Madre con tumore

Salve
Sono una ragazza di 31 anni e da 9 mesi sto con un ragazzo la cui madre è affetta da un tumore ed è ormai piena di metastasi.

Sua madre è molto tempo che non sta bene e da marzo le hanno diagnosticato un tumore terminale. Le hanno dato un paio di anni con la chemioterapia e pochi mesi senza. Ha iniziato la chemio ma pochi giorni ha dovuto interromperla perché le stava indurendo lo stamaco e peggiorando la situazione.

Adesso è a casa e ha bisogno di accudimento quasi 24 su 24. Lui se non lavoro sta con lei. Ha un fratello e una sorella ma con famiglia ed hanno poco tempo per starle più vicino quindi la maggior parte del peso della situuazione tocca a lui.

La cosa che mi turba da diversi mesi a questa parte è il suo cambiamento nei miei confronti.
I primi tempi della nostra storia non ero molto sicura dei miei sentimenti e lui lo sapeva. Poi da questa estate sono riuscita a sbarazzarmi delle mie resistenzee a lasciarmi andare. é stato bellissimo ed ero felice di essere riuscita a farlo. Dopo poco lui a smesso di avere quelle piccole attenzioni nei miei confronti che ha sempre avuto, ha smesso di domostrarmi il suo desiderio di stare con me. Si è buttato a capofitto sul lavoro che aveva un po' trascurato. Se gli proponevo di andare via una paio di giorni per staccare un po' lui si mostrava disinteressato o evitava l'argomento e mi diceva che era incasinato con il lavoro. A questo punto ho cominciato a star male io, a non sentirmi più amata ne desiderata.
Non riuscivo e non riesco a parlare con lui in tranquillità di progetti , tempo da passare insieme, cose da condividere.
Gli ho parlato di questo più volte ma lui non vede il cambiamento e dice di avere pazienza perché ha una situazione difficile tra lavoro e madre malata. Io mi sento in colpa perché mi rendo conto che è davvero così ma continua a sentire questa distacco da parte sua e starci male. Ho cominciato a fissarmici e ad ossessionarlo. Ognitanto scoppio a piangere quando sono con lui e lui non sa più come prendermi.
Oltre tutto sua madre non è mai stata bene nemmeno psicologicamente. Iperprotettiva, possessiva all'esagerazione. La sua precedente ragazza non è mai entrata in casa sua, in 9 anni!

Non so come comportarmi. Lui sembra molto forte e avvolte quasi distaccato anche difronto al dolore per la situazione di sua madre ma sicuramente non è così. Non ha più voglia o quasi di fare niente, soprattutto quando glielo propongo io. Forse devo lasciarlo libero e stargli vicina solo se me lo chiede lui, senza forzare la mano. Non so come comportami! Non riesco a capire quanto la sua situazione famigliare influisca sul suo cambiamento.

Che devo fare? Vorrei stargli vicino nel miglior modo possibile!

Grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amica,

riferendosi ad un periodo precedente a questo lei ci dice:

"lui ha smesso di avere quelle piccole attenzioni nei miei confronti che ha sempre avuto, ha smesso di domostrarmi il suo desiderio di stare con me."
"Se gli proponevo di andare via una paio di giorni per staccare un po' lui si mostrava disinteressato o evitava l'argomento".

E' sicura che il distacco attuale sia davvero dovuto alla difficile situazione con la madre?

Non può essere piuttosto che la storia fosse sul punto di esaurirsi, ma che poichè il cambiamento è avvenuto proprio quando lei aveva superato le resistenze a lasciarsi andare le è difficile pensare di aver investito emotivamente in un rapporto che poi è (quasi) finito?

Ovviamente non conosco nè lei nè lui e la mia è solo un'impressione, ma può essere che il suo fidanzato abbia trovato prima il motivo del lavoro e poi quello della malattia della madre per prendere progressivamete le distanze da lei.

Si è confrontata sull'argomento con qualcuno che vi conosce entrambi?
Se sì, che parere le hanno dato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Fino a quel momento non c'era stato alcun segnale o preavviso di qualcosa che potesse esaurirsi, anzi.

Dopo ha iniziato a comportarsi così per quanto riguarda le vacanze o le uscite del week end ma mi voleva (mi vuole) comunque vedere. Magari non come facevamo prima, con uscite in montagna, al cinema o al pub ma coccolandoci semplicemente o facendo l'amore.
Anche adesso, quando ci vediamo, lui è sempre molto affettuoso con me, dice di amarmi tanto e fisicamente dimostra un forte attaccamento. In quel senso non è cambiato nulla...
ma a me mancano gli interessi che abbiamo in comune, mi manca questa condivisione che in parte mi ha fatto innamorare di lui.

Mi da l'impressione che se un suo amico gli propone un viaggio lui risponda con entusiasmo al contrario di quando gli propongo qualcosa io. Mi chiedo se sono solo mie paranoie e se assilandolo su queste cose non l'abbia fatto stancare. Mi sembra di essere entrata in un circolo che non riesco a rompere. Vorrei tornare indietro.

Forse mi sono espressa male e non ho fatto una premessa.
Io sono molto ansiosa e insicura per quanto riguarda soprattutto i rapporti con gli altri.
Ho iniziato ad andare in crisi dopo poco e tendo a rimuginarci sopra fin troppo.
Lui lavora davvero molto ed io invece sono disoccupata e in cerca di un occupazione da diverso tempo.
Quando iniziai a sentirmi così gliene parlai e lui mi disse semplicemente di sentirsi più tranquillo sui miei sentimenti ma che per lui nulla era cambiato. Aveva lasciato molte cose in sospeso, un po' anche per stare con me, e doveva riprenderle. Non esce nemmeno con i suoi amici e se lo fa avverte anche me.

Pensa molto al futuro, anche insieme e fa tutto questo per poter avere una stabilità economica e non trovarsi a terra quando morirà sua madre. Ha perso anche il padre 5 anni fa e vive da solo con lei.

Spesso mi rassicura ma nonostante tutto non mi sento tranquilla.

Inoltre a sua madre è da marzo che hanno diagnosticato il tumore ed è andata peggiorando piano piano. Lavorativamente sta cercando di mettersi in proprio e in quel periodo (durante i primi tempi della nostra relazione) ha fatto un grosso investimento per il nuovo ufficio. Con il tempo le spese sono andate aumentando. Ha cominciato ad avere diversi clienti e più lavoro, continuando a lavorare come collaboratore per un'altra azienda.

La domanda forse che dovevo fare è: tutto questo dipende in buona parte dalla mia insicurezza? appena mi sono resa conto di essermi innamorata di lui ho cominciato ad avere paura di perderlo e a pesare parole e fatti forse più del dovuto.
Dipende dalla sua difficile situazione famigliare/lavorativa? o davvero ha perso quel'interesse che aveva prima nei miei confronti...

Ho chiesto pareri solo a amici più vicini a me ma che conosco entrambi. Secondo loro sembra molto preso da me e sembriamo una coppia affiata e complice.

Mi scuso per il papiro lunghissimo e ringrazio della pazienza e delle risposte.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

come Le ha detto la Collega da qui potremmo solo fare ipotesi che comunque andrebbero verificate.

Dalla Sua prima richiesta mi era parso verosimile che il Suo compagno si fosse un po' "rilassato" dopo averLa conquistata, ma da come Lei descrive la situazione non sembra sia così.

Infatti Lei scrive: "Spesso mi rassicura ma nonostante tutto non mi sento tranquilla".

Sarebbe interessante capire da dove viene questa inqiuetudine (Sua) quando riceve rassicurazioni.

E ancora: "...appena mi sono resa conto di essermi innamorata di lui ho cominciato ad avere paura di perderlo..."

Ma secondo Lei la paura è un'emozione così incongrua con l'innamoramento e l'appartenenza o l'appartenere a qualcuno?

Ma forse il problema sta qui:

"...e a pesare parole e fatti forse più del dovuto... ". E qui ritorniamo alle ragioni della Sua inquietudine e della Sua ansia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Anche la mia impressione nonché paura era quella che si fosse un po' rilassato. Una cosa credo abbastanza normale dopo un certo lasso di tempo, ma non i primi mesi. Il mio problema è che non riesco a distinguere qual'è la causa e l'effetto, se sono più mie paranoie e magari un suo modo di reagire non adatto al mio modo di interpretare quel che sta succedendo o se davvero è come temo. In più, la sua difficile situazione, mi crea disagio e anche sensi di colpa nel sentirmi male e nel crollare per cose forse molto più futili.

Lui mi consola ma alle volte reagisce anche rispondedmo male, con un secco: non è giornata per tue solite paranoie. Mi ha spiegato che in questo momento avrebbe bisogno di sentirmi più tranquilla e serena (almeno per quanto riguarda il nostro rapporto) ed io ci sto mettendo tutto l'impegno possibile ma ognitanto ricrollo.

Sto andando anche da una psicologa per capire meglio cosa mi stia accadendo.

Vorrei solo essere felice e godermi l'essere innamorata. Sentirmi sicura e amata a avere paure normali che non mi destabilizzino così tanto da perdere interesse anche in ciò che mi piace fare.

Capisco sia difficile dare consigli non conoscendoci. Vi ringrazio ancora.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
In questo caso ritengo dovrebbe discuterne con la psicologa che La segue.
In particolare delle Sue paure e ansie, con la finalità di normalizzare alcune situazioni, quali:

- la paura di perdere l'amore del Suo fidanzato (probabilmente c'è un problema di amabilità e di autostima che dovrebbe capire con la psicologa)

- la maggiore irritabilità del Suo fidanzato, legato al problema della mamma e alle preoccupazioni del lavoro (dato che adesso sta lavorando tanto).


Le faccio tanti auguri.
Buona giornata.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Poco fa lui mi ha chiesto come stavo perché l'ultima volta che ci siamo visti non ero molto serena.

Sto diventando più fredda quando lo vedo e lui se ne rende conto. Lo faccio per paura e per difesa.

Spero che la terapia mi aiuti a capire davvero quello che mi sta succedendo. Ho solo fretta di capire da che parte sta andando questo rapporto per stare più tranquilla. Con la psicolooga ne abbiamo iniziato a parlare ma siamo solo alle prime sedute e devo aspettare ancora due settimane. Ho paura di ricrollare nel frattempo.

Grazie ancora
[#7]
dopo
Utente
Utente
E'passato un po' di tempo ma la situazione non è cambiata. La psicologa mi aiuta ma continuo ad andare in crisi con tanta frequenza.
Non so come affrontare questa situazione, alle volte la vedo più grande di me.
Il mio ragazzo non dice molto. Continua a buttarsi sul lavoro. Chiede aiuto per guardare sua mamma solo quando è proprio necessario. Siamo usciti un giorno intero ma perché il suo migliore amico, tornato a casa per qualche giorno (si è trasferito lontano) ha proposto questa gita fuori porta. Lui mi ha detto che ne ha approfittato per straccare un po', stare un po' con il suo amico e fargli un piacere (doveva accompagnarlo) e stare con me. Mi sono chiesta come mai se sono io a proporgli di uscire un po' o di staccare da questa situazione per una giornata lui risponde che nessuno può stare con la mamma. Sto sbagliando qualcosa? Non riesco a capirlo fino in fondo. Sta soffrendo molto ed ha paura per il futuro. Forse sta cercando di agire invece che pensare... magari non se la sente di lasciare sua mamma con sua sorella o suo fratello solo per stare con me, dato che in qualche modo riusciamo comunque a vederci. Ma alle volte questo suo modo di reagire lo percipisco forse in modo sbagliato. Mi sento poco importante per lui e inutile.

Che devo fare per stargli vicino nel miglior modo possibile? Se quando ci vediamo sento e vedo che ha voglia di stare con me non devo preoccuparmi del suo comportamento?

Cerco di mettermi nei suoi panni ma è difficile. Ha una situazione così complicata. Ha perso il babbo, con la madre ha sempre avuto un brutto rapporto (madre oppressiva e che si lamenta per tutto) e adesso sta per perdere anche lei.

Scusate se mi sono ripetuta ma sto cercando di capire e da sola non so dove sbattere la testa.

Grazie ancora!

[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La situazione non è sicuramente semplice e ha fatto bene a rivolgersi ad una psicologa.
Avete inziato davvero da poco, visto che la sua ultima replica era di 3 settimane fa: quanti incontri avete avuto?
[#9]
dopo
Utente
Utente
Abbiamo avuto 5 incontri. Le racconto sempre di lui e delle mie crisi ma mi resta difficile aprirmi sul resto, forse perché in questo momento sono completamente concentrata su questo problema... se si può chiamare così. Il prossimo incontro sarà tra due settimane.
Purtroppo sono ansiosa e sento il bisogno di avere qualche consiglio nel frattempo, sono davvero preoccupata.

Grazie
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Come mai vi rivedrete fra così tanto?
In questo momento penso sarebbe importante che la frequenza delle sedute fosse un po' più ravvicinata, visto che la grande ansia che lei comunica anche solo mediante i suoi post.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Le avevo chiesto di vederci ogni settimana infatti, ma c'è l'8 dicembre di mezzo e quindi un incontro salta. Dopo il prossimo ci saranno le vacanze natalizie e dovrò aspettare fino a gennaio.
Sto cercando di moderare l'ansia, quando penso a lui cerco di indirizzare il pesniero ai pochi momenti che stiamo insieme, al fatto che stiamo bene quando succede. Di pensare a me stessa, che posso stare bene anche da sola e che quando ho bisogno di sfogarmi, posso aspettare a farlo. La dotteressa mi ha detto che devo imparare a mettere uno spazio tra me e gli altri, imparare a stare da sola.

Mi resta comunque il bisogno di parlarne, di avere qualche consiglio sulla situazione del mio ragazzo. La psicologa tende più a buttarsi su di me, sui miei problemi, che probabilmente sono la causa principale di questa ansia.

Se mi distacco per un secondo da questo mio disagio e penso a lui in modo più lucido, mi rendo conto di essere solo preoccupata della situazione, di non capire come poterlo sostenere e aiutare in questo momento così difficile. Lui sembra reagire ma si sta un po' isolando dal resto del mondo, dai suoi amici, da me. Non ritiene importante il prendersi un po' di tempo solo x se stesso, invece che per fare necessariamente qualcosa (lavoro, favori ad altri).
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Dr.ssa Sara Breschi Psicologo, Psicoterapeuta 49
Salve, ho letto con interesse quel che ha scritto.
Premetto che 9 mesi per una relazione sono molto pochi, di solito il primo anno è considerato una sorta di "luna di miele", c'è la voglia di conoscersi, di passare ogni istante insieme, poi subentra la realtà, i problemi, i difetti e cominciano le discussione e se queste vengono superate la coppia è pronta a cominciare un cammino insieme.
La malattia della madre del suo ragazzo è subentrata ad interrompere la fase più superficiale, leggera, non banale, della vostra relazione. Per questo lei si lamenta delle mancate attenzioni del suo ragazzo perché una parte di lei sente che le è stato portato via il momento più bello della vostra conoscenza. D'altra parte si sente in colpa perché si rende conto che esiste un problema reale ben più importante. E' come se fosse divisa in due: una parte che si sente tradita e l'altra che si sente in colpa.
Le consiglio di lavorare sulla prima parte, la seconda è la parte di se stessa più adulta, matura, che sa accantonare il proprio egoismo per una realtà dolorosa.
La prima parte, quella forse più emotiva, potrebbe avere radici antiche, nella sua infanzia, in attenzioni che non ha ricevuto e che ha vissuto come ingiuste.
Scusi se ho utilizzato l'immagine delle due parti ma spero di aver semplificato e di averle reso ciò che penso più chiaro.
La saluto

Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it

[#13]
dopo
Utente
Utente
E' esattamente come ha scritto lei. Mi sono sentita tradita, perché le cose sono iniziate a cambiare proprio nel momento in cui mi sono attaccata e avvicinata di più. Lui, più tranquillo dei miei sentimenti, si è reso conto di avere tante cose in sospeso nel lavoro in più la madre peggiorava. e così ha iniziato ad avere meno tempo per stare con me, fino ad oggi, con la madre che necessita di assistenza 24 su 24. Le discussioni le abbiamo già avute, questa realtà e la mia insicurezza, paura, sfiducia si sono scontrate.
Per fortuna le abbiamo sempre risolte e il sentimento è rimasto lo stesso.
L'immagine delle due parti è perfetta, è proprio come mi sento, divisa in due.
Anche io non ho, ma soprattutto non ho avuto una situazione facile in famiglia. Mia madre è schizofrenica e ha sofferto anche di due crisi depressive quando ero piccola. Mio babbo lavorava molto, con turni anche la notte, la situazione lo aveva reso molto nervoso... in più non è una persona brava a dimostrare affetto. Forse dentro di me, la parte bambina, trova ingiusto dover di nuovo affrontare certi problemi e vorrebbe poter vivere l'innamoramento con spensieratezza, una parte di me spera che finito questo periodo difficile si possa ricominciare da dove eravamo rimasti.
La parte adulta si rende conto che queste difficoltà alla fine ci fortificano. Se riusciamo a superarle insieme dovrebbe essere un bel passo avanti.

Grazie ancora