Madre inavvicinabile e ingestibile, viviamo l'inferno in casa

Salve,
scrivo per avere consigli su una pesante situazione che vivo dalla nascita.
Mia madre è stata adottata all'età di qualche mese, da una coppia che non poteva avere figli e che l'ha sempre circondata d'affetto: si tratta delle due persone che io e mia sorella (3 anni meno di me) abbiamo sempre chiamato nonni. La nostra famiglia ha sempre vissuto insieme.
Mio padre ha perso i propri genitori 6 mesi prima di sposarsi ed è un un poco "selvatico": buono ma spesso troppo grezzo e poco cresciuto, comodamente abituato ad avere qualcuno che si occupasse di lui.
Il matrimonio non è mai, a mio avviso, andato bene: presto sono sorte molte incomprensioni, mai risolte. Da un lato, mio padre, superficiale, liquidava ogni problema, dall'altro mia madre, incapace di gestire una qualsivoglia discussione, non affrontava le cose.
Il fatto è che le liti, come immaginabile, sono detonanti visto che lei "si tiene tutto dentro". Detonanti al punto che in più occasioni io e mia sorella abbiamo dato per certo un imminente divorzio o temuto che qualcuno si facesse male sul serio. Lei rompe oggetti, si chiude ore e ore in camera, non parla con nessuno per settimane.
Per completare il quadro, recentemente mia mamma ha avuto notizie per vie traverse della madre biologica (che non l'aveva riconosciuta al tempo, particolare non da poco) e continua ad esprimersi tramite facebook, suo nuovo canale di sfogo male interpretato, parlando di questa "infanzia perduta" o comunque di un'altra vita mai vissuta (e potenzialmente migliore).
Ci tengo a sottolineare che io e mia sorella siamo sempre state due persone amabili, prime della classe, prime IN TUTTO perché per lei nulla era mai abbastanza. Ho 26 anni e ricopro una posizione senior nel mio campo, dopo aver iniziato a 13 anni a lavorare, semplicemente per sentirmi dire un "brava" mai pronunciato. Sono fidanzata da quasi 5 anni e sto terminando di costruire una casa. Il rapporto che abbiamo con lei è a dir poco pessimo da sempre e non le abbiamo mai confidato nulla di quello che solitamente si dice alle madri: in questa casa siamo più inquiline che altro.
È come se la nostra famiglia non reggesse il confronto con l'altra famiglia, quella che ha inventato nella sua testa collegata ai genitori biologici. E come potrebbe essendo l'altra inventata ed ideale? Dal racconto sembra forse che io la incolpi se non totalmente quasi della situazione, ma il mio punto è che, se riesco a comprendere i limiti (grossi) di mio padre, non so veramente cosa pensare di lei, che ci maltratta tutti continuamente, facendoci vivere una vita infernale in una casa che non ha nulla di caldo e materno, ma ha solo astio e paura, urla e altra paura.
Non le ho mai sentito dire "ti voglio bene" a nessuno, così come mai è uscita dalle sua labbra la parola "scusa". Diverso fortunatamente mio padre, che è più umano in questo. Sono davvero molto confusa e non so che fare, considerato che è assolutamente impensabile proporre terapie o aiuti esterni.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, penso che sua mamma abbia un'età i cui la menopausa e le riflessioni possono condurre qualche volta a bilanci negativi, molto negativi in questo caso.
Ne parli col medico di base che potrebbe aiutarla sia con una cura farmacologica, sia indirizzandola presso uno psicoterapeuta, anche in strutture pubbliche che la faccia sentire accolta e compresa, perchè ora sembra uscire fuori la bambina abbandonata che è stata, per la quale sembra contare solo quell'antico rifiuto , mentre l'amore e le cure che ha ricevuto poi vengono azzerate.
Mi rendo conto cara ragazza di come possa essere dura la sua vita in casa, in questo momento,per fortuna all'orizzonte ha un futuro certamente migliore.
Le faccio molti auguri

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

si fa molta fatica ad assemblare e mettere insieme tutti i pezzi del suo racconto. Immagino che per lei non sia stato affatto facile vivere in questo ambiente famigliare.

Forse sarebbe utile per lei una consulenza psicologica, questo le darebbe l'opportunità di fare più ordine e decifrare aspetti emotivi importanti, come la relazione con i suoi genitori.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cari dottori,

vi ringrazio entrambi per la risposta sollecita.

Per quanto riguarda medici e psicoterapeuti, purtroppo so che si tratta di una battaglia persa in partenza: è un'impresa anche solo farle fare gli esami del sangue visto il suo rapporto con le strutture.
Inoltre è una person incredibilmente orgogliosa, che mai ammetterebbe non dico di avere un problema, ma di aver bisogno di aiuto: questo come tendere generale.

Sicuramente la mia non è una visione del tutto lucida in quanto sono immersa nella situazione e negli anni sono successe così tante cose, così tanti eventi che collego o non collego ai comportamenti dei miei genitori, che riassumere è una piccola impresa.
Fare ordine è un esercizio che mi piacerebbe certamente poter fare, tuttavia sarebbe un rimediare agli effetti di un altro problema a cui capisco che non è facile arrivare.

Ancora grazie ad entrambi
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

credo che il suggerimento del Collega sia ottimo: una consulenza per Lei potrebbe essere il momento per mettere ordine ma anche per poter prendere le distanze da una situazione e da una relazione che appare invischiata.

Evidentemente la mamma ha una narrativa drammatica della propria esistenza e tutto questo potrebbe essere la fonte del suo disagio (quello che conta davvero è l'amore e la protezione dei nonni, i genitori adottivi), ma comprendo anche il vuoto delle origini che la mamma sta sperimentando e il sentimento che brucia del rifiuto.
Forse ci sono altre ragioni che non hanno permesso alla mamma di essere affettuosa con Lei e di vivere la relazione coniugale in maniera più distesa e matura.

Ma d'altra parte se la mamma non vuole accedere ai servizi disponibili, di tipo medico o psicologico, credo che voi parenti potreste avere invece molto potere per cercare di modificare le relazioni in casa.

Il papà, ad esempio, di che parere è ?
Sarebbe disposto a mettersi in discussione per poter anche capire come modificare il proprio atteggiamento verso la mamma e voi figlie?

A volte nelle famiglie c'è il paziente designato, ma non è mica detto che sia LUI il problema o il malato: sono malate le relazioni.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa,

ammetto che la situazione è complessa e sedimentata negli anni, quindi lungi da me trovare tutte le ragioni dei problemi nella faccenda dell'adozione.
Come dicevo mio padre non ha un atteggiamento che aiuti: è sicuramente conciliante e accomodante solo dopo che avvengono i litigi, per il resto va insensibilmente avanti per la sua strada. Non con cattiveria, ma perchè non conosce altra strada. Non lo scuso per questo, tutti dobbiamo crescere e imparare a stare con gli altri anche se non ce l'ha insegnato nessuno.

Innumerevoli volte io e mia sorella abbiamo cercato di interrompere questo circolo vizioso, creando dialoghi dove mancavano e facendo assumere le responsabilità ad entrambi. La realtà sono promesse temporanee che evaporano al sorgere del sole l'indomani, poi si torna alla solita vita.
Inoltre io e lei finiamo sempre per sentirci fuori posto dovendo fare noi i genitori di quelli che si rivelano essere due adolescenti. Aggiungo che si è sempre vissuti tutti molto isolati e le tematiche che riguardano i rapporti interpersonali vengono evitate come la peste e generano imbarazzo.

Tentativi per modificare le relazioni in casa ne abbiamo fatti (iniziative sempre di noi due sorelle), ma non durano mai perchè serve la partecipazione di tutti e per uno o per l'altra questo non si verifica: vedo le loro colpe 50/50, con la precisazione che il comportamento di mia mamma finisce col spaventarmi perchè oscuro.

Mi sento molto in sintonia con la definizione "relazioni malate" e cerco in questo di mettere da parte il rapporto esasperato con mia madre che chiaramente inficia la mia visione.

Mille grazie

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