Psicoterapie dopo ricadute

Egregi Dottori, dopo aver ricevuto anche il parere positivo del Dott. Garbolino che potete trovare nel post della mia richiesta di consulto di questi giorni, volevo cortesemente chiedere anche a voi se la psicoterapia proposta potrà giovarmi ed inoltre che tipo di trattamento è più indicato per un caso "resistente e recidivo" come il mio. La mia età, oltre la recente ma stabilizzata ricaduta, possono limitare i risultati costringendomi comunque a una "farmacodipendenza a vita"? L'attuale trattamento farmacologico (che dura da anni) Escitalopram 10 mg die, mi consente comunque di vivere la vita senza ansie ed angoscie particolari. Potrà quindi la psicoterapia risolvere l'annoso problema?
La diagnosi è disturbo ansioso depressivo.
Purtroppo la bilancia e il girovita ne risentono....
Grazie per la disponibilità.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Potrà quindi la psicoterapia risolvere l'annoso problema?>>

Gentile Utente,
comprensibilmente è impossibile rispondere con piena certezza positivamente al suo quesito, sebbene ci possano essere buone possibilità che la situazioni migliori, proprio in virtù di un trattamento congiunto di tipo farmacologico e psicoterapico. L'età non rappresenta, invece, di per sé un limite alla buona riuscita del percorso da intraprendere.
Se ho ben compreso, la psicoterapia sarà effettuata con il medesimo psichiatra che l'ha in cura farmacologica: è così o si rivolgerà ad uno psicologo psicoterapeuta?


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Scalco,
Grazie per avermi anche lei rassicurata comunque sulle discrete possibilità di una efficacia del trattamento psicoterapico.
Si, inizierò il trattamento psicoterapico con il mio psichiatra perchè credo di aver ridotto, proprio con la recente ricaduta (sarà stato lo spavento?), le resistenze che ho sempre alzato ad ogni tentativo di terapia non farmacologica, iniziata dal mio curante. Con lui avevo avuto sempre l'impressione di essere una paziente poco gradita (non mi ha fatto nulla di male). In questo momento invece sento che il problema era solo ed esclusivamente mio e che da parte sua c'è tutta la disponibilità a seguirmi in questo trattamento. So benissimo che chi prescrive farmaci non deve seguire anche il percorso psicoterapico ma mi auguro che possa comunque funzionare. Un suo ulteriore parere è più che gradito.
Con molta cordialità
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<So benissimo che chi prescrive farmaci non deve seguire anche il percorso psicoterapico>>

Non esistono rigidi schemi di intervento in merito, ma diverse scuole di pensiero.
Ciò che si rivelerà soprattutto importante sarà la sua motivazione a portare avanti la psicoterapia, degli obiettivi chiari e condivisi con il terapeuta e una buona alleanza tra voi due.
Da quanto scrive mi pare che i presupposti siano buoni, pertanto non mi resta che porgerle i miei auguri per questo importante "viaggio" che sta per iniziare.
Saluti.



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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>So benissimo che chi prescrive farmaci non deve seguire anche il percorso psicoterapico ma mi auguro che possa comunque funzionare<<

non è detto che non funzioni, ma sarebbe auspicabile che la psicoterapia fosse messa in atto da un professionista diverso.


Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Così però mi disorientate e aggiungete altri dubbi a quelli già esistenti. mi auguro almeno siate concordi dell'utilità del trattamento in un caso come il mio.
Grazie e saluti
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

è semplicemente un'opinione, non volevo crearle confusione con il mio intervento. Stia sereno, il trattamento integrato è il più indicato per la sua situazione.


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dopo
Utente
Utente
Grazie molte per la precisazione.
Un'ultima domanda: secondo la vostra esperienza l'uso direi "a vita" di antidepressivi può influire negativamente sulle attività cerebrali?
Grazie anche per la disponibilità.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

purtroppo non possiamo rispondere a questa domanda, per il motivo che non siamo medici. Ma in genere gli antidepressivi di nuova generazione (Escitalopram nel suo caso) sono ben tollerati dall'organismo.