Preoccupazione per esami diagnostici

Gentili Dottori,
sono un ragazzo giovane e ho appena effettuato un tc del cranio in pronto soccorso per degli svenimenti. Ripensandoci dopo non era necessaria, e ora sono in preda a un profondo dispiacere perché ho paura che queste radiazioni possano produrre dei danni (tumori al cervello) a lungo termine. Sono in preda a un profondo rammarico, ho paura di avere paura e so che è un circolo vizioso. La mia mente si sta atrofizzando attorno a questo pensiero (la paura e la paura di aver paura per tutta la vita), e questo non fa che appesantire una situazione già pesante, con una CATERVA di sensi di colpa. Mai stato così depresso. Non trovo la spinta e le ragioni per tirarmi su, ho paura di portarmi dietro questa paura per tutta la vita. AIUTO
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

come mai ti stai rivolgendo a noi psicologi per porre il tuo quesito?
E' perchè pensi che si tratti di una paura infondata e che in realtà non hai corso alcun rischio, ma emotivamente non riesci a stare tranquillo?

Con quale diagnosi ti hanno dimesso?
Soffri di un disturbo d'ansia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile ragazzo,

indipendentemente dagli esiti degli esami medici, mi sembra che il suo timore meriti l'attenzione di uno psicologo, che le dia la possibilità di comprendere quale sia l'origine di questo suo stato di eccessiva apprensione.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Diciamo che è da tanto tempo che la mia ansia si riversa su preoccupazioni fisiche (prima palpitazioni, poi dispnea, poi la paura di avere la sclerosi multipla e infine gli attacchi di panico per i quali sono finito in pronto soccorso e lì per escludere cause organiche mi hanno fatto una tc di routine invece di una risonanza magnetica che non dà alcun rischio), per via di una scontentezza di fondo che forse deriva da una eccessiva attenzione verso me stesso, e dal fatto di fare un'università sentendomi obbligato dai miei... Ho fatto la "guerra" per anni a mia madre, e ora mi sento un ingrato, perché lei in realtà faceva del suo meglio ed è una persona splendida, a cui in fondo voglio il bene più grande... Ora ho trovato l'angoscia perfetta per me, nonostante le statistiche basse e le rassicurazioni dei radiologi, io che voglio avere tutto assolutamente sotto controllo: la pur molto bassa possibilità di avere un tumore per delle radiazioni (una tc ne ha poche ma non zero), il non sapere se e come, la paura di portarmi addosso questa paura che io ingigantisco (lo so) per tutta la vita; e poi la paura di non poter più ridere perché in fondo avrò questo pensiero...
Io ho sempre avuto voglia di studiare, di suonare, di conoscere gente, di fare sport, adesso è un periodo di pensieri neri, di amicizie interrotte, di sensi di colpa, di ipocondria, di apatia, di mancanza di fame, di disinteresse verso lo studio e la cultura (io!!!!!), di scarsa fiducia in me stesso e nel futuro, una dissociazione tra me e le mia mente dovuta a questo sospetto, un pensare ossessivamente a questo anche quando sono in mezzo alla gente, di aver trovato la ragazza giusta ma di non poter essere felice e allegro con lei:-((((( la coscienza di aver dato un dispiacere grande ai miei, la paura che questa paura mini i miei progetti per l'avvenire, una famiglia, l'indipendenza... Che fare? Sono DISPERATO. Io che guardavo alla vita con un radioso sorriso nel nocciolo del mio cuore, anche in lunghi periodi bui....
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile ragazzo,

mi sembra che lei abbia un buon livello introspettivo e riesca a focalizzare bene aspetti importanti della sua vita.

Questo le sarà molto utile nel trattamento psicologico per i suoi problemi d'ansia. Qualora lei scegliesse di farsi aiutare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Ora ho trovato l'angoscia perfetta per me, nonostante le statistiche basse e le rassicurazioni dei radiologi, io che voglio avere tutto assolutamente sotto controllo"

Hai quindi trovato pane per i tuoi denti?

Stai concentrando su questo pensiero angosce che prima erano riversate su altro?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio, sono già in psicoterapia da qualche mese, solo che questi pensieri mi assillano... Rivedrò la psicologa mercoledì per la prima volta dopo Natale, ma nel frattempo volevo solo sentire qualche voce, senza nulla togliere al percorso che ho intrapreso... Sono sempre stato molto introspettivo, forse troppo, anche perché ho letto molto da ragazzo (forse letture troppo da adulto come Dostojevskij che forse non fanno troppo bene alla salute) magari a discapito della frequentazione degli gli altri, che per me è parimenti importantissima!!!
Il problema è che sono un fissato, e temo di aver trovato una fissazione che blocchi la mia felicità e la mia soddisfazione personale (perché le cose vanno insieme no?).
Non riesco a trovare piacere nelle cose che facevo...forse piano piano lo recupererò, ora mi pare che questo pensiero mini le basi della mia vitalità, e perciò creatività, applicazione ecc...
Come ritrovare il piacere di vivere e di fare, senza pensieri di annullamento? Perché l'angoscia è il sentimento del nulla come diceva anche Nietzsche mi pare...forse l'unico vantaggio di questa esperienza sarà che considererò la vita, l'arte e la filosofia in modo molto più "necessitato" di prima, perché troverò in essi un'espressione della VOLONTA' di vivere e gioire CON gli altri... Lei cosa ne pensa?
Grazie per la Sua cortese attenzione
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ne penso che un conto è riflettere ed essere introspettivi, un altro essere ansiosi e ossessivi.
C'è una bella differenza fra pensare come atto di volontà e pensare come atto involontario e determinato dall'ansia.

Come mai hai un appuntamento solo a fine gennaio?
Con che cadenza vi vedete?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sì, proprio così, sto riversando lì varie angosce che c'erano da tanto tempo, diversi anni, solo che in questa paura si amplifica l'intensità...mentre prima ero solo triste per il passato ora sono anche in apprensione per il futuro. E sono ossessivo da tanto tempo, da quando evitavo di pestare le bocchette dei tubi del gas per strada a quando dovevo cambiare voce e non mi decidevo a quando evitavo di vedere mia nonna in casa a quando pensavo di cambiare università ogni giorno, e ora questo. Uno finisce in pronto soccorso pensando di essere curato e guarito, e invece lì trova motivo per una ossessione ancora peggiore. Io dovevo andare da uno psicologo molto tempo fa.
Comunque le sedute sono ogni settimana, due sono saltate per impegni vari... Spero che mi aiutino concretamente perché questa paura ossessiva non voglio portarmela dietro
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Un pensiero negativo dopo l'altro! Il mio timore è che veramente questo atteggiamento comprometta la mia salute! Cioè bisogna che io cambi in qualche modo
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile ragazzo,

comprendo bene questa sua necessità di volersi confidare nonostante lei sia comunque in terapia.

Evidentemente gli aspetti contenitivi del trattamento ad ora non sono sufficienti.

Talvolta può succedere di sentirsi più nervosi, ansiosi o addirittura angosciati quando si toccano aspetti importanti durante le sedute (fa parte del processo), ma è il modo migliore di affrontare il problema.


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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Uno finisce in pronto soccorso pensando di essere curato e guarito, e invece lì trova motivo per una ossessione ancora peggiore. Io dovevo andare da uno psicologo molto tempo fa"

Quel che è fatto è fatto e sei ancora sufficientemente giovane per cambiare.

Quella del ricorso alla cura medica del PS come extrema ratio che in un colpo solo risolva tutto è una fantasia irrealizzabile , ma sicuramente suggestiva, in uno stato come quello che stai vivendo.
Anche se non ti hanno "curato" ne sei però uscito sapendo di godere di buona salute, quindi almeno qualcosa di positivo c'è stato.

Riguardo alla Tac, se tutti quelli che si sottopongono a una o più Tac alla testa per svariati motivi sviluppassero un tumore ci sarebbe un'epidemia, non credi?

Quello che conta adesso è che desideri cambiare e hai preso la strada giusta per riuscirci.
Magari un piccolo aggiustamento potrebbe avvenire riguardo alla cadenza delle sedute, che potrebbe essere più ravvicinata visto il periodo di significativa agitazione che stai attraversando.
[#12]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio intanto molto per la vicinanza che mi mostrate... Indubbiamente è un momento molto difficile per me, ora capisco che le manifestazioni somatiche sono state nient'altro che lo sfogo di una situazione che non riuscivo a reggere, con diversi problemi non risolti e un'amica preziosa ma un po' egoista che mi ha abbandonato proprio nel momento del bisogno; se lei non mi avesse fatto questa cattiveria non sarei crollato così...ora Ho avuto un'infanzia troppo facile, e quando ho cominciato a incontrare i problemi dell'adolescenza non li ho mai affrontati a viso aperto, e i miei, persone sempre fantastiche, hanno fatto finta di non vedere, forse perché pensavano che ne uscissi con la mia forza di volontà. Quanto alla tac in effetti è vero...(tenga conto che io PRIMA ero CONVINTO di avere la sclerosi multipla...) Stando in università i fantasmi passano in secondo piano...certo i pensieri che ho avuto non sono belli per un ragazzo della mia età...
Domani mattina vedrò la psicologa e ne parlerò anche con lei...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Questi pensieri non sono belli indipendentemente dall'età: parlane alla psicologa e magari chiedile se potete vedervi con maggiore frequenza in questo periodo che per te è probabilmente più difficoltoso di altri.

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Lo farò. Io e i miei abbiamo tanto parlato, ma c'è stata una gran incomprensione da parte di tutti... Una volta la zia di un mio amico mi ha detto che sono un po' "masochista"... Non so, forse è vero. Quello che spero è di vivere una vita più serena, senza trovare sempre il pelo nell'uovo, e senza paure ossessive come quest'ultima orribile. Devo stare di più con i miei coetanei. Avere in casa una persona molto anziana e un padre molto impegnativo non ha giovato..
Vi ringrazio molto, a risentirci:)
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Eviterei di discutere dei dettagli della tua situazione e dei tuoi pensieri con chi non può capire quello che ti sta succendo, proprio per non ricevere commenti inutili o che comunque ti diano ulteriormente da pensare.

Tienici aggiornati!
Ti faccio tanti auguri,
[#16]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sono tornato dalla psicologa e abbiamo ripreso le fila dei colloqui precedenti. Spero saranno utili! Ora l'umore è un po' meglio ma mi sento comunque abbattuto per tanti motivi. Dove trovo la forza di andare avanti così?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le sedute dalla psicologa non sono immediatamente risolutive, ma lo saranno nel tempo.
Avete discusso della frequenza degli incontri?
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Lo spero perché la situazione incide anche sui miei. Sono due mesi che non faccio una risata spontanea e sincera, prima ridevo ogni giorno.
Penso che più di una volta a settimana non sia possibile per motivi economici.
Grazie per il sostegno
[#19]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Il punto è che mi sto spegnendo. Le ultime vicende non sono state che il colpo di grazia... Io che ero così brillante, stento a crederci e a ricostruire i passaggi. Forse ho semplicemente mancato totalmente di senso pratico, dall'università al fare una tac senza sapere cos'è. Ma come si fa? Bisogna proprio vivere sulle nuvole e non rendersi conto di ciò che dalla vita si ha ricevuto. Ingrato, incapace, riottoso, pigro, indeciso, superbo, ingiusto, infantile. STUPIDO. Studi del miglior livello, conservatorio, vita in una città stupenda, un fratello splendido e con cui vado d'accordo. E non ci ho dato ALCUNA importanza. Che c'è di peggio di un dono sprecato, e se quel dono è la vita! A che serve l'intelligenza se non la si mette in pratica? E' una domanda che mia madre mi ha fatto tante volte, che solo ora comprendo veramente. Capisco che c'è un abisso tra udire e capire. Sono due cose distinte. Io non ho mai capito le parole dei miei, i miei non hanno mai capito le mie. Povera madre, e povero padre. Non hanno capito in tanto tempo che le cose andavano alla deriva. Io mi fidavo. Di me stesso, dei miei ciecamente, dei medici, del mondo, degli amici. Ora vorrei ritrovare quella fiducia, ma non so dove. Sono sempre stato io con i miei problemi, io allo specchio, nel bene e nel male. Solo con le mie ossessioni, solo! E nessuno che mi abbia risvegliato, né i miei (figuriamoci), né i miei medici.
Comprendo che il problema di fondo è stato il rapporto con mio padre, che ci ha sempre voluto un bene enorme (lo capisco solo ora), ma che non ha MAI e dico MAI saputo avere un rapporto e un dialogo alla pari con chicchessia. Un carattere INSOPPORTABILE. Fa il simpatico fuori e in casa è di una pesantezza mostruosa. Sempre rimproveri, sempre a pontificare dall'alto del suo titolo di professore universitario, con me mio fratello e mia madre. Mio fratello lo ha sempre trattato come un bambino, ma lui ha resistito perché ha un carattere migliore del mio. Non ne potevo più, mi sentivo soffocare, e vedevo gli altri ragazzi più liberi più emancipati più adulti. Solo ora che sono stato male ha capito di aver sbagliato. Anzi, sono quasi stranito io di vederlo così di buon carattere. Era proprio necessario che io passassi per questo calvario??
Come dare un senso alla mia storia e alle sofferenze che mi porto dentro? Come vincere le ossessioni (questa della tac è la peggiore perché c'entra la morte)?
Perdonate lo sfogo, non vi disturberò oltre
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi sembra che quello che stai passando ti abbia consentito di comprendere molte cose e di fare uno scatto in avanti nel percorso della tua crescita.
Questo è molto positivo ed è possibile che il tuo disturbo attuale dipenda proprio dal fatto che l'equilibrio preesistente si è rotto e non potevi più continuare a essere "ingrato, incapace, riottoso, pigro, indeciso, superbo, ingiusto, infantile".
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sì, mi rendo conto di essere sostanzialmente diverso... Meno male che qualcosa di positivo c'è... Allo stesso tempo temo le mie ossessioni, anche se so che non servono a farmi stare meglio, anzi! Non capisco perché sono ossessionato. Credo sia il punto fondamentale di cui parlare con la psicologa. E' incredibile come spesso sia il "peccato" a trovare il "peccatore" senza che questi se ne accorga.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La mente ha un funzionamento molto complesso: allo stesso sintomo possono corrispondere molte diverse cause della cui esistenza a volte ci si rende conto solo quando si sta male e si è obbligati a fermarsi a riflettere.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sì infatti ora mi guardo indietro e capisco che tanti problemi si sono come "sfogati" indipendentemente dalla mia volontà: scuola, famiglia, amore, autostima...tutto storto. A un certo punto crack, ho proprio avvertito la sensazione di rompermi!
Tra l'altro oggi sono andato a trovare un mio lontano prozio di novant'anni, un celebre archeologo, che è più intellettualmente arzillo, tranquillo e felice di me che ne ho ventidue! C'è qualcosa che non mi torna!! Se sono "andato via di testa" è perché problematizzo sempre tutto, sempre accompagnato dalle mie ossessioni, di cui questa è la peggiore. E ho sempre tenuto tutto dentro. Mi dispiace che la cosa sia pesata così anche sui miei, ma in fondo è anche in parte responsabilità loro...
Ce ne sono di argomenti per il prossimo incontro di psicoterapia, in più questa settimana incontrerò uno psichiatra, anche se sono sempre stato diffidente sui farmaci forse stavolta servono. Grazie davvero per l'aiuto e i pareri illuminati... Spero di riprendermi col tempo.....
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La volontà e la razionalità hanno poco o nulla a che fare con meccanismi che, in ottica psicodinamica, originano nel nostro inconscio e sono molto reali nelle conseguenze, come ti è dato di constatare sulla tua pelle.

Non è detto che alla tua età il tuo prozio non fosse altrettanto inquieto e alla ricerca della propria identità, come avviene per chiunque: il processo di crescita, separazione materiale e psicologica dalla famiglia e individuazione della propria strada prende raramente la forma di un percorso lineare a volte sorgono difficoltà che richiedono un intervento professionale.

Per quanto riguarda i farmaci se è necessario che tu li assuma per un periodo perchè l'ansia che provi ti sta rendendo la vita impossibile non farti troppi problemi: discuti con lo psichiatra di come ti senti e di quanto sei disposto o non disposto ad affrontare la situazione con la sola psicoterapia.
Questa è un'opzione realizzabile, ma che devi scegliere consapevolmente perchè implica la necessità di sopportare il malessere fino a quando non inizierà a diminuire.
[#25]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve,
rieccomi qua. Il problema sono sempre io, ma comprende ovviamente i miei. Tanta dietrologia, tanti discorsi del tipo "se tu ti fossi spiegato", "se mi aveste ascoltato di più", "sei un ipocrita", mia mamma che dice "non ho più intenzione di stare ad assistere a questo decadimento" e pensa con amarezza alla sua vita proprio nel giorno del suo compleanno. Io osservo i miei disegni e la mia scrittura di prima...il segno, la vitalità: mi sembrano di un'altra persona. Uno che non c'è più. E chi c'è ora? Uno che è solo stanco di vivere e che non ha progetti per il futuro, perché oltre alle paure e al disagio precedenti si sono aggiunte queste ultime? Mia madre dice, mettendosi una ,mano sul petto "mi sento come svuotata, proprio qui, una cosa che non mi era mai successa". Mi sento uno che ha rotto un idillio, anche se poi non era tanto idilliaco; ma la sensazione è di aver passato un limite dal quale non si può tornare indietro. Ed è la gioia di vivere, quella carica che ti dà lo slancio, che non trovo. Ma la cosa che mi preoccupa è che mi pare la stiano smarrendo anche i miei. Prima di questa discesa nell'ipocondria stavo molto meglio, nonostante tutto. E' come se tra me e i miei si sia inserita una frattura sottile ma molto profonda, permanente. Non volevo che accadesse, non così. E' come se io e i miei ci sentissimo complici di un delitto non voluto. Non so cosa fare, non so nemmeno se a questo punto sia possibile fare qualcosa. Perché ho smarrito la fiducia cieca nel futuro che avevo prima, nonostante le difficoltà presenti e passate... Lunedì comincio a prendere cipralex, e continuerò gli incontri. Lo studio un po' mi solleva, ma non riesco a non pensare al perché mi sono torturato tutto questo tempo invece di mettere a frutto la mia intelligenza dalle grandi possibilità. Non me ne faccio una ragione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quando la fiducia è cieca è anche molto precaria perchè basata sul nulla (su fantasie e idealizzazioni prive di contatto con la realtà): nulla di più facile che ad un certo punto venga meno e si spalanchi il baratro che nascondeva.
A ben vedere però, se provi a guardarci dentro, questo baratro è meno profondo e spaventoso di quanto lo spavento che provi te lo faccia apparire.

Ti sei risvegliato, e con te i tuoi genitori, e ti sei reso conto - o, meglio, hai iniziato ad ammettere a te stesso - che l'idillio "non era tanto idilliaco" e che quindi è ora di metterci mano e di affrontare la realtà, nel bene e nel male, senza accontentarti di viverla come un sogno.

Stai crescendo tutto ad un tratto e questo non è semplice, ma porta con sè anche tante possibilità che prima probabilmente non vedevi.
[#27]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Mi chiedo se fosse proprio necessario circondarsi di tutte queste angosce per prendere atto delle cose. Tra l'altro ieri una nuova, inutile e snervante discussione per due biglietti di un concerto. Mi sento proprio letteralmente esaurito, non solo una parte di me, ma tutto me stesso. Non trovo in me una sorgente di positività, di vitalità. Confusione, amarezza, un po' di rabbia e paura, in un momento della mia vita in cui avevo bisogno quanto mai di sentimenti opposti. Ma non li trovo, né sono sicuro di ritrovarli. E' questa sicurezza che in fondo non era mai mancata prima.
[#28]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se è andata così significa che, dati i presupposti, l'esito poteva essere solo questo.

Ogni crisi porta con sè anche molte opportunità, se si sa coglierle.
[#29]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Già, è proprio questo saper cogliere le occasioni che mi è sempre sfuggito. Come si fa? Mi sono sempre tirato indietro di fronte al cambiamento in generale, ho sempre in qualche modo convissuto con delle paure, esplicitamente da adolescente, forse implicitamente da bambino, anche se come le dicevo ho avuto un'infanzia felice, magari troppo perché l'ho sempre un po' guardata con nostalgia. Io ho orrore della perdita, di qualsiasi cosa si tratti: persone, luoghi, oggetti, legami, ricordi, pensieri. E pare che io sia paradossalmente legato a delle paure. Perché mi chiedo? Il mio cervello, la mia mente si sono strutturati così nel tempo? Pensi che in mia madre questo tratto dell'attaccamento ha un che di patologico (secondo me) perché è restia a disfarsi di un sacco di oggetti che magari tiene in un ripostiglio e che non userà mai. Una sfumatura di questo è anche riversare su ciò che ci circonda un affetto e un attaccamento spesso eccessivo e quel che è peggio esclusivo, come ho fatto io con i miei amici.
Mi rendo conto che questa non è forse la sede giusta per parlare di tutte queste cose, e temo di disturbare, ma è anche un periodo tanto tanto difficile, e cupo..... Ne sto parlando con la psicologa da cui vado, e spero di vederci un po' più chiaro col tempo...
[#30]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Mi sto deprimendo moltissimo, e con me i miei genitori. Temo che la situazione diventi irrecuperabile, dopo tante tensioni passate. Cosa posso fare?? Io non so più, la mia vita è tutta un dispiacere, e ora ci sto trascinando i miei... La prego mi dia qualche buon consiglio....
[#31]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si tratta di qualcosa su cui devi lavorare con la tua psicologa, l'unico consiglio che ti posso dare è di chiederle di fare sedute più frequenti perchè probabilmente fra un incontro e l'altro passa troppo tempo e hai quindi troppo tempo per rimuginare.
[#32]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio, vedrò. Troppi problemi non espressi per troppo tempo, e ora mi sono distrutto. Non ho più volontà.
[#33]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il lavoro può essere impegnativo, ma è importante che non rinunci a portarlo avanti adeguatamente e che non ti lasci abbattere dalle brutte sensazioni che stai provando, perchè sentirti distrutto non significa che non ci sia una soluzione.

Ti faccio tanti auguri,