Comportamento passivo

Gentili dottori, vi scrivo perchè sento di essere affetto da un disturbo che mi crea problemi dal punto di vista sociale. A volte mi capita di tenere un atteggiamento "passivo",mi spiego meglio,spesso mi capita quando sono con amici e persone di non riuscire a reagire a scherzi,parole,sono inerme alle azioni degli altri. La scintilla che mi ha fatto decidere di rivolgermi a voi è stata una telefonata con un'amica in cui lei stanca delle mie risposte fiacche ha detto di non volermi più chiamare. Questo disturbo oltre a crearmi problemi con gli amici me li crea anche nella vita di tutti i giorni,inizio a temere le persone,ho paura di litigare(verbalmente) anche quando c'è bisogno. Volevo sapere da voi esperti se c'è qualcosa che si potrebbe fare per migliorare questa mia condizione.
Vi ringranzio per la disponibilità
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Utente,
sarebbe utile analizzare questo suo disagio, cosa intende realmente per comportamento passivo e quando si manifesta maggiormente, oltre a comprendere bene in quali relazioni, uno psicologo potrebbe aiutarla.

Che tipo di educazione ha ricevuto?
Ha avuto delusioni, fallimenti scolastici, altro?
Ha una fidanzata?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per avermi dedicato la sua atteanzione. Innanzitutto vorrei specificare cosa intendo per comportamento passivo. Come già ho detto spesso mi capita di non essere abbastanza partecipe a quello che succede,ad esempio mi capita di essere completamente in silenzio con amici,la mia mente è totalmente annebbiata come se non avessi proprio niente da dire,in qualche modo sono poco attivo,ecco perchè ho usato l'espressione di "passivo". Per rispondere alle sue domande le dico che ultimamente non mi sembra di aver avuto alcun fallimento o delusioni,non ho una fidanzata,infatti penso che anche il mio stato influisca su questo. Purtroppo non so dirle quando questo disagio si manifesta,capitano giorni in cui sono attivo,partecipe,altri in cui manifesto i disagi prima citati,una "passività" che mi tiene spesso a letto,preferendo dormire pittosto che affrontare la vita.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

secondo un approccio di tipo cognitivo-comportamentale è possibile che tu non abbia mai imparato a relazionarti con gli altri e che non abbia appreso alcune abilità.

Leggi qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

D'altra parte i comportamenti che tu definisci "passivi" sono tutti comportamenti imparabili sui quali c'è sicuramente margine di cambiamento. Non si tratta infatti di predisposizioni genetiche.

Hai provato a far caso se quando sei con i tuoi amici stai in silenzio perchè temi di non avere nulla di interessante da dire, o perchè temi di essere incompreso, frainteso, escluso, giudicato, ecc...

Secondo te che cosa ti succede quando ti trovi in situaizoni sociali e non riesci a partecipare alle conversazioni?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Cara Dottoressa,sono pienamente d'accordo con lei. Purtroppo non possiedo queste abilità sociali. Vorrei sapere però se è possibile correggere questo "deficit",se è si cosa dovrei fare?
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
E' certamente possibile cambiare e colmare le lacune; come ho già precisato si tratta di comportamenti APPRESI e IMPARABILI.

Anche nell'articolo è spiegato COME FARE: è possibile un training specifico di apprendimento delle abilità sociali con uno psicologo psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale.

La teoria di base postula infatti che, dovendo apprendere un certo comportamento, io possa rifarmi ad un modello più competente da imitare, oppure che qualcuno (ad esempio uno psicologo psicoterapeuta) possa misurare e valutare il livello base delle mie abilità, impostare un trattamento specifico e poi, dopo l'esposizione che prevede l'acquisizione di nuove competenze, una valutazione post.

Da una valutazione diretta della tua situazione, invece, potrebbe emergere il bisogno di questo semplice training e non di una psicoterapia che vada ad indagare meglio anche le difficoltà. Però, appunto, è indispensabile una valutazione diretta.

Perchè non provi a chiedere a uno psicologo presso l'ASL della tua zona o presso lo Spazio Giovani?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
da qui non si possono fare ipotesi diagnostiche, potrebbe trattarsi di una sintomatologia depressiva, di uno scarso livello di autostima, può dipendere dai modelli di riferimento, dall'imprinting familiare e genitoriale, da pregresse esperienze non gratificanti, di altro...

Soltanto uno psicologo\psicoterapeuta, potrà effettuare una chiara diagnosi del suo malessere e comprendere, insieme a lei, che tipo di percorso eventualmente intraprendere