Diritti?

gentili dottori,mi presento mi chiamo emanuele sono un giovane di 22 anni e vbi scrivo per una problematica piu sociale che prettamente psichiatrica..ma non sapendo con chi altro parlarne spero di trovare tra di voi dei consigli autorevoli.

venendo ai fatti,il io problema e il rapporto con i mie genitori..
come ho detto ho 21 anni,vivo con loro da sempre , loro hanno circa 60 anni ,e non lavoro...sto provando a trovarne qualcuno ma si questi tempi e difficile soprattutto per me che ho solo la terza media.ammetto pero che non mi sono neanche dato troppo da fare ultimamente per trovarne uno per cui dipendo completamente dai miei.

ora il mio problema è che non ce la faccio piu a vivere co loro ...sono dei buoni genitori ..ottimi,ma le dinamiche relazionali con loro mi logorano dentro.sono IMMENSAMENTE invasivi,non hanno rispetto della privacy mia madre ad esempio prende senza chiedere e senza remore tutto ci che e mio decidendo lei cosa farne..ad esempio mi butta vestiti che ancora mi stanno bene solo perchè secondo lei sono vecchi oppure buttano oggeti a cui sono legato emotivamente che per me sono dei ricordi...senza motivazione solo perchè credono che no sia importante,frugano tra i mie documenti,si prendono dal mio cellulare o dal telefono di casa i numeri di telefono dei miei amici e cercano di sentirsi con loro per parlare di me,insomma tendono a volersi fondere con me senza riconoscermi una identita prorpia in quetsi e mille altri modi...tutto cio mi sta distruggendo e non so piu cosa fare...so che ci sono situazione molto piu gravi di questa...ma sta davvero diventando insostenibile...non vedo l ora di potermene andare da csa...ma tutto questo contribuisce a togiermi serenità che credo mi aiuterebbe nel organizzare la mia vita x essere indipendente al piu prezststo.
ho intitolato questo post diritti? perchè so che non oho il diritto di rivendicare possesso su nulla che è mio perchè difatti e pagato con i loro soldi, ma mi chiedo che cosa posso fare in una situazioen dle genere ?quale attegiamento assumere?è logico che io mi senta ''violentato''..o dovrei fare l'adulto come molti altri mi hanno consigliato e smetterla di lamemntarmi perchè appunto è tutto pagato da loro?vi prego di consigliarmi...con loro tra l altro e impossibile il dialogo ci ho gia provato e poi comunque quando si passano certi confini, data l'ovvietà del fatto che si stia facendo qualcosa di sbagliato(almemo secondo me...e qui vi chierdo conferma o dissenso..)e nonostante cio continuare..è imposibile convincere qualcnuno a fare marcia indietro...oggi mi hanno privato di uno degli ultimi ricordi della mia infanzia che mi rimanevano...

att. vostro
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"so che non oho il diritto di rivendicare possesso su nulla che è mio perchè difatti e pagato con i loro soldi"

Anche la tua libertà è stata pagata con i loro soldi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
mmmm beh...ma che faccio?...non posso tipo mettere tutte le mie cose inun amadio e metterci tipo un lucchetto..e cmq cioè vivrei cmq col fattto che se lascio qualcosa fuori posto per sbaglio possono accedervi...

oddio non e che è sempre cosi..però capita troppo spesso...tipo avevo in un cassetto delle richieste per ritirare delle cartelle clinicxhe...sparite....si era tipo versato qualcosa mia madre ha pulito harimesso tutto apposto tranne quei fogli e non ricordo bn neanche piu che cosa c era e cosa possa mancare...cioè ...che stressss
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo, a 21 bisogna imparare a mettere dei paletti alla mamma.
Indipendentemente dalle sue ragioni o abitudini, se la si lascia fare è chiaro che queste dinamiche non verranno mai spezzate.

1. hai provato a parlarne con lei e ad esprimere in maniera garbata quanto sia fastidioso il suo atteggiamento?

2. a volte bisogna tenere una distanza di sicurezza: che fine ha fatto la tua cartella clinica (documenti importanti?)

Te la senti di mettere dei paletti ai tuoi?
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
certo che vorrei mettere dei paletti,ma la comunicazione e il nostro rapporto è difficile non solo per questo aspetto...ho accennato a entrambi piu volte di perfavore non toccare le mie cose e di non cambiarle o spostarle...ma loro credono di fare il mio bene...peri documenti mi da fastidio piu che altro che no ricordo piu cosa ci fosse e quindi no potrei pretednerli in dietroi no psaendo bn cosa chiedere e poi era privato...
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"ma loro credono di fare il mio bene..."

su questo non ho dubbi.

Il fatto è che quando una persona cambia *davvero* anche le sue relazioni cambiano.

Il punto più importante però è se tu te la senti davvero di cambiare, cioè di non segnalare soltanto la cosa o lamentartene, ma FARE in modo che la mamma stia al suo posto.

Da qui l'aiuto che possiamo offrirti è limitato, ed è anche giusto che sia così perchè i cambiamenti di cui parlo possono essere prodotti solo attraverso una psicoterapia.

Prova a contattare uno psicologo al consultorio o ASL per una prima valutazione.

Un cordiale saluto,
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
LA RINGRAZIO per l a sua cortese risposta...ma non capisco..che cosa intende con cambiare *davvero*? in cosa dovrei cambiare? e che cosa intende con FARE...

non vedo che cosa posso fare cioè ho ragggiungo un accordo con loro o metto in atto delle limitazioni fisiche come appunto andarmene di casa ...ma questa seconda opzione per ora è impossibile...per quanto riguarda la prima beh che altro posso dire loro?
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo, intendo un cambiamente nel tempo e non timidi tentativi che potrebbero poi dimostrarsi fallimentari; dovrebbero cambiare le dinamiche in casa, ma senza un aiuto specialistico è difficile.

Diventare consapevoli e cambiare è un lavoro psicoterapico.

Saluti,
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
gentile dottoressa....ma..come mai mi parla come se il problema fossi io? quale csambiamento dovrebbe avvenire in me? non sono forse i miei genitori semma che dovrebbero cambiare?

anche se in realtà effettivamente o scritto questo post anche per avere un parere su di me...e cioè mi chiedo appunto ma mi sembra eli me lo abbia gia chiarito...se è una mia ''infantilità'' uqesto mio disagio..o se è normale che io pretenda un maggior rispetto...

voglio dire..so che probabilmente lei in quanto psicloga , non mi direbbe cosa ''è giusto o cosa è sbagliato'' perchè questo non e il suo compito...lei mi aiuterebbe semmai a capire quali sono i miei reali bisogni interiori..a comprendermi bene e ad arrivare a un migliore modo di vivere ..aldila di cosa io scelga di credere..
[#9]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
nonostante cio vorrei appunto capire se sono io luinico pazzo a sentirmi frustrato oppure no.... non ho amici cosi intimi che mi possano dare un vero parere..non so se interèretare i loro ...hai ragione..a assenso di cortesia o a un parere reale da prendre in coonsiderazione...
[#10]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Gentile Emanuele,
mi incuriosisce molto il suo post.

Lei ha terminato gli studi con la scuola dell'obbligo, ma ha una buona proprietà di linguaggio - soprattutto nelle tematiche psicologiche - unita, però, ad un'ortografia sconnessa.

Come mai non ha continuato gli studi?
Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non sono i tuoi genitori che stanno soffrendo per la situazione; per loro è tutto assolutamente tranquillo ed essere intrusivi con te, dal loro punto di vista, è giusto e sensato perchè ti proteggono, almeno così credono.
Non bisognerà cambiare i tuoi genitori, perchè loro rimarranno così, convinti e felici di essere tali.
Sei tu che devi prendere le distanze dalla situazione e, se necessario, dei confini netti.
Parlarne con gli amici può servire: non siamo così tanto diversi come esseri umani e un'altra persona può capire cosa stai provando in questa situazione. Sia chiaro che quello che tu provi è TUO ed è LEGITTIMO. Non esistono emozioni "sbagliate", nè "negative".

Saluti,
[#12]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
gentile dottoressa cattelan,
la ringrazio per il ''lei ha buone proprietà di linguaggio'', posso capire la sua curiosità e vede il fatto e che dopo l ascuola dell'obbligo che ho frequentato con risultati abbastanza buoni ho fatto quache anno di scientifico che poi pero non sono mai riuscito a concludere ...
[#13]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
come mai non è riuscito a concludere il liceo, nonostante i buoni risultati?
[#14]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
gentili dottori mi scuso per il ritardo della mia risposta....
Dunque..in risposta alla dr.cattelan devo dire che non ho continuato in quanto semplicemente i risultati non erano cosi buoni dopotutto e sono riuscito ad arrivare solo fino al quarto...a quanto pare sono riuscito ad acquisire qualche buyona qualità di linguaggio , la qual cosa è docuta anche al fatto che sono cresciuto in ambiente protestante dove lo studio della bibbia è molto più praticato e incoraggiato che nel mondo cattolico(almeno per l'opinione non per forza veritiera che mi sono fatta del mondo cattolico) o comunque sufficiente a darmi una certa impostazione anche negli studi da cui èpoi i risultati...in sostanza magari non sono mai stato molto dotato ma una buona educazione ha dato qualche frutto...

alla dr.pileci:vede il mio dubbio sull'importanza delle mie emozioni è che , come dire, so che ''non c'è giusto o sbagliato'' semplicemente credo che sotto questo aspetto posso ancora modellarmi in qualche modo..magari non è un aspetto di me rigido e irriversibile è quel che vogli capire e se appunto sono io che magari dovrei non prendermela tanto o se invece il non prendermela sarebbe un auto violenza a me stesso...tipo sindromi varie per cui uno maltrattato poi si svaluta ecc..