Litigi costanti e pericolosi

Salve, spero di riuscire ad illustrare in breve ciò che da tempo condanna la mia serenità con gravi ripercussioni fisiche-psicologiche. Sono una ragazza di 27 anni, amante della vita e di ciò che di più bello e genuino ne fa parte. Sorridente e dalla forte personalità, mi rifugio anche dietro ad una spudorata sensibilità che spesso condiziona il mio essere razionale. 3 anni fa sono uscita da una storia durata ben 7 anni e che, dopo l'assenza di dialogo, atteggiamenti infantili,e diverse bugie da parte sua, ho dovuto chiuderla. Ne soffrivo, ma ero cosciente del fatto che non poteva più continuare. Una ferita aperta che ha iniziato a cicatrizzarsi quando conobbi un ragazzo in internet, amico di una mia amica. Ho notato subito un coinvolgimento emotivo, grande intesa caratteriale e amante del dialogo come me, ciò che in un rapporto di coppia mi è sempre mancato. Ho deciso di conoscerlo ed incontrarlo. Abbiamo ritrovato in noi, ciò che ad entrambi mancava, la chimica! Stavamo sempre insieme h24, ma ho notato subito in lui un attaccamento morboso che magari inizialmente non mi preoccupava. Io ero laureanda a palermo, quindi casa con coinquiline. Dormivamo spesso insieme fino a quando sono iniziati i litigi seri. Lui si è forse rivelato per quello che prima tentava di omettere:- con atteggiamenti impulsivi e tendenzialmente aggressivi. Dopo una mia provocazione( sono provocatrice di mio, amante delle sfide) lui perse il controllo colpendomi a mano aperta procurandomi la perforazione del timpano sinistro. Dopo questo fattaccio, che io ho perdonato, ha continuato a perdere il controllo dopo ogni litigio:- urlare in pubblico, strattonarmi per i polsi e così via. Ho insistito in questa storia perchè pensavo che la colpa fosse mia( il mio essere gelosa e mostrarlo in modo provocatorio generava reazioni plateali e aggressivi in lui). Purtroppo nonostante il mio impegno di "non metterlo alla prova su ogni cosa", lui ha continuato ad ingigantire anche le cose più piccole e ad avere reazioni isteriche come:- mordersi le mani, sbattere la testa contro il muro e scagliarsi sugli oggetti. Da quel momento ho deciso di lasciarlo e mi sono allontanata per circa tre settimane. Lui continuava ad inquietarmi e ad imporsi:- se tu mi lasci io mi ammazzo, ti rovino la vita a te e a chi ti sta intorno. Accadde che in quel periodo di debolezza mi avvicinai al preparatore atletico della squadra di pallavolo dove gioco. E' stato come uno sfogo, una ricerca d'affetto.Ma la testa era comunque a lui. Decisi allora di perdonarlo ancora e ricominciai la storia. I mesi scorrevano sempre con qualche disguido e atteggiamento sbagliato di troppo, fino a quando lui ha iniziato a controllare il mio cellulare e ad ispezionare il mio pc in mia assenza. Ha letto conversazioni con il mio preparatore atlet. ed è accaduto la fine. Ha iniziato ad urlare e a colpirsi, strattonandomi con violenza.Adesso mi ritrovo in un tunnel senza uscita:- Dice che lui non mi lascia e non se ne andrà mai.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"lui perse il controllo colpendomi a mano aperta procurandomi la perforazione del timpano sinistro. Dopo questo fattaccio, che io ho perdonato, ha continuato a perdere il controllo dopo ogni litigio"

"Ho insistito in questa storia perchè pensavo che la colpa fosse mia( il mio essere gelosa e mostrarlo in modo provocatorio generava reazioni plateali e aggressivi in lui)."

Carissima,

la sua storia dimostra - se ce ne fosse ancora bisogno, dopo tutti i fatti di cronaca tristemente noti - che un uomo violento è e rimane un uomo violento e che può solo peggiorare.
A meno che non chieda di essere aiutato con una psicoterapia (ed eventuale assunzione di psicofarmaci, visto che spesso parliamo di casi psichiatrici) tenderà a rincarare la dose e ad incolpare la vittima per quello che in realtà dipende solo da lui.

Le consiglio la visione attenta delle puntate di "Amore Criminale"
( http://www.amorecriminale.rai.it/dl/portali/site/puntata/list/ContentSet-3108fdd4-b561-42ec-9a23-117be99c1bd0.html ) per avere ancora più chiara l'idea di quanto le sta succedendo e di quanto sia necessario che lei esca da questa relazione senza concedere seconde possibilità e nemmeno incontri chiarificatori (i più a rischio di morte per la donna vittima di un partner violento).

Le consiglio inoltre di interpellare il 1522 (Rete Nazionale Antiviolenza):
http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/numeri-di-pubblica-utilita-sezione/117-numero-verde-1522-antiviolenza-donna

Attualmente qual è la vostra situazione?
Convivete?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
No, non conviviamo. Viviamo entrambi con le nostre famiglie. Ho accennato qualcosina a mia madre del suo essere aggressivo ma solo verbalmente, non ho confidato altro perchè mi sarei sentita dire ancora una volta da parte sua:- ecco, lo sapevo, sempre quello sbagliato!Anche se in questo caso la situazione è delicata. Di tutto ciò che mi ha fatto , ho infirmato la madre di lui, ma gentilmente mi chiese di non dire nulla al padre. A quanto pare anche in famiglia lui è menefreghista e si scalda facilmente. Mi ha confidato più volte che non si sente stimato, ne li e da nessun'altra parte. Anche nel mondo del lavoro lui si comporta allo stesso modo, e fino a poco fa in un messaggio mi disse:- domani mi farò cacciare, perchè se io non ho te che vivo a fare?
Attualmente la situazione è di distacco fisico:- Gli ho chiesto gentilmente di non venire a casa mia. Ieri rifiutava questo mio bisogno e mi sono sentita dire:- io vengo lo stesso. A quel punto mi è sembrato opportuno chiamare la madre alla quale ho raccontato la situazione odierna. Lei mi disse:- hai fatto bene! Ma, a quanto pare non ha influito positivamente perchè poco dopo lui era in macchina per venire da me. A quel punto ho chiamato il suo amico, che conosce tutta la nostra storia, ed è riuscito a convincerlo a restare lontano da me e lo ha portato fuori per una battuta di caccia, la sua passione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' un'ottima notizia che non stiate convivendo, perchè le sarà più semplice sottrarsi a tutto questo.

Francamente, visto il livello di rischio che sta correndo, fossi in lei parlerei a tutte le persone coinvolte di quello che succede perchè ne siano informate.
Gli uomini violenti cercano sempre di isolare le proprie vittime da amici e parenti, fino a controllarne del tutto la vita, quindi faccia in modo di non mantenere segreto quello che sta subendo.

Non importa se si sentirà dire che ha scelto "quello sbagliato", ciò che conta è che lei si salvi la vita.
Se la sua passione è la caccia significa che ha la disponibilità di almeno un'arma: è così?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Si, ma non credo ne posso fare uso a suo piacimento. Anche il padre pratica la stessa passione ed è molto rigido sotto questo punto di vista.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Vista la situazione che ci descrive non è da escludere nessuna possibilità.
Ne parli anche con il padre di lui (che non sa nulla) e prenda le distanze in maniera netta da questa relazione.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
oltre alle indicazioni fornite dalla collega le ricordo che nel 2009 è stata approvata una legge che introduce il reato di stalking in questa pagina trova le informazioni relative alle misure che possono tutelare la vittima:

http://www.altalex.com/index.php?idnot=42062

A quanto pare si tratta di una persona che vive un profondo disagio e si sente solo contro tutti e questo oltre ad alimentare la sua rabbia può indurlo privilegiare le vittime che reputa più indifese. Se ha ulteriori difficoltà ci aggiorni.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
In questo momento le vostre parole rappresentano un grande conforto psicologico oltre ad essere una guida al disagio di cui sono vittima. Forse un confronto con il padre comporterebbe conseguenze di grande impatto essendo un ex carabiniere. Forse per questo motivo vogliono tenerlo all'oscuro. Credetemi, è vero che dovrei salvaguardare la mia persona ma, non mi spiego come una persona così apprensiva, premurosa e innamorata possa scagliarsi con violenza in atti di autolesionismo. La cosa triste e sorprendente è che io mi sento legata a lui ma, da cosa? Visto l'evolversi della storia dovrei provare forte senso di angoscia e paura. Credo che sia l'affetto a fregarmi, la mia disperata sensibilità che non riesce a farmi razionalizzare. Vorrei aiutarlo senza metterlo in situazioni che potrebbero danneggiarlo. Ma so anche che dietro le Vostre parole, oltre a contenere professionalità ed esperienza, ci sono esseri umani dotati di un grande cuore che ci supportano e ci indirizzano verso scelte che alle fine, siamo noi stessi a prendere. Vorrei tanto capire perchè le sue parole di pentimento e dolcezza sono capaci di confondermi e intrappolarmi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Esistono dei legami patologici che sono anche molto più forti del legami sani, non se ne meravigli.

"non mi spiego come una persona così apprensiva, premurosa e innamorata possa scagliarsi con violenza in atti di autolesionismo"

Forse la spiegazione risiede in una possibile patologia psichiatrica, ipotesi che ovviamente potrebbe essere confermata solo visitando di persona il ragazzo.
I gesti autolesionistici infatti di solito nascondono un malessere molto profondo, quando non una vera e propria patologia, nella lettura della quale non è possibile applicare i canoni che si impiegherebbero per riflettere su un soggetto sano.

Per quanto riguarda lei, invece, meriterebbe attenzione il fatto che ha trovato e si è legata ad una persona così disturbata: soprattutto se questo le è già capitato - anche se in misura minore - con uno o più partner in precedenza, sarebbe decisamente il caso di approfondire il discorso per comprendere come mai lei fa e porta avanti questo tipo di scelta e quali sono i motivi profondi che la spingono in questa direzione, per fare in modo che non le succeda più di trovarsi invischiata in un rapporto del genere.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
è stato proprio il desiderio di aiutare l'ex partner che spesso ha indotto le vittime a scelte rischiose oltre che inefficaci.
La situazione è molto delicata e non è sotto il suo controllo, lo tenga sempre presente, pertanto procedere con una diffida non significa danneggiarlo ma consentire che possa entrare in contatto con figure specializzate che possono essergli d'aiuto ma, al tempo stesso metterlo di fronte alle sue responsabilità
L'autolesionismo è un segnale fin troppo evidente della rabbia che questa persona prova dentro di sé, ma il pentimento è solo una reazione temporanea che conferma al persecutore di non aver compromesso definitivamente il rapporto con la sua vittima.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Sono contenta di questa sua ultima osservazione e implicita domanda. Anche il mio ex, quando gli spiegavo che la nostra storia non poteva più continuare, non accettava spiegazioni. Non si è mai permesso però, di alzarmi le mani o la voce ma, voleva stare con me a tutti i costi nonostante l'amore fosse finito. Non comunicavamo mai, le sue giornate le trascorreva davanti al computer a giocare ed era il più grande interesse. Ho notato invece, in entrambe le storie, che la sfera sessuale si è sempre mantenuta alta. In entrambi i partner, nonostante i litigi seri e poco seri, tentavano di sistemarli con un bacio o un abbraccio o in situazione strettamente intime. Ovviamente io non mi concedo al mio uomo se non ne sento il bisogno e non è assolutamente il metodo per affrontare i problemi. Per il resto le altre poche storie sono state normalissime. Non mi è mai capitato nulla di anomalo o esageratamente e pericolosamente diverso a parte le ultime due, anche se di diversa misura.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
"è stato proprio il desiderio di aiutare l'ex partner che spesso ha indotto le vittime a scelte rischiose oltre che inefficaci."

Forse è questo ciò che offusca la mia mente. Il mio bisogno di aiutare e concedermi all'altro senza ponderare bene o riflettere sulle conseguenze. Mi chiedo spesso:- sono forse troppo aggressiva nel provocare? il mio mettere alla prova può alimentare così tanto fuoco da far bruciare me stessa? Dubito troppo? sono troppo attenta sui dettagli? Il fatto è che devo stare anche attenta a chi mi si avvicina, molti per strada mi stuzzicano o mi guardano con desiderio e lui mi considera una calamita come se la colpa fosse mia. La sua paura di perdermi e che qualcuno mi possa portare via da lui lo tormenta ogni giorno e ciò non fa stare serena neppure me.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Riguardando quello che ha detto di sè, dai 16 ai 24 anni circa è stata con un ragazzo e in seguito (non ho capito a distanza di quanto tempo) è iniziata la "frequentazione" via internet con l'ultimo ragazzo, poi diventata una storia vera e propria: è quindi possibile dire che finora le sue relazioni importanti sono state queste due, e se in entrambe lei riscontra la presenza di un certo tipo di dinamica significa che per qualche motivo tende involontariamente a legarsi a persone con certe caratteristiche.

Il modo più efficace per evitare che questo le accada di nuovo è analizzare le cause di tutto ciò con l'aiuto di un esperto, per non ricadere nello stesso errore - o quanto meno iniziare ad accorgersi subito di situazioni potenzialmente pericolose.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Avevo quasi 18 anni quando ho intrapreso la storia con il mio ex, Sono stati all'incirca 6 anni e mezzo, dopo qualche mese ho conosciuto lui. Entrambi i ragazzi nella fase conoscitiva si sono mostrati con un temperamento differente. Un profilo assolutamente diverso da quello che poi ho potuto osservare nel tempo. Mi hanno semore accusata di essere troppo forte, dominatrice e provocatoria. Non capisco come posso valutare una persona se è diversa da come si presenta in realtà. Ma io sono del parere che, il mio carattere può anche non piacere ma, perchè si ritengono innamorati folli quando poi le reazioni sono completamente esagerati?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"ho notato subito in lui un attaccamento morboso"

"Dopo questo fattaccio, che io ho perdonato, ha continuato a perdere il controllo dopo ogni litigio"

"Ho insistito in questa storia perchè pensavo che la colpa fosse mia( il mio essere gelosa e mostrarlo in modo provocatorio generava reazioni plateali e aggressivi in lui)"

"sono forse troppo aggressiva nel provocare?"

"Adesso mi ritrovo in un tunnel senza uscita"

Gent.le ragazza,
nessuna provocazione per quanto aggressiva giustifica la perforazione di un timpano. In realtà i familiari e amici del suo ex ragazzo le hanno confermato il disagio che è alla base delle sue reazioni.
Il tunnel non è senza uscita, l'unica scelta è chiedere aiuto a chi si occupa di queste realtà in modo professionale mettendosi nelle condizioni di garantire la sua tutela psicologica e giuridica
[#15]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Ha perfettamente ragione, non c'è giustificazione alla violenza gratuita. Ciò che adesso mi rattrista è una domanda:- Lavoro presso un centro aggregativo per minori disagiati, con gravi problemi psico-sociali. Io per loro rappresento la speranza, la parola di conforto e qualcun'altro anche il mondo. Tutto ciò che sto subendo a livello emotivo-sentimentale, i bambini possono in qualche modo avvertirlo seppure io maschero l'impossibile? Le dico questo perchè, molti di loro conoscono lui, perchè spesso è venuto a trovarmi sul posto di lavoro e perchè fece il tirocinio insieme a me ad Aprile e alcuni ne sono rimasti legati. Se questa storia dovesse avere una netta rottura, ciò potrebbe far riflettere molti di quei bambini che, sono attenti osservatori. Io in quel caso come dovrei comportarmi?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
lei non è tenuta a comunicare a questi ragazzi l'evoluzione della sua vita privata, inoltre nonostante cerchi di mascherare l'assenza di serenità è inevitabile che ci sia un'interferenza che non le assicura le condizioni migliori per svolgere un'attività che rientra nell'ambito delle relazioni d'aiuto. Tuttavia se i ragazzi conoscono il suo ex fidanzato, lei ha una doppia responsabilità: oltre a tutelare sé stessa, deve fare il possibile perché i minori non siano coinvolti in alcun modo nella vicenda.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
I bambini sanno benissimo che le storie possono finire e magari si sono accorti dell'impulsività e della violenza che alberga in questa persona.
Sarà sufficiente spiegare loro che la storia è finita, sempre che chiedano spiegazioni, possibilmente non parlandogliene male nel caso in cui qualcuno di loro gli sia realmente affezionato.

Sicuramente il suo è un lavoro impegnativo a livello psicologico e spero che noti la "coincidenza" della somiglianza fra i bambini problematici dei quali si occupa e il ragazzo problematico al quale si è legata.

[#18]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Non è nelle mie intenzioni svelare nulla. Sono molto professionale e non coinvolgo le due sfere. Come lei dice, devo assicurarmi che lui non compia passi ingiusti e che strumentalizzi quei ragazzi come mezzo per arrivare a me. Questa responsabilità si sta rendendo davvero pesante e farò in modo che non precipiti ulteriormente. Grazie per le sue preziose direttive.
[#19]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Dott.ssa Massaro, attraverso ciò che lei mi ha scritto noto queste strane coincidenze. come mai lei mi ha fatto notare questo? C'è un significato a tutto ciò?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
A mio avviso c'è sicuramente un significato: se lei ha scelto di occuparsi di bambini problematici e ha scelto nella vita privata un partner problematico può essere inconsciamente spinta ad avere a che fare con persone di questo tipo, presumibilmente per motivi legati al desiderio di porre rimedio a tali disagi (che è poi il punto che lei ha sottolineato maggiormente per quanto riguarda la relazione con il suo ragazzo).

Non conoscendo nè lei nè la sua storia personale non posso darle spiegazioni più approfondite, ma immagino che siano rintracciabili dei motivi nella sua storia ed esperienza passata per spiegare questo tipo di tendenza e di esigenza.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Mi mostro disponibile nell'ascoltare e agire su problematiche dove mi è possibile arrivare. In qualche modo, perdonando, sorvolando e rimandando ho voluto inconsciamente convivere con un disagio da guarire ma che alla fine, sta facendo del male a me. Il lavoro è gratificante, soddisfacente ed è la mia passione più grande. Ma ritrovarmi nel privato a stretto contatto con una persona di cui ne ero innamorata e adesso provo timore per i disagi che stanno emergendo, mi rende impotente!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il suo ragazzo però non è un utente delle sue prestazioni professionali, è un adulto che ha la responsabilità di chiedere aiuto se si rende conto di stare male e che non ha il diritto di rendere invivibile (e pericolosa) la sua esistenza.
Peggio ancora sarebbe se non si rendesse conto di avere dei problemi, perchè in questo caso oltre a non chiedere aiuto non potrebbe fare altro che incolpare gli altri (nello specifico, lei) arrivando anche a gesti estremi, sempre per "causa sua" (e non propria).
Motivo in più per allontanarsene quanto prima.

Riguardo al discorso delle caratteristiche in parte differenti di questi due ragazzi che alla fine hanno portato ad esiti simili le suggerisco di leggere "Donne che amano troppo" di Robin Norwood, che spiega come in realtà la scelta di un partner sbagliato non sia casuale, per quanto non avvenga consapevolmente, ma dettata da precise caratteristiche psicologiche e del passato della donna.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
La ringrazio infinitamente per il consiglio, provvederò a tutto ciò e anche all'acquisto del libro che saprà sostenermi in questa ardua lotta interiore.
Un ringraziamento anche alla dott.ssa campione che ha partecipato attivamente e tempestivamente a questa conversazione.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
l'unico modo per essere impotente è PENSARE DI ESSERLO, gli strumenti per intervenire ci sono e li abbiamo indicati ora si tratta di valutare, confrontandosi con chi conosce queste realtà e se ne occupa per professione, qual'è l'iniziativa più opportuna.
La stessa determinazione che le servirà anche nella sua attività con i minori che implica un lavoro di rete.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Spero che le nostre parole la aiutino a prendere delle decisioni utili per la sua vita: ci tenga aggiornate e ci faccia sapere come procede la vicenda.

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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Certo, lo farò senz'altro. Attualmente,nei i suoi messaggi, leggo disperazione e grande forma di disagio. Ho consigliato a lui di affidarsi ad un parere medico o anche solo una prima consultazione per cominciare. Anche lui conosce questo utile sito e, spero che presto sentirà il bisogno di togliere il velo della vergogna e affidarsi a chi può aiutarlo meglio di me. Sottolineo ancora una volta la vostra grande professionalità e grande team. Spero che questo sia l'inizio di un percorso evolutivo...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lo spero anch'io, sia per lei che per lui.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentili medici, l'ultima volta che vi scrissi non ero assolutamente serena. Vi devo informare che alcune cose si stanno leggermente muovendo nel verso giusto anche se ci sono alcune "piccolezze" che vorrei notare e valutare insieme.

Sono 5 giorni che non ci vediamo e da parte sua inizio subito ad avvertire meno pressione. Mi ha informata che sta seguendo un percorso terapeutico al consultorio e la prima chiacchierata gli sta facendo cambiare fin da subito visione della vita ma che il percorso sarà ancora molto lungo. Durante la lunga chiacchierata lui ha chiesto allo psicologo se poteva vedermi. Gli hanno risposto che non deve fare pressioni su di me e che se io voglio il distacco lui deve rispettare questa scelta senza insistere. Eventualmente, sempre sotto il mio consenso,il medico gli ha proposto di vedermi a giorni alterni per un ora in mezzo alla gente o comunque non da soli. Io però, ancora non me la sento nonostante io avverto in lui questa grande voglia di migliorarsi e migliorare. Ho avuto modo di informare mia madre di ciò che sta avvenendo nella mia storia, e che per delle sue reazioni fuori controllo ho preferito distaccarmi da questo rapporto affinchè lui possa ritrovare se stesso con l'aiuto di un esperto.
Cosa ne pensate di ciò che vi ho appena scritto?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Siamo solo al primo colloquio, e i miracoli non esistono: certi cambiamenti repentini sono da prendere con le pinze, con molta attenzione.
E' importante che lui dia peso alle parole e alle indicazioni che sta ricevendo, spero che sia davvero così e che la questione sia gestita in modo tale da aiutarlo sul serio.
Non so però se il consultorio sia il luogo più adatto a rispondere ai bisogni di questo ragazzo, che si può immaginare abbia dei problemi piuttosto seri : è sicura che sia seguito lì e non presso il Centro di Salute Mentale?

Per quanto riguarda lei, non deve certo vederlo se non le va.
Penso anzi che sia più che mai il caso di sfruttare questo allontanamento per riflettere su quali siano i sentimenti che prova per lui e i suoi obiettivi.

Ha fatto bene a iniziare a parlarne a sua madre: cosa le ha risposto?
[#30]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Si, sono sicura che si tratti del consultorio. Ovviamente è ancora troppo presto per sventolare la bandiera ma, sono contenta di come sta affrontando questo nuovo percorso perchè ci tengo moltissimo.
Le mentirei se le dicessi che non mi manca. Vorrei vederlo ma, qualcosa dentro me mi suggerisce che forse è ancora presto. Mi ha detto che Venerdi avrà un altro incontro. Se le sensazioni non mi agitano deciderò di vederlo per 1 ora.
Riguardo al confronto con mia madre voglio sottolineare che con lei mi apro poco, per il suo approccio alle volte troppo freddo e distaccato che mi disturba. Al mio discorso lei ha risposto:- bè, sicuramente c'è qualcosa in lui che non va, si deve dare una controllata. Non ha autocontrollo e non mi piace come reagisce. Io le ho detto che, a quanto pare, il motivo delle sue reazioni è dovuto ad un trauma subìto da piccolo. Lei però sostiene che certi traumi non si portano fino in età adulta. E' terminata così la conversazione.

Ps- Lui ha deciso di scrivervi un consulto qualche giorno fa e ha seguito alla lettera tutto ciò gli è stato consigliato. la spinta di dirigersi al consultorio è stata fornita da uno psicologo qui sul sito( è stato scelto il consultorio per un fattore strettamente economico).
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi sua madre non le ha dato la "colpa" di aver scelto male, come lei si aspettava, ma è stata dura solo nei confronti del ragazzo.

Se non le dispiace vorrei leggere il consulto che ha chiesto lui: può segnalarmi il link via mail per mantenere la riservatezza o anche qui, se trova che non ci siano controindicazioni.
[#32]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Mia madre non mi ha dato la classica risposta perché ultimamente, dopo il suo incidente che le ha procurato la frattura alla spalla, i rapporti sono migliorati. Se le faccende domestiche diventano la mia priorità, lei è felice e mi sorride anche. Se la casa, anche se è in perfetto ordine, a lei sembra in disordine, è la fine. Diventa arrogante, fastidiosa e intollerante con tutti. Io però sono la sua preda d'eccellenza. Comunque, questo è il link che la riporta a valutare un'altro punto di vista :-

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/305260-vorrei-recuperare-me-stesso-e-il-rapporto-con-la-mia-ragazza.html

La ringrazio sempre per il suo apprezzatissimo supporto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Effettivamente sembra che il ragazzo abbia coscienza di quello che gli succede quando perde le staffe e che lo giudichi negativamente.
Sembra però che ritenga normale controllarle il cellulare e FB e di questo dovrete discutere, se resterete assieme.

E' possibile che la violenza che ha subito abbia lasciato in lui un senso di rabbia mista ad impotenza che esplode quando le situazioni escono dal suo controllo.

Le faccio nuovamente notare la somiglianza fra il ragazzo e i piccoli utenti del suo lavoro, che appare ancora più forte alla luce dell'ultimo dettaglio biografico emerso, e che non penso sia casuale ma dica qualcosa su di lei più che su di lui.
[#34]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Questa somiglianza che lei mi fa spesso notare non è neppure casuale, Sta cercando di farmi riflettere e credo che la situazione sia più delicata di quanto immaginavo. E' un periodo che mi sento sotto pressione. Il lavoro che svolgo presso questo centro dura un anno ed è l'esperienza più bella e stravolgente della mia vita. Ciò che ancora non le ho detto è che li al centro 2 bambini si sono legati a me in maniera assolutamente morbosa, specialmente una. La sua gelosia che esplode in pianto e grida quando io dedico delle attenzioni ad altri bambini, è assolutamente smisurata. E' una situazione che sto valutando assieme alla piccola equipe sulle strategie da seguire.
[#35]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentili medici, ho deciso di aggiornarvi sulla mia vicenda perché le Vostre parole possano ancora aiutarmi ad emergere da una "nuova" situazione che mi abbatte. Dopo tanto capire, riflettere, soffrire, a Novembre ho chiuso "definitivamente" la storia con quel ragazzo. Una Domenica mia madre mi ha trovata in lacrime, distrutta dal dolore ( poco prima ricevetti una chiamata da lui, insistente sul volere venire a casa mia nonostante io fossi contraria). Da quel momento i miei si sono seriamente preoccupati sulla mia situazione sentimentale. Li ho sempre tenuti all'oscuro, per non farli preoccupare. Da quella Domenica cominciai a ricevere messaggi minacciosi:- " Non puoi lasciarmi, se mi lasci o mi denunci, così me ne vado in prigione, o io mi ammazzo", questa ovviamente è una delle tantissime frasi ricevute sul cellulare durante un tragitto in macchina mentre mio padre, con tono severo ma preoccupato, voleva spiegazioni sui miei disagi. Purtroppo sono riuscita a raccontare la metà delle mie paure, mi sono sbilanciata sul fatto che lui si sarebbe ucciso se lo avessi lasciato. La risposta di mio padre è stata:- ti credevo più scaltra, come hai potuto stare con una persona per così tanti anni con quello che subivi e non ti dava serenità. Il problema è che nonostante tutte le sue reazioni ad ogni litigio, la sua incontrollata gelosia, io lo amavo. Ho dato più di me stessa a questa persona. Tralasciando questo...da Novembre in poi le cose non sono andate così tranquille. Nonostante i suoi repentini messaggi io ho deciso di andare a avanti. Dopo un una ventina di giorni andai di andare a vedere una partita di pallavolo, conoscevo il capitano della squadra, (con lui non mi sono mai permessa di andare oltre normali conversazioni per il rispetto del mio ragazzo) In parte conosceva il mio passato, perchè l'anno prima abbiamo avuto modo di parlare della mia storia su fb. Succede che io mi avvicino a lui. inizialmente sono rimasta attratta dal suo equilibrio, dal suo modo di affrontare anche le semplici cose, dalla sua dialettica...poi però mi sono trovata letteralmente legata a lui. Accade che sto bene, ma il mio ex non molla. Decide di creare account falsi spacciandosi prima per una pretendente del mio collega di lavoro, perchè inizialmente pensava che ci fosse qualcosa tra me e lui, vista la bella complicità in amicizia(illudendolo. Lui, il mio collega, poi è morto dopo qualche settimana per infarto causato da 5 crisi epilettiche, di conseguenza non ha mai saputo la verità certa, anche se io avevo accennato al mio sospetto dell'ex, potete capire il mio terribile dolore ) poi dopo la morte del mio collega, ha capito chi era la persona con la quale mi stavo frequentando, ovvero il pallavolista. Così lo contatta e inizia a parlare male di me( parole di una pesantezza disumana). Da lì le cose iniziano ad aggravarsi. Io cambio numero ma I miei traumi psicologici aumentano. Lui simulò un incidente con l'auto, fino a distruggerla. Non si perse d'animo e continuò a lasciare frasi d'amore su tutti i muri che quotidianamente incontravo per strada. Oggi cosa succede? Succede che nonostante il benessere che avevo ritrovato con il pallavolista, ho allontanato quest'ultimo, facendogli del male nonostante le belle emozioni che mi stava facendo provare. Penso al mio ex, alla parte buona e mi sento in colpa per essermi avvicinata ad un'altra persona. Sto male e mi ritrovo ad affrontare crisi di pianti improvvisi quando condivido qualcosa che magari condividevo con lui. La cosa strana è un'altra:- Perchè nonostante tutto quello che mi ha fatto, ogni qualvolta lui mi lascia qualche margherita sulla macchina e io la trovo, piango pensandolo? Sto davvero male...la mia situazione mi sembra così contorta ed io, incomprensibile!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissima,

la situazione è complessa e delicata ed è importante che chieda aiuto di persona, oltre a consultarsi con noi.

Ha sentito il 1522?
Ha cercato dei recapiti di associazioni che si occupino di stalking, come ad es. questa:
http://www.marsala.it/societa/sociale/item/67202-nasce-lassociazione-anti-stalking-dafne-marsala-onlus.html ?
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