Elaborazione lutto

Buongiorno, sono una donna di 43 anni e solo un mese fa ho perso mia nonna. Premetto che viveva con me , mi ha cresciuto e avevo un legame fortissimo essendo tra le tante cose non vedente quindi dipendente da me in tutto. Purtroppo credo di trovarmi in una fase di totale disperazione. Non ho accettato la sua morte avvenuta improvvisamente, ma la cosa che non riesco elaborare è il fatto di non poterla più sentire. La nonna era ricoverata in ospedale da 2 gg. per una bronchite, ho trascorso con lei la notte in quanto mi sentivo più tranquilla, la mattina del decesso all'arrivo di mia madre le ho detto che andavo un'ora a casa e sarei ritornata. Mia nonna mi ha salutato ma appena sono uscita dalla stanza e ho preso l'auto per tornare a casa, mi ha chiamato mia madre dicendo che era spirata. Questa cosa mi fa terribilmente male, la vivo come se avesse voluto morire senza di me, come se mi avesse voluto escludere e punire. Da qui il mio grande senso di colpa che mi sta veramente logorando. Vi prego datemi un aiuto per come uscire da qs situazione pesantissima che mi sta distruggendo psicologicamente e fisicamente.
Grazie deborah
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
innanzitutto le porgo le mie condoglianze per il lutto che ha colpito lei e la sua famiglia. Da come ha scritto si evince che il legame con sua nonna era molto forte e di conseguenza è più che normale il dolore, la "disperazione" che sta provando adesso. Il fatto che lei sia tornata a casa, e che sua nonna sia morta proprio in quei momenti, non lo deve vivere come una esclusione o come una punizione; dopo una notte passata in ospedale è quasi d'obbligo assentarsi un attimo. Rifletta su questo: cosa sarebbe cambiato se fosse stata presente in quel momento? Le cose sarebbero potute andare diversamente?

Sia felice del rapporto che ha avuto con questa persona e delle emozioni che ha provato, queste resteranno sempre con lei. Si dia del tempo per elaborare la perdita e per ricominciare a guardare avanti.

Tanti auguri
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Perchè si sente in colpa e legge la modalità della sua morte, come un a punizione nei suoi confronti?

Lei la accudiva e viveva in casa con lei, C' è qualcosa che crede avrebbe potuto fare e non ha fatto?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie per le risposte, gentile Dott.ssa Randone credo di aver fatto tutto il possibile, ma la colpa che mi do e forse non è spiegabile è il fatto di non aver capito che la situazione stava precipitando. Si immagini che prima di andarmene ho chiesto ai medici com'era lo stato di mia nonna i quali mi hanno risposto che era migliorata. In realtà non ho capito che così non era.
Forse se fossi stata li avrei accettato maggiormente questo distacco, forse mia nonna avrebbe voluto che io ci fossi... Ci sono troppi forse e questo mi fa star male....
Mi scusi lo sfogo
cordialità