Rifiuto scolastico e sportivo

Ho un bambino di 6 anni che quest'anno ha cominciato la scuola elementare. Il bambino ha frequentato sia il nido che la scuola materna, sempre fino alle 16.00. Ha un fratello di 2 anni. E' molto emotivo.

Da quando ha cominciato la scuola elementare (1 mese) sta manifestando un disagio attraverso pianti ripetuti prima di entrare a scuola e durante le lezioni (per futili motivi: non trovo la gomma, la maestra non mi chiama se ho la mano alzata, non sono riuscito a finire il disegno nei tempi previsti...) che si stanno acutizzando nell'ultima settimana.

I disagi ora si estendono anche allo sport, infatti rifiuta anche le lezioni di nuoto.

Cercando di parlarne con lui in maniera serena, otteniamo come risposta ricorrente che a scuola o in piscina si lavora troppo ed è troppo faticosa, per questo insiste nel rimanere a casa o in compagnia di uno dei genitori.

Stiamo cominciando a preoccuparci, soprattutto per il rifiuto ad approcciare con entusiasmo e curiosità il mondo della scuola, infatti rifiuta di provare qualsiasi approccio alla lettura, alla matematica in quanto la reputa "troppo difficile", mentre esegue con solerzia qualsiasi compito ove sia semplice l'esecuzione...

I rapporti con i compagni sono sereni e tranquilli, in quanto li conosceva già quasi tutti.

A casa non manifestava alcun sintomo o disagio, ma negli ultimi giorni parlando della scuola o dello sport comincia a piangere...

Dobbiamo valutare un supporto psicologico? Ci sono accorgimenti che ci potete consigliare per cercare di contenere o risolvere questo suo rifiuto? Esistono strutture pubbliche a Milano di supporto?

Grazie per qualsiasi suggerimento
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora,penso che potrebbe trattarsi di questo, naturalmente da lontano la cosa è più difficile... ha pensato che questo suo bambino timido, gentile, sia geloso del fratellino ? ho visto molti casi come questo, cioè il soggetto, a livello incoscio già era geloso prima, ed è normale, intendiamoci, perchè si sente esautorato, ora gli tocca pure andarsene in questo mondo sconosciuto che è la scuola,dove tutto gli pare estraneo, e lasciare a casa la sua preziosa mamma, la sua casa e i suoi giochi e tutto il suo mondo..al fratello che magari resta a casa e lui non sa cosa succede..
Anche andare a nuoto mi tocca ? lui magari pensa..
Così perde la gomma, ha mal di pancia, la maestra non mi chiama..
Io aspetterei un pò a fargli fare anche nuoto.. una cosa alla volta.. la maestra , che avrà visto molti casi come questi, potrebbe essere sensibilizzata, qualche bel voto in più, per un disegno, per una paginetta.. valorizzarlo un pò insomma, poi consiglio anche qualche ora con la mamma o il papà, da solo.. domani andiamo io e te a comprare, vedere questo e quello, .. un pezzettino di rapporto privilegiato ..una coccola e un parola positiva valorizzante in più..
Poi se le cose non cambiano, si potrà pensare ad un aiuto.. a Milano c'è tutto , certo...
ma prima di farlo diventare " un caso" io aspetterei..i figli crescono rapidamente, in che mese è nato suo figlio? perchè a questa età spesso le differenze fra i nati alla fine dell'anno si sentono..
Molti auguri, stia serena...

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it