Timidezza di coppia

Gentili Dottori,
Scrivo per chiedere un Vs parere su un episodio accaduto col mio fidanzato... per capire quanto dall'esterno la situazione può sembrare strana/patologica
Allora premetto che sono fidanzata da un anno e che ho conosciuto il mio fidanzato in un forum di distubi psicologici... il disturbo in questione che accomuna entrambi è l'eccessiva timidezza.
Io ho sempre pensato che in una coppia sia molto importante il dialogo, forse anche più importante del sesso... il problema è col mio fidanzato non riesco a parlare (e neanche lui con me), nel senso che parliamo di cose superficiali, di come vanno le giornate, di quello che facciamo ma non riusciamo a parlare delle nostre emozioni, né di quelle positive né di quelle negative. Non riusciamo a dirci quanto ci amiamo, non riusciamo a parlare del futuro dellla nostra relazione (viviamo una storia a distanza) e non riusciamo a dirci quello che ci infastidisce... e non riesco a capire il perché!! So solo che ogni volta mi riprometto di affrontare determinati discorsi e che quando ci provo ho un blocco e proprio non ci riesco... e penso che per lui sia lo stesso.
Ed eccoci arrivati all'episodio:
Ieri eravamo seduti su una panchina ed è uscito fuori il discorso di una ns foto che ha nel portafogli, e lui non si ricordava dove l'avevamo fatta e io mi sono infastidita ma poco ho più che altro fatto finta per giocare un po'. Quello che mi ha innervosita è stata la sua reazione, cioè nulla, non ha detto o fatto nulla per "giustificarsi"... da lì ho iniziato a pensare che non gliene importasse niente di me, di quello che faccio e che ha un'ottima memoria per tutto tranne che per le cose che riguardano me... e io lo so razionalmente che lui non la fa apposta o perché non gliene frega niente e vorrei "spiegargli" che però una donna ha bisogno di determinate attenzioni, ma appunto non ci riesco. Comunque da lì mi sono innervosita e sono entrata in uno stato di mutismo. Siamo tornati in camera e ho continuato a non considerarlo più e a innervosirmi sempre di più (sempre in silenzio eh) perché lui invece di venirmi vicino, di abbracciarmi, se ne stava lì a non dire una parola e a non chiedermi niente (confermando così nella mia testa l'ipotesi che non gliene importava niente di me, del fatto che ero nervosa). Quando però mi ha chiesto che cosa avevo e se ero arrabbiata per la foto non sono riuscita a spiegarglielo!! Non sono riuscita a dirgli che mi sembrava che non gliene fregasse nulla di me ma ho risposto a monosillabi (nel frattempo sono andata in cucina a farmi un piantino). Così ci siamo messi a letto la sera senza dirci nulla finché lui si mette a piangere, io lo abbraccio, piango anch'io e tutto torna come prima senza aver parlato della situazione, senza neanche uno scusa o un mi dispiace da parte di entrambi (cioè non sono arrabbiata con lui, abbiamo sbagliato entrambi)... io diciamo perché dispiaciuta dalla situazione la mattina vado a comprare i cornetti e lui oggi ha lavato i piatti penso per lo stesso motivo... ma il tutto senza accennare minimamente all'episodio! Anzi in realtà ero molto grata al mio fidanzato per il fatto che non ha tirato fuori il discorso... perché non sarei riuscita a spiegarmi.
Insomma... sono io che mi sto facendo tanti problemi per nulla? Vi sembra normale tutto ciò?
Io e il mio fidanzato essendo molto molto simili ci capiamo senza bisogno di parlare solo che io a volte vorrei delle conferme a parole (parole che in una storia a distanza rischiano di diventare fondamentali... soprattutto per un'insicura come me che vorrebbe sempre delle conferme) e poi vorrei parlare dei nostri stati d'animo, delle nostre emozioni, condividere a parole le nostre gioie e i nostri dispiaceri... L'unica cosa di cui sono sicura è che lo amo tanto e i giorni che passo con lui sono i giorni più belli della mia vita e razionalmente, quando non sono erosa dal tarlo dell'insicurezza (il mio fidanzato prima di me è stato per molto tempo single a causa appunto della sua timidezza che nasconde la persona meravigliosa che è, e quello che a volte mi gira per la testa è che lui stia con me solo perché non ne trova un'altra ma appunto razionalmente so che non è così, so che lui mi ama ma vorrei delle rassicurazioni a parole... ma come pretendere da lui una cosa che neanche io riesco a fare??
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
I forum possono aiutare ad indirizzare il paziente verso possibili percorsi risolutivi dei loro disagi, ma non sono affatto curativi.
Lei ed il suo fidanzato siete in cura per le vostre difficolta' ?
Come le affrontate sigolarmente ed all' interno della vostra coppia?
Vi siete scelti sintonizzandovi sulle vostre mancanze e difficolta' , quindi e' possibile che portiate all' interno della relazione, lo stesso copione disfunzionale.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa, grazie intanto per la risposta
Allora no non siamo in terapia, lui 6 anni fa è stato per due anni da uno psicologo e a detta sua non è servito a niente... Io ho iniziato a pensare di andarci da quando sto col mio fidanzato, nel senso che in ambito accademico/lavorativo non ho problemi, ho delle amiche con cui ho un rapporto molto profondo ma mi manca questo rapporto altrettanto profondo col mio fidanzato e so però che non è certo colpa sua... la difficoltà è di entrambi e anzi quando NON mi parla di determinati argomenti (di cui io però vorrei mi parlasse) gliene sono grata perché non avrei gli strumenti per affrontare il discorso... tutto questo però mi fa stare male.
L'unica altra volta che io ero arrabbiata abbiamo chiarito per email!! E quando l'ho poi sentito al telefono e ci siamo visti non abbiamo parlato della situazione e io sono stata contenta che non lo abbiamo fatto! Per il resto non ci sono motivi di tensione... insieme stiamo molto bene.
La terapia di coppia è impraticabile per l'eccessiva distanza che ci separa e comunque non riuscirei mai a proporglielo... prima di proporgli una terapia di coppia dovrei parlargli dei nostri problemi... ma è proprio questo che non riesco a fare.
Io fra 2 settimane ho un appuntamento in una struttura pubblica, anche se sono scettica... il mio problema è che non riesco ad aprirmi con le persone, figuriamoci con un estraneo... staremo a vedere comunque.

Forse due persone "problematiche" non dovrebbero stare assieme o "basta che funzioni"? Voi cosa ne pensate?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

come mai hai in mente la terapia di coppia?

Da quello che scrivi vorrei capire se queste difficoltà ad esprimere in maniera assertiva le tue opinioni e/o i tuoi sentimenti si verifica sempre e con chiunque, oppure soltanto con il tuo ragazzo.

Essere timidi e introversi non è una condizione impossibile da modificare: se tu sei a tuo agio rimanendo così va bene, ma certamente è possibile imparare ad esprimere le proprie idee e il proprio disappunto.

D'altra parte esistono moltissimi corsi sull'assertività non a caso!

Prova a leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Importante è anche il tuo scetticismo verso lo psicologo che dovrai incontrare tra qualche settimana: che cosa ti aspetti dal colloquio?
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dopo
Utente
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Gentile Dottoressa Pileci,
be' penso che una terapia di coppia ci farebbe bene per riuscire a tirare fuori tutto quello che abbiamo dentro, per cercare di migliorare entrambi e allo stesso tempo... insomma se io vado in terapia e riesco ad essere più assertiva e lui invece no il rapporto ne potrebbe risentire negativamente (se penso alla situazione contraria, di me insieme a una persona estroversa e "plateale" nel dimostrarmi le sue emozioni io mi sentirei a disagio probabilmente)... ma sono tutte supposizioni.

Sul mio appuntamento con lo psicologo mi aspetto poco in realtà. Io sono una persona riservata che ci mette anni prima di aprirsi con un'altra persona e tante volte questa apertura non c'è per niente o non c'è mai completamente... soprattutto se mi si prende nel modo sbagliato (facendo subito domande e cose così), credo che sarà molto importante il primo impatto e quanto disagio proverò.

Invece sulla mia assertività, io riesco ad esprimere bene le mie idee/le mie opinioni; quello di cui non riesco a parlare sono le emozioni e i sentimenti (leggendo il suo articolo penso che sia questa l'abilità sociale che mi manca, sulle altre ci ho lavorato e non ho difficoltà). Mi chiede se questa stessa difficoltà la provo anche con altre persone, allora con le mie amiche ho sicuramente un rapporto più profondo (anche perché le conosco da molto più tempo) ma sulle emozioni ho le stesse difficoltà e quando sono loro ad esprimermele magari dicendo che mi vogliono bene io rimango "impietrita" e non riesco a contraccambiare. Con il mio fidanzato forse c'è una difficoltà maggiore perché anche lui ha il mio stesso problema ma trovare un equilibrio è difficile, mi sentirei a disagio anche con qualcuno che mi esprimesse troppo platealmente i suoi sentimenti, come le dicevo... però il fatto che non me li esprime mi fa sentire insicura. Insomma è tutto così difficile...
Dottoressa, io sono felice di come sono, compresa la timidezza: ho imparato a farne un punto di forza e ho sviluppato altre abilità. Quello che mi fa stare male è sì la timidezza, ma la timidezza calata nel rapporto di coppia, timidezza che mi fa sentire insicura sui sentimenti del mio fidanzato e impotente perché non riesco a parlargliene e a fare io quello che vorrei il mio fidanzato facesse (non so fare io, non lo sa fare lui)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

esprimere opinioni e idee vuol dire anche esprimere le proprie emozioni. Però non capisco come mai ci sia quasi la convinzione che per esprimere i propri sentimenti si debba fare una scena plateale.

Ad esempio l'altro giorno avresti potuto tranquillamente dire al tuo ragazzo: "Ti sembrerà un po' buffo, ma sai che io ci sono rimasta un po' male...?"
Perchè dunque la scena plateale? Perchè non poter esprimere in maniera tranquilla ciò che provi?

Essere assertivi significa avere la capacità di esprimere le proprie idee, anche se contrarie, nella maniera ADEGUATA alla situazione e al contesto senza rompere la relazione.

Temi forse di non riuscire a parlare pacatamente quando devi esprimere disappunto?

Per quanto riguarda la terapia di coppia, in genere è il professionista che imposta il trattamento a dare indicazioni in merito.

Saluti,
[#6]
dopo
Utente
Utente
No non credo affatto che le emozioni si possano esprimere solo platealmente, quello che volevo dire prima è che quando le persone (le mie amiche in particolare) mi esprimono le loro emozioni io mi sento a disagio (non so se lo stesso disagio lo proverei anche col mio fidanzato perché non è mai successo, so solo che mi piacerebbe)... probabilmente questo disagio è dovuto al fatto che non ho gli "strumenti" per affrontare la situazione e per poter rispondere adeguatamente...
Mi chiede perché non riesco ad esprimere in modo tranquillo quello che provo... è proprio questo che non riesco a capire. Perché non gli ho detto che ci ero rimasta male? Non lo so. So solo che non avevo le parole, avevo un nodo in gola, mi veniva da piangere perché mi sentivo "abbandonata" e "non considerata", avevo paura che considerasse la cosa di poco conto, ma la "cosa" non era la foto, era tutto il resto, era la mia insicurezza, era la mia ricerca di conferme... ma tutto questo non riesco a dirlo... ("Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole")

"esprimere opinioni e idee vuol dire anche esprimere le proprie emozioni."
Non lo so. Io so solo che riesco ad esprimere molto bene quello che penso, riesco a dire senza difficoltà che non sono d'accordo o cose così ma non riesco a dire quello che sento.


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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"quando le persone (le mie amiche in particolare) mi esprimono le loro emozioni io mi sento a disagio "

Probabilmente il disagio che provi quando le tue amiche ti parlano di loro è il punto. Quando vedrai lo psicologo parla di questo disagio e di com'è fatto e del fatto che ti porta a NON esprimere i tuoi sentimenti.

Però non proiettarlo sugli altri: non è mica detto che anche gli altri siano a disagio quando tu parlerai di te stessa.

"probabilmente questo disagio è dovuto al fatto che non ho gli "strumenti" per affrontare la situazione e per poter rispondere adeguatamente..."
questo è possibile, ma imparabile dall'esperienza. Come hai potuto leggere nell'articolo allegato tali comportamenti sono appresi.
Tuttavia temi del genere possono anche essere approfonditi attraverso un percorso psicoterapico.

Se tu avessi detto al tuo ragazzo che c'eri rimasta male cosa sarebbe successo? Lui come avrebbe reagito? Temevi un allontanamento? Temi i conflitti?
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dopo
Utente
Utente
No credo che se avessi detto al mio ragazzo di esserci rimasta male lui mi avrebbe rassicurata e mi avrebbe detto che le cose non erano come io le credevo... tutte le volte che io riesco ad esprimergli le mie insicurezze (in verità assai raramente) lui mi rassicura, non temevo assolutamente un allontanamento, anzi se ci fossi riuscita il rapporto avrebbe fatto un passo in avanti... ciononostante non riesco comunque. Quando devo parlare delle mie insicurezze non riesco mai a trovare le parole, mi viene solo da piangere... prevedo fiumi di lacrime in terapia :))
Al limite pensavo che lui non avrebbe capito quello che provavo perché non avrei saputo spiegarmi bene e sarei solo scoppiata a piangere...
Non temo neanche i conflitti... litigare e buttare fuori tutto quello che mi passa per la testa sarebbe auspicabile... a riuscirci!
In effetti tutte le volte che io sono infastidita da suoi comportamenti come quando si dimentica di un mio appuntamento o di un esame insomma di tutti quei comportamenti che possono indicare poca attenzione nei miei confronti io non gliene parlo... mi costruisco castelli in testa (si è dimenticato X quindi di me non gliene importa niente), piango, sto male, poi quando lo sento mi rendo conto che non è cambiato niente e torna tutto come prima, senza però che lui sappia niente dei miei fantasmi... Insomma fra la tempesta e il sereno manca la fase della riconciliazione, faccio tutto nella mia testa! E non riesco a capire perché...
Ci sono tanti nodi da sciogliere...
La ringrazio comunque Dottoressa per l'attenzione che mi sta dedicando.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
la terapia di coppia è indicata quando all'interno della coppia vi sono delle difficoltà relazionali, sessuali, di comunicazione , ecc...
Nel vostro caso, credo di aver capito, che le difficoltà stanno a monte, mi ha colpito molto il luogo dell'etere dove vi siete conosciuti e scelti, credo che una terapia individuale sarebbe piu' indicata
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"quando si dimentica di un mio appuntamento o di un esame insomma di tutti quei comportamenti che possono indicare poca attenzione nei miei confronti io non gliene parlo... mi costruisco castelli in testa (si è dimenticato X quindi di me non gliene importa niente)..."

Questo potrebbe essere uno degli aspetti critici da discutere con lo psicologo di persona: non è mica roba da niente, perchè potrebbe rivelare una bassa autostima che, con buona probabilità, rende un po' più difficili le cose.

Se con lo psicologo piangerai, e dal momento che anche il pianto è importante (c'è pianto e pianto e cisono diversi significati) sarà un momento opportuno per comprendere meglio che cosa ti accade, come reagisci e, qualora il pianto fosse una delle strategie che metti in atto, sarà così possibile capirlo e apprendere come modulare le emozioni e sostituire una strategia disfunzionale.

"...senza però che lui sappia niente dei miei fantasmi..." Se non condividi con il tuo ragazzo (o comunque con le persone per te significative) chi sei davvero, con le tue insicurezze, "fantasmi", ecc... come potrai farti conoscere da altri?

Buona giornata,