Bimbo 5 anni e mezzo

Buongiorno Dr. De Vita L'ho contattata altre volte sempre per mio figlio e mi ha dato sempre uoni consigli, ed ecco mi accingo a scriverle ancora...
Le spiego:
mio figlio che ha 5 anni e mezzo la scorsa estate andava in bagno a fare i suoi bisogni, improvvisamente dopo il centro estivo ha cominciato a farla nelle mutandine ogni tanto, poi aveva ricominciato ad andare in bagno,ma ahimè ad oggi si fa la cacca addosso tutti i giorni e non so più come comportarmi, ho provato a spiegargli con calma che deve andare in bagno, ma non ha funzionato poi gli ho fatto capire che non dicendo nulla gli amici sentendo la puzza lo prendono in giro, ed infine l'ho sgridato ma nulla funziona...
Mi aiuti cosa posso fare come posso comportarmi affinchè mio figlio torni a fare la cacca in bagno???
Se può aiutarla posso dirle che ultimamente non vuole neanche più dormire da solo nella sua cameretta, anzi mi chiede spesso un fratellino...
La ringrazio anticipatamente per la risposta...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

se lei ha riscontrato un cambiamento significativo dopo la frequenza del centro estivo si potrebbe pensare che il suo bambino si sia trovato in difficoltà in quell'ambiente.
Ci andava volentieri?

E' anche importante considerare se in quel periodo sono avvenuti cambiamenti o fatti specifici che possano averlo turbato, compresi eventuali conflitti in famiglia.
E' così?

Ha consultato il pediatra del piccolo?
Cosa le ha detto?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara signora,

i comportamenti del suo bambino mostrano chiaramente un disagio e una sua implicita richiesta di attenzione.
Ho riletto anche il suo precedente consulto e credo che, anche allora, i comportamenti segnalati facessero parte di un quadro relativo alle dinamiche familari che, forse, non sono mai state approfondite.
In un altro consulto segnalava problematiche legate alla sua vita di relazione di coppia.
Non crede che tutti questi aspetti facciano parte del medesimo problema?

Ha mai pensato con suo marito di rivolgersi ad un consultorio per avere un parere?
Credo che l'intervento debba partire proprio dalla coppia genitoriale.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
nei suoi consulti passati faceva riferimento a dinamiche di coppia e familiari disfunzionali e ad altre difficoltà manifestate dal suo bimbo.
Come si è evoluta successivamente la situazione?

E come va ora in famiglia?
Vuole dirci qualcosa di più sul rapporto attuale tra lei e suo marito e tra voi e il piccolo?

In ogni caso il comportamento di suo figlio ha un significato che andrebbe compreso prima di tutto all'interno delle dinamiche famigliari, come hanno fatto rilevare anche i Colleghi. L'ingresso al centro estivo potrebbe avere maggiormente evidenziato problematiche già in essere.

Tenga però presente che sono ipotesi e che sarebbe utile un consulto specialistico, ad esempio presso un terapeuta familiare, per una valutazione corretta oltre che per affrontare efficacemente le difficoltà in atto.

Cordialmente


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Cari Dott.ri grazie per le vostre risposte,
ora rispondo io alle vostre...
Il rapporto tra me e mio marito è diventato tranquillo, piccole discussioni ma mi sembra normale... e cque non davanti al bimbo...
Unico neo è che la nostra vita intima è ferma come qualche anno fa...
Il nostro rapporto con il bambino è un rapporto normale, ci vediamo poco per il lavoro, ma quando siamo a casa cerchiamo di dargli tutte le attenzioni possibili...

Riguardo al consultorio familiare quando me lo avete proposto la prima volta ne ho parlato con mio marito che si è rifiutato di andare...

Il bambino l'ho portato alla pediatra e mi ha detto di aspettare un pò di vedere come si evolve la cosa....


Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Unico neo è che la nostra vita intima è ferma come qualche anno fa...>

Gentile Signora,
i problemi della sfera intima sono spesso lo specchio di altri aspetti problematici nella relazione di coppia.
A volte succede che dietro ad una situazione di apparente tranquillità, si celino problemi non affrontati che comunque incidono sul clima familiare, anche se in modo non apertamente conflittuale.

Questo in linea generale, poiché non conoscendola direttamente mancano gli elementi per comprendere la specificità della sua situazione.

Per quanto concerne il bimbo, dal mio punto di vista varrebbe la pena chiedere un consulto specialistico dato che se ho ben capito il problema continua dall'estate scorsa.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
gentile mamma,
generalmente quando un bambino che ha già conquistato precedentemente il controllo sfinterico (per la pipì e per la cacca), manifesta successivamente difficoltà in quest'ambito è perchè ha una difficoltà di qualche genere (a meno che non ci siano situazioni fisiche o mediche come ad esempio il cambio della dieta alimentare o situazioni simili).

Esclusa la componente fisica e medica (il pediatra, da quello che mi pare di capire dal suo scritto non ha preoccupazioni in tal senso), le difficoltà incontrate possono essere varie, dalla difficoltà ad ambientarsi in un nuovo contesto alle difficoltà di relazione.

Certamente non è possibile da qui dire cosa ha suo figlio, anche perchè non sappiamo nulla della vita di su figlio, ad esempio: va volentieri alla materna? come sono i rapporti con l'insegnante? con i pari? ha vissuto qualcosa di insolito prima che comparisse il problema?...........

L'unico elemento che abbiamo è la sua relazione di coppia con una vita sessuale ferma come qualche anno fa e questo fa pensare ad una situazione solo di apparente tranquillità.
Da un vecchio consulto ho appreso che uo marito era seguito da una psicologa per problemi di ansia e la psicologa aveva chiesto anche la sua presenza....... ha preso parte anche lei ai colloqui? come è andata?

Anch'io sono qui a suggerirle di approfondire quest'ultimo aspetto.

Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara signora,

le tensioni presenti nella coppia influenzano sicuramente la serenità del bambino, ma vorrei chiederle nuovamente di dirci se suo figlio andava volentieri al centro estivo, visto che ci ha detto:

" improvvisamente dopo il centro estivo ha cominciato a farla nelle mutandine ogni tanto"

Ha escluso che lì possa essere successo qualcosa?
Era già abituato a staccarsi da lei o è stata la prima volta?
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

purtroppo no mio figlio dopo i primi giorni al centro estivo, non voleva più andare, la mattina quando andavamo via lui piangeva nonostante c'erano vari suoi compagni di asilo...
Praticamernte contava i giorni che mancavano alla fine...

No io penso che sia successo qualcosa ma le ragazze che sono li, mi hanno detto che non è successo nulla...

é stata la prima volta che si è trovato in un contesto da solo, perchè a l'asilo c'è la nonna oltre le maestre che gli vogliono un gran bene e che conosce da anni....
Grazie mille
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara signora,

quello che ci dice rispetto al centro estivo confermerebbe, dal mio punto di vista, un attaccamento insicuro del suo bambino; in altre parole, un po' meno tecniche, il suo bambino farebbe fatica ad integrarsi in un ambiente nuovo senza il supporto di adulti significativi a cui è legato da un forte legame affettivo; l'allontanamento dai genitori (o da altri adulti per lui significativi) gli farebbe vivere un senso di abbandono che non riesce a gestire a livello emotivo.

Questo suo comportamento sarebbe, quindi, un sistema inconsapevole per garantirsi l'attenzione che sente mancante.

Confermo che, in questi casi, vista anche la giovane età del vostro bambino, l'intervento più opportuno dovrebbe cominciare dalla coppia genitoriale.

Un caro saluto
[#10]
Dr.ssa Sarah Cervi Psicologo, Psicoterapeuta 74 1 1
Gentile utente,
il fatto che suo figlio si sia ritrovato in un ambiente in cui non aveva nessuno con cui aveva già instaurato una relazione significativa probabilmente ha fatto sì che si sentisse sprovvisto di una protezione. Infatti lei afferma che <<é stata la prima volta che si è trovato in un contesto da solo, perchè a l'asilo c'è la nonna oltre le maestre che gli vogliono un gran bene e che conosce da anni....>> e in quest'occasione, nonostante la sua manifestazione di disagio (<<non voleva più andare, la mattina quando andavamo via lui piangeva ...>>), avete continuato a portarlo. Vista dalla sua parte, il piccolo potrebbe aver vissuto questo come un'assenza di attenzione nei suoi confronti o un "tradimento"...e ha sviluppato un modo per attirare attenzioni su di sè, quindi facendo la cacca addosso e rifiutandosi di dormire da solo. Quando i bambini hanno dei bisogni insoddisfatti (come quello di protezione) fanno di tutto per compensare la loro mancanza. Ovviamente la sua "insoddisfazione" dipende non tanto dalle sue risorse (magari ne ha più di quante ne sia abituato a tirarne fuori) ma dal contesto in cui si ritrova: lei afferma infatti che a 5 anni e mezzo non si era ancora mai trovato prima a fare i conti con l'esperienza della separazione dalle figure di riferimento significative (includendo qui anche nonni o maestri). Questo potrebbe spiegare la sua carenza di risorse. In ogni caso ora il problema è manifesto e va affrontato e risolto, tanto più che immagino a breve accederà alle scuole elementari. Le suggerisco una consulenza psicopedagogica, immagino che all'interno della scuola ci sia uno psicologo che si occupi dei colloqui con i genitori e se così non fosse le consiglio di rivolgersi privatamente. Esistono degli accorgimenti pratici da adottare in questi casi affinchè i genitori non diano delle risposte che risultino controproducenti o addirittura disfunzionali. Ma è necessario conoscere bene la storia famigliare e le risposte ai comportamenti del bambino che danno entrambi i genitori e le altre figure di riferimento (quindi anche le maestre a scuola, i nonni ecc.).

cordialmente,


Sarah Cervi
www.psicologadellosviluppo-roma.blogspot.it
www.comunitalaquiete.blogspot.it

[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
nell'attesa della risposta del Dr.Vita che sono certa non tarderà ad arrivare, proverò ad offrirle la mia visione dei fatti, tenendo sempre presente i limiti di un consulto online.
L'encopresi, cioè l'incapacità a trattaenere le feci, nei bambini, quando non è correlata ad una problematica organica, assume un significato di "regressione", una sorta di marcia in dietro nelle tappe dello sviluppo verso l'autonomia.
Nel suo piccolo, correla infatti anche alla paura di dormire da solo, altra paura che fa pensare ad una vulnerabilità emotiva del piccolo.
Forse il piccolo, non era sufficientemente attrezzato sul piano psichico, per andare al campus da solo o, forse l'ambiente era ansiogeno per lui.
Nè i rimproveri, nè i sensi di colpa, sono indicati, ovviamente è un disagio anche per lui.
Le suggerisco di rìtornare un passo in dietro, cioè al vasino.
Le feci per i bambini, hanno un significato simbolico, magari il vederle, controllarle, quando saranno nel vasino, sarà bastevole a placare l'ansia di "perderle" del tutto quando vanno via nel gabinetto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Signora,

Ho avuto notizia della sua richiesta da una collega e mi sono precipitato a leggere il suo messaggio. Sono ritornato a rileggere i due consulti già dati nel 2008.
Ricordo la situazione. Suo marito era un po’ irritabile e spesso interveniva con qualche manesca punizione nei confronti di suo figlio che allora aveva appena diciotto mesi. Raccomandavo allora di non infliggere mai tali punizioni corporali ai bambini. Ciò vale anche oggi.
Se il suo bambino di cinque anni e mezzo fa la cacca addosso durante il giorno, si tratta di “encopresi”. La d.ssa Randone le spiega molto bene il fenomeno "regressivo". Di solito questo fenomeno interessa bambini al di sopra dei due/tre anni e ed è dovuta a carenze affettive o a rapporti inadeguati, carenti, inidonei ricevuti dalle figure genitoriali.
Il piccolo si sente poco accettato, non compreso; è teso, a volte frustrato, e quindi si sente anche inadatto e poco gradito ai suoi genitori. Egli si sente non accettato e non accolto, non approvato, NON AMATO. Ed è preso dall’ansia.
L’ ANSIA gli provoca questo fenomeno di allentamento dei muscoli e la cacca viene fuori sporcando le mutandine.
Il bambino ha bisogno di calore umano, di affetto, di sentirsi rassicurato dalla presenza dei suoi genitori, di "sentirsi protetto". Non deve sentire un senso di abbandono, non deve percepire ingiustizie nei suoi confronti, svalutazione del suo fare e del suo comportamento. Altrimenti il piccolo è preso dall’ ANGOSCIA, finisce per non credere più a se stesso e alle sue capacità.
Il figlio va abbracciato, tenuto stretto, accarezzato, rassicurato, altrimenti lo assale il dubbio di essere un bambino sbagliato, non valido per i suoi genitori, le persone più importanti della sua vita, e quindi inutile e inadeguato per tutti.
C’è un adulto che potrebbe vivere in questa scabrosa situazione? No, non c’è, figuriamoci un bambino.
La soluzione di questo problema è tutta nelle vostre mani, sue e del padre.
Avete altri figli?

Mi dia una visione più dettagliata della sua famiglia oggi.
Grazie
A risentirci.

Cordialmente.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Caro Dottore la ringrazio per la risposta,
noi lavoriamo l'intera giornata e il mio piccolo passa il tempo fuori dall'asilo con i nonni...

Quel pò che stiamo insieme cerchiamo di parlarci di dargli affetto, ma forse non basta visto quello che mi dice...

Purtroppo no non abbiamo altri figli io lo desidero un altro figlio ma mio marito è sempre titubante e a dirla tutta anche mio figlio è un pò di tempo che mi chiede un fratellino con insistenza....

I problemi di natura caratteriale che avevo con mio marito sono limati, siamo abbastanza in sintonia, unico neo come già ho scritto è che la ns vita intima è ferma, io lo cerco ma lui non si muove...

La ringrazio infinitamente
Buona giornata

[#14]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Sognora,
Un altro figlio non e' risolutivo o terpeutico, ne' per la coppia, ne' per il suo piccolo, parcellizzerebbe anora tempo ed attenzioni, almeno in una prima fase di vita e crescita.
Pur lavorando , la qualita' del tempo da passare con suo figlio, fatta di attenzioni, cure, affettivita', contatto e tatto, diventa importante, piu' della quantita' .
Le allego un articolo de Dr. Vita, per approfondimenti.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2184-il-secondo-figlio.html