dubbi per un nuovo amore

Gent.li esperti espongo qui la mia vicenda, dopo aver compiuto per casi di vita un bel percorso di rigenerazione personale. Ventottenne, ho terminato quasi 2 anni fa alle soglie del matrimonio la mia prima storia significativa, dal momento che il mio ex storico aveva sbandato per una persona molto diversa da me (per poi accusarne le conseguenze), quindi, anche a causa dell’ingerenza della famiglia di lui la nostra storia era ufficiale, solida, amicale ma non passionale, lui ricercava un forte impatto fisico, io preferivo una passionalità con tutti i crismi del caso. Scelta dolorosa ma dovuta! Poi a 3 mesi di distanza ho conosciuto una persona, più grande in età, dal canto suo mostrava entusiasmo, gioia infinita, voglia di costruire un bel percorso insieme dato che anche lui era libero dopo la dolorosa perdita della sua precedente compagna (incidente d’auto, presumo). Iniziamo a frequentarci e viviamo momenti spensierati, lui estremamente comunicativo ed affettuoso, insomma serio ma vivace. Lo ho da subito per istinto considerato un dono giunto inaspettatamente, mantenendo un minimo di distacco andato esaurendosi man mano che lui mi corteggiava convintamente. Una sera ho colto nel suo viso un rilassamento, una sensazione di benessere che gli ho esternato, da quel momento ho avvertito un cambio di rotta, annunciato il giorno seguente da un sms nel quale chiedeva tempo per riordinare i ricordi forti della sua precedente storia d’amore. Tempo accordato e silenzio che cozzava con il germoglio del mio sentimento che nel frattempo era nato. Ovvietà il mio slancio a cercarlo di più rispetto alla prima fase, ottenendo da lui lo sfogo di aver provato a lasciare alle spalle il suo passato ma alla fine una parte di sè la ritiene andata insieme alla sua compagna, aggiungendo al mio rispetto per lui un “non è un addio, sei favolosa”. Così sono iniziati in linea con i suoi sbalzi di umore una serie di avvicinamenti/allontanamenti. Ho avuto modo di notare che concluso il suo ciclo di chiusura ritornava ad aprirsi ad amici e possibili amiche, lasciandosi guidare come un vagabondo (consapevole o no) dalle onde del rinnovato entusiasmo. In me questo atteggiamento genera confusione, gli ho concesso fiducia e mostrato equilibrio perché innamorata e cosciente del suo delicato stato emotivo, consigliando, per non divenire la sua terapeuta improvvisata, di iniziare un suo percorso personale di elaborazione del lutto. Ha dubbi ma poi torna, mi allontana, sparisce poi si mostra geloso. Mi riesce difficile non cercarlo, questo limbo che si è creato mi sta stretto e mi spaventa più dell’intraprendere una storia seria (non semi-seria) con lui. Attraverso lui ho riscoperto una parte di me gioiosa, ludica, un amore che se vissuto porta benessere e valori. Però non so comprendere se a lui occorra tempo e calma o se davvero di indole sia portato a vivere amori di giornata consolatori e fisici. Teme un nuovo abbandono o nutre sensi di colpa o scappa per dirigere lui la storia?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzA,
Non possiamo saPere noi da qui le motivazioni del suoragazzo, quello su cui invece potremmo disQuisire ek il suo atteggiamento, molto/troppo disponibile, poco attento alle sue eozioni.
Non stara' pern caso ancora elaborando e in modo autocolPevolizzante la rottura de suo fidanzamento alla vgilia. Delle nozze?
Le faccio queSta domanda perChe' se Cosi' fosse blei metterebbe in atto dei comprtamenti auto-sabotanti in modo incoNsapefole.
Come e' riemersa da quel trauma/delusione?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente

Quando sono sorti problemi con il mio ex fidanzato ho compreso che occorreva mettere in discussione il percorso di crescita che io e lui avevamo raggiunto insieme, dato che siamo stati legati per 8 anni. La causa scatenante è stato un tradimento di cui lui all'epoca non sapeva spiegarne le ragioni. Ciò che ha fatto più male è stata la mancanza di rispetto e lo scompiglio che la terza incomoda creava per farsi strada. Mi si contestava il fatto che fossi una ragazza intelligente e preparata (il fatto cioè che lui non si sentisse al mio livello, aspetto sul quale non avrei mai pensato ci fossero dubbi). Il mio percorso è durato circa un anno, mi sono presa cura di me, ho rispolverato delle mie passioni (la musica), mi sono fermata a lavorare su un mio progetto di ricerca per l'università, ho recuperato amicizie d'infanzia a me molto care. Per lungo tempo sono stata arrabbiata con lui, soprattutto per il fatto di non aver provato a parlare dei cambiamenti che erano in atto. E forse solo ora a 2 anni di distanza sono riuscita in mia coscienza a perdonare e ad accantonare la vicenda. Ho fatto del mio meglio e credo di esser stata una buona compagna, a volte è vero, come indicato nella domanda di cui sopra, si creavano situazioni di confusione che mi tenevano ferma al passato, quel tempo forse sprecato mi è servito però per imparare di volta in volta a scegliere e per riprendere la mia individualità. Ora ho maturato una percezione più completa di me stessa sia nella relazione affettiva sia come persona. Da essa è arrivata la maggiore incisività nell'agire nel presente, conquista degli ultimi mesi.
La ringrazio per la cortese risposta.