Abbandono del padre, violenza sessuale ed altro

Buongiorno Dottoressa,
le scrivo semplicemente per sapere cosa possono causare certi avvenimenti quali l'abbandono di un genitore e una violenza sessuale, mi spiego meglio..
Per quanto riguarda il mio "caso", all'età di 3 anni i miei genitori si sono separati, io e mia madre siamo andate a vivere da mia nonna, mio padre ogni tanto veniva a trovarmi, poi più niente, non si è piu presentato e ancora oggi a distanza di 17 anni da allora non ne so ancora il vero motivo. Inoltre all'età di 15 anni è venuto a mancare, all'inizio reagii dicendo "non m'interessa, non lo conosco" ma dopo 2 secondi mi sono ritrovata a piangere, una parte di me non c'era più..e ciò che più rimpiango è il fatto di non essere mai andata a cercarlo, ho sempre pensato: "andrò a trovarlo a 18 anni" forse anche per paura e temporeggiavo.. ma appunto, non ho fatto in tempo.
Poi, dopo il trasferimento in un'altra casa, all'età di 6-7-8 anni (non ricordo esattamente quando) ho subito degli abusi sessuali da parte di un "uomo" che viveva vicino a me.. la cosa è durata un po' nel senso che avevo paura a dirgli di no e non volevo dirlo a nessuno, finchè un bel giorno mi decisi a dirgli "No, non vengo più a casa tua" (lui mi invitava perchè ero amica della sua nipote e per vedere i cartoni animati..tutte scuse ovviamente). Verso i 13 anni ho aperto bocca su questa vicenda per la prima volta con le mie amiche e qualche anno fa con mia madre. Anche in questo caso ho un rimpianto, ovvero quello di non averlo detto prima (dato che ora il giudice non mi crede molto a causa del troppo tempo passato..). Detto ciò, vorrei sapere cosa potrebbero aver "causato" queste esperienze su di me..e come in genere possa il carattere di una persona mutare... quali potrebbero essere le cause di ciò che ho vissuto?( so di aver sofferto di mutismo selettivo e di anoressia) ma mi piacerebbe far luce su aspetti del mio carattere.

Dato che ci sono, se non le reco troppo disturbo, le spiego un mio problema "stupido"..sono fidanzata da 2 anni passati con un ragazzo e ci amiamo molto. Quest'estate avevamo progettato di andare via insieme, ma per motivi economici io non posso permettermelo e al solo pensiero che lui vada all'estero (quindi lontano da me) una settimana con gli amici mi viene l'ansia, mal di stomaco e incomincio a piangere, lo so non è normale! Non mi è mai capitato prima e so anche io che non va in guerra per mesi, ma è solo una vacanza di una settimana..e quindi SOLO qualche giorno, ma non so perchè ho tutta questa agitazione addosso, come ce l'avevo l'anno scorso, quando ci siamo salutati mi sono messa a piangere e aspettavo tutto il tempo i suoi messaggi tipo:" sto partendo ora" "sono arrivato" perchè ero in ansia.
Ripeto, so che è stupido ma vorrei sconfiggere questa ansia o questa paura..scoprendo il motivo x cui possa venirmi..lei può dirmi qualcosa?
Grazie in anticipo e scusi per la pappardella!
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentilissima ragazza,
La sua storia presenta un tema ricorrente, che è' quello dell'abbandono e della perdita. Suo padre vi ha abbandonate, poi e' morto. Il suo ragazzo va via, anche se per poco, e lei si sorprende per sentirsi come se fosse stata abbandonata. L'abuso sessuale sembra inserirsi come tentativo di rimediare a una mancanza, sopperire a un bisogno inespresso, colmare un vuoto inesplicabile.
Dice di aver sofferto di mutismo selettivo e di anoressia. A che età ha evidenziato questi sintomi?
C'è qualcosa di profondo che non viene esplicitato, che rimane inespresso e senza spiegazione. Che cosa le ha impedito, per esempio,di comunicare subito a sua madre quello che le stava capitando? Era per sfiducia o per paura?
Mi colpisce, poi, la parola che usa per definire il suo scritto, "pappardella": le sembra che sia poco importante quello che racconta di se' e della sua storia.? Non c'è' niente di "stupido" nella sua richiesta, al contrario credo che lei stia prendendo coscienza del fatto che il modo di percepire gli avvenimenti presenti ha a che fare con il suo vissuto. Ritengo che, se questo e' il suo desiderio, una consulenza e un eventuale sostegno psicologico potrebbero non solo chiarire ma anche dare significato e spiegazione alla sua storia di vita, aiutandola a vivere il presente con minore ansia.
Un cordiale saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, è stata molto gentile!
Ho sofferto di mutismo selettivo praticamente in contemporanea alle violenze che subivo, prima ero una bambina timida "normale" poi ho incominciato a non parlare più, solo con le bambine coetanee, con mia madre e i parenti più stretti, con le maestre anche se poco, se si avvicinava un adulto io prontamente mi nascondevo dietro le gambe di mia madre. Quando sono guarita diciamo, anche se non ricordo come, ma andavo dallo psicologo, ho incominciato a non magiare più e ho sofferto di anoressia intorno agli 11-12 anni... verso i 14 ho smesso di andare dalla dottoressa alimentarle che mi seguiva.
Per quanto riguarda il motivo del mio silenzio non lo so neanche io, sinceramente. Non ne avevo il coraggio, mi vergognavo, non sapevo neanche cosa mi stava succedendo, ero troppo piccola.. crescendo non ho piu voluto dirlo a mia madre perchè era una cosa che cercavo di "soffocare" e avevo paura di non essere creduta..e che una volta denunciato mi avrebbe fatto ancora del male. La mia psicologa che mi seguiva ha spiegato che probabilmente da piccola non ho voluto dirlo a mia madre perchè era passato qualche anno dalla separazione dei miei e probabilmente non volevo appesantire il dolore che già provava mia madre.
Ho detto la parola "stupido" perchè effettivamente non reputo normale la mia reazione della vacanza del mio ragazzo..
grazie ancora per quello che mi ha spiegato e che mi ha scritto
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9

Gentile Ragazza,
cosa è successo quando sua madre è venuta a sapere degli abusi subiti nella sua infanzia?
Mi pare di capire che si sia rivolta alle istituzioni per questo, è così?
Come sta affrontando questa situazione?

< so di aver sofferto di mutismo selettivo e di anoressia>
Ci può dire qualcosa in più in merito?
Ha mai consultato uno specialista?

Noto dalla sua scheda che è sottopeso, ora come va con l'alimentazione?

Come va il rapporto con sua madre?
Cosa fa nella vita, studia o lavora?
Oltre al suo ragazzo, ha amici, esce, si svaga?

Perdoni le molte domande, ma sono utili per poterle dare una risposta maggiormente compiuta, pur nei limiti di un consulto on line.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Quando gliel'ho detto stavamo litigando e mi è uscito quasi spontaneamente, lei è rimasta i silenzio e per qualche giorno non ne abbiamo parlato..sucessivamente mi ha spiegato che era spaventata, non sapeva cosa fare.. poi si è rivolta lei stessa dalla psicologa e mi ha chiesto se volevo denunciare, dopo i mille no che ho detto l'ho accontentata diciamo.
Praticamente sono in ballo da quasi 3 anni e finalmente a maggio ci sarà la sentenza, ma molto probabilmente lo assolveranno per "assenza di prove" per come io la sti vivendo non saprei..è un po' difficile, è stata dura quando ha parlato la difesa e si è inventata cose su di me..sinceramete non vedo l'ora che finisca, mia madre vorrebbe andare avanti con il secondo grado di giudizio, ma io non me la sento.
Come ho spiegato all'altra Dottoressa ho sofferto di mutismo selettivo durante gli abusi sessuali, parlavo solo con i parenti piu stretti e con i bambini della mia età, mai con gli adulti..ne che conoscevo (es. la nonna della mia migliore amica, persone che conosceva mia madre ecc...) anche se a volte desideravo parlare non riuscivo.. quando sono guarita (andavo dallo psicologo nel frattempo) ho sofferto di anoressia e mangiavo pochissimo, stavano per ricoverarmi all'ospedale.. questo intorno agli 11-12 anni.
Si sono ancora sottopeso.. ora va abbastanza bene anche se ammetto che in questo periodo ho lo stomaco chiuso e non ho molta fame, a pranzo non mangio mai niente perchè non ho fame, la sera invece mangio un po' di piu.. questo però solo ultimamente, in genere mangio poco, ma mangio!
Il rapporto con mia madre va bene, soprattutto da quando ho finito la scuola, quando andavo lei era molto pesante (giustamente). Ora sto cercando lavoro, ma è difficile.. ho lavorato solo un mese da quando ho fatto la maturità l'anno scorso.
E oltre al mio ragazzo ho tanti amici..praticamente frequento le mie 6 amiche (che conosco dalle elementari e una dall'asilo) e siamo molto unite.. nella compagnia poi ci sono anche altre persone e con tutti mi trovo bene, ed esco abbastanza spesso..
Spero di aver risposto a tutte le domande, grazie per la sua risposta!
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Cara ragazza,
Deve essere proprio duro da sopportare un processo in cui lei deve quasi essersi sentita dalla parte del torto! E' una vergogna che vi siano anche legali che difendono criminali e che la verità venga così ignominiosamente distorta! Vergogna! Sono inorridita a sentire quello che scrive e comprendo il dolore e la rabbia, forse anche la paura, che può aver provato. Spero tanto che la giustizia, sempre che esista in questo Paese..., faccia il suo corso, altrimenti dovrà portare il peso anche di questo! Sono però sollevata nel sentire che sua madre e' dalla sua parte e vorrebbe proseguire. E' importante averla come supporto, alleata, compagna. A livello legale, fatevi consigliare per il meglio. A livello psicologico, continui a circondarsi di amici e faccia progetti per il futuro. Ne ha superate molte, e questo mi dice che lei è' una ragazza forte. Si ricordi che, se dovesse sentire che sta per superare il suo "livello di guardia", come ha già fatto in passato, può tornare a ricorrere a una figura professionale. Sono dalla sua parte.
Un affettuoso saluto.
dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile ragazza, passare attraverso un lutto - uomo amato quale è il padre che ti abbandona per morire - e poi per un amico di famiglia che si avvicina per approfittarisi - altro lutto, morte della fiducia - è molto pesante. e dunque i problemi che Lei ha dovuto affrontare sono del tutto comprensibili e "giustificabili". Molte donne scelgono purtroppo di non rivolgersi alla giustizia proprio perchè è cruda; Lei è stata coraggiosa, e questo può nutrirLa qualsiasi sia l'esito del processo.
Nei confronti del Suo ragazzo, non ritiene che le cose siano collegate, e che un suo pur innocente e breve allontanamento faccia scattare la paura/ansia/panico dell'abbandono e del lutto? Ma anche questo si può superare, come Lei sta provando a fare!

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
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Dottoressa Scolamacchia, la ringrazio per il supporto morale!
Anche io provo vergogna per come sta procedendo il processo, diciamo che non è ancora detta l'ultima.. spero tanto che lo condannino, ovviamente.. c'è da preoccuparsi se lo lasciano libero..dato che è anche un recidivo! Io sono state sentite a mio favore anche due mie amiche, la mia neuropsichiatra e mia madre, non so cosa vogliano piu di così, senza contare che lui si è rifiutato di parlare!

Per la Dottoressa Brunialti, la ringrazio per la sua risposta. Avevo pensato anche io che il "problema" riferito al mio ragazzo potesse essere in qualche modo ricollegato a ciò che mi era successo. Probabilmente ho paura di sentirmi sola o che gli possa succedere qualcosa, non saprei bene neanche io.. Secondo lei come potrei cercare di superare questa cosa? Io, ad esempio, per auto-rassicurarmi continuo a ripetermi che è giusto che lui si svaghi con i suoi amici, visto che lavora molto, è giusto che si diverta, che tanto sarà solo per una settimana e che si farà sentire spesso..
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Mi sembra una buona auto rassicurazione, che del resto è vera. La "sento" impegnata nel superare questa difficoltà. E senz'altro ce la potrà fare. Un caro saluto!
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