Rapporto madre figlia insano

Gentili Dottori, mi rivolgo di nuovo a Voi dopo circa 2 anni trascorsi.
Questa volta per parlare del mio rapporto con mia madre.
Credo che esso sia stato da sempre la base dei miei problemi di ansia, avuti anche in passato (che non ho risolto ma che più o meno ho imparato a gestire).
Arrivo al dunque: come ogni anno si ripresenta il problema delle vacanze estive, ogni volta è un trauma per me, motivo di forte ansia e preoccupazione, dato che più cresco e più il mio desiderio di partire con i miei amici e il mio fidanzato si fa forte, ma ciò è contrastato dal modo di pensare di mia madre che, dopo 7 anni di fidanzamento, ancora non accetta l'idea di voler passare le notti con lui fuori. Lei vorrebbe che io facessi tutto questo dopo il matrimonio, ma ciò non fa parte di me e oltretutto impedisce in maniera veramente forte la mia crescita; io ho anche una gran paura di diventare mamma un giorno (in particolare di una figlia femmina) perché temo di poter far soffrire i miei figli un giorno come io sto soffrendo ora per lei.
Io non riesco a ribellarmi, so che questo mio desiderio di viaggiare fa soffrire mia madre: anche lei come me è fortemente ansiosa, soffre di forte insonnia, per lo stress si è anche ammalata da tempo di psoriasi ed io lo vedo che lei non è felice!
Questo mi fa stare male moltissimo, tanto da rinunciare ad alcuni miei desideri e portare il mio ragazzo a fare sacrifici con me! Io sono una persona che odia far soffrire gli altri, per me vengono prima i loro bisogni e poi i miei, non riesco ad affrontare in maniera sana le situazioni negative perché preferisco evitarle, mi comporto come uno struzzo per non subire i danni dell'ansia, ma questo fa solo aumentare la problematicità delle circostanze che da sole certo non possono risolversi. Ecco questo è il comportamento che adotto anche con mia madre: ogni volta che ho provato a parlarle è sempre stato occasione di sofferenza per tutte e due, quindi io preferisco soffrire in silenzio fino a scoppiare, ma più cresco e più subisco danni da questo mio comportamento. L'ultima volta ci ho parlato stamattina con mia madre, ma la situazione è sempre la stessa come previsto! Non resisto più a questo rapporto così insano, perché ci deve essere una tale avversione verso l'amore fisico che dovrebbe essere una cosa normale e invece da mia madre viene demonizzato?! Io non reggo più questo peso, voglio essere Felice e godermi la mia vita come è giusto che sia! Non è solo per il viaggio in sé, ma per tutta una serie di cose e circostanze in cui il mio modo di essere mi limita tantissimo proprio perché lo stesso comportamento che assumo con mia madre lo adotto anche in tutte quelle situazioni potenzialmente ansiose per me! Come posso trovare il coraggio di essere me stessa ed affermarmi come Io diverso da quello di mia madre, senza farla soffrire, visto che credo che a 24 anni sia arrivato pure il momento?
Vi Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti. M.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

ci sono delle belle pretese in mezzo! Perchè tu stai chiedendo: come posso fare in modo che siano tutti felici?

Se tu e tua mamma avete convinzioni diverse e opposte riguardo ad alcune questioni della vita, non sarà possibile accontentare tutti, se non a patto di soffrire o far soffrire qualcuno.

Infatti dici: "per me vengono prima i loro bisogni e poi i miei..."

Se le cose stanno così, dovrai prendere atto che arriverai davvero dopo tutti gli altri... il prezzo da pagare è alto però!

Oppure dovresti imparare a negoziare con la mamma e a prendere le distanze dalla sua ansia. La mamma imparerà prima o poi (si spera) a fare i conti con la propria ansia. Invece la mamma gestisce l'ansia impedendoti di fare cose che la rendono ansiosa... e a te questo non sta bene.

Se la situazione diventa insostenibile e tu non riesci a staccarti da questo meccanismo, è il caso di sentire personalmente uno psicologo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

che tipo di risposta si attende da noi? Non credo che sia possibile, come si suol dire, "salvare capra e cavoli".

Se lei necessita di un maggiore spazio di azione personale è necessario che cerchi di negoziare con sua madre questo spazio a costo di rischiare di alimentare la sua (di sua madre) ansia.

Diversamente continuerà a placare l'ansia di sua madre, alimentando però la sua (di lei che scrive).

Come capirà anche lei non possiamo noi dirle cosa sia giusto fare per non far soffrire nessuno (obiettivo al quale lei, mi sembra, stia puntando).

Ha qualche altro familiare che può sostenerla nel dialogo con sua madre? C'è qualcuno su cui può contare per poter eventualmente "farsi aiutare" a far comprendere a sua madre le sue necessità?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori, innanzitutto ringrazio per la repentina risposta.
Purtroppo di familiari che possano aiutarmi non ce ne sono, per il semplice motivo che mia madre quando ha un'idea raramente la cambia, e seppur ascoltasse le ragioni di qualcun altro Lei resterebbe sempre sulla sua posizione. Io sono figlia unica, non ho fratelli o sorelle che possano condividere con me la cosa, e mio padre non prende posizione in merito, anzi tenta di distogliere me dai miei tentativi di ribellione, dicendo che mia madre è così e non cambierà mai. L'unica persona che io reputo come una sorella è mia cugina, con cui sono stata sin da piccina, siamo cresciute insieme e anche lei oggi alla maturissima età di 38 anni, vive ancora la mia stessa situazione con sua madre (sorella di mia mamma) che ancora la guarda male e tratta con disprezzo se lei dorme fuori con il suo compagno (lei è più ribelle di me). Purtroppo è un tabù famigliare.
Mia madre stamane mi ha detto: " Se vuoi andare vai, cosa posso fare più, ma sappi che io il mio consenso non te lo darò mai, e felici insieme non lo potremmo mai essere perché quello che fa felice te fa soffrire me e viceversa! ". Il fatto di essere la causa della sofferenza di mia madre mi fa stare così male tanto da rinunciare ogni volta alle mie volontà! Non riesco a fare qualcosa senza il suo sostegno e consenso, ma al tempo stesso penso che se non faccio uno sforzo in questo senso non riuscirò mai a crescere ed ho anche tanta paura che la mia situazione possa pesarmi sempre più in futuro tanto da causarmi disagi psicologici più importanti. Secondo Voi agire secondo le mie volontà mi aiuterebbe a far crescere la mia persona?
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Secondo Voi agire secondo le mie volontà mi aiuterebbe a far crescere la mia persona?"

Indubbiamente evitare di vivere e di fare ciò che ritieni giusto per te non aiuta.

Vorrei inoltre portare la tua attenzione sulle dinamiche all'interno della tua famiglia e sul ruolo del papà... che non prende posizione. Tuttavia dice una cosa correttissima: la mamma non cambierà. Ma tu che cosa puoi fare allora?

"Se vuoi andare vai, cosa posso fare più, ma sappi che io il mio consenso non te lo darò mai, e felici insieme non lo potremmo mai essere perché quello che fa felice te fa soffrire me e viceversa! ".

Qui sembra esserci una sorta di ricatto emotivo; sta a te permettere agli altri di trattarti così oppure no.

Se vai, che cosa succede a te? Che cosa succede se non hai il consenso della mamma? A che cosa ti serve il suo consenso?
[#5]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

da ciò che scrive sembra che il consenso di sua madre sia fondamentale per poterle permettere di fare le sue scelte. Forse è su questo che dovrebbe iniziare a riflettere.

Il fatto che suo padre non prenda posizioni non può certo aiutarla nella pratica; tuttavia quando dice sua madre non cambierà mai ha perfettamente ragione.

Sta quindi a lei decidere se sottostare al ricatto emotivo di sua madre: <<Se vuoi andare vai, cosa posso fare più, ma sappi che io il mio consenso non te lo darò mai, e felici insieme non lo potremmo mai essere perché quello che fa felice te fa soffrire me e viceversa!>> o se "ribellarsi".

Come le dicevo prima non è possibile salvare capra e cavoli.

Un caro saluto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Il consenso di mia madre significherebbe per me la condivisione della mia felicità e mi farebbe tranquillizzare sul fatto che lei non vedesse la mia scelta come un torto nei suoi confronti ma come il risultato della mia crescita, e che fosse felice della mia felicità, ma purtroppo non è così.

Durante le numerose discussioni affrontate negli anni, spesso lei mi diceva che dal momento in cui io mi sono fidanzata (avevo 17 anni) è terminata la sua felicità. Ha percepito sempre come un pericolo la mia sfera amorosa, tant'è vero che io nel profondo del mio animo ho sempre riservato un po' di senso di colpa riguardo al fatto di essermi fidanzata.
[#7]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
<<spesso lei mi diceva che dal momento in cui io mi sono fidanzata (avevo 17 anni) è terminata la sua felicità.>>

questo confermerebbe il fatto che sua madre fa leva sul suo senso di colpa utilizzando dei "ricatti emotivi" che non aiutano la sua crescita.

Non credo sia, tuttavia, giusto per la sua (di lei che scrive) felicità assecondare tale dinamica.

Un caro saluto
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ha percepito sempre come un pericolo la mia sfera amorosa.."

Gentile ragazza, questo è una convinzione (e un problema anche, direi) di tua mamma, non tuo. Ma se dovesse diventare anche una tua preoccupazione, è chiaro che la faccenda si complica.

Mi pare comunque di capire che ci sono molti elementi nella relazione mamma- figlia che devono essere chiariti e sistemati, anche se non vuol dire che la mamma sarà disposta a mettersi in discussione, perchè sembra molto rigida nel suo modo di pensare.

Tu però potresti, con un lavoro psicologico, una volta preso atto che la mamma è e funziona così, che non stai facendo un torto a nessuno, ma che stai crescendo, come è giusto che sia.

Avere l'aspettativa che gli altri siano sempre in grado di comprenderci a volte crea dei problemi ("mi farebbe tranquillizzare sul fatto che lei non vedesse la mia scelta come un torto nei suoi confronti ma come il risultato della mia crescita").

Ti faccio tanti auguri,
[#9]
dopo
Utente
Utente
Io sono stata già in terapia circa 3-4 anni fa, ma feci soltanto 9 sedute, e discussi di problematiche che interessavano si me, ma non direttamente il rapporto che ho con mia madre, anche se questo faceva comunque da base. Sono consapevole che non dovrei sottostare a tali dinamiche di ricatto emotivo, anche perchè il senso di colpa sta occupando sempre più spazio dentro me, tanto da farmi pensare spesso che forse sarebbe meglio lasciare il mio fidanzato per far essere tutti più felici (tranne me, che l'unica cosa di cui potrei giovare sarebbe mettere a tacere il mio senso di colpa), e mi reputo sempre meno adatta ad essere mamma un giorno perchè mai mi perdonerei di farli soffrire se non riuscissi a comprendere le loro esigenze così come mia madre fa con me.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il lavoro fatto in terapia SU DI TE è corretto, perchè non è tanto la mamma che ha modo di cambiare, quanto tu.

Comunque mi pare che la situazione ti sia sufficientemente chiara e spero che prenderai una decisione saggia per il tuo bene.

Saluti,
[#11]
dopo
Utente
Utente
Si! Vi ringrazio tantissimo per la Vostra disponibilità. Il Vostro consulto mi è stato davvero d'aiuto!
Saluto Cordialmente. M.
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