Come riprendere una relazione di 5 anni dopo una rottura

Io e il mio ragazzo siamo stati insieme per 5 intensi anni.Da un paio d'anni le cose hanno iniziato a prendere una brutta piega,in parte anche a causa della mia depressione, ho iniziato ad attaccarmi a lui in maniera molto possessiva, molto più di quanto già non lo fossi.Lui è sempre stato un ragazzo indipendente, libero legato ai suoi amici.Questo mio attaccamento lo ha portato a poco a poco lontano da me, io mi attaccavo a lui e lui si allontanava.Gli ultimi mesi prima che io partissi per Londra sono stati pesanti, litigavamo 6 giorni su 7 per questi motivi. Lui si sentiva oppresso.Lo chiamavo mille volte al giorno, volevo stare più tempo con lui, ricevere attenzioni,e invece ottenevo l'effetto opposto.Poi a fine dicembre ha ricevuto la conferma che avrebbe continuato il suo dottorato qui a Londra. Abbiamo deciso di vivere nella stessa casa, lui per comodità, io, invece, perchè da tempo avrei voluto vivere con lui.La convivenza ha esasperato i problemi. Lui si è fatto nuovi amici, nuovi spazi,e io di nuovo mi sono sentita esclusa e accantonata. Inoltre, questi suoi nuovi amici sono tutti studentelli più giovani, che hanno solo voglia di divertirsi.Ha cercato di coinvolgermi, ma io ho visto subito queste persone come "rivali", un po' come i suoi amici a casa, in Italia. Ora esce senza neanche più chiedermi di uscire, io rimango a casa sempre sola. Già in passato gli avevo letto i messaggi su cellulare e su fb, poi avevo smesso,ma qui ho iniziato a rifarlo sistematicamente.La mia paura di perderlo è cresciuta smisuratamente. Alla fine ho deciso.N on c'era soluzione se non quella di troncare. L'ho lasciato pur amandolo ancora. Lui? "se la tua scelta ritieni che sia la più saggia, allora va bene.Io non avevo il coraggio per prendere questa decisione".Questo è stato il suo commento.Il giorno dopo, per telefono, mi dice che non mi ama più e che non vede futuro con me, perchè un futuro con me lo spaventa. Se non avessi detto io "è finita" ci saremmo trascinati ancora.Ci siamo rivisti e lui è rimasto da me, 2 ore per parlare per ribadirmi le stesse cose e dicendomi anche che mi vorrà sempre bene, che ci terrà sempre a me, e alla fine mi ha baciata. e io l'ho allontanato. Si è scusato, perchè non avrebbe voluto illudermi. e se n'è andato. Ora viviamo ancora insieme, quindi la situazione è difficile.Io piango, mi dispero, e lui mi dice che faccio scene isteriche e che così, anche se si volesse recuperare qualcosa, non sarà possibile.Un giorno ho cercato io di baciarlo, ma lui non reagiva e alla fine mi sono allontanata con il cuore spezzato.Mi ha confessato che è ancora attratto da me, che gli piaccio,ma mi ha ribadito che i suoi sentimenti sono oramai logorati. Va spesso in discoteca e torna sempre alle 7 del mattino. Io non resisto e gli faccio sempre l'interrogatorio, dopo aver passato la notte in bianco a logorarmi, impazzendo all'idea che possa trovare un'altra e che mi possa sostituire.Mi continua a dire che ora ha bisogno si spazi, più che mai, e "con gli interessi", riferendosi alle volte in cui non ha fatto qualcosa per stare con me in passato.E che ora non vede futuro e non prova nulla per me. Forse il sentimento è soffocato dal rancore, forse logorato o forse non c'è più? Per ora non prova nulla, se non affetto e attrazione.Basta. E se volessimo ricostruire qualcosa, ha aggiunto, non sarà sicuramente adesso, e vorrà dire ripartire da zero.Io sono sempre più scoraggiata, priva di forze e speranze. Io mi sento veramente a pezzi.Secondo lui sono io che ho rovinato tutto, lui si sente "parte lesa". Io sono ancora innamorata di lui e non riesco a staccarmi, facendomi del male, illudendomi che qualcosa possa ancora sistemarsi. Aspetto consigli, aiutatemi!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
".Da un paio d'anni le cose hanno iniziato a prendere una brutta piega,in parte anche a causa della mia depressione, ho iniziato ad attaccarmi a lui in maniera molto possessiva, molto più di quanto già non lo fossi."

Cara Ragazza,
da quello che scrive di lei e dell'evuluzione del suo rapporto di coppia, sembra evidente una chiara correlazione tra la sua depressione, possessività, insicurezza, bisogno di occupare tutti gli spazi della coppia e la fine del suo legame.
L'amore non è curativo, nè terapeutico, ma necessita di due individulaità e dell'incontro tra due diversità per poter funzionare.
faccia un passo indietro, si occupi di se stessa, di quello che non è riuscita a fare fino ad adesso.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

pur comprendendo la sua tristezza e il suo stato d'animo, non credo che possa fare molto per riportare il suo ragazzo da lei.
Sembra, da quello che scrive, che lui abbia le idee molto chiare: vuole frequentare gli amici, divertirsi, andare a ballare, tornare alle 7 di mattino... tutte cose incompatibili con le sue (di lei che scrive) esigenze.

Sinceramente non credo molto alle parole <<E se volessimo ricostruire qualcosa, ha aggiunto, non sarà sicuramente adesso>>; personalmente credo sia difficile che la relazione che ci ha descritto possa risorgere dalle ceneri del passato; e se così anche fosse il dato di fatto è che, in questo momento, lei sta vivendo una forte situazione di disagio interiore che certamente non merita, una situazione che dovrebbe continuare a vivere in attesa di una altrui decisione che potrebbe anche non arrivare mai. Crede sia giusto vivere in questo limbo?

Non siamo noi a poterle dare consigli su cosa sia giusto fare; la inviterei, tuttavia, a valutare una differente situazione abitativa; non so quanto possa farle bene continuare a vivere sotto lo stesso tetto, vederlo rientrare tardi, tormentarsi la notte pensando a cosa stia facendo... Ci ha pensato?

In unltima analisi, credo che la cosa più importante, in questo momento, sia occuparsi di se stessa, del suo benessere e cercare di superare i suoi aspetti che, dice, essere in parte responsabili della fine di questa storia.
La regola aurea è di ripartire da se stessi per poi poter costruire qualcosa in due.

Non credo avrà difficoltà a trovare un professionista a Londra in grado di aiutarla in questo percorso.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ecco le parole che mi ha appena lasciato...

Non sto tirando su un muro, o meglio, non come pensi te. Sto cercando soltanto di riemergere e respirare un po'. Non ti sto dimenticando e nemmeno lo voglio. Quel che abbiam passato rimarrà sempre parte di me e voglio che sia così, per sempre! Ora come ora, voglio ritornare a star sereno, a sorridere alla vita e cerco di sfogarmi appena riesco, con i miei amici qui stasera con i coinquilini ieri sera e in qualunque modo riesca. Tu soffri per la mia lontananza, io soffro e ho sofferto tanto per la mancanza di serenità. Dovresti ritornare anche te a sorridere alla vita e non fare come fai. Secondo me...
Non so cosa succederà tra noi. Se è vero che ti allontani oppure no. Se pian piano mi pensi sempre meno o se mi dici queste cose per non farmi scappare. Non è che non mi interessa, ma in questo momento non voglio tutto quello che c'è stato tra noi (di negativo) per cui non riesco a dire "no, non scappare ritorno subito!" perché le cose brutte successe sono ancora vive nel mio cuore. Chissà col tempo anche quelle cose si risaneranno e poi starò li a mordermi le mani per quel che ho perso. Ora come ora le cose stanno come stanno e non voglio cambiarle...
Ti scuso e ti capisco. Comprendo il tuo stato d'animo, ma non condivido il tuo comportamento. Dovresti cercare di controllarti di più e di lasciare andare le cose come devono andare. Poi, si esco e cerco di divertirmi, ma semplicemente per non pensare a tutto quello che in questo momento c'è tra noi. E se lo faccio per non pensare, allora vuol dire che lo penso.

Che ne pensate? Non c'è proprio più nulla da fare?

Grazie a tutti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

non possiamo dirlo noi da qui, anche perchè le persone sono spesso imprevedibili.

Tuttavia, anche alla luce di quanto ci scrivevi lo scorso anno rispetto le dinamiche famigliari e la tua storia di vita, non ho ben compreso se alla fine eri riuscita a contattare uno psicologo per ricevere aiuto in tal senso.

Infatti le problematiche relazionali con il tuo ex ragazzo potrebbero avere a che fare proprio con la tua maniera di intendere le relazioni: un po' la storia di apprendimento, un po' la paura della perdita. Forse questa paura l'avevi già sperimentata a casa, dove avevi in passato ricoperto il ruolo di colei che fa tante cose e si occupa di tutto e tutti, risolve i guai, ecc...

Se il tuo ex ragazzo è, al contrario, molto autonomo (che non vuol dire che non ti voglia bene), è chiaro che tenderà a comportarsi in modo da... spiazzarti!

Da qui il tuo disappunto, la rabbia, e il controllo (lettura messaggi, facebook, ecc...).

Invece, come ti avevamo già suggerito lo scorso anno, uno psicologo psicoterapeuta potrebbe certamente aiutarti a vedere tali schemi cognitivi e comportamentali che qui stiamo ipotizzando e a cambiare.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
Cari tutti, ho deciso di contattare uno psicologo qui a Londra, dato che ho appena trovato un nuovo lavoro che mi possa permettere di pagarmi uno specialista.

Le cose con il mio (ex?) ragazzo sono tutt'ora stabili...Queste sono le sue ultime parole, cosa ne pensate? Mi lascia ancora uno spiraglio di possibilità/speranza?
Grazie infinitamente

è necessario, per me, avere spazi, essere libero, sentirmi svincolato da te. Entrambi abbiamo anche bisogno di stare sereni, tranquilli e pacifici. Soltanto con la serenità si possono risolvere certe cose. Ti ridico una cosa che ti ho detto parecchio tempo fa, ma che con il tempo non è cambiata. Abbiamo litigato molte volte in questi ultimi anni; ci sono satate incomprensioni, malumori e malessere. La colpa non è esclusivamente tua, anch'io ho sbagliavo quotidianamente, anche se mi sento più vittima che carnefice di questa nostra crisi. E più ci penso più ne sono convinto, pur riconoscendo i miei errrori. Ma al di la di quello, ogni volta che alzavamo i toni della voce nelle nostre macchine o in sala da me, o in camera da te a me riaffioravano in mente tutti i brutti ricordi e solo quelli. Non mi ricordavo del bel giro nel castello di Praga, ma delle discussioni sul ponte Carlo; non mi ricordavo del giretto a cavallo a san Gimignano, ma del tuo atteggiamento a Vienna con una mia amica, non mi ricordavo la bellissima giornata passata al mare di barcellona il giorno prima della nostra partenza, ma i giorni trascorsi poco prima ed il tuo atteggiamento fastidioso con le mie amiche... Ora se continuare a litigare provoca in me questo accumolo di ricordi negativi, come puoi pensare che riesca a vedere del positivo? Come puoi convicerti che parlando e discutendo possa accettare ancora certe cose?
Ora ho bisogno di spazi, di serenità di felicità, di pensiri superflui, di discorsi senza senso, di stupidate, di divertirmi, di svagarmi. E ne avresti bisogno anche tu. Io sono fatto diversamente, non sommatizzo, ma esterno poco, tengo tutto dentro di me e cerco una spiegazione nel mio intimo, pensando e ripensando e facendomi tanto tanto male. Nessuno dei due ha bisogno di questo, nessuno. Non te, non io.

Per la cena/weekend/sabato/domenica e quant'altro... Stasera vado a mangiare sushi insieme agli altri, come l'altra volta. Domani non so che farò; giovedì c'è la partita e venerdì esco con loro. Il weekend non so ancora. Lunedì ANDIAMO (se ti va, io in ogni caso vado) a vedere shakspeare. Ma la cosa che vorrei che ti entrasse in testa è che non devi obligarmi a fare cose ad essere sempre con te a seguirti sempre. Devi lasciarmi i miei spazi. Il tempo lo passiamo comunque inseme e partendo da quel poco che passiamo le cose devono prendere un'altra piega, non più discussioni, piagnistei o quant'altro, perché solo se sto bene con te e solo se passo del bel tempo con te mi viene voglia di passarne altrettanto.