Fobia per il matrimonio e per il fidanzamento ufficiale, con variazioni di stato psico-affettivo

Parto col spiegarvi il problema di una ragazza di 28 anni circa. Questa ragazza nell'intimità col ragazzo si presenta piena d'amore, dolce, passionale, ecc., ma non appena sente parlare di matrimonio o fidanzamento ufficiale inizia per lei una sorta di fobia inspiegabile (forse dovuta ad altre storie avute nel passato) verso il matrimonio o fidanzamento ufficiale. Scappa da tutto ciò e avverte una sorta di ribrezzo, fastidio, nausea, nervosismo e rifiuto totale. Cambia pure completamente l'atteggiamento verso il ragazzo: da dolce, amorevole, passionale ecc. diventa fredda, distaccata, scontrosa, iper razionale. Non le si può neppure provare ad aprire il discorso per farla ragionare, facendole notare che c'è un problema che la blocca e la porta ad avere una variazione comportamentale del genere con rifiuto totale per il matrimonio o fidanzamento ufficiale perché subito diventa irascibile e scappa, girando attorno al problema con altri discorsi (cambia continuamente il discorso per non affrontare il problema). Quando però si accorge che il ragazzo tende ad arrendersi e a volersi a quel punto allontanare da lei allora lei subito si riavvicina e ridiventa dolce, amorevole, passionale, gelosa. Ragiona spesso con frasi del tipo "tu appartieni a me", ma guai a parlare di fidanzamento o matrimonio, perché per lei sembra essere normale vivere determinate cose da "amici". Vorrei capire, alla luce delle poche informazioni che ho trascritto, quale problema può esserci alla base da spingere questa ragazza a comportarsi in questo modo? Premetto che anche nelle storie passate ha fatto la stessa cosa. Lei dice di stare bene così, senza impegnarsi agli occhi della società, e che anzi si sente libera e in pace con se stessa. Ma il problema è che però tiene "legato" il ragazzo a lei senza progredire nel rapporto. Cosa dovrebbe fare anche il ragazzo? Aspettare che maturi con i suoi tempi? Grazie per le risposte "illuminanti" che mi darete.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile utente,
Non mi è' chiaro se la ragazza di cui parla e' la sua ragazza oppure una sua amica o una sua conoscente. Importante sapere quale relazione lei ha con la ragazza in questione per poter esprimere un' opinione non semplicemente basata su generalizzazioni e astrazioni intellettuali. Sembra anche che lei sia preoccupato per il ragazzo di lei; anche in questo caso, potrebbe fornire qualche dato ulteriore?. Ci faccia sapere!
Cordialmente.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clin.

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sta parlando della sua ragazza come nel consulto precedente?

Se è così le chiedo lei come sta in questo rapporto?
Che sentimenti prova per questa ragazza?
Cosa la tiene legato a lei?
Da quanto tempo siete insieme?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Rispondendo alla Dr. Elisabetta Scolamacchia: sì, è la mia ragazza.
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Utente
Utente
Rispondendo alla Dr. Laura RInella:
Provo amore per lei, e sono disposto a sposarla anche domani. Mi tiene legato a lei l'amore che nutro per lei. Stiamo assieme da un anno, ma ci conosciamo da 22 anni. Per quanto riguarda la prima domanda, vorrei poter vivere il rapporto in una maniera più decente, come tutte le coppie normali di questo mondo, con più serenità e certezze per il futuro; quindi, attualmente vivo un po' alla giornata, con disagi e magari anche nervosismo, ogni tanto pessimismo e sensazione di girare a vuoto. Spero di essere stato chiaro.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Si, adesso e' chiaro. Capisco, allora, quanto per lei sia penoso stare in relazione in un modo che non le da' garanzie per un rapporto più coinvolgente. La sua ragazza e' giovane, magari attaccata alla famiglia, lavora? Le ha chiesto come mai vede il matrimonio in modo così negativo? Cosa pensa che succeda se uno si sposa? Teme, forse, di perdere la propria libertà o teme la noia di un rapporto a lunga scadenza ( del tipo: il matrimonio e' la tomba dell'amore) ? Che modello genitoriale ha nella famiglia di lei che possa averla influenzata? Credo che lei potrebbe chiarire con la sua ragazza questi punti e verificare se, alla base, vi sia una credenza di qualche tipo sul matrimonio in generale . Questa verifica potrebbe farle apparire il problema sotto un altro punto di vista, per es. Potrebbe non sentirla come qualcosa di legato alla sua persona. Che ne pensa?
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind.clin.
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Utente
Utente
Rispondendo alla Dr. E. Scolamacchia:
Sì, ha 28 anni circa, io 32. E' molto molto legata alla famiglia, praticamente vede i fratelli più piccoli come figli da accudire e in casa è lei che fa tutto. Il padre le è morto diversi anni fa e la madre è parzialmente disabile. Lavora, magari troppo, perché non sta mai ferma ne a casa ne a lavoro.
Le ho chiesto perché vede il matrimonio così negativamente e mi ha risposto che nelle storie passate dopo alcuni anni di fidanzamento non provava più amore, tranne per la prima storia. Mi dice che non sa ancora cosa vuole, che ha paura che tra qualche anno si ripeta pure per me la stessa cosa, ciò che non provi più amore come le è successo con altri. Anche quando parlo di "suoceri" lei proprio scappa. Non so cosa pensi lei a cosa potrebbe succedere una volta sposata, ma mi ammette che ha difficoltà a lasciare la sua famiglia d'origine perché è come se si sentisse lei la madre di questa famiglia. Non so se lei temi di perdere la sua libertà, di certo però le piace ricevere attenzioni (dr. pensa che questa ragazza voglia vivere ancora la sua libertà di nubile prima di impegnarsi??).
Per quanto riguarda il modello genitoriale, posso dirle che dipende molto dalla madre, che è una persona molto autoritaria e comanda a bacchetta. E' probabile anche che effettivamente lei non senta il matrimonio come qualcosa di legato alla sua personalità; di certo però quando ne parliamo lo vede come una cosa che deve accadere tra molti lunghissimi anni e non tra un anno o due. Mi dice anche che è come se di fosse due personalità in lei una più dolce ed emotiva che desidera avere una casa nostra con figli; un'altra iper razionale e fredda che la porta a fuggire e negare tutto.
Che ne penso? Ne penso che è da diverso mesi che cerco di venire a capo del suo problema senza riuscire ancora a capirci niente.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentilissimo,
Ha dato molte informazioni importanti rispetto a quanto le chiedevo e sembrerebbe proprio che la sua ragazza sia attaccata alla madre, per giunta parzialmente disabile, e ai fratelli, come se si fosse data un mandato, inconscio forse, di continuare a prendersi cura di loro. Un matrimonio porrebbe dei limiti a questo ed è' qui che lei potrebbe sentirsi frenata. Questa spiegazione e' verosimile e inquadra il problema, che lei ha capito perfettamente. Ora, però, la questione si sposta su di lei e su quanto può tollerare un'attesa un po' destabilizzante. Come ci sta lei,, questo e' il punto. Se la ama, potrebbe anche rassicurarla sul fatto che potrebbe continuare ad avere rapporti con la madre e i fratelli, per esempio. O continuare ad aspettare che anche da parte della sua ragazza maturi la decisione. Ha da trovare un comportamento sulla base dei suoi propri bisogni e del suo amore per questa ragazza. Forse una consulenza de visu con uno psicologo potrebbe giovarle, se lei dovesse provare troppo disagio in una situazione di questo tipo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind.clinico
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dopo
Utente
Utente
Rispondendo alla Dr. E. Scolamacchia: sì, mi ha ammesso che uno dei problemi per cui lei non riesce a prendere una volta e per tutte la decisione di sposarsi è anche questo, il non riuscire a distaccarsi dalla sua famiglia. Ma mi chiedo se il problema, o se vogliamo la patologia, la fobia, il trauma del passato o altro sia proprio questo. A volte mi entra anche in crisi quando avverte che da parte mia c'è tanto tanto amore nei suoi confronti e questo la fa sentire in colpa perché sa che dovrebbe anche lei rispondermi con lo stesso amore ma non lo fa e allora trova come soluzione - detto da lei - quella di allontanarmi un po, diventando più fredda e distaccata, almeno per alcuni giorni. Quello che mi fa star male, comunque, è il fatto di non riuscire ad affrontare il problema con lei, cercare di discuterne tranquillamente, perché non appena provo ad aprire la questione subito lei si arrabbia, scappa, di gira attorno con altri discorsi, mi rimprovera, ecc. Io pensavo che nel giro di qualche settimana lei si potesse render conto e volesse affrontare la questione; invece, mi accorgo che lei questo problema non lo vuole proprio affrontare, anzi vorrebbe - impressione mia - rimandarlo a più tardi possibile.
Si, ho provato a rassicurarla già su questo punto che lei ha evidenziato sopra. Per quanto riguarda l'attesa è quello che sto facendo da diversi mesi e continuerò a fare, almeno fino a quando ne avrò le forze.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
L'ultima frase che scrive, ovvero continuare ad aspettare "almeno fino a quando ne avrò le forze" da' la misura del suo amore e della sua pazienza, ma, nel frattempo, che cosa può fare ? Se fa una valutazione costi/ benefici rispetto a questa situazione di stallo, che cosa prevale? Credo che, insieme all'aspetto emotivo vada considerato anche l'aspetto più "razionale" della questione. Quanto le costa tutto questo, psicologicamente parlando?
Cordialmente
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ind.clinico
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