Non accettazione della malattia

Buongiorno, chiedo questo consulto per mia sorella. Ha 21 anni e da quando ne ha 6 soffre del morbo di crohn per cui un'infanzia dentro e fuori dagli ospedali, è stata già operata 1 volta, medicine su medicine, dolori, febbre, spossatezza, etc etc.. In una situazione familiare non propriamente rilassante, mia mamma ha un carattere parecchio ansioso e nervoso e papà un gran lavoratore, buono, ma poco responsabile e tendenzialmente egoista, insomma un clima sempre in tensione.
Ha sempre vissuto con noi anche la nonna che si è presa cura di noi come una II° mamma. Mia sorella ha sempre fatto fatica a prendere le medicine nel senso che o la si controllava o non le prendeva.. ed anche così...
La nonna si è gravemente ammalata 2 anni fa e l'anno scorso è mancata, sono praticamente 2 anni che mia sorella non prende medicine e non si controlla e mia mamma non ha + le forze (psicologiche) per fare pressioni e correrle dietro.
L'anno scorso portiamo mia sorella a farsi visitare (ho fissato l'incontro io) nel centro più specializzato in Italia per la sua malattia, ed esce entusiasta dal colloquio tenuto con il primario che le prescrive un semplicissimo esame per controllare lo stadio della malattia. Non l'ha mai fatto, io glielo ricordo tutte le settimane e una volta ha una scusa e l'altra mi dice che lo farà, ma poi niente.
Sono preoccupata, non è più adolescente (anche se in realtà si comporta come tale) e non si prende affatto cura di se.
Ho acquistato un libro intervista di un dottore con il Morbo di Crohn, gliel'ho regalato nella speranza che prenda coscienza, ma sono convinta che non l'abbia nemmeno aperto (lei ama leggere); le ho consigliato di iscriversi al gruppo M.I.C.I. su facebook che è l'associazione per i malati di malattie intestinali come la sua, l'ha fatto ma non lo segue. Le ho consigliato uno psicologo, ci è andata 2 volte e poi non ci è più voluta andare..
Che consiglio mi potete dare? come posso aiutare mia sorella ad accettare la sua malattia? a insegnarle a prendersi cura di se?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

è possibile che sua sorella cambi atteggiamento solo quando smetterete di rincorrerla e di preoccuparvi per lei come se lei non fosse in grado di farlo da sè.

Quanto lei ci dice, infatti, può derivare da una situazione di accudimento eccessivo da parte vostra (attuato ovviamente in buona fede e con ottime intenzioni), che non ha consentito allla ragazza di crescere e diventare responsabile di sè stessa:

"non è più adolescente (anche se in realtà si comporta come tale) e non si prende affatto cura di sè".

Il messaggio da farle recepire a mio avviso è che la vita e la salute sono sue, e che è lei a decidere cosa vuole fare di sè stessa.
Finchè la cosa apparirà interessare più a voi che a lei sua sorella non si porrà nemmeno il problema, e potrà anzi esprimere su questo terreno eventuali ostilità e tensioni che prova verso la famiglia facendovi scontare in questo modo i motivi di scontento che può aver maturato nei vostri confronti.

Cosa pensa di questa possibile soluzione?
A meno che non pensiate che la ragazza sia depressa, e che ci sia dunque il concreto rischio che si lasci andare e finisca male, penso che sia quanto meno un tentativo da tenere presente.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve mi sembra di capire che Lei è un sacco delusa da ciò,certamente sua sorella sembra non tanto responsabile verso la sua malattia...
In famiglia sembra lei quella che sta somattizzando il tutto...

Lei non può fare nulla per sua sorella può solo prendersi cura di Lei stessa....
Non siamo responsabili della vita degli altri...


Può cercare lei di farsi aiutare visto che la situazione le sta pesando molto cosa ne pensa?


Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
convinecere qualcuno ad occuparsi della sua salute non è affatto facile, ma possibile.
I social network, non credo possano sostituirsi ad una terapia vera e propria, di tipo psicologico.
Suggerisca a sua sorella di occuparsi di psiche e soma in sinergia, al fine di trovare qualità di vita in generale e gastrica in particolare.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per la solerte e cortese risposta.

x D.ssa Massaro: seguiremo questo consiglio, anche se ammetto non sarà facile. Siamo sempre stati consapevoli di aver creato una campana di vetro intorno a mia sorella e che fosse la causa della sua immaturità..
Non credo sia depressa, sono invece certa che è talmente pigra nelle sue responsabilità che arriverà a farsi ricoverare prima di darsi una mossa... Ma se questa può essere una soluzione per "farla crescere".. si prova, si fa.

x Dott. Kazanxhi: certo, sono delusa da questa situazione e preoccupata; sono d'accordo con lei che non si può essere responsabili della vita degli altri, soprattutto se maggiorenni... Ma credo anche sia inevitabile preoccuparsi per una persona a cui si vuole molto bene. Io però dovrei imparare a somattizzare meno.. molto meno.

Grazie mille ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se quello che vedete è che è pigra (e che quindi è "comoda" così) è necessario far cambiare i presupposti per ottenere qualcosa.

Del resto già non si sta curando, quindi far cessare il braccio di ferro potrà produrre risultati migliori e diversi rispetto a quelli che state ottenendo adesso inseguendola perchè si curi.

L'importante è che agiate senza tornare sui vostri passi, dicendole che ora spetta a lei proccuparsi di sè stessa senza poi tornare a verificare cosa sta facendo, perchè così vi mostrereste incoerenti e perdereste del tutto la credibilità che penso abbiate almeno in parte conservato ai suoi occhi.

E' normale che vi preoccupiate per lei, volendole molto bene, ma il rischio è che lei utilizzi questa faccenda per farvi pagare altri conti e che quindi non si curi proprio per impiegare strumentalmente la situazione a proprio vantaggio.
Prendersi qualche rivincita facendovi preoccupare e soffrire e ottenere costantemente la vostra attenzione sono due vantaggi non da poco e solo quando non li otterrà più prenderà seriamente la faccenda e inizierà a curarsi come dovrebbe.

So che non le sembra facile, ma prendendo la direzione che dicevamo anche lei si sentirà meglio perchè non percepirà più di avere la responsabilità della salute di una sorella ormai piuttosto cresciuta per essere trattata ancora come una bambina.

Come vede queste situazione fa star male tutti voi ed è necessario che non prosegua ancora così.