Sensazione di inutilità, complessi d'inferiorità...

Salve a tutti,
Ho 22 anni e da tempo combatto contro me stessa ed i miei sbalzi d'umore ma ora sono arrivata ad un limite di sopportazione di questa situazione che è pari a 0. Apparentemente potrei sembrare la persona più sicura sulla faccia della terra essendo di gran bell'aspetto piaccio molto ai ragazzi, con gli amici,in famiglia ed anche col mio ragazzo poi mi mostro sempre allegra e solo a quest'ultimo, anche se raramente lascio intravedere una piccolissima parte di cosa realmente provo dentro, anche poi mi fermo per paura che possa non piacergli più o che si stanchi di me. Ci sono giorni in cui mi sento davvero forte e come se niente e nessuno potesse scalfirmi, ma ce ne sono talmente tanti altri in cui invece avrei solo voglia di farla finita e subito, ma la paura è troppa; in quei giorni lì vivo in un completo stato d'inadeguatezza, mi sento inutile e incapace in tutto, a tutto questo poi va ad aggiungersi lo stress determinato dall'università, sono appena entrata nel primo anno fuori corso e non so se per il prossimo anno riuscirò a dare tutti gli esami e a laurearmi, e questo mi logora perchè ciò che mi fa soffrire di più è il fatto che io possa deludere i miei ed il mio ragazzo e mi fisso sul fatto che possano pensare che io sia un'incompetente; e più penso questo e meno sono propensa ad impegnarmi, così mi lascio andare nel perdere tempo e tutti i buoni propositi vanno a farsi friggere. Soffro inoltre di un grande complesso d'inferiorità forse dovuto al fatto di avere avuto davanti per tutta la vita una madre super attiva, costante e abile in tutto, cuoca e pasticcera provetta, e questo anche se è strano ha influito parecchio sulla mia sicurezza, che negli anni è diminuita sempre di più. Il fatto è che da uno stato di totale sicurezza in me stessa e nelle mie capacità piombo in un altro che è l'esatto opposto e non riesco a far nient'altro che sfogarmi col pianto ed il cibo. Ma non ce la faccio davvero più, ho 22 anni e non voglio più dover stare così, voglio avere una relazione normale con gli amici e con i conoscenti, sono stufa di mostrarmi sotto mentite spoglie, come quella perennemente soddisfatta e sicura di se stessa quando invece in realtà sta male da morire. Come posso comportarmi per cercare di risolvere questo mio problema? Sto veramente male, vi prego di aiutarmi.
Vi ringrazio anticipatamente per le future risposte.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Una madre in gamba, non obbligatoriamente deve essere ingombrante o frustrante , il paragone che lei fa forse e' dato da un nucleo di insicurezza che lei si pirta dietro da un po' .
Che rapporto ha con sua madre, con il gruppo di pari e con il suo fidanzato?
Con la sua fisicita' ?
Si sente a suo agio con il suo corpo?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"ciò che mi fa soffrire di più è il fatto che io possa deludere i miei ed il mio ragazzo e mi fisso sul fatto che possano pensare che io sia un'incompetente"

"sono stufa di mostrarmi sotto mentite spoglie, come quella perennemente soddisfatta e sicura di se stessa quando invece in realtà sta male da morire"

Cara Utente,

prima o poi sarà necessario che lei inizi a prendere in considerazione anche sè stessa, i suoi desideri e aspettative, il diritto di comportarsi in sintonia con quello che sente e che pensa, la possibilità di non essere sempre al top e di non dare così tanta importanza a ciò che di lei appare agli altri.

Per iniziare a smantellare la maschera che si è autoimposta da diverso tempo è necessario che lei per prima accetti di farsi vedere dagli altri per quello che è senza temere che la respingano e rifiutino.
E' infatti lei per prima a ritenere che solo mostrandosi "perennemente soddisfatta e sicura di sè" potrà avere l'amore e la considerazione degli altri, ma non ha le prove del fatto che cambiando gli altri la rifiuterebbero, per il semplice motivo che non si è ancora sentita di mostrarsi senza maschera se non al suo fidanzato, per brevi sprazzi.
Cosa succederebbe se lei si lamentasse di qualcosa o sorridesse un po' di meno?
L'ha mai fatto in passato?

Ci dice che sua mamma è inarrivabile, un modello che durante la crescita invece di avvicinarsi si è allontanato nella sua percezione di bambina e di ragazzina, portandola a sentirsi sempre più inadeguata e perdente nel confronto con lei.
La madre in carne e ossa, e non quella della rappresentazioone mentale che lei ne ha, come si comporta con lei?
La incoraggia o sminuisce?
Crede in lei e la dà fiducia o commenta negativamente e rimarca ogni suo errore?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Con lei ho rapporto incostante, che sia ben chiaro io amo alla follia mia madre e ci sono periodi in cui andiamo molto d'accordo e penso che non potrei fare a meno di lei perchè mi dico che i suoi consigli, la sua esperienza possono insegnarmi molto, ma ce ne sono altri in cui vorrei non vederla più, ecco è proprio questo, provo un senso d'ira profonda nei suoi confronti, forse perchè vorrei essere "perfetta" come lei ed invece sono io dai mille difetti, lei ha una memoria brillante ed io dimentico tutto con estrema facilità, io sono distratta e lei ha una capacità d'osservazione micidiale, ha molto più polso di me e non ha problemi di linea, è di grande inventiva ed è sempre positiva mentre io vedo quasi sempre il bicchiere mezzo vuoto in tutto. Certo, sin da piccola ha sempre cercato di proteggermi da tutto e tutti ma s'è sempre imposta su qualsiasi cosa dovessi fare senza provare a mettersi da parte e lasciarmi fare da sola. Credo la mia insicurezza sia anche da imputare al suo modo di starmi vicina, a fare da mamma chioccia, senza "farmi sbattere la stessa" ogni tanto ed incappare in errori; forse è proprio il fatto di non essere stata abituata a confrontarmi sin da ragazzina col mondo ed avermi protetta ed aiutata fin troppo, che mi ha resa così insicura, ed ora che sto cominciando a camminare sulle mie gambe, sento fortissima la mancanza di un sostegno ma non posso più chiedere aiuto perchè ricadrei di nuovo in un circolo vizioso. Tutto ciò ha ripercussioni nelle relazioni con amici e conoscenti e nella vita di coppia. Sono riuscita a parlare di questo mio problema soltanto ad un'amica un po' più stretta, il resto delle amiche invece è completamente allo scuro di tutto. Con le altre ragazze poi mi sento sempre in difetto, anche lì inadatta e penso sempre di annoiare e di non contribuire positivamente in una conversazione. Ho timore nel esprimere il mio punto di vista, e spero sempre che gli altri la pensino come me perchè altrimenti potrei risultare loro antipatica.
Per quanto riguarda il mio fisico sì, posso dire di piacermi,piaccio molto, lo vedo da come vengo costantemente guardata anche se questo poco mi importa. Ovviamente anche nell'intimità col mio ragazzo ho moltissimi problemi legati sempre ai miei dannati complessi; lui mi ama moltissimo e si sente molto attratto da me, me lo ripete di continuo, come io sono attratta da lui ma avendo lui 30 anni (avendo quindi un raggio d'esperienza in campo sentimentale più ampio del mio) durante i rapporti piombio in una sorta di ansia da prestazione che non mi porta a godere realmente di quei momenti, ed infatti pur stando con lui da più di un anno non sono riuscita a raggiungere nemmeno una volta l'orgasmo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Fare la madre, e' veramente complesso: troppo vicina , troppo distante, invasiva, asettiva, manipolativa, perfetta, imperfetta, ecc....
Forse un dialogo piu' aperto con sua madre, orientebbe entrambe nel trovare un dialogo maggiore e piu' funzionale al benesse di entrambe.

Per quanto riguarda la risposta orgasmica , la sua ansia da prestazione, ecc..
Le allego qualche lettura, ma nel mio blog trovera' tantissimo materiale in merito.
Consideri, che la sessualità femminile, è spesso caratterizzata dall’auto-osservazione dell’aspetto corporeo ed emozionale, detto “spectatoring”, tendenza nociva e disfunzionale, sia per il piacere che per l’intimità, una conoscenza maggiore di se' , non solo sotto le lenzuola, credo l' aiuterebbe

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html
[#5]
dopo
Utente
Utente
In risposta alla Dr.essa Flavia Massaro,
Sì, mi è capitato di mostrare il mio vero essere ma quando lo faccio provo una sensazione strana, come se gli altri provassero compassione per me, ne deriva quindi che in una conversazione con qualcuno, lui/lei si comporti con me fingendo d'essere dolce e sensibile mentre con gli altri sfoggiano il loro vero essere e questo mi da letteralemente ai nervi, perchè so che lui/lei ha meno voglia di parlare del più e del meno con me piuttosto che con qualcun'altro.
Fatto sta che ho sviluppato la propensione ad essere aggressiva nei confronti di chi mi tratta dolcemente perchè credo che tutti stiano fingendo con me e che mi trattino da bambina.
Le ripeto, mia madre mi ha sempre protetta ma comunque si è importa è ha tappato un po' la mia creatività, la mia fantasia, non mi ha sempre dato l'opportunità di fare da me o comunque spronarmi a farlo, ovviamente l'ha sempre fatto in buona fede, ma credo mi sia costato molto tutto ciò. Sì, ogni volta che provo a fare qualcosa in casa come tipo in cucina mi sento continuamente osservata e giudicata come se non avessi speranze. In tante occasioni mi ha dato fiducia e forza ma in tantissime altre credo sia stata deleteria per me. Ecco tutto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissima,

concordo con la sua idea che essere stata iperprotetta dai rischi della vita, ma anche da esperienze più comuni nelle quali poteva avere l'occasione di misurare sè stessa, abbia contribuito a generare in lei una certa insicurezza che si esprime probabilmente in ogni contesto.

Il risultato è che non si è ancora messa davvero alla prova e, di conseguenza, pensa che esprimere sè stessa possa esporla a giudizi negativi:

"Con le altre ragazze poi mi sento sempre in difetto, anche lì inadatta e penso sempre di annoiare e di non contribuire positivamente in una conversazione. Ho timore nel esprimere il mio punto di vista, e spero sempre che gli altri la pensino come me perchè altrimenti potrei risultare loro antipatica."

Dato che la situazione le pesa molto ha fatto dei tentativi di disvelamento del suo vero Io, ma probabilmente sono stati ancora troppo sporadici e connotati da un'eccessiva attenzione alla reazione degli altri per poter condurre ad un risultato positivo:

"mi è capitato di mostrare il mio vero essere ma quando lo faccio provo una sensazione strana, come se gli altri provassero compassione per me"

Questa sensazione deriva da un meccanismo chiamato "proiezione": lei ha un'opinione negativa di sè e la attribuisce agli altri, come se provassero per lei ciò che lei ritiene sia adeguato che provino in base all'immagine negativa che ha di sè.

Non è detto però che sia così.