Rapporto difficile con l'affettività e la sessualità

Buongiorno,

io sono un ragazzo di 22 anni, sano, normale nell'apparenza, studente e omosessuale.
il mio problema è un problema che porto in me da tempo e che ultimamente sento essersi appesantito ed ingrandito.
da sempre, o quasi, mi sento isolato e pur sentendomi così non riesco ad approcciarmi con nessuno, non riesco a conoscere nuove persone, mi chiudo in me stesso e mi isolo quasi.
è come se mi sentissi inferiore o diverso.
la stessa cosa accade per l'eventuale fidanzato.
spesso tra me e me dico che se mi fidanzassi con qualcuno che mi voglia davvero bene e che mi aiuti io possa risolvere questo mio problema ma il fatto è che anche in questo caso mi chiudo in casa, non esco ed evito di conoscere persone (sia dal vivo che in chat).
sento che la cosa si sta aggravando negli ultimi tempi per una serie di avvenimenti in ambito relazionale molto duri per me, che stento ancora a superare, e che mi hanno segnato molto.
non riesco più a vivere bene nemmeno l'autoerotismo. mi sento come osservato, spiato, sono sempre in ansia, e per cui l'autoerotismo diventa qualcosa di fugace, veloce e al buio in bagno.
non so come agire, non so cosa fare per aiutarmi.
vivo sempre in uno stato ansioso, mi sento sempre inadatto perché non mi sento mai perfetto, e dormo spesso, per dimenticare o sognare qualcosa che sia diverso.
di questo non riesco a parlarne con i miei genitori o con quelle pochissime conoscenze che ho in università.


ringrazio per le eventuali risposte e mi scuso per il racconto alquanto contorto
[#1]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile ragazzo,
Avverto in quello che scrive un grande disagio e le dico che quello che può fare, e anzi la invito a farlo quanto prima, e' rivolgersi a un Consultorio o il CSM oppure a uno psicologo/psicoterapeuta privato . La problematica sessuale sembra importante ma inserita nel contesto di cui parla ovvero il suo ritiro sociale ed affettivo, l' ansia che lei cerca di placare nel sonno, il suo stato di allarme. Cosa e' successo di grave a cui lei accenna? Potrebbe essere importante, in un colloquio riservato con uno specialista de visu, poterne parlare. Ci tenga informati.
Cordiali saluti
Dott.Elisabetta Scolamacchia
Psicologo ind.clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Diciamo che si sono susseguite nell'arco di 4 anni circa una serie di situazioni spiacevoli... da quando mi sono scoperto omosessuale ho provato a frequentare qualcuno ma questo qualcuno mi ha deluso.
Nell'ultimo caso la "scottatura" è stata davvero molto forte dal punto di vista affettivo.
Pensando al mio passato mi sono accorto che cerco uomini di qualche anno più grandi di me, forse anche perché cerco in loro una figura paterna alternativa.
Io ho entrambi i miei genitori, ma con mio padre ho un rapporto un pò freddo e conflittuale mentre mia madre è e vuole essere onnipresente nella vita dei figli...

La ringrazio per sua risposta celere e suoi consigli
[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Diciamo che si sono susseguite nell'arco di 4 anni circa una serie di situazioni spiacevoli... da quando mi sono scoperto omosessuale ho provato a frequentare qualcuno ma questo qualcuno mi ha deluso.
Nell'ultimo caso la "scottatura" è stata davvero molto forte dal punto di vista affettivo.
Pensando al mio passato mi sono accorto che cerco uomini di qualche anno più grandi di me, forse anche perché cerco in loro una figura paterna alternativa.
Io ho entrambi i miei genitori, ma con mio padre ho un rapporto un pò freddo e conflittuale mentre mia madre è e vuole essere onnipresente nella vita dei figli...

La ringrazio per sua risposta celere e suoi consigli
[#4]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro ragazzo,

<<ho provato a frequentare qualcuno ma questo qualcuno mi ha deluso.
Nell'ultimo caso la "scottatura" è stata davvero molto forte dal punto di vista affettivo.>>

le delusioni sono dietro l'angolo per tutti ma, ahimè, mi duole dirlo, nei rapporti omosessuali, in base alla mia esperienza, sono assai più frequenti e, soprattutto, grazie o a causa della spiccata sensibilità emotiva maturata nel corso di un difficile processo di accettazione interiore, le "scottature" possono risultare più brucianti.

Questo non la deve però scoraggiare perchè le possibilità di trovare la persona che non la deluda esistono e lei ha ancora una vita davanti a sé.

<<da quando mi sono scoperto omosessuale>>
Ci può dire qualcosa sul processo di scoperta/accettazione della sua omosessulità?
I suoi ne sono al corrente?

<<il mio problema è un problema che porto in me da tempo [...] mi sento isolato [...] mi chiudo in me stesso e mi isolo quasi. >>
Ha mai fatto nulla per uscire da questa situazione?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
la scoperta del proprio orientamento sessuale, non corrisponde esattamente alla sua accettazione, che passa attraverso varie fasi , fino alla sua totale elaborazione .
Credo che un consultorio o uno sportello giovanile, potrebbe andare al caso suo al fine di effettuare qualche colloquio psicologico di sostegno

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Buongiorno Dottore,

si, le delusioni sono dietro l'angolo e si, nei rapporti omosessuali la cosa è più accentuata.
il fatto è che, mi scuso per la schiettezza, il mondo omosessuale tende a cercare esclusivamente rapporti sessuali mentre io sono più tradizionale, sperando in un rapporto di coppia sano e serio.

Mi sono scoperto omosessuale da solo intorno ai 15 anni.
Pian piano, leggendo molto ho capito di più di me, ho realizzato di avere tendenze sessuali differenti. E' stato un processo abbastanza lungo, mi ci è voluto un pò per accettarmi.
I miei genitori non sanno anche se ci sono stati episodi in cui hanno scoperto qualcosa... presumo sospettino, ma non hanno la certezza che ora come ora non voglio dare loro.

Ogni tanto tento da solo di uscire da questa situazione ma non mi è facile: non è facile per me "rompere il ghiaccio con qualcuno", conoscere qualcuno in università, piuttosto che parlare liberamente... ci provo, ma non ci riesco
[#7]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro ragazzo,

<<E' stato un processo abbastanza lungo, mi ci è voluto un pò per accettarmi.>>

questo è un aspetto che comprendo molto bene. Le allego una lettura che potrebbe trovare interessante:
http://www.gaypsicologia.com/p/teoria-in-pillole.html

Comprendo anche il suo attuale desiderio di non voler dare certezze ai suoi genitori; credo, tuttavia, che dovrebbe cominciare a "rompere il ghiaccio con qualcuno", per usare parole sue.

E' un processo non sempre facile ma il fatto che lei abbia deciso di scrivere a noi per chiedere un consulto lascia ben sperare che abbia voglia di cominciare a "mettersi in gioco"... con i tempi e i modi che riterrà opportuni.

Scrivendo a noi sta manifestando un disagio che meriterebbe un consulto de visu con un collega della sua zona.
Come le ha scritto anche la collega, dr.ssa Scolamacchia, può rivolgersi anche presso un Consultorio o un CSM.

Un caro saluto
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
@Dott.ssa Randone,

inizio con il ringraziarla per la risposta,
e si, mi sono già messo alla ricerca di eventuali sportelli o psicologi nella mia zona.



@Dott. Callina
La ringrazio per il link che mi appresto a consultare immediatamente;
"rompere il ghiaccio"? Mi viene difficile. Non so come cominciare. Temo sempre il rigetto ed il rifiuto dall'altra persona.

Si, in effetti è strano per me scrivere a qualcuno di queste cose, erano giorni che meditavo una domanda sul sito e oggi mi sono fatto coraggio.

La ringrazio molto.

[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Speriamo bene, ci tenga informati, se crede
[#10]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro ragazzo,

è comprensibile che non sappia come cominciare consì come è comprensibile, se ha letto la lettura che le ho segnalato, il suo timore di essere rifiutato.

Tuttavia credo che trovare il coraggio per scrivere qui sia stato davvero significativo e implica il suo desiderio di uscire, finalmente, da questa situazione.

Si tratta solo di andare un po' oltre e di contattare un professionista di persona che saprà accogliere il suo disagio e, se necessario, accompagnarla nel processo di piena accettazione ed elaborazione della sua "diversa normalità".

Le auguro davvero che possa presto trovare la sua strada.
Un caro saluto.
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

restano ferme le indicazioni dei Colleghi di chiedere aiuto a uno psicologo e sono contenta che tu abbia deciso di rivolgerti a qualcuno che possa aiutarti a risolvere questo problema.

Vorrei però fornirti qualche spunto di riflessione ulteriore, perchè sono rimasta colpita da alcune tue affermazioni, quale ad esempio: "...il fatto è che anche in questo caso mi chiudo in casa, non esco ed evito di conoscere persone..."

Per prima cosa diciamo che evitare di fare ciò che ci fa paura o che temiamo (perchè in passato qualcosa non è andato per il verso giusto) non fa altro che alimentare le paure. Il tempo è un fattore estremamente importante nella soluzione di questi problemi.

Inoltre scrivi: "...se mi fidanzassi con qualcuno che mi voglia davvero bene e che mi aiuti io possa risolvere questo mio problema..."
Le relazioni interpersonali e d'amore sono certamente bellissime da vivere, ma non sono terapeutiche... Mi spiego meglio. Io percepisco in quello che scrivi un certo timore e una certa difficoltà ad affrontare le delusioni. Come ti ha già scritto il dott. Callina, tutti noi andiamo incontro a delusioni e le relazioni sono l'occasione più frequente anche perchè le persone sono imprevedibili e mosse da motivazioni più disparate nel loro agire.
Tutto questo però può essere visto ed elaborato anche come occasione per imparare nuove modalità di relazionarci e nuove strategie per affrontare la sofferenza.
In un certo senso anche chiudersi in casa è una strategia di gestione del dolore: se ti chiudi in casa, in un primo momento avrai la percezione di controllare il tuo dolore, nessuno ti farà del male, ecc...
Ma non imparerai a gestire queste difficoltà e a superarle.

Infine potrebbe esserti utile la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Accanto alla modificazione di schemi cognitivi un po' rigidi (es. se mi faccio avanti l'altro mi rifiuta), è possibile produrre un cambiamento al tuo attuale stato partendo anche dal comportamento (abilità che forse non hai ancora appreso o che per determinati timori fai fatica a mettere in atto) e diventare sempre più sicuro in ciò che fai. Questo ti permetterebbe anche di sperimentarti in ruoli che ora stai evitando e di sentire una certa padronanza sulla tua vita.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#12]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Buongiorno Dott.ssa Pileci,

Vado per punti seguendo il filo logico della sua gentile risposta.

E' vero, mi chiudo in casa, e ciò sicuramente non aiuta a risolvere il mio problema, anzi, lo aggravo il problema perché in casa con i miei e mio fratello ho oramai un rapporto un pò conflittuale, quindi... la tensione in me rimane alta.

Io vedo in una possibile Relazione, con la R maiuscola un aiuto, perché finalmente ci sarebbe qualcuno che mi potrebbe aiutare, qualcuno che potrebbe capirmi e sostenermi oltre all'aspetto affettivo-sessuale che sarebbe un discorso a parte.

Per me è difficile "rompere il ghiaccio con qualcuno", sia in amicizia che non.
Non riesco ad avere la "faccia tosta" di chiedere "come va?" ad una persona che non conosco.. per vergogna, per un possibile rifiuto, per paura che l'altra persona pensi male di me, ecc ecc...

Il problema è un pò un circolo vizioso.
Non riesco a farmi coraggio, ad uscire, e a conoscere persone, così rimango in casa, l'ansia continua ad aumentare, il problema peggiora.

Poi, e non l'ho nemmeno accennato nei post precedenti, ho anche una sorta di problema di fissazioni, nel senso che ci sono alcuni aspetti della mia vita sulla quale non riesco a vivere serenamente....
Mi lavo le mani un numero esagerato di volte al giorno, pur rimanendo a casa, oppure negli ultimi tempi devo avere un controllo serratissimo sulle finanze domestiche tanto da privarmi di cose stupide, oppure la sera quasi mi incanto davanti al display dell'allarme di casa per assicurarmi al 100% che l'allarme sia inserito e via dicendo...
E per di più come dicevo precedentemente non vivo bene nemmeno l'autoerotismo, che potrebbe essere una valvola di sfogo....

Non riesco a vivere una vita facile.......purtroppo.


Grazie per la sua risposta
[#13]
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile ragazzo,
I sintomi ai quali accenna nell'ultima risposta sembrano affiancarsi al ritiro sociale, ai problemi nella sfera della sessualità' ecc. , e vanno a definire un quadro piuttosto complesso che, come ho già avuto modo di dirle, nel precedente consulto, richiede proprio un intervento diretto con uno specialista. Ha detto che si sta muovendo in questa direzione e questa e' un'ottima cosa. Consideri che i comportamenti compulsivi che sta mettendo in atto sono sintomi di un disagio ad ampio raggio, che va assolutamente affrontato e anche in tempi piuttosto rapidi. Ne va della qualità' della sua vita.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clin.
[#14]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...Io vedo in una possibile Relazione, con la R maiuscola un aiuto..."

Lo capisco, ma questa relazione va costruita partendo dalle basi e per fare ciò devi in prima battuta partire dal rompere il ghiaccio.

In altre parole devi porre degli obiettivi sensati, partendo dai comportamenti propedeutici per poter arrivare alla relazione che desideri.
In quest'ottica il training di abilità sociali e relazionali che ipotizzavo potrebbe essere davvero utile per cominciare a relazionarti e a uscire da casa.

Inoltre potrebbe aiutarti anche nella relazione conflittuale a casa con i tuoi congiunti. Saper gestire i conflitti è un'altra delle abilità sociale.

Tu stesso ammetti che il problema si alimenta e sta peggiorando.

Allora dovresti valutare pro e contro della situazione, ovvero del rimanere così in queste condizioni.

Inoltre, per quanto riguarda il resto: "...Mi lavo le mani un numero esagerato di volte al giorno..." potrebbero essere sintomi da riferirsi all'ansia sui quali è opportuno intervenire.

Pensaci.

Saluti,