Crisi di pianto

Gentili Dottori
sono una ragazza di 25 anni.
Sono una persona da sempre disponibile con tutti, anche se ho ricevuto non poche fregature. Quando sei troppo "buona" ne iniziano ad approfittare tutti, familiari compresi.Mi rendo conto che non è cattiveria la loro, ma ovviamente quando si può contare su una persona "ci si appoggia" un pò troppo...ed è proprio questo il punto: mi sento schiacciata, oppressa, piango senza motivo, non ho voglia di fare niente.Ho un esame all'università a breve e non ho voglia di studiare, non ho voglia di sentire nessuno a telefono, non ho voglia di vedere nessuno, compreso il mio ragazzo.Se stiamo insieme e vuole farmi una carezza, o cerca intimità io mi innervosisco, mi irrigidisco, mi infastidisco.
Sto iniziando a detestare tutti, l'unico momento in cui sto bene è quando sono sola. Mi sento stupida a dirlo ma anche i vestiti addosso mi danno fastidio, sento prurito persistente...se metto la sciarpa sento un peso sul collo come se qualcuno volesse strozzarmi...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
forse in questo periodo la stanchezza accumulata si fa sentire un po' troppo e la "pesantezza" della quotidianità influisce negativamente sul suo umore.
Penso sia il caso di fare una visita dal medico di base, in modo da verificare che non ci siano problemi di salute alla base di questo malessere e parallelamente di effettuare una consulenza psicologica per valutare anche questo aspetto.


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Grazie Dott.ssa per la Sua risposta.
Posso sapere a che problema/malattia da accertare con il medico di base si riferisce?

Non voglio mettere in crisi il mio rapporto con il mio ragazzo per questo malumore e vorrei risolvere il primo possibile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

forse questa crisi Le sta segnalando che è giunto il momento di cambiare ciò che non Le va più bene. Forse si tratta semplicemente di iniziare a modificare questa eccessiva disponibilità e di comprendere le ragioni che La rendono eccessivamente buona, fino al punto in cui tutti se ne approfittano.

Infatti, quando si è troppo buoni, spesso si è troppo passivi o remissivi nelle relazioni. E succede anche frequentemente che quando si desidera modificare questa modalità, ci si orienta sull'aggressività.

In tale situazione bisogna imparare (perchè si tratta di un comportamento appreso e quindi imparabile da tutti e a qualunque età) ad essere assertive. Questo significa essere capaci di esprimere i propri desideri, le proprie idee e la propria volontà senza rompere la relazione e senza sottomettersi agli altri.

Leggendo la Sua mail, mi sono domandata che cosa Le sta impedendo di essere buona quanto basta e non "troppo"? In altre parole teme che gli altri potranno giudicarLa o abbandonarLa o altro se Lei non dice sempre "sì" e non è sempre troppo buona?

Infine, quando abbiamo la percezione che gli altri stiano approfittando di noi, c'è sempre un problema relazionale che parte da...noi, cioè gli altri ne approfittano SOLO se noi permettiamo loro di farlo...

Legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Gentile Dott.ssa Pileci, innanzitutto La ringrazio.
Ha compreso appieno il problema. Anche io mi sono resa conto che è necessario cambiare ed essere meno disponibile ma mi trovo incapace a farlo. "Mi faccio fare fessa" sempre.Mi basta che mi chiedono un favore nel modo giusto o con una tonalità di voce piuttosto che un'altra e il gioco è fatto.Mi lascio abbindolare...
Ed è vero anche che sono passiva e remissiva.Ed infatti spesso mi ritrovo a dire ciò che penso solo nei sogni... Sogno di arrabbiarmi con mia sorella, mia madre ecc e dire tutto ciò che non mi sta bene. Essendo così da sempre mi risulta difficile cambiare perchè poi mi dispiace, perchè so che contano tutti su di me proprio perchè gli altri componenti della famiglia sono egoisti e inizio a pensare "ma se il favore non glielo faccio io, chi glielo fa???nessuno...e dopo come fa senza il mio aiuto???"
E Le do ragione anche sulla questione dell'aggressività sia eterodiretta che autodiretta. Mi capita spesso di digrignare i denti o di stringere i pugni con quella forte voglia appunto di prendere a pugni chi mi sta di fronte, colui che in quel momento "non mi lascia stare, non mi lascia andare, non mi fa stare per i fatti miei".E per quanto riguarda l'aggressività autodiretta spesso mi capita di pensare che questo mondo non è fatto per me e mi viene voglia di mettere fine a tutto.
Io non riesco a manifestare le mie ideee, mi tengo tutto dentro.Quando sono in giro i miei mi chiamano di continuo (dicono che è apprensione ma io so che è una forma di controllo) e io non riesco a dire loro di smetterla, che mi opprimono e quel paio di volte che gliel'ho detto non è cambiato nulla...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza, si è spiegata molto bene.

Quando Lei scrive "...ma se il favore non glielo faccio io, chi glielo fa???nessuno...e dopo come fa senza il mio aiuto???..."

Ecco, questo è il tipico esempio di quanto Lei sia bravissima a... mettersi la zappa sui piedi :) e Le spiego anche il perchè. Se Lei continua a vedersi come colei che interpreta il ruolo della "crocerossina" di famiglia, o di "uomo di casa", insomma di chi risolve i guai e prende tutte le responsabilità, per prima cosa non permetterà mai agli altri di occupare questo posto (cioè quello della crocerossina) perchè non è un posto vacante, lo sta già occupando Lei!

Quindi, mi passi un'altra considerazione che potrà sembrarLe brutale, ma il Suo comportamento da una parte è estremamente rispettoso, dall'altra molto irrispettoso: perchè non permette anche agli altri di fare qualcosa? di aiutare? di rendersi utile? di provvedere al bene della famiglia?

Fino a quando Lei non smetterà di farlo (con fermezza, intendo, per un tempo prolungato) NESSUNO oserà ricoprire quel ruolo, semplicemente perchè quel ruolo è Suo e lo vuole occupare Lei a tutti i costi (un costo altissimo).

Perchè? A cosa Le serve?

Ad arrabbiarsi mi pare evidente, ma forse anche a cercare di farsi amare? di sentirsi forte e indispensabile? ad essere apprezzata?

I Suoi genitori La chiamano di continuo? Bene, ma a 25 anni è arrivato il momento di mettere dei paletti anche con loro e di comunicare chiaramente "per favore, non chiamarmi dalle ore... alle ore... perchè sarò impegnata". E, se è impegnata e dopo averlo annunciato, non risponda.

Tra l'altro Lei dimostra di essere molto avanti con la comprensione di tali dinamiche. Se davvero non riesce a cambiare (e questo è fisiologico per diverse ragioni: attiva in maniera inconsapevole degli schemi cognitivi e comportamentali disfunzionali che conosce bene e che ha perfezionato nel tempo!) si rivolga ad uno psicologo, tenendo presente che -una volta capito come fare- si tratta di allenarsi per apprendere una nuova modalità relazionale.

Sia chiaro che questo non significa non esserci più per nessuno!
Significa SCEGLIERE quando dire di sì per le giuste ragioni (se a Lei fa piacere e può) e quando rifiutare.

Spero di esserLe stata utile,
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Gentile Dottoressa,
Le spiego come la penso. La mia "bontà un pò è nella mia indole (penso che in parte ci si nasce e in parte come dice Lei si apprende).
Lei mi dice che il mio essere sempre disponibile è la causa per la quale nessun altro è disponibile, io penso che invece è la conseguenza. Ho assunto il ruolo della crocerossina non perchè mi piacesse ma perchè quando cresci ed inizi a vedere che tutti sono così poco disponibili qualcuno deve essere d'aiuto. Se non lo sono mi sento in colpa, perchè avrei potuto fare qualcosa che non ho fatto, pur rendendomi conto che è autodistruttivo. In un libro c'era scritta una frase che mi rispecchia "in un'ottica di rete, il problema reale non è chi accentra e si logora, il suo eccesso di attività, bensì il complemento di tutto ciò: la mancata azione sinergica di rete". Ci sono stati periodi in cui la mia famiglia viveva diversi disagi e dato che fortunatamente non ho il dono dell' ubiquità, non riuscivo ad essere in due posti contemporaneamente e se non ero a casa non si preparava neanche il pranzo. Insomma anche se il ruolo della crocerossina era vacante, non c'era di certo la fila per ricoprirlo...
a cosa mi serve essere così disponibile non lo so...a niente forse... so solo che la disponibilità (estrema) fa parte di me.E' come se da domani dovessi iniziare a guardarmi allo specchio e vedermi senza un braccio...e Lei questo già l'ha capito dato quello che ha scritto.

Per il resto Le do pienamente ragione e sto lavorando almeno su questo: non essere scocciata quando sono fuori casa.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Posso sapere a che problema/malattia da accertare con il medico di base si riferisce?>>

Ribadendo che io non sono medico e che la rimandavo appunto a quella sede per eventuali ipotesi da verificare, un esempio che mi viene in mente potrebbe essere quello di un alterato funzionamento della tiroide.


Le rinnovo i miei saluti.
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
La ringrazio Dott. Scalco, provvederò a contattare il medico.
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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazza,
periodi come quello che sta vivendo lei adesso possono capitare, specie se ci si trova in condizioni fortemente stressanti.
Anche a me sembra che qualcosa si sia rotto, ovvero ciò che prima rappresentava un equilibrio, più o meno stabile, adesso non è più così.
Allo stesso tempo però tenga conto che ciò che lei riferisce circa il rispondere sempre, in ogni circostanza, al bisogno dell'altro se da un lato la sfianca, dall'altro però fino a questo momento ha contribuito, anch'esso, all'instaurazione del suo equilibrio in quanto soggetto. Vede possiamo anche dire che questa è la tipica sindrome da crocerossina, oppure che in effettivamente c'era bisogno di lei per questioni pratiche, ma ciò che interessa poi alla fine è: che rapporto hanno tali dinamiche di aiuto verso l'altro con il suo desiderio, con il suo essere in quanto soggetto?
Le dico questo perchè ogni persona vive tutta la sua vita a partire da "UNA" posizione soggettiva che risponde al suo desiderio (spesso non propriamente consapevole, ovvero inconscio). Posizione che si articola sempre in risposta all'altro.
Paradossalmente potrei dirle continui a fare come faceva prima, qualcosa si rimetterà in moto. Ovviamente questa è una provocazione, però le chiarisce a partire da che cosa qualcosa si inceppa.
Io le consiglierei, se ne sente la necessità, di analizzare, con l'aiuto di uno specialista, tali dinamiche che la fanno soffrire. Sono certo ne trarrà beneficio.
Le auguro una serena giornata,
saluti
Antonio Raia
3298029784
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it

[#10]
dopo
Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Gentile Dott.Raia ringrazio anche Lei per aver risposto.
In effetti so che il mio equilibrio era costruito anche su questo mio modo di fare...e mi stava bene così...e mi starebbe ancora bene se essere d'aiuto agli altri non avesse iniziato a ledere me! Mi rendo conto che questa continua disponibilità nasceva da esigenze pratiche della mia famiglia ma allo stesso tempo sono consapevole del fatto che i continui Sì hanno innescato quel meccanismo con il quale anche se non c'è necessità che quella cosa la faccia io, me lo chiedono lo stesso...per svogliatezza, per negligenza, per pigrizia o altro. Ed è qui che l'equilibrio si rompe, ed è qui che qualcosa si inceppa Perchè in un qualsiasi sistema c'è bisogno del contributo di tutti, e per questo mi sento in dovere di darlo...ma di tutti significa ANCHE il mio, non SOLO il mio...

Quello che mi avete scritto in questi due giorni, comprese le provocazioni e le considerazioni brutali mi sono state di grande aiuto.
Grazie per le risposte.
Saluti