Fobia degli aghi

Buongiorno....mia figlia, quasi 17 anni, da quando ne aveva 12 manifesta una vera e propria fobia verso tutto quello che riguarda prelievi di sangue, aghi etc..... Purtroppo per noi è un grosso problema perchè non è nemmeno una proprio in salute e questo ci causa notevoli disagi in quanto, anche al solo parlare di "possibilita"di effettuare un prelievo di sangue si irrigidisce e rifiuta categoricamente la cosa. L'ultima volta che ne abbiamo dovuto fare uno è successo al p.s. in quanto aveva avuto una crisi di epilessia parziale e per riuscire ad effettuare il prelievo i medici ci hanno messo più di un'ora e mezza a convincerla e, una volta riusciti, è andata in iperventilazione....... Tre anni fa l'abbiamo fatta seguire dalla neuropsichiatria infantile dove organizzavano delle terapie di gruppo per ragazzi con questi problemi, per quasi due anni ci è andata..... Ma non è servito a niente..... Lei si rende conto benissimo che è assurdo avere tutta questa paura, ma è più forte di lei.....una volta è collassata per tre volte durante il prelievo del sangue. Noi non sappiamo più cosa fare...... E' una ragazza molto intelligente e sensibile.....ma è fragile.....e ansiosa..... Ha avuto un paio di episodi di attacco di panico, l'ultimo proprio una decina di giorni fa: mi ha chiamata in lacrime dicendo che le mancava il respiro ed era molto spaventata. In pratica era a casa perchè stava poco bene, si è messa a studiare e nel frattempo ha iniziato a pensare che aveva perso un sacco di giorni di scuola.....ha iniziato ad agitarsi e alla fine non è riuscita piàù a controllare l'ansia e la paura..... Come dicevo,purtroppo ha un sacco di problemi ma quello che mi spaventa di più è proprio questo......come si riesce a farle capire che c'è necessità di superare questa fobia perchè ne va della sua salute? Io ormai non dormo più.....ascolto nel silenzio ogni movimento che proviene dalla sua camera per capire se dorme o se è sveglia...... In questo periodo è molto sotto pressione per la scuola e fa fatica a dormire..... in farmacia mi hanno consigliato un farmaco omeopatico..... pare funzioni....ma io vorrei capire cosa c'è che non va. Credo che mi rivolgerò ad uno psicologo per farla seguire....... Ma servirà? Si riesce a risolvere questo tipo di problema? Mi scuso per la confusione che ho fatto.....ma sono molto stanca e volevo far capire la mia preoccupazione.... Grazie.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
sarebbe davvero il caso di consultare uno specialista, da quanto riferisce i disagi di sua figlia si trascinano da parecchio tempo e non è davvero il caso di continuare in questo modo.

Che diagnosi era stata fatta a suo tempo dal neuropsichiatra infantile?

Dato che i disagi dei ragazzi sono meglio comprensibili e decodificabili all'interno dei contesti di appartenenza, in primo luogo quello familiare, nonché involontariamente sostenuti dalle dinamiche interattive in atto nel nucleo, vi suggerirei di rivolgervi a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) che potrebbe darvi indicazioni anche per coivolgere sua figlia in un consulto.

Inoltre sarebbe opportuna anche una nuova consultazione medico specialistica (neuropsichiatra).

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2012 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, capisco la sua preoccupazione. Ha pensato bene di rivolgersi ad uno psicologo.
Mi sembra di capire che la "fobia degli aghi" si inserisca all'interno di una situazione in cui prevalgono anche altri elementi. Volevo anche dirle che il gruppo che sua figlia ha seguito non si dimostra inutile per il solo fatto di non aver eliminato la fobia. Sa... la psicoterapia o il sostegno psicologico funzionano a partire da diverse variabili (motivazione della persona, regolarità della frequenza, la tecnica utilizzata: ci sono tecniche che hanno tempi più o meno lunghi... ecc...).
Una cosa mi colpisce... Sembrerebbe che lo stato di sua figlia scateni anche in lei, oltre l'apprensione materna, una forte agitazione (ad esempio dice di non riuscire a dormire la notte). Credo sia importante che lei trovi un terapeuta di fiducia alla quale affidare sua figlia dal punto di vista psicologico, in tal modo il collega potrà valutare la situazione ed intervenire. Questo potrebbe risollevare lei, in prima persona, con effetti positivi su tutta la famiglia. Ed inoltre un intervento adeguato aiuterà sicuramente sua figlia a risolvere i problemi che sente di avere.
Saluti
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per la sollecita risposta.......purtroppo in casa la situazione non è per niente serena, per lo meno per me. Mio marito è molto "soffocante", per ogni sciocchezza vorrebbe sentire il medico e lo fa soprattutto con lei..... Da un paio di anni mio padre sì è ammalato seriamente e quindi si sono aggiunti problemi su problemi..... Io purtroppo mi sono ritrovata ad affrontare situazioni che mai avrei pensato di poter affrontare..... Cerco di non far trasparire queste mie preoccupazioni per non aggravare la situazione, ma questo mi sta "ingolfando".....mi tengo tutto dentro e a volte avrei una gra voglia di piangere ma non me lo posso permettere..... Purtroppo non sono molto "diplomatica" e mi rendo conto che, pensando di dare una "scossa" a mia figlia, a volte dico cose un po' pesanti. Vorrei che vivesse la sua adolescenza, mentre vedo la sua vita trascorrere davanti ai libri e al computer....... questo mi fa stare molto male.... vorrei che uscisse, che frequentasse amici.....invece lei è concentrata sul suo rendimento scolastico, per carità, cosa lodevole....ma ha solo 16 anni! Le faccio continuamente paragoni con la mia adolescenza e lei si arrabbia.....è sempre stata una ragazza molto più matura della sua età ma questo mi spaventa..... Comunque, sentirò sicuramente uno specialista, anche se non sarà facile...... Grazie.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Proprio in funzione di ciò che ha aggiunto sarebbe il caso che seguiste quanto detto in replica #1.

Le dinamiche familiari che ha qui descritto concorrerrerebbero involontariamente a sostenere il disagio della ragazza, sembra dunque evidente che vi serva un aiuto concreto per affrontare e gestire le difficoltà esposte in modo idoneo, indicato rivolgersi a un terapeuta familiare.

Se crede ci può tenere aggiornati in futuro.

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