Ansia da insicurezza

Ci tengo a premettere che il mio problema lo ritengo particolare,quasi non riesco a spiegarlo. Il mio psicologo parla di ansia derivante da insicurezza. Cerco di spiegare nel dettaglio i miei disagi: ogni giorno la mia testa è pesante, piena di pensieri, è un continuo rimurginare di tutto ciò che ho fatto nei giorni precedenti e tutto ciò che devo fare, rifletto anzitempo su tutti i minimi particolari delle cose che devo fare (appuntamenti, fare la spesa, cucinare per gli invitati) e agisco di conseguenza, nel senso che anziché fare le cose spontaneamente così come dovrebbero accadere da sé, mi pongo diecimila problemi del tipo: "cosa diranno gli altri se ho fatto così anziché colì" e quindi agisco in modo da accondiscendere il giudizio altrui (non riesco a far valere pienamente le mie idee), organizzo gli appuntamenti di lavoro facendo attenzione a non creare disagio agli altri (sia ai colleghi che ai clienti; la mia preoccupazione principale è quella di evitare di far perdere loro tempo e quindi mi preoccupo a non sgarrare l'appuntamento di un solo minuto), quando faccio la spesa penso che mi manchi tutto e quindi vorrei prendere un pezzo di qualunque cosa (sono brava a cucinare ma ho sempre la paura di fare brutta figura con i commensali e quindi vorrei avere ogni tipo di alimento per variare menù nel caso in cui un piatto non mi venga bene; oppure mi preoccupo di scegliere il menù in base ai commensali per evitare di essere giudicata negativamente). Diciamo insomma che ogni cosa che faccia è come se la facessi sempre per la prima volta: seppur al lavoro ogni mese porta i risultati, seppur faccia sempre bella figura con gli invitati, la volta successiva è un muro enorme che riesco a scavalcare con difficoltà, è come se tutto fosse più grande di me. Per intenderci ancora meglio si innesca nella mia testa questo meccanismo: appena apro gli occhi (ammesso che la notte abbia dormito...) sono libera dai pensieri, immediatamente qualche secondo dopo mi viene in mente che soffro di ansia e automaticamente inizio a pensare a tutte le situazioni preoccupanti; so di conoscere la strada “brutta” (come la chiamo) e mi ci immetto con la mente. Penso che devo andare in ufficio e mi viene il formicolio allo stomaco, penso che devo ritagliarmi un'ora per fare la spesa e mi viene il formicolio, insomma è un accavallarsi di pensieri e alla fine mi viene da piangere perché ho paura di non riuscire a fare tutte le cose, anche se le ho fatte con successo nei giorni precedenti. Un'altra cosa che mi fa venire il formicolio e quindi che mi induce a programmare anzitempo il mio atteggiamento è il rapporto con mia suocera; mi spiego meglio: si è innescato tra me e lei un rapporto imbarazzato, nel senso che sia io che lei siamo imbarazzate nel vederci nei primi minuti dell'incontro, dopodiché ci sciogliamo e va meglio. In particolare, prima di mettere piede fuori casa penso se fuori possa esserci lei, o se suona il campanello penso che possa essere lei e mi viene il formicolio e la tachicardia all'idea che possa vederla. Quando mi ritiro penso anzitempo se fuori possa esserci lei e anche il quel caso mi viene la tachicardia all'idea di vederla, è come se in quella persona ci vedo un malvagio; eppure riconosco la sua bravura, la sua gentilezza, il suo volermi bene, però è un po' impicciosetta e mi dà fastidio. Un'altra cosa: sono gelosa del rapporto bellissimo che ha mia suocera con la nipote; da quando è nata questa bambina tutto è passato in secondo piano (o almeno è ciò che vedo io), ogni domenica che si va a pranzo da lei (altra cosa che mi infastidisce) si parla solo ed esclusivamente di questa bambina, le si fanno enormi elogi come se fosse una star di holliwood, cose normalissime fatte da una bambina di 2 anni vengono reputate da loro (suocera, suocero, mamma e papà della bambina) come traguardi dell'altro mondo e tra me e me dico “ma è possibile che non avete mai visto prima una cosa simile?”; e ridono, la riempiono di complimenti e quant'altro. Il disturbo di cui soffro (sostanzialmente l'ansia) a parer del mio psicologo (e anche del mio) è dovuto alla cattiva, se non addirittura assente, educazione impartitami dai miei genitori, dato probabilmente dalla mentalità di paese e quindi chiusa. Mi sono state inculcate per la maggiore paure, non ho ricevuto conforto, stimolazioni, incoraggiamenti, promozioni, oltreché l'affetto desiderato tant'è che io ancor oggi non riesco a dire ti voglio bene a mia mamma e la cosa mi fa star male perché penso che è cosa naturale avere un buon rapporto con la propria madre. Il tutto è dovuto, oltreché al carattere dei mie, anche al fatto che ad 8 anni sono stata “abbandonata” da mia madre a causa dei suoi problemi di salute (celiachia) e quindi del suo fare avanti e indietro dagli ospedali; ho sofferto tantissimo la sua mancanza e ancora oggi parlarne mi fa star male, ma è una cosa che non ci siamo mai dette. Aggiungo un'altra particolarità: questi disturbi si ripetono ogni giorno per circa 10 giorni, poi mi capitano 2-3 giorni di benessere (come oggi e spero anche domani...) e poi a furia di pensare che soffro di qualcosa torno a stare male, a non essere felice della vita che conduco, insomma vedo tutto con occhio negativo. Mi sforzo a pensare l'origine del mio stare male, del provare ansia nel fare anche le piccole cose, del perché sono gelosa di mia suocera, mi do' delle risposte ma è come se non bastassero perché dopo qualche istante torna tutto punto e a capo. Cosa posso fare secondo voi? Se prendo la passiflora mi rilasso ma non basta. Grazie.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
La sua ansia e' molto elevata . Ma mi sembra che non sia solo questo.
Lei ha una bassa autostima e diventa ossessivamene perfezionista perche percepisce il contesto nemico/persecutorio.
Certamente il vivere in un piccolo centro acuisce questo stato di cose ma se lei ha una reazione cosi' forte penso che dovrebbe lavorare sulle sue dimensioni inconsce.
Cosa rappresenta per lei questa suocera persecutoria? E l'ambiente del lavoro?
Queste sono le dimensioni di realta' su cui lei proietta delle sue problematiche.
Lavora su questo con il terapeuta?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

cosa non va con la collega che la sta seguendo?

E' chiaro che quanto ci riferisce può trovare risposte e soluzioni solo mediante un lavoro psicologico condotto di persona, ma ci ha scritto per due volte in pochi giorni ed è quindi piuttosto probabile che ci siano dei problemi o delle difficoltà nella terapia che sta facendo.

Può dirci da quanto è seguita, con che frequenza e che tipo di lavoro state facendo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2011 al 2015
Psicologo
Gentile utente,
il suo disturbo meriterebbe un approfondimento maggiore che sicuramente non si esaurisce in un consulto online.
Da quello che descrive è possibile che si tratti di un disturbo d'ansia (bisognerebbe comunque verificare) ma essa potebbe derivare a parer mio da vari aspetti che dovrebbe sviluppare:
1) dipendenza dal giudizio degli altri - bisognerebbe capire da dove nasce e da quanto tempo si è sviluppata
2)bassa autostima, paura di non riuscire a far bella figura
3)possibile influenza dell'ambiente familiare o sociale in cui vive

Il rapporto con sua suocera potrebbe pertanto essere legato a queste problematiche descritte .
Non ci si può rilassare senza far chiarezza in sè stessi!

Le consiglio di cuore di approfondire queste tematiche col suo psicologo, in modo da lavorare sugli aspetti che le creano dolore e iniziare a vedere le cose con maggior serenità. Auguri.
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Dr. Chiara Lazzarini Psicologo, Psicoterapeuta 18
Gentile utente, dalla sue parole sembrano essere molteplici le situazioni nelle quali vive una sintomatologia di tipo ansioso che può essere determinata da diversi fattori e sulla quale è opportuno che lavori direttamente col suo psicologo.


Come mai chiede a noi "cosa può fare"? C'è qualche difficoltà nella terapia che sta facendo?

Da quanto tempo è seguita dallo Psicologo?

Cordiali saluti

Dott. Chiara Lazzarini
Psicologa - Psicoterapeuta

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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Cara Utente,
per poter esserle d'aiuto sarebbe opportuno che lei ci desse qualche informazione in più rispetto al percorso che sta seguendo.
Solitamente i problemi d'ansia vengono affrontati e risolti con un percorso di psicoterapia.
Da quanto tempo è seguita dal collega? E' uno psicologo o psicoterapeuta?
Ci faccia sapere.
Cordialmente,
Dott.ssa Rizzo, psicologo/psicoterapeuta Benevento
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie a Voi tutti per le risposte.
Sì in realtà il mio disturbo è ansia dovuta ad uno stato elevato di insicurezza,mancanza di autostima e paura di essere giudicata per qualsiasi cosa faccia,anche la più banale. Per ogni cosa che devo fare,penso anticipatamente al probabile giudizio altrui e ciò ovviamente condiziona i miei comportamenti. Questo disturbo è andato aggravandosi da marzo 2012. Mi spiego meglio: ad agosto 2011 ho sposato il mio attuale marito che è lucano, costretta quindi a lasciare la mia terra, un piccolo paese della Calabria. Inizialmente tutto sembrava filasse bene (anche perché ero sostenuta dal cipralex), poi a marzo 2012 ho avuto un attacco di ansia e da lì ho deciso di voltare pagina, di capire effettivamente cosa stessi attraversando. Sono seguita da uno psicologo da maggio dell'anno scorso con una frequenza di 2 volte al mese. La situazione è un tantino migliorata nel senso che non prendo psicofarmaci e ho capito che si vive anche senza, sono più schietta con le persone, riesco ad impormi di più, ma è ancora troppo poco, tant'è che sono 16 giorni che la notte non chiudo occhio tormentata da un continuo rimurginare (nonostante in questo lasso di tempo ci sono stati 3-4 giorni di benessere) e stamattina 22 gennaio mi sono alzata piangendo e con me anche mio marito che è molto dispiaciuto nel vedermi insonne e nel sentirsi incapace di fare qualcosa per il mio bene. Ho provato la passiflora, il sedivitax, ma sono serviti pochissimo, oggi ho comprato la talia tomentosa, dice il farmacista sia più forte, spero bene... Secondo lo psicologo (e lo assecondo) il mio problema è iniziato da quando ero piccola. Difatti ricordo che non uscivo di casa,non avevo amicizie e ciò era dovuto sia al fatto che avevo timore dei pregiudizi altrui e sia perché così facendo pensavo di tenere sotto controllo il rapporto travagliato dei miei, mi spiego meglio: mio padre aveva il vizio del gioco d'azzardo ed ad ogni costo doveva procurarsi dei soldi da giocare e quindi costringeva mia madre a darglieli ed ogni giorno erano in guerra e con loro anch'io. Ho visto mia madre soffrire tantissimo sia per il motivo appena spiegato e sia per la celiachia come ho spiegato nel consulto precedente, ma non sono mai riuscita a dirle “ti voglio bene”. Riguardo al problema con mia suocera non so che dire, nel senso che mi rendo conto che lei mi vuole bene e anch'io gliene voglio ma c'è un'altra parte del mio cervello che me la fa giudicare in modo negativo (e non solo a lei); come ha detto benissimo la dr. Franca Esposito percepisco il mondo intorno a me come nemico/persecutorio, come se quasi tutti ce l'abbiano con me e mi vogliono male. Questo disturbo l'ho sempre avuto ma si è accentuato da quando mi sono trasferita a Potenza, evidentemente perché con i genitori e sorella di mio marito faccio difficoltà ad essere me stessa, a scherzare come facevo con i miei amici e parenti calabresi, ho difficoltà ad essere spontanea perché hanno un modo diverso di ragionare e di scherzare, sarà anche l'imbarazzo che ci blocca; secondo il mio psicologo ciò è dovuto alla mia incapacità di adattamento, il nuovo mi spaventa; ma secondo me non è del tutto così perché qui trovo persone con cui riesco a socializzare bene, ad essere quasi me stessa ma con suoceri e cognata no e quindi ogni volta che li incontro sembrano estranei e la cosa mi turba perché avrei voluto instaurare con loro un rapporto diverso, insomma come giustamente dice la dr Mennillo l'ambiente familiare mi sta influenzando. Ma cosa posso fare? Non voglio andarmente da qua, ce la sto mettendo tutta, voglio adattarmi a Potenza per il bene mio, per quello di mio marito e per quello di un futuro pargoletto...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che lei abbia una grande necessità oltre che desiderio di parlare, esprimersi, raccontarsi, e che due sole sedute al mese siano davvero pochissime per rispondere adeguatamente a questa sua esigenza, oltre che per vedere dei risultati.

Le consiglio sicuramente di chiedere al suo psicologo di vedervi più spesso, almeno per un periodo, in modo tale da fare un lavoro continuativo e non frammentario come è inevitabile che sia se vi incontrate solo ogni due settimane.

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dopo
Utente
Utente
Salve a tutti.
Intanto desidererei conoscere il funzionamento di questo blog, nel senso che ho scritto il 21 gennaio scorso ma solo un dott. mi ha risposto, bisogna che aspetti ancora un pò oppure oramai devo rassegnarmi al fatto che non riceverò altre risposte? Grazie.
Poi volevo raccontare in merito alla mia situazione. Da 3 giorni ho iniziato ad assumere 1 compressa di tavor da 1mg, la notte dormo e ovviamente anche il giorno va meglio, secondo voi per quanto tempo dovrò prenderlo? Solo 1 settimana per curare l'insonnia o anche di più per curare l'ansia visto che non c'è verso che si plachi? Sto lavorando molto sull'insicurezza e l'autostima in questi termini: per ogni cosa che faccia mi ripeto "ce la faccio come sempre", "stai calma", mi chiedo come debba comportarmi di fronte a quella situazione anzichè agire d'impulso e faccio training autogeno per rilassarmi. Ma purtroppo l'ansia è ancora troppa.
Grazie,distinti saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

le risposte che può ricevere dipendono dalla presenza online degli psicologi del sito, che non è sempre costante, e dal numero di consulti in attesa.

Penso però che nel suo caso le sia già stato detto tutto quello che era possibile dirle a distanza, perchè la sua situazione deve essere affrontata e risolta di persona e non può esserlo da parte di professionisti che non la conoscono direttamente.

Ha considerato la possibilità di effettuare un numero adeguato di sedute?
Ne ha parlato al suo psicologo?

Per quanto riguarda il Training Autogeno, sta provando a farlo da sola o le è stato insegnato dallo psicologo?
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille.
In realtà sto continuando con la solita frequenza di sedute per una questione economica... Il training autogeno mi è stato suggerito dal mio psicologo ma lui non lo applica quindi l'ho scovato su youtube, immagino sia un disastro! Insomma mi sa che il mio psicologo non sia granché...Eppure ha diagnosticato il mio problema, ma probabilmente il vedersi poco non accelera la soluzione; lui mi dice che ci vorrà del tempo. Intanto vorrei un bambino...Ma con quest'ansia e paure incorporate penso non sia il momento ideale
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In effetti si tratta di uno strumento molto potente e utile, ma solo se appreso in un contesto adeguato (= con l'assistenza di uno psicologo).
Farlo da sola non le serve e può anche portarla a innervosirsi se non riesce a rilassarsi come vorrebbe.

Se non le è possibile fissare una frequenza maggiore di sedute con lo psicologo attuale può sempre cambiare e/o rivolgersi ad un centro pubblico.
Qui trova tutti i link alle strutture che si occupano di salute psichica:
www.serviziodipsicologia.it/faq

Se oltretutto desidera un bambino è importante che risolva i problemi dei quali ci ha parlato, per due motivi: perchè lo stress ostacola il concepimento e perchè un neonato ha bisogno di un ambiente relazionale equilibrato e sereno per crescere sano da tutti i punti di vista.
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Dr. Chiara Lazzarini Psicologo, Psicoterapeuta 18
Gentile Signora, come le ha detto la collega i motivi per cui una risposta puo tardare possono essere di vario tipo. La presenza dei professionisti on line e certamente i limiti di una consulenza on line. In merito alle domande che pone rispetto alla terapia farmacologica (tavor) non ci e' possibile rispondere. A cio potrebbero rispondere medici/psichiatri. Valuti la possibilita di fare un percorso che le consenta una maggior frequenza di colloqui eventualmente rivolgendosi ai servizi pubblici.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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