Paura/fobia insetti

Salve,
ho letto con attenzione i post su disagi simili al mio.
Nel mio caso la paura degli insetti è fortemente moderata dalla presenza di luce naturale e dall'ambiente aperto. Per contro è acutizzata di notte e in ambienti chiusi: ciò di cui ho più paura è svegliarmi con un insetto addosso o nel letto; anche di accendere la luce e vedere un insetto sul muro oppure in una stanza dove mi reco. Ho paura anche di ritrovarmi in questa situazione e per questo evito di dormire in ambienti diversi dalla mia casa, con forte limitazione. Credo che ci sia una componente importante nell'"effetto sorpresa"; infatti durante il giorno lo stesso insetto non mi intimorisce più di tanto.
Chiedo cortesemente agli psicologi se valgono le stesse indicazioni (terapia cognitivo comportamentale) date ad utenti con disturbi analoghi. Ho già frequentato terapeuti senza successo. Devo dire che questi l'hanno presa "alla larga", cioè non hanno voluto lavorare sul sintomo fobico specifico, considerandolo conseguenza di altri non meglio precisati disagi. Francamente voglio evitare di nuovo il medesimo approccio, anche alla luce di quello che ho letto in questo forum.

Grazie e cordiali saluti

F
[#1]
Dr.ssa Anna Iervolino Psicologo, Psicoterapeuta 5
Caro utente, non so a quali indicazioni lei faccia riferimento, comunque sembra che lei tenga ancora abbastanza bene il suo sintomo fobico, chiaramente di notte tutte le difese si indeboliscono e non si riesce a tenere bene la situazione sotto controllo come si riesce di giorno.
Siccome sembra gia' sicuro di ciò che vuole le consiglio di provare anche un hipnoterapeuta per la sintomatologia fobica, anche se onestamente, da psicoterapeuta, devo metterla in guardia che i sintomi sono solo l'espressione di un nostro ben più profondo disagio e che non e' che ci piace prenderla alla larga, ma che eticamente e' il percorso migliore per un paziente poter andare a fondo senza fermarsi alla superficie.
Spero di esserle potuta essere utile.
Cordiali saluti
Dr. Anna Iervolino

Dr.ssa Anna Iervolino

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

dipende molto da quanto è pervasiva e invalidante la sua fobia, se le provoca molto disagio e non le permette di fare una vita autonoma e tranquilla, le suggerisco di continuare o iniziare nuovamente un'altra psicoterapia.

Il sintomo, ossia la fobia, ha un'importanza marginale rispetto alle cause che ne stanno alla base, dato che molto probabilmente non è altro che l'espressione di un conflitto interiore. Tant'è vero che non le permette ad es. di dormire fuori casa o in altri ambienti potenzialmente "contaminati".

Oltre alle indicazioni della Collega, le suggerisco di prendere in considerazione anche la psicoterapia a indirizzo psicodinamico.

Mi sembra chiaro che il suo pensiero è fortemente orientato alla risoluzione del sintomo, in questo modo però rischia di evitare di riflettere su altri aspetti importanti della sua vita.


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
Gent.mo F.,

dal punto di vista psicoanalitico le fobie si originano dallo spostamento su oggetti ben precisi dell'angoscia che sorge da conflitti inconsci.
In questo modo l'Io si protegge dall'angoscia semplicemente evitando questi oggetti.

A meno che lei non abbia vissuto un evento traumatico in cui gli insetti hanno avuto una parte importante è quindi possibile che si sia verificato semplicemente uno spostamento sull'oggetto "insetto" di ansia d'altra origine.

E' molto significativo che le sue paure siano concentrate sull'idea di essere aggredito o di entrare comunque in contatto con questi "insetti" quando non può difendersi nè scappare, a sopresa e nel buio, condizione nella quale una serie di angosce si amplificano (come la paura del buio stesso, nel quale la mente proietta contenuti spaventosi che fanno parte dell'inconscio del soggetto).

La sua fobia potrebbe dunque nascere dalla paura di guardarsi dentro e di vedere cose che non le piacciono e dall'angoscia determinata dall'idea che questi stessi contenuti riemergano a sospresa, quando lei è indifeso e non se l'aspetta.
Dal momento che tale fobia sta limitando e condizionando non poco la sua esistenza si può presumere che sia molto viva in lei l'angoscia per il possibile contatto con contenuti indesiderabili.

Per quanto riguarda le terapie che ci dice di aver già effettuato può essere più preciso?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
non ci dice che tipo di terapie abbia svolto finora e per quali motivi siano state insoddisfacenti e abbandonate.

Potrebbero esserle di aiuto, ad esempio, approcci terapeutici focalizzati sul disagio emergente, come appunto quello cognitivo comportamentale e breve strategico.

Le suggerisco la lettura di questo articolo per un approfondimento
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
terapie effettuate:
- un paio di anni di terapia con uno psichiatra. Terapia interrotta da quest'ultimo, che mi consigliava di proseguire con una psicanalisi classica, di cui lui, per sua stessa dichiarazione, lui proponeva una versione "ridotta". Quando ho iniziato, era per un disagio generale non focalizzato sul sintomo dell'entomofobia. Risultati zero.
- un anno di terapia dei nuclei profondi, una volta a settimana: motivo da me dichiarato, fobia degli insetti. Una persona onesta, che ci metteva dell'impegno. Anche lui dell'opinione di non lavorare sul sintomo, etc. Risultati sul sintomo: zero. Tuttavia c'è stata da parte mia l'acquisizione di qualche tecnica di autoaccettazione.

Rispondo al Dottor Pozzi: ci sono stati eventi traumatici specifici nella mia infanzia. Forse per questo (a ragione o a torto), sono restio ad un approccio che prescinda completamente dal sintomo.

Saluti

F
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

a questo punto può provare una psicoterapia cognitivo-comportamentale, magari con un approccio basato sulla "desensibilizzazione sistematica" verso lo stimolo fobico.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

da un punto di vista della psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, le fobie sono apprese. Tutti noi possiamo apprendere in modi diversi, magari anche non direttamente, ma per associazione. Non è necessario andare a capire come ha appreso questa fobia, nè eventuali significati connessi, anche perchè potrebbero non essercene affatto.
E' quindi possibile, come mi pare essere la Sua richiesta e credo sia molto sensato, lavorare sull'eliminazione della fobia.
Una volta eliminata la fobia, che è possibile trattare in tempi decisamente stretti con la terapia di tipo cognitivo-comportamentale, credo che la qualità della Sua vita potrà ritornare a livelli buoni.

Quanto agli eventi traumatici (e bisognerebbe capire cosa intenda con tale dicitura), tenga presente che tutti noi siamo pieni di risorse e che ciò che ci accade nell'infanzia non sempre rovina il nostro futuro; se così fosse ben poche persone potrebbero essere sane e felici.

Inoltre, nella terapia di tipo cognitivo-comportamentale, la durata del trattamento (che per le fobie è davvero breve, trattandosi del disturbo più semplice in assoluto da trattare) si limita al problema che rende la vita del pz. difficile. Non è affatto necessario andare a scavare nel passato, perchè anche qui potremmo non trovare nulla di significativo connesso al problema che OGGI ha il paziente.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1731-quanto-dura-la-psicoterapia.html

Infine i trattamenti più lunghi, nel caso della fobia, e il Suo caso è paradigmatico di quello che dico, non sono efficaci perchè le fobie col tempo si rafforzano. Quindi è indispensabile andare a trattare la fobia in tempi stretti.

La tecnica descritta dal Collega dott. Del signore è molto efficace per eliminare la fobia.

Ci faccia sapere in futuro,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#8]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 176 4 17
"ci sono stati eventi traumatici specifici nella mia infanzia. Forse per questo (a ragione o a torto), sono restio ad un approccio che prescinda completamente dal sintomo"

Questo può essere il motivo per il quale lei non ha tratto beneficio dalle psicoterapie iniziate e interrotte: se sa che nella sua vita ci sono stati traumi significativi e pensa di prescindere dalla loro risoluzione difficilmente riuscirà a instaurare un equilibrio soddisfacente, indipendentemente dal superamento di quelle che sono solo manifestazioni superficiali di un disagio più profondo che sa bene di provare.

Fino a quando non sarà davvero disposto ad affrontare quello che sa che deve essere affrontato è probabile che riesca solo a trovare adattamenti temporanei e che rimanga esposto al rischio di perdere questo equilibrio precario a fronte di cambiamenti che avverranno nella sua vita o di altri eventi significativi che potranno turbarla.

Cordiali saluti,
[#9]
Dr.ssa Roberta Fuga Psicologo, Psicoterapeuta 23
Gentile utente,
ha paura per tutti i tipi di insetto o uno specifico?
cosa pensa che le potrebbe accadere di diverso e di minaccioso, se lo vede di notte (quando accende la luce ) rispetto al giorno?
Le è mai capitato di trovarsi di fronte ad un insetto e non averne paura? se sì quando? era da solo?

E quando le prende , la paura, cosa fa? come si comporta?

Le fobie di solito sono falsi allarmi che si generano perchè il meccanismo della risposta di attacco o fuga è troppo sensibile.
In ogni caso, qualunque sia la causa o la combinazione di cause a generare la fobia, è opportuno identificare cosa la mantiene in vita. Per tale motivo assumono un ruolo importante anche i pensieri associati alla sua paura in quanto uno dei meccanismi che tiene in vita la paura è considerare che le situazioni temute siano molto pericolose!

In bocca al lupo.

Dr.ssa Roberta Fuga Psicologa - Psicoterapeuta cognitivo - comportamentale e Grafologa Roma
www.psicoterapeutadiroma.it
Via San Roberto Bellarmin

[#10]
Dr.ssa Sabrina Franzosi Psicologo 4
Gentile utente,
effettivamente il trattamento cognitivo-comportamentale risulta il più efficace nella risoluzione del sintomo che lei riporta [sulla base di studi sperimentali]. Come è stato detto precedentemente, si lavora prettamente sul disagio da eliminare, sul presente. Se poi lei vorrà, una volta risolta la sua fobia [che mi pare essere il suo problema principale], potrà anche affrontare insieme al suo psicolgo un percorso che possa aiutarla a ri-esaminare in modo costruttivo i vissuti traumatici di cui parlava precedentemente.

In bocca al lupo

Dr.ssa Psicologa Sabrina Franzosi
Riceve a Bologna e a Molinella
www.sabrinafranzosi.it

[#11]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
- Dott. Pozzi, in:
"ci sono stati eventi traumatici specifici nella mia infanzia. Forse per questo (a ragione o a torto), sono restio ad un approccio che prescinda completamente dal sintomo".
con "specificità del trauma" intendo dire che questa è legata al sintomo attuale!

- Rispondo alle domande della Dott.ssa Fuga:
"ha paura per tutti i tipi di insetto o uno specifico?"
Non tutti i tipi di insetti. Difficile trovare un denominatore comune: direi le dimensioni (più è grande, più mi spaventa), il colore scuro, la velocità di movimento. Allo stesso tempo mi piacciono altri insetti, come ad esempio le falene o le cavallette.

"cosa pensa che le potrebbe accadere di diverso e di minaccioso, se lo vede di notte (quando accende la luce ) rispetto al giorno?"
Il fattore sorpresa è molto importante: di giorno, grazie alla luce, posso individuare l'insetto più facilmente che di notte. Lo stesso, a maggior ragione, posso affermare rispetto allo stato di sonno-veglia.
In breve, la minaccia (non necessariamente collegata ad un danno fisico, come ad un morso o puntura), è costituita principalmente dal fatto che, all'improvviso, mi trovo in un contesto sgradevole, nel quale non vorrei essere e che vorrei evitare con forza.

"Le è mai capitato di trovarsi di fronte ad un insetto e non averne paura? se sì quando? era da solo?"
Le rispondo tralasciando gli insetti di cui non ho mai paura: sì, varie volte. Negli spazi aperti, di giorno e in compagnia, non ho timore degli insetti che, negli altri contesti sopra descritti, mi spaventano.

"E quando le prende , la paura, cosa fa? come si comporta?"
Mi allontano dall'insetto di scatto, senza però perderlo di vista. Poi mi paralizzo per l'ansia: sto fermo, lo osservo, penso a cosa fare. Mi piacciono gli animali e mi dispiacerebbe ucciderlo, per cui penso a come allontanarlo. Anche se ci riesco, tuttavia, non posso certo, ad esempio, riaddormentarmi nello stesso ambiente, neanche i giorni successivi.

- Mi fa piacere che ci sia una concordanza nelle vostre risposte verso la terapia cognitivo-comportamentale. Ringrazio per i vostri contributi.

Saluti

F


[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Bene, ci faccia sapere in futuro, se vuole.

Un cordiale saluto,
Ansia

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