Aiuto urgente

Buonasera,
mi chiamo Silvia ed ho 38 anni. Purtroppo da parecchi anni ho una situazione familiare piuttoto difficile. I miei genitori non sono mai andati daccordo e naturalmente a rimetterci sono sempre stata io. Il problema più grande è mio padre. E' una persona con un carattere aggressivo che non mai avuto dialogo con la sua famiglia. Quando ha avuto dei problemi di salute si è sempre trincerato dietro ad un "non ho nulla" ma ha sempre dimostrato il contrario perchè rimaneva sdraiato nel letto giorno e notte senza mai alzarsi.
L'anno scorso gli è stato riscontrato un polipo maligno all'intestino durante una colonscopia. Gli è stato asportato e, al controllo effettuato quest'anno a maggio, è parso non ci fossero altri problemi.
Dopo questo trascorso, ogni tanto se ne esce con frasi del tipo "spero solo di andarmene presto" e simili..... Ora è da un paio di giorni che non si alza dal letto e, naturalmente come fa di solito dice di non avere nulla. Cosa posso fare? Come faccio a fargli capire che se non parla nessuno può aiutarlo?
Grazie,
distinti saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Purtroppo, se suo padre non vuol aprirsi o non vuol'essere aiutato, c'è poco che si possa fare come familiari. La sua è una domanda comune a molti utenti, e siamo costretti a dare questa risposta laconica e standard. Uno psicologo o un medico (ad es. psichiatra) potrebbero magari riuscire a comunicare con suo padre e convincerlo ad accettare aiuto, ma anche questo presupporrebbe che lui fosse disposto a parlarci. Quando qualcuno non vuol'essere aiutato e non è un pericolo per gli altri, non lo si può obbligare.

L'unica cosa che potrebbe fare sarebbe rivolgersi a uno psicologo, che parlando con lei e raccogliendo più dettagli sulla situazione potrebbe indicarle come comportarsi, cosa dire o cosa non dire per non fare irrigidire ancora di più suo padre. Inoltre se riconosce di avere delle questioni che ancora la fanno soffrire in relazione ai suoi genitori, quella potrà essere un'occasione per affrontarle.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2020
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
ovviamente l'aiuto di un esperto esterno sarebbe necessario per suo padre, così come sarebbe auspicabile che lei stessa ci si rivolga non solo per avere delle indicazioni su come relazionarsi a lui, ma soprattutto per ricevere un aiuto nel gestire questa situazione non facile che inevitabilmente coinvolge tutta la famiglia. Quando una persona soffre, spesso tutto il sistema familiare ne risente, per cui il problema di uno diventa il problema di tutti e comprendo dunque le sue preoccupazioni. Anche se in situazioni come queste è difficile e inopportuno dare consigli su come comportarsi, soprattutto perchè non conosco bene nè lei nè la situazione, posso dirle in linea generale che è solitamente meglio non stimolare a reagire la persona con frasi del tipo "reagisci" o "fatti forza!" etc...ma la vicinanza e la comprensione dei cari può essere molto di conforto per colui che vive una sofferenza interiore.
La saluto caramente,
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amica,

vorrei sapere se lei ha una vita autonoma rispetto ai suoi genitori o se vive ancora con loro.
E' vero infatti che il conflitto di coppia fra i genitori danneggia i figli anche a lungo termine, ma è vero anche che lei ha un'età che presupporrebbe una presa di distanza dalle liti e dai contrasti che possono prendere vita fra sua madre e suo padre.

Lei mi appare molto coinvolta nella situazione, forse talmente tanto da consentire involontariamente a suo padre di giocare con i suoi sentimenti e farla preoccupare con le frasi che ci ha riferito e con atteggiamenti che, forse, hanno un valore dimostrativo superiore alla reale sofferenza che potrebbe provare.

In parole povere: non può essere che suo padre, persona aggressiva e chiusa, utilizzi determinate modalità per farla preoccupare e tenerla vicina a sè, cosa che non gli riesce in altro modo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it