Bimbo con sostegno

salve a tutto. Io da quasi un anno faccio assistenza specialistica ad un bambino di seconda elementare, che ha il sostegno. In matematica è bravissimo, ma in italiano quasi per nulla, gli riesce a fatica ragionare e non riesce a capire i testi, le letture, difficilmente impare le poesie, ma le tabelline le conosce a memoria. Ragiona un pò come un bimbo di 4-5 anni, non vuole stare al centro dell'attenzione ed è ossessivo, precisissimo. Sono però un paio di settimane che fa delle smorfie con la bocca, ma stamattina sono state eccessivamente frequenti, e anche abbastanza vistose, e ho notato che lo ha fatto in un momento di attenzione (stava svolgendo le operazioni di matematica e temeva di sbagliare e di non prendere un bel voto), ma quando alla fine lo ha preso, le smorfie sono diminuite drasticamente, io le ho associate all'ansia, ma non ne sono sicura. Siccome non le ho mai notate prima, mi sento molto angosciata, quasi fosse mia la responsabilità, cosa posso fare, ne devo parlare con la maestra di sostegno? A cosa può essere dipeso??? Vi ringrazio anticipatamente e prego in una vostra risposta. Buona serata.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

che tipo di assistenza specialistica presta a questo bambino?
Per quale motivo gli è stato assegnato un sostegno durante le ore di lezione?

Se lei si sente in ansia nell'avere a che fare con lui, e perfino in colpa se le sembra di notare qualcosa di anomalo (che dubito dipenda da lei), è sicuramente utile che si confronti anche con l'insegnante di sostegno per poter raccogliere altre informazioni sul piccolo e capire quali comportamenti sono anomali e quali no, ma direi che può parlare anche con i suoi genitori per comprendere meglio in generale la situazione del bambino.
Ne ha la possibilità?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Io lavoro con una cooperativa (un progetto) come educatore, ma non sono in ansia, ho pensato lo fosse lui, in effetti sarebbe assurdo che dipendesse da me, io con lui sono molto affettuosa, come con tutti i bambini della classe, e anzi ho notato che all'inizio lui parlava quasi poco, e pian piano si è aperto molto, inizialmente andava in ansia anche solo se doveva buttare una carta nel cestino, ora non lo fa più. Io più che altro sono molto dispiaciuta,(sono molto affezionata a lui) perchè quelle movenze della bocca prima non le avevo mai notate in lui, almeno non prima di qualche settimana fa e ora sembrano aumentare, all'inizio pensavo fosse lui che le faceva così per scherzo, ma oggi mi sono convinta che lo fa senza controllo, poi mi guarda, ed è come se volesse controllarle. Forse sono le mie aspettative che mi traggono in inganno, sono a fine anno scolastico, forse lo rivedrò a settembre, forse no, e avrei voluto salutarlo che stesse meglio di come l'ho conosciuto. Quindi lei mi consiglia di parlare con la maestra di sostegno?
P.s.-va anche ad un centro dove fa logopedia
E' stata molto gentile, grazie
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Gentile Utente,

Ne parli con l'insegnante di sostegno e di classe.
Il sostegno, da quello che ricordo, è un "sostegno" alla classe, e non al singolo soggetto. Ormai è cosa appurata da anni.
Quindi, poiché lei non ha una veste ufficiale nell'insegnamento, almeno così mi pare, ed è il sostegno del sostegno, le sue figure di riferimento sono l'insegnante di classe e quella di sostegno.
Se poi vuole e le altre sono d'accordo, parlatene con lo psicologo o con il pedagogista.
Ormai il direttore didattico non esiste più, quindi non vedo quale altra strada Lei possa percorrere.
Cordialità ed auguri.
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Dr.ssa Francesca Rubino Psicologo, Psicoterapeuta 13
Gentile utente, è possibile che il bimbo (proprio come lei!) risenta un po' dell'avvicinarsi della fine dell'anno scolastico, e che questo possa riacutizzare le manifestazioni ansiose che lei aveva notato nei primi tempi. Di certo sarà utile un confronto con l'insegnante di sostegno ed i genitori, per inquadrare correttamente i comportamenti che lei ha notato;oltre a questo, però, penso sia molto importante che il bimbo percepisca intorno a sè un clima sereno ed un ambiente capace di contenere un suo eventuale disagio. Provi anche lei a ridimensionare le sue preoccupazioni in merito ai risultati raggiunti, magari sempre attraverso il confronto con le altre figure con cui ha collaborato durante l'anno scolastico...Un saluto.

Dr.ssa Francesca  Rubino

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Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio tutti voi dottori per le vostre risposte fulminee, ho pensato, in realtà, che magari potesse essere che ne risenta anche lui della fine dell'anno scolastico, ne parlerò sicuramente con la maestra di sostegno, e sul ridimensionamento delle mie preoccupazioni, beh dovrò lavorare anche su quello, perchè purtroppo è un problema che prima o poi dovrò affrontare nella vita.
Sicuramente cercherò di rendere il più possibile questi ultimi 3 giorni di scuola il più sereno possibile...oggi per esempio durante la ricreazione abbiamo giocato insieme a tris (uno dei suoi giochi preferiti).
Grazie ancora. Cordiali saluti.
P.S.-Sì in realtà è proprio così...sono il sostegno del sostegno.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Che confusione e povero bambino, un sostegno al sostegno.
Sicuramete lei lavora con il massimo del coinvolgimento, ma per il piccolo sentirsi" sostenuto" abbondantemente ed a quattro mani, non deve esser affatto semplice.
Da quello che leggo di lei, le preoccupazioni spesso prendono il sopravvento, rispetto alla razionalita' ed al sentire, consideri, che un bambino ancor di piu' se problematico, " sente" e si sintonizza con il sentire altrui.
Anche per noi, formati a lavorare sulla psiche altrui, quando un paziente e' molto disturbato sul piano psichico , e' sicuramente piu' acuto, attento al sotto testo, al non verbale e piu' sensibile.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
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Buondì...in effetti è "sostenuto", ma a due mani alla volta, nel senso che la maestra non copre tutte le ore e quindi io ci sono quando non c'è lei.
Sono appena tornata da scuola e purtroppo lo ha fatto spessissimo, anche tirando il collo, io ho cercato di evitare il controllo visivo, magari parlando col bimbo di lato e così via, ne ho parlato con le maestre, ma alla fine neanche avevano fatto caso (in realtà è molto visivo, quando fa matematica e quando c'è la maestra di sostegno si è soliti fare italiano, poi mi hanno riferito, che se parli con la madre, è inutile, perchè cerca di evitare il problema, so che deve andare in un'altra scuola tra 2 settimane, una specie di campus.
Ho chiesto la diagnosi e mi hanno riferito..."disturbo di apprendimento".
Io comunque oggi sono stata molto serena, ho cercato di distrarlo, ci siamo divertiti durante la ricreazione.
Buona giornata e grazie dell'attenzione.
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Utente
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...mi sbaglierò...ma lui mette in atto questo meccanismi quando è in ansia, (per esempio quando ha paura di prendere un brutto voto anche solo se ha sbagliato a disegnare una colonna!), è come se reagisse ad uno stress che neanche lui sa come gestire, si vede che cerca di evitare (ed è lì che mi dispiaccio, perchè si imbarazza, si guarda intorno) questi automatismi, se così si possono chiamare...