Ansia e medicine

salve a tutti.Da circa un mese e mezzo sto facendo psicoterapia per problemi di attacchi di panico e ansia. in quest ultimo mese ho preso la dose minima giornaliera di alprazolam ma adesso terminato il mese nonostante avessi fatto molti progressi da quando ho iniziato la terapia, mi sento tornata ''indietro'' perchè non prendo piu le medicine.So che si potrebbe trattare di una dipendenza psicologica in quanto sono state prese solo per 4-5 settimane, però non so come risolvere questo problema! grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Indipendentemente dalla possibile dipendenza - perdoni il gioco di parole - dal farmaco, per l'ansia è utile che esso affianchi una cura psicoterapeutica. Le è stata prospettata questa possibilità? Il farmaco le è stato prescritto dal suo medico o da uno specialista?

La dipendenza da tutto ciò che calma e rassicura è un classico nell'ansia. Può trattarsi di un ansiolitico, dell'amico che ti dice sempre: "Non ti preoccupare" o di altro, ma il punto è che più si ha bisogno di qualcosa per non stare in ansia, più si sta provando a se stessi che si è ansiosi. La psicoterapia serve proprio per diventare più indipendenti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

ha parlato con la sua psicoterapeuta del suo disagio? Cosa le dice al riguardo?

Quale tipo di professionista le ha prescritto l'alprazolam? Ha deciso lei di sospenderlo dopo un mese?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Il farmaco mi è stato prescritto dal mio medico di base dicendomi di prendere la dose minima per un mese ed eventualmente alzare la dose se lo ritenevo necessario ma non l ho mai fatto per paura della dipendenza. All inizio non volevo prenderlo,poi parlando con la psicologa mi sono convinta perchè sapevo che avrebbe attenuato i sintomi. Il punto è che adesso sento come se mi mancasse un appoggio.La psicologa mi ha rassicurata dicendo che i progressi che ho fatto non sono stati dipesi dalle medicine ma da me,che non avrò piu attacchi di panico perchè i problemi sono stati affrontati, e abbiamo ancora diverse sedute da fare. Però è piu forte di me, ho paura di non riuscire a stare senza medicine, è evidente che questa è ansia e quindi intuisco che non ho ancora raggiunto abbastanza indipendenza!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Tipicamente chi ha attacchi di panico "impara" a trasformare i propri sintomi da fisici, come tachicardia, sudorazione ecc., a mentali, ossia inizia a preoccuparsi. Invece che avere paura sul momento, inizia a preoccuparsi di poter avere paura in futuro.

Che tipo di psicoterapia sta facendo? Da quanto tempo? Frequenza delle sedute? Eventuali compiti ricevuti?
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Sinceramente non mi ha mai detto che tipo di psicoterapia sia, le sedute sono iniziate poco piu di un mese fa e sono settimanali però la scorsa volta mi ha anticipato che le prossime saranno allontanate perchè lei pensa che siamo verso la fine. No non ho mai ricevuto nessun compito...forse perchè riteneva non fosse necessario in quanto i miei attacchi di panico si sono presentati perchè nel giro di pochi anni ho subito il divorzio dei miei genitori, un lutto di una persona amata e delle molestie sessuali dal mio ex datore di lavoro. Si è vero, i sintomi da fisici diventano mentali,ha ragione..ci si preoccupa per tutto..come si spezza questo circolo vizioso?
[#6]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
<<No non ho mai ricevuto nessun compito...forse perchè riteneva non fosse necessario in quanto i miei attacchi di panico si sono presentati perchè nel giro di pochi anni ho subito il divorzio dei miei genitori, un lutto di una persona amata e delle molestie sessuali dal mio ex datore di lavoro>>

Cara ragazza,

i compiti si danno in un certo tipo di psicoterapia e quindi non dipende dal suo particolare vissuto.
Nella terapia cognitivo comportamente, indicata per il suo tipo di disagio, ad esempio, vengono dati veri e propri "compiti a casa" con l'obiettivo di "smantellare le finzioni" che sostengono il disagio.
Probabilmente la sua psicologa si rifà ad un orientamento che non prevede la prescrizione di compiti.


<<la scorsa volta mi ha anticipato che le prossime saranno allontanate perchè lei pensa che siamo verso la fine.>>

Come mai le dice che siete verso la fine se da quanto scrive pare non non ci siano stati i risultati attesi?
Si tratta di una struttura pubblica?
Avete concordato un certo numero di sedute?

Un caro saluto
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il circolo vizioso si può spezzare prescrivendo compiti specifici da mettere in atto fra una seduta e l'altra. Facendo questo, una terapia per l'ansia può durare effettivamente poche sedute, ma le prescrizioni non sono utilizzate da tutti gli psicoterapeuti. Perciò è probabile che la sua terapia non sia specifica e quindi, durando troppo poco, non stia riuscendo a incidere sull'ansia in modo significativo.

Deve comunque riportare il dubbio alla sua psicologa.

La psicologa che sta vedendo è privata o nel servizio pubblico?
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
La psicologa è privata,non abbiamo mai concordato un numero di sedute, per la questione dei compiti non mi ha mai detto niente,non so perchè...puo essere che queste siano tecniche utilizzate da psicologi laureati di recente, lei penso sia vicina alla pensione probabilmente sono tecniche che non usa, nonostante questo con lei mi trovo bene,di progressi ne sono stati fatti molti, è per questo che dice che siamo vicini alla fine...non so cosa fare!
[#9]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara ragazza,

come le abbiamo spiegato non tutti gli orintamenti teorici prevedono delle prescrzioni tra una seduta e l'altra; l'obiettivo di qualunque orientamento è, però, quello di rimuovere il sintomo.

Se lei sente che ciò è avvenuto non ha nulla di cui preoccuparsi; diversamente le consiglio di confrontarsi apertamente con la sua psicologa rispetto alle sue perplessità.

Un caro saluto
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok, in questo caso dovrebbe semplicemente esprimere i dubbi alla psicologa. Dirle esattamente ciò che sta dicendo qui, ovvero che malgrado abbia fatto molti progressi, ancora sente che il problema non è del tutto risolto.

Se la collega è prossima alla pensione, può darsi che utilizzi una forma di terapia non prescrittiva (come invece lo sono ad es. la breve strategica o la cognitivo comportamentale).
[#11]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
si certamente l obiettivo è quello di rimuovere il sintomo dell' ansia indipendentemente da compiti o no, a lei gliel ho detto che non mi sento ancora guarita e infatti la terapia è ancora in corso, la prossima volta tornerò a ribadirle la mia paura dello stare senza medicine e vedrò se mi darà qualche consiglio in piu.Grazie mille a tutti!
[#12]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Credo sia la cosa migliore.

Un caro saluto e in bocca al lupo per il suo percorso.
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