Un lutto che stravolge una relazione

Buona sera, dopo due anni di amore, gioie, sofferenze,progetti ed un acquisto di una casa, il mio fidanzato ha deciso di porre fine, per telefono, a questa storia perchè in crisi da 5 mesi per la morte del padre. E' possibile che il dolore per un lutto possa mettere in discussione un amore che sembrava unico? Abbiamo condiviso tanto, due anni che per quanto intensi possono essere paragonati a 10; anche prima del lutto, lui ha avuto problemi di salute ed altre difficoltà ed io l'ho aiutato tanto, sostituendomi alla sua famiglia, per amore ho fatto tanti sacrifici affinchè stesse bene, l'ho sostenuto, seguito e supportato con estrema attenzione, amore, costanza e devozione, sono arrivata a metterlo davanti a tutto e a tutti. Dal giorno della tragedia, questo ragazzo ha iniziato ad essere distante, quasi anaffettivo, distrutto per il lutto e preoccupato per la madre che vive nel sud italia a 600km e che lo carica della propria solitudine e del proprio star male. E' diventato, nei miei confronti, egoista, insensibile, pur dicendomi di amarmi alla follia, ma solo parole. Unico pensiero...la sua famiglia. Dopo essermi annullata per i primi mesi, inizio ad accusare la stanchezza, ma lui rimane completamente insensibile alle mie difficoltà. Mi lascia per telefono dicendomi che non avrei dovuto caricarlo dei miei problemi, che al momento doveva pensare a sè ed alla sua famiglia. Mi ripete di esser stato sincero con me, di avermi amata, ma di aver commesso l'errore di avermi promesso tutto se stesso in un momento in cui poteva chiedere poco o nulla a sè. E' una storia lunga, difficile da riassumere, non riesco a rassegnarmi a questo triste epilogo, soprattutto perchè non ha voluto affrontarmi di persona. Secondo voi una tragedia simile può cambiare radicalmente una persona? E ci sono speranze che, una volta elaborato il lutto, possa riconsiderare il nostro rapporto? Mi ha professato amore eterno fino a qualche ora prima di lasciarmi, promettendomi una famiglia, un futuro. Grazie per avermi ascoltata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

da quello che descrive potrebbero esserci delle complicazioni nell'elaborare il lutto. Diciamo che l'eleborazione del lutto dura qualche mese, in cui è ovvio stare male per poter ri-sistemare la propria vita tenedo conto della perdita incontrovertibile dell'altro. Costa tempo e fatica.

Tuttavia, quando Lei dice "Unico pensiero...la sua famiglia" mi sorge il dubbio che, considerata la distanza dalla mamma, il Suo compagno si sia sentito estremamente in colpa e in dovere di accudirla, oppure che sia la stessa mamma a farsi vedere fragile e bisognosa e... a richiedere in modo più o meno esplicito al figlio attenzioni tutte per sè.

Bisognerebbe valutare di persona la situazione, tenendo conto delle dinamiche di coppia in gioco. Di più non saprei dirLe da qui e senza conoscervi.

Spero di esserLe stata utile.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> E' possibile che il dolore per un lutto possa mettere in discussione un amore che sembrava unico?
>>>

Sì, è possibile, purtroppo. I lutti di persone care costringono a una revisione dei propri obiettivi, delle motivazioni e della lista delle priorità di ciascuno, e questo processo può far cambiare atteggiamento nei confronti delle persone. Anche quelle amate.

Credo che la cosa migliore sarebbe rispettare il suo bisogno di isolamento, per ora, senza forzare ed evitando di farlo sentire in colpa, cosa che l'allontanerebbe ancora di più. Se dovrà esserci riavvicinamento dovrà partire soprattutto da lui.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie per il tempo dedicatomi. Purtroppo a seguito di questa rottura é stato un susseguirsi di farsi male, da che eravamo l'uno il salvatore dell'altro, siamo diventati l'uno il carnefice dell'altro, non ci siamo risparmiati cattiverie, soprattutto da parte mia; ahimè ho avuto un crollo fisico e mentale. Abbiamo ripreso a scambiarci messaggi civili, mi informa sempre circa le condizioni della mamma e mi fa capire che, ad oggi, è proiettato solo a riunire la famiglia e a lavorare. Forse la settimana prossima riusciremo a vederci, ma io che comportamento dovrei tenere? Non nascondo che ne sono ancora innamorata e credo in ció che abbiamo vissuto. Più volte mi ha detto che sta cercando di ritrovare il vecchio se stesso. Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Rilegga quanto le ho scritto sopra. Non forzi la mano. Gli dica chiaramente che preferisce non vedervi piuttosto che rendersi conto che lui lo fa controvoglia. Eviti di fargli pressione e di farlo sentire in colpa. Ogni suo agitarsi per il passato che non ritorna non farà che allontanarlo ancora di più. Accetti la situazione e se ne faccia una ragione. Se lui sentirà il bisogno di tornare indietro glielo farà sapere, non abbia paura. E se non lo farà, pensi a quanto è paradossale cercare di convincere qualcun altro ad amarci.

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie per la disponibilità e per i preziosi consigli, mi impegnerò a seguirli anche se non nego che questa storia mi ha segnata. Ad oggi devo fare i conti con un abbandono e non sempre ho la lucidità di fare la cosa giusta.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Cari dottori, continuo a non rassegnarmi a questa storia finita. Sembrava che il mio ex avesse accettato l'incontro, invece no, mi ha ribadito che non vuole vedermi perchè altrimenti starebbe male. Mi rendo perfettamente conto che questo ragazzo non mi ami più, ne sono più che cosciente. Ma mi farebbe piacere vederlo perchè vorrebbe dire che il suo amore, seppur svanito, possa essere stato sincero. Potreste aiutarmi a capire questa sua ostilità nel non vedermi e questa rabbia nei miei confronti, fin quando porterà rancore? Mi sento come se fossi io la responsabile della morte del padre. Scusatemi, ma cresce in me un senso di smarrimento e tanti sensi di colpa. Grazie per il vostro aiuto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Purtroppo sarebbe arduo aiutarla da qui. Si rischierebbe di prendere lucciole per lanterne e darle suggerimenti o interpretazioni inadeguate. Ricordi che stiamo parlando di una terza persona. Lo psicologo non è un mago, ha bisogno di guardare negli occhi la persona per capire come funziona. Perciò, se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico, dovrebbe chiedere un consulto a un collega di persona.

Perché mi pare che a questo punto la questione non è cosa pensa lui, ma il fatto che lei sta male e ha bisogno di supporto. O, in altre parole, ha capito che deve farsene una ragione ma non ci riesce.

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie Dott. Santonocito, ho iniziato psicoterapia, ma come è comprensibile il percorso è arduo e lungo. Il mio voleva essere lo sfogo di una persona delusa, che ha accettato il disinnamoramento dell'altro, ma che non comprende tanta rabbia e cattiveria. Risulta sempre più contraddittorio, dice di pensarmi ogni istante, di voler sapere cosa faccio e come sto, ma non mi contatta per non farmi stare male, peró rispondere positivamente ai miei messaggi di richiesta di incontro e poi tirarsi indietro, non è far male ad una persona? A momenti mi rivela di non poter reggere un confronto, di aver paura che io voglia convincerlo a tornare insieme e qualche minuto dopo rifiuta l'incontro con la scusa di proteggermi e non farmi soffrire di più. Mi ripete di aver ritrovato serenità, ma si mostra sempre nervoso ed aggressivo, a tratti mi incolpa e poi mi ribadisce che non è colpa mia. Sembra intenzionato a lasciare la città in cui viviamo per tornare nel sud Italia dove abita sua mamma, lasciando un buon lavoro, tante amicizie e tante opportunità che una metropoli puó offrire dopo averci vissuto tanti anni, mi risponde che non ha più nulla che lo trattenga, non essendoci più io nella sua vita. Ha deciso di scappare, con il ricordo del nostro ultimo incontro in cui ci ripetevamo di amarci prima di lasciarmi per telefono. Mi perdoni questo ulteriore sfogo, capisco che le mie domande non avranno mai risposta. Mi rimarrà tanta amarezza ed insicurezza, la ringrazio per la disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
il suo consulto contiene dolore, amplificato da rabbia e disperazione.
Leggendola ho la sensazione che entrambi, per motivazioni differenti, stiate elaborando il vostro lutto.
Non conoscendo nè lei, nè il suo fidanzato, nè le dinamiche della vostra relazione è difficile comprendre, ma il dolore da lei provato è visibile e tangibile.
Forse i sensi di colpa ed il bisogno di accudire la madre, lo spingono al trasferimento, in ogni caso custodisca il ricordo di quest'amore, anche se doloroso, forse il tempo e la psicoterapia, l'aiuteranno a capire.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie Dr. Randone, il mio desiderio sarebbe quello di custodire un ricordo positivo di questo amore, ma purtroppo, ad oggi, sento solo il peso del rancore di questo ragazzo nei miei confronti. Il mio amore è tale da lasciarlo libero, ma sentirlo stare ancora male e pieno di rabbia, mi manda in confusione e mi induce a pensare che tutta questa serenità, in fondo, non la abbia raggiunta. Mi dispiace per la sua immensa sofferenza, non sono stata in grado di alleviarla neanche un pò. Pensavo di essere contata qualcosa nella sua vita, ma a questo punto devo ricredermi.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Buona sera, proprio nel momento in cui pensavo di poter riuscire a lasciarmi alle spalle questa storia, il mio ex mi invia un messaggio in cui mi concede un confronto visivo alle sue condizioni, in primis il non parlare di una persona che ha conosciuto dopo di me (dopo tante mie insistenze mi ha detto che esiste un'altra persona di cui non vuole parlare), in questo messaggio non c'è l'ombra di un "ciao", nè di un "come stai?". Ormai mi ero rassegnata, troppe volte ho richiesto questo confronto e troppe volte mi ha detto Sì, subito dopo smentito da un NO con le motivazioni di non voler soffrire vedendomi e di non voler farmi soffrire. Nell'ultima telefonate si è dimostrato sicuro nel non volermi incontrare, categorico e sempre rancoroso, e perciò ho deciso di non cercare più questo incontro. Ora, a distanza di venti giorni, decide di farmi questa concessione, dettando solo condizioni. Ma se non vuole più avere a che fare con me, perchè continua a rispondere ai miei messaggi ? Ad oggi ho paura di incontrarlo, ho paura che possa distruggermi definitivamente, il messaggio che mi ha inviato mostra ancora la sua supremazia, un contentino, forse per lavarsi la coscienza? Continua a tenere le redini del gioco. Come dovrei reagire? Scusate questo ennesimo sfogo, ma questo messaggio mi ha destabilizzato. Grazie.