Relazione con un uomo con figli, la compagna è malata

Ho conosciuto lui da qualche settimana. Io 30 anni, lui 40. Patti chiari, amicizia lunga, l'ho avvisato sin da subito del fatto che odiavo che mi si mentisse, che ero sincera (anche troppo) nelle mie esternazioni, e che una delle cose che chiedevo a chi mi sta vicino, siano essi amiche, amici o amanti, è la sincerità.
Passano tre settimane, siamo sempre in contatto via mail e sms durante il giorno, ogni sera ci sentiamo per telefono e passiamo più di un'ora chiacchierando del più e del meno, libri, arte, del nostro passato, ecc...
Usciamo qualche sera a bere un aperitivo dopo lavoro, c'è feeling, ci divertiamo assieme. Non gli faccio l'interrogatorio, lascio che sia lui a raccontarmi di sè.
Lui è una persona con un carattere "tosto" come il mio, sa tenermi testa, è intelligente, abbiamo svariati argomenti di cui parlare. Si vede che gli piaccio. Al tempo stesso, sebbene sia lui a cercarmi durante il giorno a chiamarmi la mattina per il buongiorno, cerca di tenermi distante ripetendomi svariate volte che è una pessima persona. Ieri sera, dopo l'ennesimo messaggio in cui mi diceva di credergli quando faceva autocritica, stanca di sentirmelo ripetere, con la convinzione di avere davanti a me un eterno peter pan a cui faceva paura impegnarsi, gli ho scritto una mail dicendogli di smetterla e di spiegarmi perchè secondo lui è una pessima persona.
Stamattina mi arriva la risposta: ha omesso di dirmi qualche particolare rilevante della sua vita; ha 4 figli tra i 16 e i 6 anni. Come se non bastasse, è anche impegnato...dice che la sua non è la solita storia "non ci amiamo più" ma che la compagna (o moglie, non lo so) è malata, che non gli va di scrivere il tutto ma vorrebbe parlarmene a quattr'occhi.
Io quando ho letto la mail sono rimasta sotto shock...mi ha preso una ridarella isterica che non passava più. Passata la ridarella, ho ringraziato il cielo di non aver fatto nulla con lui...mi sarei sentita troppo in colpa nei confronti della (appena scoperta) compagna di lui.
Ho deciso di dargli la possibilità di chiarirsi a quattr'occhi, chiarendo che non sono disposta a dargli nulla di più della mia amicizia. E' tutto oggi che ci penso. Non è scusabile la sua omissione. Quello che mi lascia perplessa è la scusa della moglie malata. L'unico caso in cui la malattia potrebbe essere una scusa valida è che la moglie sia in coma da anni (spero per lei di no!), negli altri casi è suo dovere assisterla e starle vicino senza cornificarla.
Eppure, io sono ancora attratta da lui, dalla sua compagnia, dalle conversazioni stimolanti che sostenevamo, dal suo modo di essere.
Sono ancora in tempo per non diventare ai miei stessi occhi una pessima persona...eppure...