Università

Salve mi rivolgo a voi perché mi sento veramente confusa riguardo al mio futuro professionale.
Sono studentessa di Medicina. Teoricamente visto che ho superato i test al primo tentativo dovrei essere quasi vicina al traguardo e invece non è così. Sono indietro di 3-4 anni.. Come mai? Il primo anno l’ ho perso per la difficoltà di adattamento al sistema universitario: così diverso da quello scolastico per il rapporto con i professori, l’organizzazione. Questo iniziale fallimento, che non mi aspettavo visto il mio rendimento scolastico, mi ha gettata in uno stato di completa sfiducia e mi ha procurato anche una notevole ansia che mi spingeva a “scappare dagli esami” , e anche il II anno fu “ perso” perché riuscii a sostenere un numero esiguo di esami seppur con voti alti.
L’anno successivo decisi che ero stanca di piangermi addosso e di non credere in me stessa sopraffatta da dubbi e incertezze sulle mie capacità. Un conto è mollare perché un percorso non fa per noi, ma avere le capacità, essere motivati e arrendersi per la paura mi sembrava stupido. E così piano piano ho preso quota: ho migliorato il mio piano di studi, concedendomi delle pause e attività extra invece di essere ossessionata solo dagli esami.. e ha funzionato. Ho iniziato a fare esami, la paura non era sparita certo, ma piano piano la sensazione di voler scappare lasciava il posto alla voglia di dimostrare la mia preparazione…e così sono andata avanti con un’ottima media, seppur col ritardo “ accumulato” ovviamente.
Però non è certo tutto rose e fiori. Ci sono sempre alti e bassi, perché dopo un successo arriva sempre la paura dell’esame successivo, e comprende anche alcuni periodi di stallo che rallentano il mio percorso universitario; il che è veramente frustrante, soprattutto se ci si paragona a chi fa 4 esami in un mese(pur con programmi vastissimi … mah chissà come faranno …) e io magari ne faccio uno in 4 mesi perché sono puntigliosa, perché voglio sempre dare il massimo.
Dove sbaglio? Forse non sono abbastanza intelligente? Forse sono esagerata e dovrei fare come chi si accontenta di una preparazione al 40% e sostiene molti più esami di me?
Ma in realtà il problema è anche il dubbio che mi tormenta: e se fosse stata la scelta sbagliata?
Insomma non sono all’età della pensione, ma non ho nemmeno 18 anni, e a questa età mi vedevo già laureata alla ricerca di un lavoro, non ancora all’inizio dell’università!!
E probabilmente se avessi scelto qualcos’altro non sarei in questa situazione.
Insomma non riesco a capire se impiego così tanto, un po’ per perfezionismo, un po’ per incostanza nello studio perché sotto sotto sento di aver sbagliato strada, oppure semplicemente devo accettare questa mia “lentezza” e quindi il fatto che se tutto va bene mi laureerò a 40 anni?

[#1]
Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
mi sento di consigliarti di separare le difficoltà che incontri nello studio dalle riflessioni sul fatto di aver fatto o meno la scelta giusta.
Medicina è una facoltà molto impegnativa, con una mole di studio e un impegno richiesto non paragonabile credo a nessun altra facoltà quindi sicuramente tendere al perfezionismo, pretendere sempre il massimo da te stessa, affrontare un esame solo quando ti senti preparata al massimo può diventare un problema e in questo puoi essere aiutata. Non so in quale università studi, probabilmente Bari, puoi informarti se presso l'università di Psicologia esiste un servizio per gli studenti che incontrano difficoltà nello studio (a Padova esiste ed è strutturato molto bene), lì troverai dei professionisti che ti aiuteranno.
Se invece medicina è la scelta giusta per te questo lo puoi sapere solo tu, di solito chi sceglie una facoltà come la tua ha una motivazione molto forte: la domanda che devi porti è: voglio fare davvero il medico? Riesco ad immaginare un'altra possibile professione in cui mi sentirei realizzata?
Ti saluto con affetto
[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
“Voglio fare veramente il medico?”
La domanda chiave è proprio questa. Ma attualmente non saprei dare una risposta.
Posso dirle ciò che non voglio essere. Non voglio essere più una persona frustrata e insicura delle proprie scelte. Anche quando le cose sembrano andare per il meglio, in realtà ho l’impressione di stare semplicemente negando il problema .. E così io mi ritrovo a domandarmi di nuovo se le mie scelte sono state sensate, adatte a me e a quello che voglio veramente.
Non so se mi pesi il fallimento per non aver raggiunto certi obiettivi nei tempi che avevo immaginato,il fatto di non poter essere indipendente come vorrei, oppure se i continui ripensamenti siano il mio modo di mettermi in guardia e convincermi che dovrei cambiare strada.
“Riesco ad immaginare un'altra possibile professione in cui mi sentirei realizzata?” Anche questa è una domanda che mi sono già posta.
La risposta è no. Il che potrebbe sembrare positivo, come se fare il medico fosse l’unica cosa che davvero desidero di fare. Non è proprio così. Quando dico che non immagino altre professioni in cui potrei sentirmi realizzata, intendo dire che non ho un vero e proprio PIANO B, niente di concreto.
Conosco bene quali sono le mie passioni: scrivere ad esempio. Da ragazzina immaginavo che avrei fatto la scrittrice, la giornalista.
Se potessi permettermi di sognare ad occhi aperti vorrei guadagnarmi da vivere scrivendo libri e vendendo torte, ma la vita è “leggermente” più complicata.
Quando mi sono trovata a dover scegliere cosa fare della mia vita, della mia istruzione, in questo mio lato così creativo (che è quello che sento più predominante nella mia personalità) non vedevo niente di concreto su cui investire per un futuro professionale, e così tra i miei tanti interessi feci la scelta più logica: Medicina.
Ammetto di aver avuto dei consigli, ma nessuno mi ha costretto a questa scelta, anzi c’era chi tentava di dissuadermi in famiglia..Nonostante questo andai dritta per la mia strada, anche con una certa curiosità per questa nuova sfida.
Però adesso, è come se sentissi di aver tradito me stessa per non aver seguito la mia vera indole, perché mi sento bloccata in uno stile di vita che non mi piace; ma non avendo altro di “serio” in mente, continuare mi sembra la cosa più sensata da fare, sebbene la mia motivazione altalenante mi faccia sentire davvero frustrata e m’impedisca di impegnarmi sul serio poiché faccio un passo avanti e due indietro.
Sono stanca di essere così confusa.
[#3]
Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
nelle tue righe non dici quanto ti manca alla laurea e questo è abbastanza importante. Se hai quasi completato il tuo percorso io ti consiglio di terminarlo e poi puoi prendere in considerazione altre strade.
Sarebbe un peccato buttare all'aria tutti i sacrifici che hai fatto finora, tutti abbiamo un lato creativo dentro di noi che possiamo esprimere in qualsiasi professione: ho letto libri meravigliosi scritti da persone che facevano i mestieri più disparati così come sui giornali ormai si trovano articoli e rubriche curate anche da professionisti diversi dal giornalista tradizionale.
Sei molto giovane e hai la possibilità di fare delle tua vita quello che vuoi, credo sia presto per parlare di rimpianti anche se dovissi impiegare ancora un paio d'anni per finire gli studi non pensare che poi non avresti la possibilità di fare altro se dovessi capire che non sei "portata"per fare il medico.
Tuttavia se questa insicurezza ti fa stare male ti consiglio di parlarne con qualcuno che ti aiuti a fare chiarezza anche se la risposta a tutti i tuoi dubbi la puoi trovare solo dentro di te; ci sono diversi servizi gratuiti a cui tu ti puoi rivolgere primo fra tutti il Consultorio della tua città o della città dove studi dove potrai parlare con uno psicologo, di solito non serve nemmeno l'impegnativa del tuo medico, basta telefonare per fissare un appuntamento.
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dott.ssa magari si trattasse di un paio di anni... Per completare gli studi ci vorranno perlomeno 4 anni(volendo essere ottimisti senza considerare " intoppi")

Quindi per me è difficile da conciliare tutto questo tempo con la voglia d'indipendenza, e anche il senso di colpa di dover ancora "gravare" sulle tasche della mia famiglia sentendomi una " bambocciona" .

Per non contare la paura del futuro... Lo so che è assurdo pretendere di prevedere il futuro, ma il mio timore più grande è che passeranno molti anni e per me non cambierà nulla, non riuscirò lo stesso a realizzarmi e sarò ancora più fallita e frustrata di adesso.
[#5]
Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
proprio per queste paure ti consiglio di parlare con uno specialista "dal vivo" ti saprà sicuramente aiutare,le difficoltà che incontri nello studio potrebbero essere causate anche da una componente ansiosa che ti impedisce di affrontare serenamente i tuoi impegni universitari. Lavorando su questo potresti affrontare gli esami anche quando non sei preparata al cento per cento senza pretendere il massimo da te stessa e in questo modo potresti accorciare i tempi per la laurea.
Se invece pensi di cambiare percorso fi studi, ma dalle tue parole non credo tu lo voglia veramente, devi accettare il rischio che anche un'altra facoltà potrebbe portarti le stesse frustrazioni e le stesse incertezze per il futuro.
Ti saluto con affetto
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Mi trovo d'accordo con diversi punti da te elencati:
La facolta' di Medicina richiede molto studio e non permette l'indipendenza a breve tempo. Anche dopo la laurea dovrai fare la specializzazione e ci vorra' tempo.
Ma ti chiedo: quando hai progettato l'iscrizione a questa Facolta' avevi valutato tutto questo?
Cosa ti aspetttavi che e' andato deluso?
Meno severita' negli esami?
O e' stato l'ambiente ad avert deluso?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione e le vostre risposte..

Per quanto riguarda le sue domande dott.ssa Esposito:
Quando mi sono iscritta ho valutato tutti i pro e i contro? Probabilmente non con sufficiente coscienza. Indubbiamente sapevo che non sarebbe stata una passeggiata a livello di impegno, di mole di studio, che ci sarebbero voluti molti anni per completare il percorso di studi, però forse ho sopravvalutato la mia capacità di gestire il tutto; o comunque un conto è saperlo per sentito dire, un conto sperimentarlo sulla propia pelle.

Parlando invece delle mie delusioni.. beh diverse cose mi hanno delusa. Tra queste non la severità degli esami, perchè il mio problema non è tentare tante volte gli esami ed essere bocciata o non avere i risultati sperati; almeno fin ora tutte le volte che con convinzione mi sono applicata nello studio e poi mi sono seduta a fare un esame l'esito è sempre stato positivo.
Le delusioni io le imputo prima di tutto a me stessa, per non essere nei tempi giusti che mi ero programmata e quindi la sensazione di essere " fuori tempo massimo", e poi si anche l'ambiente ha la sua influenza.
L'ambiente è mooolto competitivo, intriso di falsità,sgambetti, raccomandazioni, caste... non sto qui a dilungarmi ma è un sistema che non mi piace e che mi scoraggia per quanto riguarda le prospettive futuro: ad esempio riuscire ad entrare nella specializzazione a cui si ambisce( che per esperienza di molti spesso resta un miraggio).
Non è mia intenzione fare uno sproloquio su sistemi e luoghi comuni del tipo" vanno avanti solo i raccomandati" , però ammetto che l'ambiente è un deterrente, perchè non mi sento caratterialmente adatta... non so se ho reso l'idea...
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Non so se a questo dovrei proprio abbandonare senza stare "sospesa" cercando un lavoro, per sentirmi almeno più utile, più attiva.

Quando decido di andare avanti, per un pò sono convinta della scelta, ma poi ritornano tutti quei dubbi di cui parlo sopra. Al tempo stesso però di fronte all'ipotesi concreta di lasciare mi sento una stupida perchè sprecherei un'occasione, per restare magari disoccupata a vita.

Il non decidere nulla però ovviamente è altrettanto frustrante...
[#9]
Psicologo attivo dal 2013 al 2016
Psicologo
Gentile ragazza,
come ti ho già detto la risposta ai tuoi dubbi la puoi trovare solo dentro di te. Nessuno può decidere al posto tuo nè dirti quello che è meglio per te.
Quello che puoi fare è chiedere una consulenza ad uno psicologo per valutare se in questa tua indecisione e in questa tua difficoltà nell'affrontare i tuoi impegni universitari giochi un ruolo una componente ansiosa su cui in caso positivo è possibile intervenire.
Potresti anche metterti alla ricerca di un lavoro, ma credo sarebbe una situazione altrettanto frustrante di quella che stai vivendo adesso visto il difficile periodo economico.
Concediti del tempo per affrontare queste tue paure con uno specialista, ti aiuterà a fare chiarezza su quello che vuoi veramente.
Saluti