Relazione strana, cosa ne pensate?

Buongiorno sono una donna di 39 anni disabile sono abbastanza autonoma, vivo da sola e lavoro.
Volevo porvi un quesito di natura sentimentale: da un anno "frequento” un uomo coetaneo a livello di amicizia (da parte sua, da parte mia è qualcosa in più e lui lo sa) la cosa mi è sempre andata bene nel senso che mi accontentavo dell’amicizia anche se a detta di amici miei e amici comuni vedono la cosa un po’
diversamente, cioè non ritengono, e onestamente anch’io, che sia un
rapporto di amicizia “normale” nel senso che ci frequentiamo moltissimo, facciamo tante cose insieme, non salta un weekend, esce
praticamente solo con me, e sempre solo noi due, molto raramente una pizza con gli amici in comune, da aggiungere inoltre che abita a parecchi chilometri di distanza da me e nemmeno il brutto tempo lo scoraggia.
Ovviamente tutte le festività (natale, ,pasqua, ferragosto) le passa
con me e anche coi miei parenti…….devo aggiungere però che decide
sempre e solo lui quando vederci e cosa fare, a me va bene anche
questo sono un tipo accomodante solo che spesso capita che mi avvisa solo mezz'ora prima del suo arrivo anche a questo, giusto o sbagliato che sia, ci ho fatto l’abitudine, è come se mi sentissi inferiore a lui e devo essere a sua disposizione sempre, per la serie cara grazia che viene,non so se riesco a spiegarmi.
Siccome siamo solo amici, dal punto di vista fisico non è mai successo
nulla anche perché è un “integralista super-cattolico fissato” (mi sento di escludere che la nostra amicizia abbia un che di crocerossino) l’unica
cosa sono i suoi abbracci che magari durano anche 10 minuti consecutivi, e ha mille piccole attenzioni per me ad esempio al mio compleanno mi fa regali piuttosto impegnativi, oppure non si fa nessun problema a portarmi in montagna con la sedia a rotelle anche se è faicosissimo spingere in salita, oppure mi aiuta dove io non posso fare ecc ec
Questo per inquadrare il tipo, ora la domanda è: siccome ultimamente è
troppo frustrante la discrepanza tra amicizia e ciò che provo io,
secondo voi mi faccio più del male a continuare cosi (anche se quando
sono con lui sono in paradiso e quando non c’è che comincia la
sofferenza ) o a mollarlo e restare sola praticamente chiusa in casa
poiché non sono autonoma negli spostamenti? Qual è il male minore ?
sono molto confusa……..certo confrontarmi de visu con un professionista potrebbe essere una soluzione, purtroppo è una strada impraticabile per vari motivi.
L'alternativa sarebbe anche riparlarne chiaramente con lui esponendo i miei dubbi, ma ho paura, lo conosco è un peter pan, scapperebbe e io non sono pronta a perderlo anche se forse dovrei ma poi? Dopo tutti questi mesi di frequentazione assidua sono legatissima a lui, mi mancherebbe troppo!
Grazie per l’attenzione a disposizione per ogni chiarimento
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

il problema della Sua richiesta è che ci chiede di sostituirci a Lei nella scelta, cosa impossibile!
Noi non La conosciamo, ne conosciamo, anche se le ha spiegate molto bene, le dinamiche della relazione.
Pertanto diventa difficile risponderLe.

Perchè dice che è una strada impraticabile quella di rivolgersi al professionista di persona?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Sognora,
L' amore rende irrazionali, volitivi, voraci, folli e solitamente poco razionali ed attendisti.
Aspettare che l' amicizia si trasformi in amore deve essere straziante e credo lasci spazio a malessere, fraintendimenti e desiderio.
Mi chiedo quanto la sua disabilita' , anche se ben vissuta da quanto leggo, influisca sulla sua capacita' di attesa e di tolleranza e, quanto riuscira' ad aspettare ancora, misurando intensita' e durata di ogni abbraccio.
Credo che una possibile soluzione potrebbe essere quella di parlare con questo suo speciale " amico" , senza sentirsi ne' inferiore, ne' supplichevole di attenzioni.
Se non dovesse riuscirci, un colloquio psicologico, potrebbe aiuatarla a fare chiarezza tra sentire e capire.
Un caro augurio

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la velocissima risposta!
Dr.ssa Pileci è vero è come se ho chiesto a voi di fare una scelta e questo è impossibile, vvolevo capire cosa un occhio esterno vedeva in questa situazione.
Per quanto riguarda il professionista avrei problemi economici e logistici....dovrei però pensarci meglio mi sa che da sola non cavo un ragno da un buco

Dr.ssa Randone si è vero è abbastanza pesante la situazione non ho però capito cosa intende con Mi chiedo quanto la sua disabilita' , anche se ben vissuta da quanto leggo, influisca sulla sua capacita' di attesa e di tolleranza e, quanto riuscira' ad aspettare ancora, misurando intensita' e durata di ogni abbraccio.........cioe intende che siccome disabile sono più fragile nella tolleranza?
anche lei però ha scrtitto amico fra virgolette......vero che il dubbio viene? eh eh

grazie ancora buon pomeriggio
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Mi pare che tutto ruoti attorno all'ambiguità della posizione del suo "amico".

Ne avete mai parlato apertamente, oppure finora il vostro rapporto si è sviluppato su binari paralleli, il suo e quello di lui, non così chiaro?

Lei si sente di escludere che il vostro rapporto abbia un che di "crocerossino". Bene, ma se finora non ci sono stati segni concreti in altre direzioni, di che altro tipo di rapporto si potrebbe trattare?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non intendevo di che lei e' piu' fragile, ma che e' piu' paziente e che quasi , quasi si sente grata per queste attenzioni.
Il suo amico, sembra ambivalente e molto accuditivo, ma se lei desidera essere amata e non accudita, dovrebbe dirglielo.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dr. Santonocito
si ne avevamo parlato qualche mese fa e lui ha ribadito che è solo amicizia, se dovessi riprendere il discorso se ne va me lo sento........ok maccettiamo ciò, quello che mi fa strano, e su questo volevo confrontarmi con voi, può esserci un legame di sola amicizia cosi particolare?
Non sono una povera illusa, conosco i miei limiti, so che non mi vuole però mi fa strano ancora una volta che se lo fa come crocerossino possa essere cosi per tanto tempo, per intenderci non è che mi porta qualche volta al cinema, o in pizzeria un paio d'ore e via, diciamo che la media è di 9/10 ore di permaanenza sia fuori che a casa mia, è la stragrande quantità del tempo passato insieme che non mi quadra capisce? o a m eno che debbaa fare una specie di tagliando a ore per guaadagnarsi il paradiso.........ops sarà cosi allora!
Che poi il rapporto non si trasformerà mai di questo sono convinta, infatti mi chiedevo : continuo la sola amicizia o mollo tutto? non riesco a soppesare i pro e i contro, solo che voi non potete farlo per me.
Grazie!
[#7]
dopo
Utente
Utente
Dr.ssa randone è molto difficile amare un disabile anche se io sono una disabile un po' anomala e a detta degli altri molto carina.
Certo ci sono disabili amati ma sono molto molto fortunati....io non penso di riuscirci mai a farmi amare ma solo accudire mi sa, ha ragione siccome non sento di meritatrmi amore sono grata di quello che mi da, piuttoosto che niente mi faccio andare bene quello che mi da..........
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> a m eno che debbaa fare una specie di tagliando a ore per guaadagnarsi il paradiso
>>>

Potrebbe non essere così distante dal vero. Se lui è pervaso da un forte sentimento religioso, può darsi che aiutare lei gli faccia sentire di aver fatto la sua razione di buon'azione quotidiana. Potreste parlare anche di questo, se lui è disponibile.

>>> continuo la sola amicizia o mollo tutto? non riesco a soppesare i pro e i contro, solo che voi non potete farlo per me.
>>>

Sì, questo non glielo possiamo dire, soprattutto a distanza. Tutto dipende da quanto lei è disposta ad accontentarsi. Sa, a questo mondo riusciamo a conquistare solo ciò di cui ci sentiamo all'altezza. Vale in generale, non solo per i portatori di disabilità.
[#9]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
"Certo ci sono disabili amati ma sono molto molto fortunati....io non penso di riuscirci mai a farmi amare ma solo accudire"

Cara signora,

da questa frase sembrerebbe emergere un grande sentimento di inferiorità che, mi permetto di suggerire, non è legittimato solo dalla sua disabilità.
Perché mai lei non dovrebbe avere il diritto ad un'amore come tutte le persone, cosiddette, "normali"?

Riprendendo quanto detto anche dal collega, dr. Santonocito, è un sentimento soggettivo quello che le fa credere di non essere all'altezza di qualcosa di diverso, di migliore, di più completo.

Forse dovrebbe provare a non accontentarsi; e in questo non mi riferisco alla situazione che ci ha descritto. In merito a quest'ultima credo, infatti, che sia solo lei che potrà decidere se mantenere un rapporto di amicizia, che comunque sembra le stia dando molto, se "mollare il colpo" o se chiedere di più.

Ho conosciuto molte persone disabili che si sentivano all'altezza di conquistare quello in cui credevano, e che lo hanno fatto; non si tratta sempre di fortuna. Spesso siamo noi i timonieri della nostra nave.

Un caro saluto e in bocca al lupo per tutto.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#10]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

quando Lei, nel Suo primissimo post, ha scritto "...è come se mi sentissi inferiore a lui e devo essere a sua disposizione sempre, per la serie cara grazia che viene..." era già evidente un sentimento di inadeguatezza...

A prescindere dalla relazione con quest'uomo, una consulenza psicologica potrebbe esserLe utile e nella Sua città non mancano le strutture pubbliche per poter avere uno spazio a Lei dedicato, pagando il ticket previsto, per mettere a fuoco i Suoi meccanismi di interazione con gli altri, anche con questa persona e comprendere meglio che cosa accade nelle circostanze che qui ha descritto. In questa maniera sarà più facile per Lei comprendere e uscire dall'impasse e il professionista che La vedrà personalmente potrà aiutarLa più di quanto non possiamo fare noi da qui.

Provi a pensarci e, se avesse bisogno di suggerimenti di strutture nella Sua zona o nominativi di Colleghi, non esiti a contattarmi privatamente: sarò lieta di indicarglieli.

Un cordiale saluto,
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Non credo che amare un disabile sia cosi' faticoso, a mio avviso una persona e' una persona e basta, ed inoltre un disabile avra' forse una marcia in meno sul piano motorio, ma una in piu' sul piano psichico ed emotivo.
Imparare a volersi piu' bene e stimarsi di piu' , potrebbe essere il primo passo verso l' accettazione di se, anche sul piano motorio.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per i consigli e gli spunti di riflessione.
Concordate tutti sul fatto che abbia un'autostima pressochè inesistente, vero il nocciolo della questione sta tutto qua anche secondo me, certi discorsi inculcatemi dai miei parenti fin da piccolina hanno lasciato un grosso segno e dato un imprinting cosi, plasmando il mio modo di pensare: il loro modo è diventato il mio senza nemmeno che me ne accorgessi negli anni.
Dovrò pensare seriamente di rivolgermi ancora a qualcuno di persona. Dico ancora perchè negli anni ho incontato tre psicologi che diciamo han fatto più danni di quelli che già facevo io a me stessa nel senso che "mi davano ragione" sul mio modo di pensare: hanno influito parecchio ad abbassare la mia autostima (ad esempio una sosteneva che in qualsiasi rapporto di amicizia, lavoro, familiare ecc ecc avrei sempre incontrato il pietismo, chi sosteneva il contrario era ipocrita!? il suo consiglio era di abituarmi al pietismo e di accontentarmi del poco che mi offriva la vita e piu o meno anche gli altri due pensavano cosi, la buttavano sul poverina) e pensare che erano tutti privati.....per questo non oso sperare nel pubblico! magari se la dr.ssa Pileci (come si fa a scrivere in privato?) che è della mia zona mi indicasse qualcosa di serio spero di incontrare professionisti veri perchè tre su tre erano veramente cosi poco rispettosi delle mie difficoltà sic !
Le vostre risposte invece mi hanno fatto riflettere sul fatto che forse anch'io, nonostane le mie difficoltà, non sia poi cosi da buttare......
grazie ancora per il confronto davvero efficace!
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Concordate tutti sul fatto che abbia un'autostima pressochè inesistente
>>>

Più che altro mi sembra che lo stia concordando lei con se stessa. Né io né tutti degli altri colleghi che le hanno risposto glielo stiamo suggerendo. In effetti, lo sta dicendo lei.

Può darsi che inconsapevolmente abbia messo in atto questo stesso copione con gli psicologi a cui si è rivolta. Ossia, partendo dalla convinzione di valere poco, è "riuscita" a convincere anche loro, che come in uno specchio le hanno rimandato indietro il sentimento di partenza, confermandoglielo. Lei lo ha visto e non le è piaciuto.

È solo un'ipotesi, è chiaro.
[#14]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
"(come si fa a scrivere in privato?)"

cliccando sul nome del/della professionista che appare alla sinistra del riquadro di testo (sotto la foto per intenderci) accede alla sua pagina personale, in cui può trovare i recapiti da lui/lei indicati.

Un caro saluto e in bocca al lupo per tutto
[#15]
dopo
Utente
Utente
@ dr. santonocito......ma sa che forse ha ragione? caspita che "poteri" che ho, comunque c'è molto da riflettere su questo

@ dr. callina grazie per la dritta del messaggio privato e grazie dell'immagine del timoniere della nave, cercherò di farne buon uso

@dr.ssa pileci e dr.ssa randone grazie per le vostre parole mi sono servite a darmi una smossa ora tocca me proseguire !


Grazie per il servizio che offrite
buona serata!
[#16]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Bene, per la smossa, ci dia notizie del proseguimeto.
Un caro saluto.
[#17]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Ci faccia sapere come procede nella sua navigazione.

un caro saluto
[#18]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno eccomi a voi dopo un anno e passa.
Volevo aggiornarvi sugli ultimi eventi.
Ho seguito il vostro consiglio e mi sono rivolta a una psicologa sistemica, dopo 10 sedute abbiamo deciso di comune accordo di troncare le sedute perchè a me non dava spunti di riflessione, e lei aveva deciso che potevo camminare con le mie gambe, diciamo che più che sedute sembravano chiacchiere tra amiche (forse ha inciso il fatto che era una ragazza molto giovane non so).
Tutto poi è precipitato con degli attacchi di panico molto forti per cui ho dovuto ricorrere agli psicofarmaci e ora è da quasi due mesi (7 sedute) che vado da una psicologa del consultorio con la quale abbiamo iniziato un lavoro del tipo apriamo l'armadio svuotiamolo buttiamo cio che non serve e rimettiamo tutto in ordine........e sul buttiamo ho iniziato dal mio "amico" ci siamo finalmente parlati a carte scoperte e lui ha confermato i miei sospetti , siamo solo amici , mi ha chiesto scusa se ho frainteso qualche suo atteggiamento decisamente diciamo non da amico e bla bla bla........risultato abbiamo deciso di non vederci per un mese e vedere come va visto che ormai io stavo male anche quando lo vedevo e sapevo bene che non poteva essere mio, e qua la ddottoressa mi ha fatto riflettere che cmq eraa meglio tenere l'amicizia percghè nelle mie condizione era un aggancio col mondo esterno e l'alternnativa alla mia famiglia e qua sono andata in crisi, cosa farò tra un mese? cosa mi fa soffrire di piu ? la solitudine o il dolore-amicizia?
Solo che questa batosta, anche se me la aspettavo, sentirsela dire in faccia è stata dura, ora sto molto male ma capisco che ci voleva.
Diciamo che la navigazione procede nel mare in tempesta :-) ma una frase della mia psicologa è stata: devi cercarti un gruppo di disabili con cui uscire e svagarti......io sono rimasta perplessa e chiedo a voi, ma questa è l'unica opportunità che posso avere, cioe devo dare ragione ai miei genitori quando affermano che non mi vorrà mai nessuno e che devo mettermi il cuore in pace e togliermi i grilli dalla testa? l'ho chiesto alla dottoressa ed è stata un po' vaga sembrava quasi imbarazzata, come dire.......certo che han ragione!
be questo mi fa un po' male e non aiuta la mia autostima già sono a terra e non vedo luce e gioia nel mio futuro se poi la mettiamo anche cosi aiutoooooo :-)
Scusate la lunghezza ma ci tenevo aad aggiornarvi visto le dritte e l'ascolto piu che gradito che mi avete sempre offerto.
Buona serata e grazie !
[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha chiesto alla Sua psicologa che cosa intendesse con tale affermazione?
[#20]
dopo
Utente
Utente
Buonasera grazie innanzitutto per la risposta.
Intende quella di frequentare gruppi di disabili?
Secondo lei è più facile fare amicizia perchè si condividono simili condizioni di vita quindi più facile capirsi, piu facile venire accettati alla mia obiezione sul fatto che io vorrei interfacciarmi anche con persone "normali" mi ha risposto che magari posso trovare un gruppo misto ma che comunque stare in mezzo ai disabili mi avrebbe fatto bene per spostare lo sguardo dai problemi fisici alle risorse interiori e imparare a valorizzarle.
Mi ha proposto di frequentare dei gruppi AMA ma sinceramente io preferirei lavorare prima su me stessa, vediamo
Grazie!
[#21]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Da una parte è vero che frequentare gruppi con le stesse caratteristiche (ideali, convinzioni, ecc...) è più facile e unisce molto. Basta pensare ai gruppi di auto e mutuo aiuto che nascono proprio su queste basi e si fondano su questi presupposti.

Dall'altra c'è Lei con i Suoi desideri e le Sue necessità.
Lei che cosa pensa della proposta della Sua terapeuta?
Ha avuto modo di ridiscutere con lei tutto ciò in seduta?
Le ha cioè espresso che avrebbe necessità di lavorare prima su se stessa?
[#22]
dopo
Utente
Utente
Mah sulla proposta sono abbastanza perplessa, ne ho parlato in seduta e la psicologa ha asserito solo con un "capisco"......a fine seduta però mi ha buttato lì che secondo lei è l'unico modo per fare conoscenze nuove e che solo in un gruppo ama io potrei tirar fuori le potenzialità che ho dentro, sull'obiezione che io preferirei fare un lavoro su me stessa di nuovo il "capisco"........diciamo che ascolta molto ma parla MOLTO poco :-) tranne i "capisco" che sono milioni :-)
Alla mia obiezione be ma in un gruppo che condivide le mie problematiche c'è il rischio che io ingigantisca le mie oppure veda riflesso negli altri cio che fa male vedere in me mi ha risposto..........."capisco"..........ehm non riesco ad avere un confronto non so come spiegare forse lei sta ancora raccogliendo i dati non so cosa pensare.
Ho come l'impressione, ma non ne sono sicura, che lei cerchi un po' di smorzare le mie aspirazioni e i miei desideri, come se mi ricordasse sempre che comunque sono disabile e devo volare basso, gliel'ho detto e lei mi ha risposto un passo alla volta....si ma per andare dove?????
Vediamo come procede non ho intenzione di mollare anche se pensavo di trovare una guida che almeno mi indicasse il cammino da percorrere ma forse non è questo che fa uno psicologo e io chiedo la luna.
Grazie per avermi risposto
Buona serata!
[#23]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
C'è da dire che un gruppo di persone con ideali uguali o molto vicini ma anche problemi uguali o simili certamente avrà da insegnare e da dare molto. Faccio un esempio per spiegarmi meglio. Se ho un problema e mi rivolgo a chi non ha nemmeno idea di come fare, potrei ricevere risposte pressapochiste, ma chi vive o ha già vissuto il problema che io sto vivendo ora certamente potrà essere più vicino e magari dirmi come egli ha fatto per superare tale momento difficile.

Questo chiaramente non significa che debba essere una frequentazione esclusiva, perchè il mondo non è costituito solo da quella parte di persone, ma è giusto anche interagire con altri e la vita non è mica fatta solo di problemi.

Forse la Collega che La segue e che La conosce è solo prudente e ha obiettivi realistici?

In ogni caso potrebbe fare così: potrebbe con molta franchezza esprimere tutto ciò alla terapeuta, dicendo che non sente di ricevere l'aiuto di cui avrebbe bisogno e spiegando bene di che cosa avrebbe bisogno.

Arenarsi, in un percorso terapeutico, può capitare.
Così come può capitare di sentirsi un po' frustrati (da entrambe le parti intendo) se non si vedono risultati.
Allora non è necessariamente detto che si debba mollare!
Semplicemente si porta tale problema in seduta.

Se poi Lei dovesse valutare che questo tipo di percorso piuttosto che la terapeuta stessa non sia d'aiuto, allora può pensare di cambiare professionista e modalità.

Un cordiale saluto,
[#24]
Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
Premesso che dal punto di vista operativo concordo integralmente con quanto asserisce la collega Dr.ssa Pileci, che molto saggiamente le ha tratteggiato le possibili soluzioni per ciò che concerne la terapia al fine di utilizzare le sue emozioni in maniera costruttiva e non destruente.

Mi inserisco soltanto per inviarle un aneddoto che mi auguro la faccia sorridere.

TI RACCONTO UNA STORIA
Un monaco si lamento' con il suo Maestro perche' non riusciva a raggiungere il Satori. "La colpa e' tua!", gli rispose il maestro. " In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?" Domando' l'allievo. "Vieni con me e te lo mostrero'!" Il Maestro chiamo' un'altro discepolo che era cieco e tutti e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone. "Attraversa!" Disse il Maestro al primo monaco. "Non posso: ho paura!" Allora il Maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine. Il monaco attraverso, senza esitare, il burrone. "Hai capito?" Domando' il Maestro al primo monaco. Ognuno di noi ha i propri handicap in base alle circostanze.

Posso assicurarle che esistono molte forme di psicoplegia derivate da motivazioni ed emozioni di diverso tipo e se i problemi della psiche fossero sempre visibili ad una prima occhiata come lo sono la maggioranza di quelli corporei, lei vedrebbe ben poche persone senza alcuna disabilità.
Nelle sue parole si percepisce che lei è dotata di spontaneità, vitalità e capacità di soffrire (che anche se non è cosa esilarante denota una personalità in grado di cogliere le sfumature della vita).
Segua quanto le ha suggerito la collega Pileci e vedrà che questo porterà i suoi frutti e se vuole legga o rilegga un delizioso libro scritto da Antoine De Saint Exupery: Il piccolo Principe, non foss'altro per assaporare una piccola frase:
Le cose importanti sono invisibili agli occhi.
Mille auguri

P.S.
Spero che sotto a questo post non ne vengano aggiunti altri dai colleghi in quanto ritengo che il suo bene al momento sia avere uno spazio bianco per riflettere e trovare le soluzioni con la sua psicoterapeuta. Poi se vorrà ci farà sapere.




Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Utente
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Grazie a tutti per gli spunti di riflessione molto costruttivi :-) ne farò tesoro
[#26]
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Buonasera eccomi qua ad aggiornarvi e concludere la discussione del titolo di questo consulto "relazione strana cosa ne pensate" bene l'ho finalmente CHIUSA ne abbiamo parlato faccia a faccia e ho capito che lui lo faceva come una specie di "missione" aveva ragione il dr. santonocito del quale mi ha fatto molto riflettere, e lo ringrazio, la frase "Sa, a questo mondo riusciamo a conquistare solo ciò di cui ci sentiamo all'altezza" be io non lo ero per nulla e menomale l'abbia capto mi ha dato la scossa necessaria.
Nel frattempo proseguo con la psicologa sulla mia autostima per ricominciare a navigare bene.
Volevo aggiornarvi sulla storia che stavo vivendo e che è finita e vi ringrazio di cuore per l'aiuto e i buoni consigli prestatimi.
buona serata a tutti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Molto bene.
Ha fatto bene ad aggiornarci, Le auguro di risolvere anche il problema dell'autostima nel Suo percorso psicologico.

Cordiali saluti,
[#28]
dopo
Utente
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Grazie !
Buona giornata