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ha fatto bene, se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della vicenda.