Rendere conto agli altri di tutto...

Sento il dovere di dover rendere conto a tutti delle cose che faccio.
E' come se per gli altri io debba essere un libro aperto.
Tendo a giustificare ogni mia azione. Sento come se fossi sempre in debito di verita'... Ora molto meno, ma fino a poco tempo fa accettavo anche gli interrogatori cui ero sottoposto dalle persone invadenti.
Anzi, se mi sento in difetto di qualcosa prendo il telefono e comincio a inviare messaggi per comunicare questo o quella cosa a coloro che ritengo doveroso (?) avvisare. Il timore e' che gli altri possano pensare che li prendo per i fondelli. E siccome io non vorrei essere preso in giro mi sembra opportuno mettere le mani avanti. Cosi' finisco per non avere piu' alcun segreto. 
Io ci tengo alla reputazione della mia persona. Ecco perche' non voglio che gli altri pensino che bari o che faccia il doppio gioco o peggio che sia falso.
Tutto cio' pero' mi costa una fatica enorme. Oltre che tempo...visto che devo giustificare a mezzo mondo le mie azioni e soprattutto pensare a cosa dire o scrivere ed essere il piu' sincero e preciso possibile. Mi preparo alle domande che gli altri mi potranno fare affinche' io riesca a dare una risposta esauriente. Mi scoppia la testa....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il problema che descrive dovrebbe essere trattato rivolgendosi a uno psicologo psicoterapeuta. Potrà non essere immediato, ma si può superare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

in genere questi meccanismi sono più spesso presenti in soggetti che hanno una organizzazione di personalità di tipo depressivo, ovvero un modo di funzionare e di relazionarsi con il quale tendono a preoccuparsi prinicpalmente per gli altri, a monitorare l'altro e le sue reazioni, sensazioni, ecc..., anche a scapito di se stessi e dei propri bisogni (Lei dice infatti che perde un sacco di tempo e di energie in questa maniera).

Ma che cosa succederebbe se smettesse di fare ciò che fa? Cosa succederebbe alle Sue relazioni? Teme un abbandono? o che qualcuno si arrabbi con Lei?

Ha bisogno di piacere a tutti? E se qualcuno pensasse anche che Lei fa il doppio gioco, che cosa accadrebbe?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Genti.ma Dott.ssa,
mi chiede "cosa succederebbe se smettesse di fare ciò che fa?". Temo che la mia immagine ne risenta...e inevitabilmente temo di perdere un rapporto. Anche perchè le mie relazioni sono ridotte all'osso. Sono un circolo chiuso.
Ho bisogno di piacere a tutti? Diciamo a tutti quelli che conosco e che stimo. E' infatti di loro che mi preoccupa l'eventuale reazione......
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il punto è questo: cioè che le relazioni, in genere, si basano su altro che non sul perfezionismo. Lei, in questa maniera, non permette agli altri di farsi vedere e conoscere per come è realmente. Ma è costretto ad indossare la maschera della perfezione e della sollecitudine nel curare gli eventuali dubbi altrui, affannandosi inutilmente.
Magari Lei piacerebbe anche di più agli altri senza il bisogno di essere così perfetto e artificiosamente premuroso. Ma gli altri come reagiscono di fronte alle Sue "premure"?

Vale la pena attendere prima la reazione dei Suoi amici; di seguito la gestirà. Ma forse qui si apre un altro capitolo... quello della gestione dei conflitti. I conflitti fanno parte delle relazioni, anche di quelle che funzionano bene. La differenza è affrontarli e risolverli, NON evitarli, rischiando di rovinarsi la vita.

Non crede?
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dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Devo riflettere su quest'ultima sua risposta...

Questa frase mi ha colpito "...ma è costretto ad indossare la maschera della perfezione e della sollecitudine nel curare gli eventuali dubbi altrui, affannandosi inutilmente..."

Credo sia proprio così...

Grazie tante
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se queste sono alcune delle questioni che fanno risuonare in Lei qualcosa, il mio suggerimento è di pensare seriamente ad un incontro con uno psicologo psicoterapeuta: questi schemi cognitivi e comportamentali che Lei ha fatto Suoi nel tempo, con buona probabilità perchè Le riescono meglio, sono funzionali, li ha appresi anche in base alle esperienze e alla storia di vita, al modo in cui attribuisce significato,ecc... possono essere modificati, ampliando le possibilità nel modo di relazionarsi.
E alla Sua età ci sono buone probabilità che sia possibile un cambiamento profondo.
Soprattutto può concedersi di essere più felice non dovendo più "conquistare" l'amore delle persone per Lei significative con grandi sforzi. Potrà averlo, come è giusto che sia, gratuitamente.

Se vuole può leggere questo articolo sulla depressione e sulle modalità di funzionamento della terapia cognitivo-comportamentale:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

La saluto cordialmente,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
il consulto online, orienta circa un possibile percorso terapeutico, che e avevamo già suggerito in passato, come ha scritto il Dr.Santonocito.
Non possiamo dilungarci a lungo sulle possibili motivazioni che la obbligano a questo sgradevole comportamento,anche perchè da quì sono solo ipotesi.
Si rivolga con fiducia ad un professionista, che lavorerà co e per lei al fine di farle prendere coscienza dei suoi disagi.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it