Le ferite del passato

b.giorno, da un anno circa ho una relazione che fino a poco tempo fa andava benissimo. lui è divorziato con due figli. la sua storia matrimoniale è stata un disastro, sposato molto giovane, continue liti sempre piu forti, incomprensioni, ricatti, violenze psicologiche. Insomma una ex molto egoista che sicuramente pensava piu all'io che alla coppia. senza parlare del post separazione in cui hanno avuto sempre la meglio le strumentalizzazioni dei figli, i soldi ecc. Insomma lui ne è uscito devastato dal punto di vista emotivo! per qualche anno non ha piu avuto storie serie, ora con me per la prima volta dopo la separazione si è ri-innamorato e ha costruito una storia importante, convivenza, rapporti da parte mia con i suoi figli, eravamo molto felici. Da un paio di mesi però lui è andato in crisi. Il primo anno ha vissuto forse tutto sull'onda dell'entusiasmo, adesso che vede che le cose vanno avanti gli è scattato qualcosa che lo frena. Si pone domande sul futuro, dice che dopo quello che gli è successo non crede piu nell'amore e che tanto prima o poi finirà (quando sente che qualcuno si separa è come se stesse capitando di nuovo a lui) e non vuole piu soffrire. Infatti poco a poco si è allontanato, non fisicamente ma ha creato dei muri diciamo. La mia domanda è.. qual'è l'atteggiamento piu giusto da parte mia? premetto che abbiamo parlato molto ed io ho provato a fargli vedere altri punti di vista .. lui non vorrebbe perdermi però dice che la convivenza lo opprime! per me è difficile, me ne andrei.. però capisco che una crisi ci puo anche stare in una persona con un trascorso cosi difficile. E' giusto assecondare le sue richieste? ho paura che questo tira e molla non sia un bene, lo vedo come un tornare indietro... vorrei che le sue riflessioni lo portassero a capire che non gli manca nulla e che dovrebbe apprezzare di piu quello che ha ma a quanto pare non è cosi facile.. ora sono in difficoltà anch'io perche non capisco quale sia la strada giusta, se restare alle sue "condizioni" quindi lasciargli tempo, vederci un po meno e quindi provare a stargli accanto in questo modo, o se pensare a quello che voglio io ma questo significherebbe la rottura perche non gli posso certo imporre cose che non si sente di fare. Si può guarire dalla ferite del passato?? la mia vicinanza può essere un aiuto o deve fare da solo?? GRAZIE!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

da quanto ci dice sembra che il suo compagno tema di tornare a vivere un'esperienza altamente negativa al pari di quella avuta con la sua ex moglie.

Le chiedo però se è sicura che si tratti solo di questo, e se non ci siano invece altri problemi che consentirebbero di fornire una spiegazione alternativa rispetto ad "adesso che vede che le cose vanno avanti gli è scattato qualcosa che lo frena".

Per decidere come sia meglio comportarsi deve prima essere sicura di aver individuato tutti i motivi dell'improvviso tentativo di prendere le distanze da parte del suo compagno.
Cosa è successo 2 mesi fa?
Si è verificato un evento specifico e/o avete fatto qualche discorso particolare sul futuro?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il suo racconto sembra piuttosto lucido ed equilibrato, ma effettivamente la separazione è un evento doloroso che può lasciare ferite che impiegano tempo a rimarginarsi. A volte non riescono a farlo e fra le righe mi pare di capire che ci sarebbe poco che lei potrebbe fare, direttamente, per aiutare il suo compagno.

Sembra che si trovi ad attraversare un periodo di umore depresso, tipicamente dovuto al mito dell'amore eterno che crolla, quando si lascia qualcuno dopo tanto tempo di matrimonio o relazione. Riguarda non tanto la persona che si è lasciata o quella nuova, ma una colonna fondamentale del proprio assetto psichico che viene a mancare.

Gli proponga di parlarne con uno psicologo, riuscire a convincerlo a far questo sarebbe già tanto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le celeri risposte..

gentile dott.ssa Massaro, si è successo un paio di mesi fa. nessun evento specifico dice lui ma io ho collegato il tutto a quando in questo periodo io gli ho presentato i miei genitori (lui i suoi parenti me li aveva presentati molto tempo prima) e nello stesso periodo una mia amica gli ha fatto una battuta sul fatto di avere altri figli. premetto che non ho mai manifestato desideri con lui di avere un bambino ma evidentemente dietro la battuta in totale buona fede dell'amica chissà.. forse dentro di lui ha iniziato a farsi delle domande.. e chiedersi se vuole effettivamente rimettersi in gioco difronte a quelle che potrebbero essere delle normali evoluzioni e crescita in una coppia.. forse fuggire per lui è la scelta piu facile?


gentile dr. Santonocito , a dire il vero gli ho proposto di ricorrere ad un aiuto psicologico, ho sempre creduto anch'io che lui da solo non ce la possa fare. Lui non mi ha risposto , chissà se ci ha pensato seriamente.. molte persono sono putroppo molto scettiche ad affrontare lo psicologo e non capisco perche!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"chissà... forse dentro di lui ha iniziato a farsi delle domande... "

Fare congetture sui pensieri del partner è solitamente una pessima idea, perchè porta a tirare conclusioni poco realistiche e/o infondate che invece si possono evitare parlandosi chiaramente.

La invito quindi a discutere con lui anche di questo, perchè anche se avete "parlato molto" forse non avete affrontato proprio tutto.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara signora,

rispetto agli eventi di due mesi fa che racconta (la presentazione dei suoi genitori, la battuta dell'amica sul figlio...) potrebbero avere effettivamente "fatto scattare" in lui una sorta di meccanismo di difesa collegato alla sua precedente esperienza matrimoniale. Tuttavia questo non possiamo saperlo con certezza e credo che anche lei non possa esserne sicura anche se ha ipotizzato tale congettura.

Il fatto certo è che il suo compagno le ha espresso chiaramente e verbalmente un suo disagio, una sua necessità del momento, un suo bisogno di maggiore distanza.

Credo che solo lei possa decidere quanto sia disposta ad andare incontro alle sue richieste; sospendere la convivenza potrebbe essere un modo per lasciare a lui il tempo di schiarirsi le idee ma è senza dubbio una richiesta impegnativa per lei che invece non ne sente, giustamente, la necessità.

Forse, ma anche questo non possiamo saperlo, un temporaneo allontamento potrebbero portarlo "a capire che non gli manca nulla e che dovrebbe apprezzare di piu quello che ha".

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Una cosa che può fare è invitarlo a leggere questa discussione che sta avendo con noi. Può darsi che iniziando a vedere che si sta interessando fattivamente per lui, poi leggendo un link qua e un altro là, si convinca a lasciarsi aiutare.

Un potenziale problema è che chi si trova con l'umore depresso, purtroppo, cade spesso in uno stato rinunciatario in cui non gl'importa più tanto di prendersi cura di sé. Ma prima di disperare, faccia tutto il possibile.
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dopo
Utente
Utente
grazie per le risposte..
in realtà inizialmente, nonstante io abbia cercato sempre di capire il suo malessere, ho anche cercato di non assecondarlo troppo, convinta che non gli avrebbe fatto bene qualcuno che si piangesse addosso assieme a lui e quindi l'ho spronato a reagire e a dare valore ai sentimenti , alla nostra relazione. Ora andando un po' avanti con il tempo mi accorgo sempre piu che questa sorta di depressione è molto forte ed il fatto che rischi di compromettere la sua vita mi fa riflettere. Non tanto per me, ma perchè quello che sta facendo ora se non risolto, lo rifarà anche in futuro con altre relazioni ? per questo mi interrogo sulla possibilità di avere un ruolo attivo e positivo in tutto ciò... è ovvio che non posso annullare le mie esigenze e la mia paura è che tornare indietro, sospendere la convivenza possa farlo fossilizzare sul fatto che così è meglio e che non sia realmente costruttivo per lui e nemmeno per entrambi. Posso portare anche pazienza ed andargli incontro ma questo servirà? Vorrei tanto fare la cosa giusta!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Non tanto per me, ma perchè quello che sta facendo ora se non risolto, lo rifarà anche in futuro con altre relazioni ?
>>>

Qui, se mi permette, sta forse ingannando un po' se stessa. È chiaro che lei vuole che il suo compagno stia bene ora, mentre sta con lei. È perfettamente normale, non ha bisogno di dimostrare disinteresse o interesse per un eventuale futuro di lui senza di lei.

Mi chiedo a questo punto quanto un eventuale suo atteggiamento un po' troppo di accudimento possa star contribuendo a relegare l'altro nel ruolo di sofferente bisognoso di cure.

Non lo prenda come un rimprovero, ma solo come uno spunto di riflessione e per far capire meglio anche a noi.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara signora,

concordo con la visione del collega che le propone una lettura differente del suo "autoinganno".

Ha tutto il diritto di desiderare il bene del suo compagno ora e in una prospettiva futura al suo fianco; sarebbe sciocco pensare che il suo altruismo vada al di là di ogni sua (di lei che scrive) aspettativa e che sarebbe disposta a qualsiasi cosa per poter eventualmente consentire al suo partner di poter godere di un beneficio futuro al fianco di qualche altra donna.

La sua paura sulla sospensione della convivenza è assolutamente comprensibile e, anche, legittima; tuttavia così come potrebbe far scoprire a lui quanto sia meglio stare da solo, allo stesso modo potrebbe fargli capire quanto sarebbe bello averla ancora al suo fianco.

In questi casi non servono consigli e, come le ho già scritto, è solo lei quella che dovrà decidere se accettare le sue condizioni, se accettarle solo in parte o se non accettarle affatto.

Ciò che mi sembra controproducente è un atteggiamento troppo condiscendente e deresponsabilizzante. Il suo compagno dovrà assumersi le responsabilità del suo disagio e non potrà certo farsene carico lei che, in tutta onestà, dovrebbe pensare maggiormente a quali siano le sue (di lei che scrive) esigenze.

Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
sono perfettamente d'accordo, è ovvio che voglio essere io la persona che sta assieme a lui. il mio discorso era focalizzato sulla risoluzione dei suoi problemi, che se non dovesse avvenire e dovesse portare ad una rottura definitiva tra noi, si ripresenterebbe sempre dentro di lui in quanto irrisolta.. certo che voglio essere io,
mi sto impegnando molto per questo infatti ed è anche vero che a volte cerco di
andare piu incontro a lui che a me stessa (in questo periodo). Il fatto è che mi sono chiesta.. se fossi io ad essere in difficoltà cosa vorrei dal mio compagno? un ultimatum o come di io o niente oppure un atteggiamento di vicinanza? è ovvio la seconda opzione, ma è anche vero che non tutti siamo uguali e per quanto si dica che l'amore deve essere senza aspettative, è tuttavia vero invece che si spera sempre che le cose volgano al meglio . mi sembra cosi sciocco buttare via tutto. è altresi vero che da parte del mio compagno ci deve essere in primis forse un impegno da parte sua a mettersi in discussione e di volere superare tutto cio.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
"se fossi io ad essere in difficoltà cosa vorrei dal mio compagno? "

forse chiederebbe a lui cosa vorrebbe.

E cosa le chiede il suo compagno?
Le chiede di sospendere la convivenza? Le chiede di continuare a vivere insieme ma di prendersi degli spazi?
Mi sembra di capire sia la prima; o ho inteso male?

In questo caso seguendo il suo ragionamento dovrebbe fare quello che le chiede il suo compagno. Ma questo è quello che lei vuole?
In tutto questo, lei dove si posiziona? I suoi bisogni hanno pari importanza?

Come vede le tematiche e le domande possono essere molteplici ma non possiamo dare una risposta che le garantisca quale "strategia" le possa garantire il miglior risultato.

"mi sto impegnando molto per questo"
credo che sarebbe bene richiedere altrettanto impegno a lui. La relazione si costruisce in due e con la volontà di entrambi.

Gli lasci il tempo di capire cosa vuole veramente senza pressarlo e senza farsi carico di tutte le responsabilità.

Un caro saluto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mi accorgo sempre piu che questa sorta di depressione è molto forte"

Lei è quindi sicura che non ci sia dell'altro, e che la richiesta di prendere un po' più le distanze da parte del suo compagno scaturisca semplicemente dalla paura di soffrire?

Ribadisco che prima di decidere come comportarsi deve capire se questo tipo di affermazione:

"lui non vorrebbe perdermi però dice che la convivenza lo opprime!"

nasce dal fatto che la vicinanza con lei è diventata eccessiva rispetto a quanto lui sia disposto a tollerare, o se se invece indica molto più semplicemente che si sta disaffezionando al vostro rapporto e che i suoi sentimenti stanno cambiando.

Nel caso in cui lui fosse realmente "depresso" e provato dalle passate esperienze avrebbe probabilmente bisogno di essere seguito da uno psicologo, ma questa esigenza deve nascere da lui e gli può essere solo suggerita, ma non imposta.
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dopo
Utente
Utente
gentile dott.ssa Massaro,
mi sembra di capire dalle sue risposte che Lei è piu propensa a farmi riflettere sul fatto che il distacco sia probabilmente dovuto ad un cambiamento dei sentimenti del mio compagno che hanno scaturito questo allontanamento. Mi creda che ho preso in considerazione anche questa ipotesi, e tutto sommato la avrei preferita per il semplice motivo che seppur nel dolore del distacco avrei avuto una motivazione piu logica e "possibile" con cui confrontarmi. Sono consapevole che portare avanti una relazione è tutt'altro che facile, le storie iniziano e finiscono tutti i giorni e se pur con dispiacere enorme sarebbe stato molto piu semplice da accettare. tuttavia conoscendo il passato del mio compagno e credendo nella sincerità con la quale entrambi abbiamo portato avanti questo rapporto non vedo perche non avrebbe dovuto dirmelo . vedo inoltre persone che "vanno in crisi" per motivazioni molto meno pesanti delle sue , è per questo che non ho mai messo in dubbio le motivazioni che mi ha dato anche se ovviamente non ho certezze in tal senso.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Santonocito, Massaro e Callina, vorrei ringraziarVi per il supporto e le risposte che mi avete dato, le ho rilette piu volte attentamente e mi hanno aiutato. Grazie per il servizio utile che fornite.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se il problema è lo stato di "depressione" e di crisi in cui il suo compagno è caduto a seguito del divorzio non può far altro che insistere perchè si faccia aiutare.
Se tiene alla vostra storia penso che alla fine lo farà, ma, come dicevo, la decisione finale su questo deve venire da lui.

Se vuole ci aggiorni sulla situazione.
Le faccio tanti auguri,